| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 20:42
Mi son letto tutto il 3D. Bellissimo! soprattutto il colbacco |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 22:24
@Paogar (si in effetti c'è da divertirsi in questa discussione ...e io voglio continuare a divertirmi, non resisto!!!) ....davvero non ti capisco: Ma perchè, gli amplificatori li metti a suonare per qualche ora sotto il sole? ovvio che in un amplificatore il colore ha un valore puramente estetico. Si da il caso che i colori chiari(in particolar modo il bianco) e quelli scuri(in particolar modo il nero) invece abbiano delle proprietà diverse se posti al sole. Non ti lincio di certo, ma leggere quel che credi... sinceramente mi convince solo di più che la cosa più sensata è quella che dice Canon stessa: "....le lenti grandi contengono elementi di grandi dimensioni e qui la dilatazione (dovuta al calore da irraggiamento solare) può portare una lente vicino ai limiti delle sue tolleranze di progettazione. Una superficie bianca riflette la luce solare, contribuendo a mantenere l'obiettivo più fresco" |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 0:42
“Ed è proprio per il calore che i corpi macchina sono neri! D'altronde non cè nulla da salvaguardare al suo interno ;-) “ “ il colore delle fotocamere è nero per lo stesso identico motivo della maggior parte delle ottiche: apparire meno, provare ad essere più discreti. oltretutto il nero rimpicciolisce anche. lo sanno bene i genovesi che...” Io sono sempre diffidente dalle spiegazioni semplicistiche e assolutiste, comunque tutto quello che riguarda la fotografia è tendenzialmente nero perché è un colore neutro che non si vede nei riflessi, e non introduce dominanti di colore che potrebbero sporcare quello che si fotografa. I fotografi di still life potrebbero aver imparato a loro spese a vestirsi di nero. Ad esempio, una volta da ragazzetto ho fotografato mobili vestito con una felpa rossa, sotto una forte luce. Il giorno successivo li ho rifotografati con una felpa differente. Negli anni 80 mi raccontarono che la Fatif (ma potre ricordare male il nome) fece un banco ottico con manopole e levette arancioni. L'anno successivo le fecero nere perché i fotografi si lamentarono dei riflessi. |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 1:05
Poi, riguardo il bianco e il nero, non so se l'avete già detto che non ho letto tutto. Nella dilatazione termica, se tutto è fatto dello stesso materiale tutto si dilata allo stesso modo. Un cilindro di acciaio lungo 50cm * cambierà circa 0,4mm tra estate e inverno. Il problema nasce quando si accoppiano materiali differenti, perché l'alluminio cambierà di 0,8mm. Nel diametro, questo potrebbe sballare completamente le tolleranze per gli accoppiamenti e lo scorrimento. Maggiore è la temperatura diversa da quella alla costruzione e maggiore saranno le differenze dimensionali dei materiali, e di solito le tolleranze stanno nell'ordine dei centesimi di millimetro. (*Ho fatto i conti a spanne grazie all'esempio sotto) Dilatazione lineare, esempio 1) Un troncone di rotaia in acciaio è lungo 50 m a 20 °C. D'inverno la temperatura scende fino a -20 °C e d'estate sale fino a 45 °C. Qual è la differenza fra la lunghezza della rotaia d'estate e d'inverno? Quanto spazio vuoto occorre lasciare fra un troncone ed il successivo? DeltaL = Lo * ? * (delta T) ? del ferro = 12 x 10^-6 °C^-1 DeltaL = 50 * 12 * 10^-6 * ( 45° – ( – 20°) = 0,039 m = 3,9 cm. |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 1:14
Ecco spiegato il perchè delle tolleranze spannometriche delle Zenit ed in generale delle attrezzature soviet !!!! Dovevano andar bene sia in Siberia che nel deserto del Ryn !!!!! Non erano fatte a casaccio ... tutto calcolato !!! |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 1:25
osservazioni interessanti. sia quelle sul colore nero di base che sulla dilatazione dei materiali. Un sistema ottico di una lunga focale, e passe tolleranze, se raggiunge certe temperature è ragionevole che rischi di andare in crisi, materiali che cambiano di dimensione in modo diverso, vetri, metalli... e quindi resistenze e tensioni che si possono creare tra metalli, vetro, incollaggi, serraggi ecc ecc... costa così poco dare una verniciata di bianco e ridurre un pò questi rischi. con tutto il resto del materiale, dimensioni più piccole e variazioni conseguenti minori... e si può continuare ad usare il nero che ha i suoi di vantaggi. |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 1:32
“ Il problema nasce quando si accoppiano materiali differenti, perché l'alluminio cambierà di 0,8mm. Nel diametro, questo potrebbe sballare completamente le tolleranze per gli accoppiamenti e lo scorrimento. Maggiore è la temperatura diversa da quella alla costruzione e maggiore saranno le differenze dimensionali dei materiali, e di solito le tolleranze stanno nell'ordine dei centesimi di millimetro. „ Forse le leghe utilizzate non sono tutte identiche altrimenti un motore che cambia temperatura ben oltre l'escursione estate inverno sparerebbe via i bulloni come proiettili. Un obiettivo da 500/600 mm non può modificarsi di un millimetro, diverrebbe un disastro, è tantissimo. Le rotaie del treno sono altra cosa. |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 2:02
Premetto che uso da più di 30 anni supertele in estate in Sicilia, con temperature anche sopra i 40° e per diverse ore consecutive. Ho avuto diversi Nikkor IF-ED da 300 a 600mm, un Sigma 1000/8 Apo, e parecchi Eos L bianchi, da 100 a 800mm. Magari inizialmente è possibile che la motivazione fosse tecnica, per la fluorite e quant'altro. Ora trovo sia semplicemente una questione di marketing, il tele bianco viene subito individuato come "professionale". Ormai molte case usano la fluorite, anche Nikon, che invece fa tutto nero. E non ci sarebbe alcuna motivazione in molti tele Canon che non hanno fluorite e/o sono estremamente compatti, come il 70-200/4, per cui la motivazione è solo commerciale. Personalmente trovo molto sgradevoli e controproducenti questi enormi cifoni bianchi, molto appariscenti e capaci di suscitare non poca diffidenza, sia nelle persone che negli animali, rendendo solo meno facili le riprese, non dando ormai nulla in cambio. Sono costretto a spendere altri soldi per guaine in neoprene proprio per il motivo di mimetizzarli, la protezione mi interessa poco, per decenni, quando queste protezioni non c'erano, non si usavano, e i tele non si rovinavano ugualmente |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 2:40
“Un obiettivo da 500/600 mm non può modificarsi di un millimetro, diverrebbe un disastro, è tantissimo.” Beh, un millimetro è tanto, ma da quei conti un obiettivo di 70 cm di alluminio cambia di un millimetro tra Lapponia e Marocco, per restare vicini. Ma la faccenda è più complessa: non tanto quanto tutto l'oggetto-sistema si dilata, ma è importante la differenza tra le componenti accoppiate di materiali differenti rispetto alla temperatura di costruzione. Cioè: se ho due cilindri di materiali differenti che scorrono uno si dilaterà o restringerà molto se starò fotografando una gara di sci in una giornata fredda o una gara di moto sotto il sole, l'altro meno, e la tolleranza dovrebbe tenerne conto. |
user209843 | inviato il 10 Dicembre 2020 ore 7:00
“ Cioè: se ho due cilindri di materiali differenti che scorrono uno si dilaterà o restringerà molto se starò fotografando una gara di sci in una giornata fredda o una gara di moto sotto il sole, l'altro meno, e la tolleranza dovrebbe tenerne conto. „ I metalli non si contraggono (accorciamento lineare) si dilatano! Il problema grosso potresti averlo in caso di improvviso e forte sbalzo termico ma non è che fotografi in Marocco e +40 e poi in 5 minuti ti ritrovi catapultato in Siberia a -30! Al freddo subentrano altri problemi che ugualmente devono essere considerati per garantire il funzionamento ottimale dell'ottica ma in questo caso non c'è contrazione. Nei metalli la contrazione è a seguito di raffreddamento (rapido o lento che sia) dopo riscaldamento. |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 11:30
Nel deserto ci si ritrova a 40/50 gradi di giorno e al freddo intenso di notte. Sono incuriosito su come si "risolva" questa specifica situazione. Comunque ripropongo il nocciolo della questione: l'entità della dilatazione termica. Parliamo di millimetri o milionesimi di millimetro? Decine di gradi o milionesimi di grado di variazione interna tra un nero e un bianco? Se un grosso teleobiettivo perde tolleranze con "decadenza MTF" anche del venti per cento, questo impedirebbe di portare a casa il servizio? |
| inviato il 10 Dicembre 2020 ore 11:38
“ Nel deserto ci si ritrova a 40/50 gradi di giorno e al freddo intenso di notte. Sono incuriosito su come si "risolva" questa specifica situazione. „ Zenit !!!! |
user209843 | inviato il 10 Dicembre 2020 ore 12:47
@Ulisse Di Bartolomei L'allungamento, calcolato in metri, si ottiene moltiplicando la lunghezza per il coefficiente di dilatazione e per i gradi (°C) di incremento della temperatura. La formula della dilatazione lineare è la seguente: Delta l = Lambda X l0 X Delta T dove: Delta l indica la variazione di lunghezza del corpo lambda indica il coefficiente di dilatazione lineare l0 indica la lunghezza originaria del corpo Delta T la variazione di temperatura Scusate ma i simboli greci delle formule non sono formattati su Juza, ho dovuto scriverli in italiano! |
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