| inviato il 29 Marzo 2021 ore 6:39
. |
| inviato il 29 Marzo 2021 ore 9:37
Bergat, quel metodo funziona a 900 gradi e lo adoperano solo le acciaierie. CO e H2 servono per estrarre l'ossigeno dall'ematite (Fe2O3), generando ferro puro 99% + CO2 + H2O. Il CO2 viene liberato in atmosfera mentre il vapore acqueo ritorna in ciclo. Per l'automotive invece serve idrogeno puro, che si produce per elettrolisi. I grandi produttori, tipo Linde, vendono ossigeno ed idrogeno alle industrie ed agli ospedali. Il costo dell'idrogeno è sui 10 euro/kg ed è dovuto all'elevato costo dell'energia elettrica per produrlo. Tra i piani italiani c'è l'acquisto dell'idrogeno dalla Norvegia (vedi conversione "verde" dell'Ilva) ad un prezzo di 6 euro/kg... con le tecnologie attuali non si riesce a scendere sotto quelle cifre. |
| inviato il 29 Marzo 2021 ore 12:43
Bergat....uno non prende un auto elettrica per non spendere, o per spendere meno. Quello è uno dei vantaggi attuali, domani certamente non lo sarà più, ma continueranno a non inquinare. Quindi dove sarebbe il bluff? |
| inviato il 29 Marzo 2021 ore 13:41
Per tutti quelli che pensano già alle problematiche relative allo smaltimento delle batterie "esauste", bisognerebbe che si informassero prima di emanare la propria personale opinione. Le batterie delle auto elettriche a fine ciclo vita (10 anni o 160.000 Km) vengono e verranno riutilizzate in tutti quegli ambiti dove non è così preponderante l'efficenza e la velocità della fase carica/scarica (esempio come accumulatori di energia a lento rilascio nei grandi circuiti fotovoltaici o come accumulatore d'energia nelle wallbox casalinghe avanzate). Le vere problematiche, che attualmente infliggono la completa conversione all'elettrificazione, sono invece legate all'espansione dei punti di ricarica, alle tempistiche di ricarica e alle lunghe autonomie... tutti "problemi" derivanti esclusivamente dalla giovane età del progetto: bisogna avere solo un attimo di pazienza che le cose si sviluppino un poco di più per far si che anche questi baluardi vengano superati. ... quando sono stati inventati i motori endotermici non vi erano tutti i distributori che ci sono ora, non si potevano percorrere i kilometraggi dei giorni nostri, ecc. |
| inviato il 29 Marzo 2021 ore 13:45
www.noicompriamoauto.it/magazine/auto-elettriche-in-europa/ E' un articolo dell'anno scorso: la Norvegia ha una media di 55,9 auto elettriche ogni 100 abitanti, mentre gli altri paesi europei sono dal 3,1 in giù... come mai? Il trucco è stato di dare contributi a fondo perduto pari al 40% del costo dell'auto e tutti ne hanno approfittato. Finiti i contributi, nessuno ha più comprato auto elettriche... |
| inviato il 29 Marzo 2021 ore 19:59
“ Bergat....uno non prende un auto elettrica per non spendere, o per spendere meno. Quello è uno dei vantaggi attuali, domani certamente non lo sarà più, ma continueranno a non inquinare. Quindi dove sarebbe il bluff? „ Il bluff sta nel non considerare che non inquini qua, ma da qualche altra parte inquini e sia per produrre elettricità, sia per lo smaltimento delle batterie. Inoltre la convenienza economica è solo apparente. a mio avviso se tra 10 anni non si sarà trovato un sistema valido, ritorneremo a incentivare le auto a combustione interna. Gli svantaggi dell'auto elettrica sono evidenti: - ti porti 300 kg in più dietro anche se con batteria particamente scarica - ci mette più di 2 minuti la ricarica elettrica - le batterie al litio si infiammano facilmente - un'auto elettrica costa di più - Il costo di esercizio è solo apparentemente minore, perchè quando si tasserà la corrente per autotrazione come la benzina, svanirà l'ultimo vantaggio |
| inviato il 29 Marzo 2021 ore 20:01
“ Le batterie delle auto elettriche a fine ciclo vita (10 anni o 160.000 Km) vengono e verranno riutilizzate in tutti quegli ambiti dove non è così preponderante l'efficenza e la velocità della fase carica/scarica (esempio come accumulatori di energia a lento rilascio nei grandi circuiti fotovoltaici o come accumulatore d'energia nelle wallbox casalinghe avanzate). „ sempre che uno non le ha cambiate perchè molto prima dei 160.000 km si sono fottute come spesso accade con le batterie al litio o NIMH. |
| inviato il 29 Marzo 2021 ore 20:03
“ Il trucco è stato di dare contributi a fondo perduto pari al 40% del costo dell'auto e tutti ne hanno approfittato. Finiti i contributi, nessuno ha più comprato auto elettriche... „ a me dovrebbero dare un contributo del 200%, perchè anche gratis non la prenderei |
| inviato il 29 Marzo 2021 ore 20:06
“ Le vere problematiche, che attualmente infliggono la completa conversione all'elettrificazione, sono invece legate all'espansione dei punti di ricarica, alle tempistiche di ricarica e alle lunghe autonomie... tutti "problemi" derivanti esclusivamente dalla giovane età del progetto: bisogna avere solo un attimo di pazienza che le cose si sviluppino un poco di più per far si che anche questi baluardi vengano superati. „ Dall'invenzione di Volta, non è che le batterie siano molto cambiate, idem dicasi per le cellule fotovoltaiche. quando credi che ci vorrà perche 50cmq di celle fotovoltaiche installate sul tetto di una vettura col chiarore della luna di notte saranno capaci di generare una potenza di 1000 kw ogni secondo? |
| inviato il 30 Marzo 2021 ore 7:52
“ Il bluff sta nel non considerare che non inquini qua, ma da qualche altra parte inquini e sia per produrre elettricità „ Ma se anche la medesima energia fosse prodotta da combustibili fossili (cosa che non è perchè la quota di rinnovabili è in continuo aumento), credi sia la stessa cosa produrre energia in un unico punto, ossia una centrale elettrica, piuttosto che in decine di migliaia di piccoli punti, cioè i motori endotermici? E' più facile tenere in efficenza nel tempo il singolo punto produttivo, o le migliaia di veicoli ognuno con la sua storia e il suo proprietario, che può essere più o meno sensibile alle tematiche ambientali? Ed è più veloce sostituire il singolo punto produttivo con una nuova centrale, che impiega energie pulite (tra le quali ci sarà in futuro anche l'idrogeno verde), oppure le decine di migliaia di veicoli? |
| inviato il 30 Marzo 2021 ore 9:13
Guardate che l'inquinamento dei veicoli incide se non per una parte minoritaria sull'inquinamento, basta vedere i dati del lockdown le emissioni non sono calate molto, ci sono gli impianti di riscaldamento..lasciamo stare traffico aereo e navi che da soli fanno un botto e comunque a mio parere se si vuole avere a disposizione questo botto di energia non si potrà prescindere dal nucleare (con tutti i rischi annessi) oltre che dalle rinnovabili. |
| inviato il 30 Marzo 2021 ore 9:32
Se si considerano le emissioni di gas serra, i dati forniti dalla European Energy Agency mostrano la seguente ripartizione: - Road transport: 71,7% - Aviation: 13,9% - Maritime: 13,4% Ovviamente il ruolo di 'soggetto maggiormente inquinante' cambia a seconda di quale sostanza tossica si consideri, ma l'idea che i veicoli siano un 'piccolo' problema è un alibi che si continua a perpetrare. |
| inviato il 30 Marzo 2021 ore 9:41
Con le centrali a combustibili fossili riesci a tenere sotto controllo le emissioni di particolato. L'anidride carbonica non l'abbatti. E poi quanta energia è necessaria per costruire una centrale? Quanta energia serve per smantellarla? |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |