| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 8:46
Bella la riflessione di Nessunego che mi sento di condividere, e comunque anch'io, a tutt'oggi, non ho ancora trovato qualcuno che con la pellicola ricerca la "resa digitale", mentre invece il mondo è pieno zeppo di gente che col digitale ricerca la resa della pellicola... e che questi ultimi siano in tanti è dimostrato dal successo che arride ad alcuni, qui sul forum, nel vendere ad altri degli improbabili scimmiottamenti digitali finanche di pellicole per diapositive |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 8:55
Comunque sia la cosa importante, almeno per me, è che stasera al circolo abbiamo un ricco menù di tre portate: 1) proiezione di una selezione di diapositive che mio fratello ha ripreso a Yellowstone; 2) una serie di stampe a contatto 20x25 di uno dei nostri amici; e per concludere 3) una delle mie dissolvenze incrociate. Alla fine ne avremo di cose di cui parlare... |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 9:12
“ ...qui sul forum, nel vendere ad altri degli improbabili scimmiottamenti digitali finanche di pellicole per diapositive „ In primis Fuji con le sue simulazioni pellicola (francamente ridicole e ben lontane dalla realtà per quel che ho visto). |
user198397 | inviato il 15 Ottobre 2021 ore 10:01
"In primis Fuji con le sue simulazioni pellicola (francamente ridicole e ben lontane dalla realtà per quel che ho visto)." E se non ci sono riusciti loro... |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 10:12
Alla fine non ci sono riusciti seplicemente perché sono due cose diverse. E per molti versi anche incompatibili. |
user198397 | inviato il 15 Ottobre 2021 ore 10:18
Appunto. |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 10:22
Ma poi... che contraddizione... ma nessuno si accorge di che contraddizione è insita nel pensiero di chi mangia una mela però preferisce una pera? Io adopero la pellicola perché apprezzo le sue peculiarità... mi pare semplice no? Allo stesso modo io pressuppongo che tu, un tu ipotetico chiaramente, preferisci il digitale per le sue peculiarità... mi pare ovvio... altrimenti perché adoperarlo? Ebbene fra le sue peculiarità il digitale ha anche la sua resa... come dire... digitale... quindi perché lamentarsene? |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 10:48
“ non ho ancora trovato qualcuno che con la pellicola ricerca la "resa digitale", mentre invece il mondo è pieno zeppo di gente che col digitale ricerca la resa della pellicola „ Beh! Mi sembra lapalissiano. Chi pratica l'analogico oggi lo fa principalmente per la passione che la tecnica analogica può generare. Se vuole la resa digitale usa attrezzature digitali “ "In primis Fuji con le sue simulazioni pellicola (francamente ridicole e ben lontane dalla realtà per quel che ho visto)." „ Fuji usa furbamente il termine "simulazioni pellicola" come marketing. Chiunque usa abitudinalmente Fujifilm sa benissimo che quelle simulazioni sono "profili colore" come li chiamano altri brand. Solo che questi profili colori sono fatti bene nel senso che hanno un "carattere" che piace molto e che in altri brand non si trovano. Non si cerca la resa pellicola perche si sa che i due mondi sono diversi |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 11:16
"Se vuole la resa digitale usa attrezzature digitali" Appunto Gaga! Se uno adopera il digitale ovviamente ne riavrà una resa digitale... quindi perché lamentarsene? |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 11:16
A mio parere il problema di fondo è che in fotografia da sempre si ottiene un risultato che non è la pura riproduzione della realtà, ma è qualcosa di "filtrato" o "interpretato" dal mezzo che si sta usando. Il risultato è per forza "imperfetto", ma proprio per questo interessante. Da sempre si è ricercata la perfezione tecnica nella riproduzione della realtà. Apparecchi, pellicole, carte, lenti, sensori, schermi, stampanti, ecc. Il fatto è che la perfezione risulta insipida, fredda, poco interessante. Allora si fa di tutto per dare alle foto un tocco di qualcosa che le renda di nuovo imperfette. C'è chi lo chiama "mood", chi vuole riprodurre la pellicola, chi fa le foto slavate (High-Key), chi le invecchia apposta, chi fa uscire la grana, ... altro? E' un circolo vizioso da cui non si esce. L'uomo è strano |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 12:07
Personalmente cerco sempre di tirare fuori il massimo della qualità da quello che sto usando, senza stravolgerne la natura. E' sempre un'operazione di compromesso. A volte uso vecchie lenti, poi devo smanettare per ottenere qualcosa di decente... potrei usare lenti nuove... eh sì, è vero. Vabbè... ci si diverte come si può Cercare di "peggiorare" un risultato, magari con un invecchiamento o grana artificiale non l'ho mai fatto. Ah sì una volta per provare a scimmiottare la pellicola. La cosa però non mi attira particolarmente, sa di finto e non ne vedo il senso. |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 12:19
Sky che l'uomo sia strano è una cosa assodata, il problema è che il più delle volte risulta incomprensibile anche a se stesso! La realtà è molto semplice: la macchina fotografica è uno strumento, e come tutti gli strumenti serve per farci qualcosa... nello specifico delle fotografie. A questo punto quale che sia il supporto sul quale questa fotografia verrà ripresa non ha importanza... l'unica cosa importante è ottenere un risultato. La cosa finisce qui. E se il risultato non ci piace la colpa è solo nostra non certo del sensore che non ha la resa della pellicola, oppure dell'obiettivo che non è "onirico". Semplice no? |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 12:34
“ Il fatto è che la perfezione risulta insipida, fredda, poco interessante. Allora si fa di tutto per dare alle foto un tocco di qualcosa che le renda di nuovo imperfette. C'è chi lo chiama "mood", chi vuole riprodurre la pellicola, chi fa le foto slavate (High-Key), chi le invecchia apposta, chi fa uscire la grana, ... altro? „ Che poi il paradosso è che spesso e volentieri gli obiettivi più risolventi, precisi, chirurgici, vengano messi da parte, o direttamente bypassati in fase di acquisto di nuova attrezzatura, proprio in quanto sterili... Per me il confronto analogico VS digitale non si basa sul discorso qualitativo, ma sul fatto che mi è molto più semplice avere un controllo al 100% del mio processo, da scatto a stampa, in analogico piuttosto che in digitale. In digitale non mi sarebbe proprio possibile, non come vorrei io almeno. Digitale che comunque uso spesso e volentieri eh...quando si vuole qualcosa di rapido è spesso la scelta giusta. |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 14:40
Siamo tutti concordi nel dire che i due mondi, digitale e analogico, sono diversi. Non è un discorso qualitativo. Sono diversi. La passione per l'analogico la capisco. Ci sono molti giovani che sono incuriositi dalla chimica dell'analogico. Meno male che c'è curiosità. Con l'analogico si possono ottenere opere che difficilmente sono ottenibili con il digitale. Prima di tutto perché durante le varie fasi dopo lo scatto si può intervenire manualmente sul manufatto. Penso a tutti gli interventi creativi che si facevano meccanicamente sulle polaroid in fase di sviluppo. Penso ai vari bagni chimici che portavano a dei risultati spesso incerti e inaspettati ma che potevano essere usati creativamente. Penso agli interventi in fase di stampa che si potevano fare e ora non si possono più fare, parlo di mossi, sfocati ecc. Ecco questa mi sembra la grande differenza e il valore aggiunto dell'analogico, oltre che uno rallentamento delle tempistiche di ripresa che può avere un suo perché filosofico/concettuale. Contestualmente non mi sembra invece che l'"effetto analogico", come lo chiamate, possa da solo essere la grande motivazione per scattare con le pellicole. Anche perché con il digitale, sapendolo fare, a quell'effetto ci si può tendere. Inoltre nessuno ancora mai dice per fare che. Insomma, mi sembra che il discorso dell'effetto analogico sia più un effetto piacere, godimento fine a se stesso nel vedere quel risultato piuttosto che cercare quel risultato per fare ciò che con il digitale non si può ottenere in senso comunicativo dell'immagine. |
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