| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 16:52
Pie11 ...credo ci sia un errore di fondo ... io, biberon, tiber etc ... non veniamo a visionare le tue stampe sul tuo divano ma probabilmente potremmo vedere le tue stampe presso un circolo, una esposzione, una mostra etc ... se la calibrazione non riflette un minimo di standard vedremmo la stessa stampa, negli ambienti descritti molto diversa, per questo esiste lo standard dei 80 cdm (per i monitor che lo supportano, per questo alcuni si tarano a 100 o 120 cdm) usando lìilluminante D50 per la stampa perchè con soli 77 euro puoi acquistare una lampada di controllo : https://www.amazon.it/Color-Confidence-CSE13G59-EURP-GrafiLite-2/dp/B0 tarata a 5000° con un CRI molto elevato e consentire l'adozione di uno standard ... Mauro Boscarol, uno dei più apprezzati consulenti grafici al mondo : www.boscarol.com/blog/?p=8014 consiglia l'illuminante D65 per la post ma non'è lo standard dove per la prestampa si usa illuminante D50 e luce di controllo D50 ... |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 17:02
Pie secondo me tu fai fatica a capire l'idea di standard...i 6500 k non sono nati dal nulla qualcuno molto più bravo di me si è messo li e ha deciso che i 6500 le 120 cd la gma 2,2 ecc ecc siano uno standard...ora se io scatto una foto la apro con un monitor calibrato così e la guardo poi la giro a blve che la modifica poi la apri tu e fai altro arriva a tiber tutti e dico tutti la vedremmo allo stesso modo! poi è vero pure che se tu hai a casa lampade a 6500k ed esponi li a casa tua in una mostra illuminata con quelle lampade credo se sbaglio correggetemi convenga attuare una catena a 6500k a partire dal monitor,per seguire il ritocco e per finire con la stampa (tralasciando ora il discorso cotone oba ecc)cone ti dicevo si è scelto uno standard...io non so di monitor che posterizzano a 80 cd/m² probabilmente ci saranno e quindi dovrai adeguarti alla tua attrezzatura ma per sopperire ad un problema! l'adobe è cwrtificato a 160cd/m² mi pare ma nel fotoritocco si usa 120 giusto? sbagliato? non so ma è una base di partenza! Uguale per tutti! io la penso così magari sbaglio e sono sempre pronto ad imparare eh |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 17:05
Blve, biberon, State ripetendo come dei pappagalli i valori di uno standard iso 3664 senza chiedervi perché sono stati scelti quei valori e quando si applica, per cosa è stato fatto. Applicarlo in casa propria (e non in un laboratorio) è quasi sempre un errore, provate a chiedervi perché. Non parlo da fotoamatore, ma da persona che ha lavorato per anni nell'imaging diagnostico (mi occupavo della parte di aquisizione e di filtri numerici di trattamento dell'immagine) e che continua a lavorare nel dominio della misure ottiche. la mia competenza sul soggetto viene da li. State complicando la vita a qualcuno che inizia a stampare, invitandolo a seguire uno standard del quale nemmeno avete capito i limiti. La lampada per guardare le stampe puo' servire, ne ho una della sylvania in pseudo d50 che fa anche il suo lavoro. Peccato che non mi succeda mai di guardare le stampe in quelle condizioni, nemmeno al fotoclub o quando ho esposto erano in quelle condizioni. Non stiamo parlando di formare qualcuno alla stampa professionale. stiamo parlando a qualcuno che inizia a stampare. Ma la lampada che sia in pseudo d50 (o come penso in pseudo F2) non serve a nulla a qualcuno che inizia a stampare, specie in bn. Quando arriverà ad avere quel tipo di problemi capirà che è il momento di comprarsi una lampada adeguata. |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 17:11
Avendo questo monitor:https://www.benq.eu/it-it/monitor/designer/pd2720u.html Raamiel mi aveva suggerito di non scendere alle 80 cd ma di stare sulle 100 (spero di ricordarmi bene). Il mio è ancora a 80 cd su d50. Stampo prevalentemente saal e qualche volta con stampatore "fisico" (entrambi suggeriscono quei valori). Le foto le giro e quindi capita che una volta stampate l'illuminante cambi. Sbaglio? |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 17:29
