| inviato il 30 Luglio 2021 ore 13:41
Ma sicuri che debba essere necessario inventarsi qualcosa di nuovo, avere una storia da raccontare o avere un “progetto” (termine che ormai fa figo). Ma chi l'ha deciso? Ognuno affronta come vuole questo bellissimo mondo e i preconcetti non servono proprio a nulla. A chi piacciono le figurine farà le figurine, chi vuole fotografare ragazze nude fotografa ragazze nude, chi tiene la macchina spenta solo per far vedere agli altri cosa ha comprato deve essere libero di farlo . Poi se uno ci lavora è giusto che si metta più in gioco per una questione di concorrenza. |
user1856 | inviato il 30 Luglio 2021 ore 13:56
Ma certo che ognuno fa ciò che preferisce! Ci mancherebbe! Il discorso era solo legato al fatto che se non hai nulla da dire, avere pochi riscontri non deve destare meraviglia... Del tipo, vado in piazza (forum, social, mostra, quello che volete) e mi metto a parlare a vanvera. Non dico nulla se non l'ovvio. Esempi: "dopo il temporale, tornerà bel tempo" oppure "al sorgerà del sole, finirà la notte", etc. Se non ho riscontri il fatto è che i miei discorsi, pur veri, non sono interessanti... Entro nello specifico fotografico nel mio campo: fin quando facevo scatti, seppur tecnicamente ottimi, ma già visti, avevo un certo riscontro che potrei misurare dandogli un valore X. Il bravo artigiano che fa bene il task assegnato insomma... Quando ho sostituito in portfolio i lavori di questo tipo e messo lavori meno "consueti" in cui c'è la mia essenza creativa e di ricerca, il riscontro è stato nell'ordine di 23-25X... La cosa particolare è che magari ti chiedono scatti come quelli precedenti a volte... Ma ti notano per gli altri che se mancassero ti renderebbero solo l'ennesimo esecutore che ha poco da dire... Poi da cosa nasce cosa. Ad esempio a gennaio 2020, poco prima del covid mando una foto all importatore di Hahnemühle per il lancio ufficiale di tre carte nuove. Era uno scatto sui polpi da un progetto che avevo appena concluso. In mezzo alle foto di tutti gli altri, lo scatto (che esteticamente riprendeva i classici still life pittorici quindi nulla di nuovo dal punto di vista esteriore ma l'avevo mixato con spunti simbolici e un po' di trash ispirato a LaChapelle) deve aver fatto colpo e mi han chiesto (terzi) di fare piu mostre. Poi c'è stato sto macello di virus e troppi progetti son saltati ma vabbè... Il sunto è che con uno scatto di polpo già visto, per esperienza, non ti offrono di fare esposizioni di qua e di la... E ancora, altro esempio sempre su un polpo: immagine che viene vista dal Gambero Rosso e che mi commissiona una serie di una dozzina di scatti. Ne esce un progetto sul contrasto in cucina. Un polpo che poi successivamente ha vinto di tutto con richieste di stampe importanti. Cosa aveva di speciale? Poneva domande e dubbi. E ognuno lo interpretava diversamente. Ed è da questa foto che, riprendendo letture di Cattelan e altri, ho iniziato a non scrivere didascalie noiose ma, invece, porre domande agli osservatori... Creare dubbi. Domande. Dibattiti. Es, perché quella cannuccia di plastica nella boccia di un pesce rosso se il soggetto è la pastasciutta? Perché un Teletubbies su un cesto di verdure? Perché? Quando poni domande e perché, allora l'immagine diviene interessante. Oh, ci si ferma pure qualche istante in più anche in un Wall social. E quando qualcosa fa riflettere prende punti in più per diventare un buon lavoro... |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 14:00
Cos78 lo avevo scritto qualche pagina fa: è ovviamente il problema di tutta la fotografia, causa la massa enorme di immagini che ci sommerge e in cui è difficile trovare e fare qualcosa di veramente nuovo. Lo stesso può avvenire in altri ambiti della fotografia: nel PAESAGGIO, le location sono spesso le stesse, mentre la variabile, a volte, è una diversa postproduzione che in questo genere sembra fare la differenza. Nelle foto di STREET ormai il bianconero senza grigi intermedi, con ombre totalmente chiuse e nerissimi, bianchi abbaglianti, "lame" di luce che inquadrano particolari di soggetti, una testa, una mano, le gambe con contrasti fortissimi ormai è talmente già visto da non essere più da anni nè una novità nè la cifra caratteristica di un particolare autore. Le MACRO con sfocati enormi, fatti magari di bolle in controluce grazie ai vari Trioplan oppure ai più economici Helios di turno non sfuggono all'omologazione. E si può andare avanti ancora, con filtri ND per il mosso di acqua e nuvole, multiscatti ecc. Nel caso delle foto di AVIFAUNA , io trovo (da estraneo al genere) che vedere migliaia e migliaia di uccelli in volo perfettamente a fuoco, soprattutto l'occhio perchè altrimenti non va bene, di martin pescatori con la preda nel becco, di gruccioni che fanno baruffe sempre uguali, di aquile e falchi contro un cielo vuoto e azzurro, perchè risaltino di più, di cavalieri d'Italia col loro riflesso nell'acqua ormai hanno senso probabilmente solo per chi li ha fotografati e, come dici tu, per chi ha provato l'emozione di essere lì a fotografarli. Ovviamente non hanno importanza naturalistica e , tranne che per l'abilità nel prenderli perfettamente nitidi, a fuoco e con una preda, non suscitano particolare interesse artistico. Purtroppo è così: quasi quasi è originale chi fotografa oggi la propria famiglia in vacanza!... |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 14:26
“ Il discorso era solo legato al fatto che se non hai nulla da dire, avere pochi riscontri non deve destare meraviglia... „ Se non si ha nulla da dire c'è sempre la possibilità di stare in silenzio. Sull'unico social che conosco vedo gente che posta foto a raffica, questo mi porta a farmi delle domande. E' possibile avere una produzione così abbondante tutta di buon livello? C'è davvero bisogno di tutte queste foto? Stakanov è vissuto da eroe ma è morto da alcolizzato. “ quasi quasi è originale chi fotografa oggi la propria famiglia in vacanza!... „ Mi viene in mente Ghirri, con la sua capacità di trasformare soggetti banali in opere d'arte. |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 15:52
Prima di iscrivermi a JuzaPhoto non sapevo nemmeno esistesse tutto questo movimento di fotografi "naturalistici", capanni a pagamento con posatoi, cibo, esche, richiami ecc. con l'unico scopo di scattare fotografie a volatili o altri animali selvatici. La cosa mi ha stupito non poco, perché è basata su contraddizioni piuttosto evidenti e profonde: prima fra tutte il disturbo creato agli animali, al loro equilibrio all'interno dell'habitat naturale. Non ne capisco il senso. Al di là di questo, le foto risultanti sono a volte veramente belle, e su questo non c'è nulla da dire, ma a che prezzo? Ciò non ha nulla a che fare con l'amore per la natura e per gli animali selvatici. Se li amiamo li lasciamo in pace nel loro ambiente, e se proprio vogliamo fotografarli andiamo a cercarli nella natura con la dovuta cautela e rispetto. Detto questo, devo ammettere che ho partecipato un paio d'anni fa ad un safari in Tanzania. Mi sentivo a disagio, un intruso, insieme a tanti altri rinchiusi nei loro fuoristrada. Se non altro, lì è vietatissimo dare cibo, uscire dall'auto o interferire in qualsiasi modo nella vita degli animali. Loro si sono abituati e alle Jeep non ci badano nemmeno più: come se non esistessero. Il disturbo però c'è comunque, e questo è innegabile. Vi è da dire che se non ci fossero i turisti con i loro soldi, non ci sarebbero nemmeno i parchi, e quindi gli animali selvatici esisterebbero solo negli zoo. Invece gli uccelli nelle nostre riserve non dipendono dai visitatori paganti e non, al contrario starebbero molto meglio senza. |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 16:21
Claudio e Skylab mi trovate d'accordo io pratico la fotografia naturalistica ma soltanto quella wild a mano libera , Claudio lo sa perchè è accaduto di scambiarci reciprocamente commenti e valutazioni delle foto nelle nostre gallerie . A me non piacciono e per questo non seguo ne commento scatti fatti da capanno con soggetti messi a fuoco alla perfezione e sfondi pastello irreali è al di fuori del mio concetto di fotografia preferisco guardare altri generi che mi danno piu soddisfazione ,non per questo però critico chi la fa . Ognuno dovrebbe essere libero di vedere e commentare cio che veramente gli piace o gli trasmette qualcosa che sia una foto dello skyline di NY o del passero fatta sotto casa, il problema reale è che molto spesso diventa soltanto un mero scambio di like e utenti meno quotati con bellissime foto restano del tutto esclusi dal giro ed è un peccato .. TRIS prova a farti un giro nella community troverai tanti utenti che fanno fotografia wild realmente belle e che magari non hanno neppure un like |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 16:56
Skylab (senza polemica e pacatamente) penso che tu abbia generalizzato un po' troppo.... dei safari puoi parlare con cognizione di causa perché ad uno hai partecipato ma per tutto il resto? Quest'inverno un picchio verde si è posato di fianco a me su un alberello distante non più di un metro, io ero seduto su una seggiolina e sentivo il rumore degli artigli che facevano presa sulla corteccia quando si spostava; stai sicuro che se solo avesse avvertito la mia presenza altro che venirmi vicino... sarebbe sparito in un lampo già quando era ancora distante da me. Per le riserve ed i parchi il problema non sussiste: se si sono abituati gli animali della savana alle jeep figurati gli uccelli ai capanni che sono delle strutture fisse che dopo poco tempo fanno parte dell'ambiente. Per fare delle belle foto naturalistiche bisogna avere prima la passione per la natura, così la penso e me la vivo io. E anche la foto a un semplice occhiocotto è una piccola conquista perché per fare una bella foto bisogna avvicinarsi più possibile, o "farsi" avvicinare il più possibile così come ha detto anche Franco. Sempre nel rispetto del luogo e dei soggetti. Certo poi ci sono le eccezioni come quegli sciagurati lo scorso anno che infilavano le canne dentro i nidi dei gruccioni... Cos sono d'accordo con tutto quello che hai detto, però se anche te hai fatto questo genere sai bene che non è così semplice ottenere fotografie tecnicamente valide, gli animali non sono dei modelli... Certo ci sono dei soggetti più confidenti e quindi è più facile ma il picchio di cui ho parlato prima mi è venuto si vicinissimo ma non ho avuto modo di fare nemmeno uno scatto anche se è rimasto assieme al maschio una mezz'oretta a girellarmi intorno. Ci sono pochissime foto di gazze e cornacchie eppure sono dei soggetti molto comuni, ma sono diffidenti come pochi e avvicinarli anche usando tutti gli accorgimenti mimetici possibile è davvero difficile. Quello dei likes è un meccanismo che più di qualcuno ha spiegato, è chiaro che possa prevedere un aspetto social-relazionale che alcuni hanno e altri no. Io fotografo innanzitutto per il mio piacere personale. Stefano |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 17:23
Si potrebbe iniziare a fotografare lombrichi e limacce (lumache homeless). Sono un genere poco sfruttato e si muovono lentamente. |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 17:31
"quindi gli animali selvatici esisterebbero solo negli zoo. " In questo caso non sono d'accordo. È come dire che le pesche naturali crescono nelle cassette sugli scaffali del supermercato... Anche perché se gli animali selvatici esisteressero solo negli zoo non sarebbero più tali ma antropizzati. |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 17:44
@Old_pentax Intendevo dire che il fatto di mantenere dei parchi e sorvegliarli affinché i bracconieri non uccidano gli animali e gli uomini non ne sfruttino le risorse è possibile solo grazie al fatto che i parchi portano turisti e quindi soldi. Se così non fosse a nessuno verrebbe in mente di proteggere quelle regioni ancora (quasi) incontaminate, e quindi gli animali selvatici (leoni, giraffe, zebre, ecc.) non ci sarebbero più, o meglio detto, ci sarebbero solo negli zoo. |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 17:59
@Buttiz Sì, è vero, ho generalizzato un po'. Ritengo però che se questi capanni fossero degli elementi passivi per la sola osservazione e fotografia, ci potrebbe stare. Ma da quanto ho capito si interferisce nella vita selvatica con nutrimento e richiami, che secondo me disturbano la vita degli animali e il loro equilibrio naturale. Però è vero che non conosco queste strutture, per cui è meglio che me ne sto zitto zitto |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 18:05
... e hai ragione. Solo che per tenere sotto controllo i parchi siamo comunque costretti a svolgere una azione antropizzante. Insomma gira di qua gi di là non ne usciamo vivi. Personalmente sono stato in Africa svariate volte e ho visitato molti parchi. Diverse volte sono andato da solo fuori dai circuiti turistici. Come dici giustamente tu l'impressione che si ha è che buona parte degli animali selvatici (in particolare o grandi felini) siano a busta paga dell'ente parco. Ho scattato delle foto di una femmina di ghepardo con il piccolo alla quale è stata fornita nella notte una preda già uccisa dai guardaparco. Lo scopo era quello di avere a disposizione , in un luogo preciso, l'animale in modo da mostrarlo ai turisti la mattina successiva. Ovviamente sto parlando del Masai Mara e non di un parco privato come puoi trovare in Southafrica o in Namibia dove è veramente tutto finto o quasi. |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 18:50
Skylab ma no perchè devi stare zitto? Se si discute civilmente e rispettando il pensiero e le opinioni degli altri credo proprio che non c'è nessun problema. Nel "Parco della Piana di Sesto Fiorentino" che ho frequentato e che ogni tanto frequento ancora soltanto nei due capanni dei passeriformi viene messo dei semi di girasole esclusivamente in inverno. Nei due laghetti dei limicoli e tutto il resto gli animali vanno e vengono a loro piacere arrangiandosi con quello che trovano in natura, e diverse specie nidificano senza nessun problema. Per me è stata un'ottima "palestra" per quanto riguarda la tecnica ma... sto sempre imparando. Comunque cercare e trovare i soggetti in ambienti liberi e riuscire a fotografarli bene è una bella soddisfazione e già questo da solo basta e avanza. Ecco riagganciandomi a quello che diceva Cos... però bisogna metterci il massimo impegno per farli meglio possibile tecnicamente visto che di certi soggetti ce ne sono migliaia e anche milionate di foto, ma è chiaro che provo sempre ad ottenere lo scatto "particolare"... se ci riesco è un altro discorso , a prescindere dai likes |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 19:16
In quest'ambito sono veramente una frana: non riesco nemmeno a fotografare decentemente gli animali che ogni tanto vedo a 10-20m, dalla terrazza di casa mia. Qualche mese fa ho avuto una cinghiala coi cinghialetti in giardino, e sono riuscito solo a fare un paio di foto penosissime. Un'altra volta la cinghiala me la sono trovata a 3m davanti a me, non so chi dei due è scappato più velocemente Per questo ammiro molto chi riesce a fare bellissime foto in natura |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 19:22
Ecco vedi... anche ad averli molto vicino a volte non basta per fare belle foto |
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