l'illuminante è la sorgente luminosa che illumina il soggetto per un monitor LCD, come per una diapositiva, è la sorgente di retroilluminazione: quindi i led per un LCD moderno e una lampada (idealmente ad arco elettrico in xeno) per un proiettore. Per una stampa è la lampadina che la illumina la stampa. gli 80nit hanno una loro ragione storica, ma in condizioni reali sono spesso una brutta scelta: troppo bassi. Vorrei che chi li sostiene a spada tratta spiegasse il perché di questo valore, perché è stato scelto (parliamo di anni 70) e in quale condizione va utilizzato. Valori superiori sono una scelta generalmete più sensata, personalmente preferisco stare tra i 120 e i 160 quando sono in casa. Non esiste un valore ideale in assoluto, il valore corretto dipende necessariamente dall'ambiente dove ci si trova. Per questo tutti i profilatori dei monitor propongono di misurare la luce ambiente. Il pd2720u è un ottimo monitor wide gamut, pensato più per il video (10bit in DCI-P3) ma adattissimo anche all'uso fotografico. |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 17:33
Pie grazie della risposta. PS: so cos'è l'illuminante e qui “ Le foto le giro e quindi capita che una volta stampate l'illuminante cambi. „ mi riferivo alla luce sotto la quale vedo le foto stampate |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 17:44
La serie pd è per designer pie non per fotografia...non è wide gamut...la serie fotografica benq è la sw che è possibile calibrare in maniera hardware con palette master element! perché D65 Perché 6504 K? Il nome D 65 suggerisce che la temperatura di colore correlata (CCT) dovrebbe essere 6500 K, mentre in verità è più vicina a 6504 K. Questa discrepanza è dovuta alla revisione della comunità scientifica del 1968 delle costanti nella legge di Planck dopo la definizione dell'illuminante . Ciò ha spostato il luogo di Planck , influenzando tutti i CCT, che vengono calcolati trovando il punto più vicino al punto bianco . La stessa discrepanza si applica a tutti gli illuminanti della serie D — D 50 , D 55 , D 65 , D 75 — e può essere "rettificata" moltiplicando la temperatura di colore Illuminante D65 - it.qaz.wiki/wiki/Illuminant_D65 e ancora D65 corrisponde all'incirca alla luce media del mezzogiorno in Europa occidentale / Nord Europa (che comprende sia la luce solare diretta che quella diffusa da un cielo sereno), quindi è anche chiamato illuminante diurno . Poiché qualsiasi illuminante standard è rappresentato come una tabella di dati spettrofotometrici medi , qualsiasi sorgente di luce che statisticamente ha la stessa distribuzione di potenza spettrale relativa (SPD) può essere considerata una sorgente di luce D65. Non ci sono sorgenti luminose D65 reali, solo simulatori. La qualità di un simulatore può essere valutata con il CIE Metamerism Index. Il CIE posiziona D65 come illuminazione diurna standard: Illuminante D65 - it.qaz.wiki/wiki/Illuminant_D65 Ecco perché il d65 Biga è un discorso lungo ne stiamo parlando e blbe diceva giustamente che anche le carte su cui stamperesti incidono...io per esempio uso d65 e 80 cd/m² anche per stampare e guardo le stampe sotto quella luce se ci sono scostamenti piccoli non li noto... Se atampi su saal a seconda della carta e del prodotto ti danno profili e valori per eseguire la soft proof se hai monitor tarato ed esegui tutto fatto bene non dovresti avere problemi...se stampi in d50 ci vorrebbe una lampada come quella postata sopra da blve x controllarle...ma ci vorrebbero anche carte senza sbiancanti e cotone come diceva sempre lui! quindi dipende anche da che carte usi! Se ottieni risultati buoni cmq non mi fascetei la testa! |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 17:54
biberon, gli 80nit della norma di cui parli sono in d50, c'è per una ragione storica. Cercala e capisci perché oggi hanno poco senso. il d65 è la luce del pieno giorno. grazie lo so. E' per quello che a redmont l'hanno scelto come punto di bianco per il loro spazio colore, che doveva essere il più naturale possibile per potersi scambiare le foto via internet. E bene hanno fatto a non seguire quello che dice la iso 3664, sempre quella delgli 80cd/m². |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 18:19
Pie ecco perché non mischiare i pezzi....D65 corrisponde all'incirca alla luce media del mezzogiorno in Europa occidentale / Nord Europa (che comprende sia la luce solare diretta che quella diffusa da un cielo sereno), quindi è anche chiamato illuminante diurno! penso che basti come spiegazione noo? le 120 candele sono poche usane di più che devo dirti? io di notte spesso arrivo anche a 70-60 cd/m² per leggere ma se devo fare post uso le luci non voglio cecarmi! Ora mi leggo perché il d50 ma se epson canon e tutti gli altri fanno i profili sotto quell'illuminante ed è usato come standard ci sarà sicuramente un motivo...che posso capire sia dalla tonalità della carta e dalle lampade usate nei musei credo...ma lo vado a vedere d50 vs d65un articolo a caso...ce ne sono molti altri se vuoi possiamo approfondre! |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 20:57
Ecco un link di uno strumento professionale di valutazione (anche) delle stampe. www.xrite.com/categories/light-booths/judge-qc Ugualmente con il monitor i colorimetri sono in grado di misurare la luce ambiente e di suggerire il valore più adatto per una corretta calibrazione e profilazione. I valori usati convenzionalmente sono degli standard di riferimento più che plausibili ma non necessariamente sono i più corretti in relazione alla situazione di fatto. Il sogno di uno stampatore professionale sarebbe quello di conoscere in anticipo le caratteristiche degli illuminanti usati ad es. in una mostra per poter poi adottare una variante del profilo icc ottimizzato per quella situazione specifica (già il mitico Profile Maker consentiva la creazione sulla base di una sola lettura dei targets di diversi profili icc in funzione di diversi illuminanti). |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 21:47
Biberon, I profili sono in d50 perché lo spazio lab è definito in d50. Non potrebbe essere altrimenti. Non avete ancora risposto perché del d50 a 80nit... meditateci sopra. |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 22:02
ti ho messo una lettura sopra del perché...se clicchi leggi il perché e anche perché il monitor si tara in d65 e la stampa si controlla sotto illuminante d50...come detto i nit non sono un unità di misura...80 nit non si legge da nessuna parte! possiamo andare avanti all'infinito pie11 un altra cosa tu inprofili di stampa che scarichi o che ti fai sotto che illuminante li fai? perché se usi i canned sono sotto illuminante d50 visto che è lo standard |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 22:35
Biberon il monitor è wide gamut (il mio che calibro con la spyder copre il 99% dello spazio Adobe) Le carte per lo più sono fine art e per lo più hahnemuhle baryta o photo rag. Conosco e uso i profilo icc per le soft proof La mia domanda rimane |
| inviato il 01 Dicembre 2020 ore 23:24
scusa biga avevo letto male praticamente non supporta solo la calibrazione hardware,per il resto è un ottimo monitor quindi,giusto? non capisco perché non prendere direttamente tipo l'SW271 piuttosto che questo,e usarlo per post! Cmq in generale secondo me fai bene è sempre consigliato così in tutti i posti...post in d65 a 120 candele ,io spesso se ho ambiente poco illuminato uso 80 cd/m² in d65 e prestampa in d50 a 80! tutto sta all'osservatore guardarle con una luce consona,se tu le prepari bene penso che sei apposto,o no? |
| inviato il 02 Dicembre 2020 ore 0:14
“ tutto sta all'osservatore guardarle con una luce consona,se tu le prepari bene penso che sei apposto,o no? „ A mio avviso l'ideale sarebbe non scaricare sull'osservatore l'onere di guardarle bene, ma affidare allo stampatore il compito di informarsi sulle condizioni di luce in cui le immagini affidategli dal cliente per la stampa verranno guardate. Il problema è che purtroppo queste condizioni non sempre vengono ben previste oppure non sono ripetibili, risultando anzi variabili. E allora in questi casi si ricorre agli standards che avete più volte citati. Le cabine di luce per la valutazione non a caso hanno la possibilità di simulare 3 o 5 o 7 illuminanti (dipende dal prezzo) proprio per consentire una calibrazione e profilazione ideale in funzione delle esigenze del cliente. |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |