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Fotografia analogica in 135 e 120


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avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 14:14

Si hai ragione, ma non vorrei venisse mal interpretata la mia battuta relativa all'ufo, alla cometa, ecc.MrGreen chi mi conosce sa bene che uso toni scherzosi ma scrivendo in un forum non è sempre facile trasmetterlo.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 14:24

Ma come lo hai scritto è servito a chiarire in modo colorito il tuo pensiero. D'altra parte non esisteva una corrente pittorica definita "Iperrealismo" che si rifaceva ad una riproduzione maniacale, fotografica (utilizzavano, infatti, molto la fotografia) dei particolari della realtà? Particolari che esistono (registrati dallla macchina fotografica) ma della cui esistenza a volte non ci accorgiamo nemmeno

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 15:20

Diebu condivido il tuo scritto sull'ufo e la cometa, certi personaggi più che photographer dovrebbero chiamarsi fantasy e con la fotografia analogica non hanno niente a che spartire

user120016
avatar
inviato il 08 Settembre 2020 ore 15:36

@Claudio, ho letto con interesse i tuoi ultimi interventi e mi spiace se il concetto che è passato sia quello catastrofista del "dopo di me il diluvio" (cit Luigi XIV). Anche perché ho 45 anni, non 90 e dunque non vivo di ricordi, non ancora, e credo e spero di avere ancora qualche prospettiva futura. Le mie considerazioni sull'omologazione, credimi, non sono visioni nostalgiche ma constatazioni su dati di fatto. Sarà la globalizzazione mediata dalla velocità con cui si diffondono mode e costumi, ma ormai trovare qualcosa di davvero originale è molto dura. Riguardo al discorso sulle automobili, non penso che la difficoltà a distinguerle sia un segno di invecchiamento o mancato aggiornamento. Non sono mai stato un patito di auto in passato come non lo sono ora. Il mio interesse è sempre stato per la ricerca di qualcosa di comodo per l'uso che devo farne. Eppure, fino a qualche anno fa le auto in circolazione avevano un che di distintivo, ora mostrano tutte le stesse linee e lo stesso look. Almeno a mio modesto parere.
Ed in ultimo, riguardo le foto da te postate, è evidente la differenza di approccio e di stile rispetto alle mie. È vero che la scarsa nitidezza dipende in parte dalla scansione ma è altrettanto vero che l'originale è decisamente morbida (per caratteristiche dell'ottica usata e delle mie scelte in fase di stampa) rispetto alle foto che si vedono ovunque online. Ma per trovare qualcosa di meglio non è necessario scomodare Ghizzi Panizza. Guardo le foto che fa mia moglie con la sua digitale, ottica molto sharp, astroinseguitore, filtri clear night, editing di buon livello ed il gioco è fatto. Ma a me non interessa raggiungere i livelli di Panizza o di altri professionisti perché non devo vendere le mie foto, non devo raccogliere likes o vincere concorsi, non devo organizzare workshop a pagamento né diventare ambassador del miglior offerente.
Per cui, in questo, mi allineo al parere di Diebu sulle foto un po' troppo "costruite". Niente di male ma sanno di plastica.
Devo solo divertirmi nel fare qualcosa che mi piace.
Ricercare e sperimentare senza l'ossessione del risultato. E se in questo gioco rientra la collezione e la riscoperta di vecchie attrezzature, sinceramente non lo vedo come una causa di impoverimento mentale.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 16:45

Domenico:tu immagina i nostri nonni cosa dovevano pensare di fronte a innovazioni e alla velocità con la quale si succedevano: altro che quello che succede a noi che siamo se non altro più preparati alla filosofia del cambiamento. Io ho 20 anni più di te e mio nonno era uno dell'800 che ha fatto al prima guerra mondiale. Quando fu installato il telefono a casa sua, lui ci girava letteralmente al largo guardandolo storto e facendo divertire noi nipotini. Di rispondere quando squillava...non se ne parlava proprio! Globalizzazione, massificazione mi sembrano termini /ombrelli protettivi di una nostra certa inadeguatezza di vivere. Sentimento, che, sinceramente, non provo e non proverei mai (e nemmeno lo confesserei mai!) a 45 anni. Prova a chiedere a mio fratello, ingegnere progettista in FCA ( ha 50 anni) se le auto sono tutte uguali: non solo non lo crede possibile, ma NON LE VEDE uguali! Per te l'auto ha un significato marginale e , quindi, non sei disposto a affinare lo sguardo e vederne le differenze. Tutto qua e tutto normale. Ognuno di noi ha delle priorità, fa delle scelte e le scelte, inevitabilmente, significano chiudere possibilità, lasciare delle strade mentre se ne intraprendono altre.
Se tua moglie fa delle foto in digitale con astroinseguitore, flltri , buona postproduzione (tutte cose non facili e quindi lo sai bene non da liquidare paternalisticamente come sciocchezzuole digitali:cosa che non è vera, perchè io stesso, passato per l'analogico, trovo il digitale estremamente complesso se si aspira, come te con le pellicole, a ottenere buoni risultati) Quindi tua moglie (di cui non ho visto foto, purtroppo) significa che è ad un ottimo livello e, nonostante abbia questo peccato originale di non scattare in analogico, avrà studiato per arrivarci. E non credo vada mortificata. La cosa che (non riferita a te) fa un po' girare le scatole è che sembra che basti inserire in una reflex degli anni '70 una pellicola qualunque, scattare seguendo le informazioni di un esposimetro, anche esterno (mamma mia, che cosa complicata!) e poi mandare a sviluppare in un laboratorio il negativo e farsi fare qualche stampina, per sentirsi appartenente ad una elitè depositaria della verità assoluta in fotografia. Allora, io sono ovviamente disponibile a aprire un credito illimitato a te che provi tecniche, che stampi, sviluppi il colore (che io ho provato e ne ho sperimentata la difficoltà), ti carichi i 25 Kg nello zaino alla ricerca di una inquadratura, mi pare con al tua Bronica, ma non che uno qualsiasi, solo perchè ha tra le mani una vecchia reflex, si senta un essere superiore e creda che il digitale serva solo per scattare a vanvera centinaia di foto a casaccio sperando che ci sia quella buona e che poi, grazie a due stupidaggini fatte al pc magari con GIMP o altri programmi banalissimi di questo genere, faccia una foto degna di questo nome. Non funziona così e tu lo sai bene. Io ci ho messo molto più tempo a cominciare (cominciare!) a capire Photoshop ( e non sono bravo come vorrei) che ad ottenere la mia prima pellicola perfettamente sviluppata in ID11. Non scherziamo! E invece in tante di queste discussioni sembra che uno che non ha mai sviluppato niente, non ha mai stampato niente, possa parlare impunemente della "semplicità" o della "non fotografia" del digitale. Io questo non lo posso condividere.
Ripeto, non parlo di te dal momento che è ormai chiaro il tuo percorso importante di conoscenza e sperimentazione. Ma non è giusto e non ha senso proclamare che nel mondo e nella fotografia esiste un "prima" e un "dopo" e che tutto quello che viene prima ha una sua dignità: magari a dirlo è uno che scatta solo delle dia (magari con la "terribile" e "complicatissima" consapevolezza della attenzione a dover esporre con precisione, perchè le diapositive ammettono sbagli in misura limitata- come se un fotografo discreto non esponga con precisione), poi le manda tranquillo tranquillo a farsele sviluppare da qualcuno e poi fa la fatica di inserirle in un caricatore da proiettare sul muro. Questo lo rende fotografo, anzi "il fotografo".Ecco, questo non mi sta bene. E', il mio, un discorso generico, non legato alle persone che hanno partecipato a questo post, molte delle quali ho già "incontrato" in altre discussioni e che ho imparato ad apprezzare. Ma troppe se ne incontrano qui nel forum che, magari,hanno anche postato loro foto brutte, inutili e tecnicamente non condivisibili, nella convinzione che l'analogico sia una zona franca in cui basti proclamarsi utilizzatore della pellicola per ottenere automaticamente la patente di fotografo superiore al digitale. Poi c'è chi, del tutto ridicolmente, ha inventato la distinzione tra fotografia e immagine...Che cose ridicole! Per me una foto è una foto, anche ottenuta con polaroid e, anzi, immagino che proprio perchè ci si rifà ad antiche tecniche, si sia depositari di una maggiore responsabilità e serietà di giudizio.
Un caro saluto a tutti.

user120016
avatar
inviato il 08 Settembre 2020 ore 17:26

Claudio, porto molto rispetto per ciò che scrivi e per il garbo con cui lo fai. Mi permetto di rispondere ad alcuni passaggi che meritano qualche precisazione:

Globalizzazione, massificazione mi sembrano termini /ombrelli protettivi di una nostra certa inadeguatezza di vivere.


Permettimi di dissentire. La globalizzazione esiste. E se una moda che nasce a Los Angeles, dopo tre giorni è in voga a Singapore certamente non è un segno di mia/tua inadeguatezza di vivere. Anche perché, finora ho costruito tanto ed ho raggiunto una condizione di piena soddisfazione nella mia vita, con le mie forze e con la mia famiglia per cui non penso di soffrire di alcun senso di inadeguatezza... ;-)

Quindi tua moglie (di cui non ho visto foto, purtroppo) significa che è ad un ottimo livello e, nonostante abbia questo peccato originale di non scattare in analogico, avrà studiato per arrivarci. E non credo vada mortificata.


Ed infatti non penso abbia alcun peccato originale e non mi pare di averla mortificata. Anzi, in pochi anni ha raggiunto e superato di gran lunga il mio livello vincendo concorsi ed esponendo foto, grazie allo studio, all'applicazione ed alla sua testardaggine che le permette di superare i mille ostacoli che generi quali la foto naturalistica e l'astrofotografia (quella seria, con telescopi, montature equatoriali, camere planetarie ecc, non della via lattea) inevitabilmente pongono. E, tu sai meglio di me quanto studio richieda padroneggiare software di acquisizione ed editing...

Per il resto, sul fatto che non esista un prima ed un dopo, o una superiorità autoreferenziale in base allo strumento che si è scelto di impugnare, su quello penso siamo tutti d'accordo...

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 17:34

OK

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 17:40

Claudio, sul discorso auto non sono del tutto d'accordo; tuo fratello potrà confermarti che oggi molte auto sono molto simili non solo esteticamente (sicuramente nell'ambito dello stesso brand, il cosiddetto "family feeling" che ha cominciato a prendere piede a fine anni '80) ma anche nei contenuti. Infatti oggi si parla di "piattaforme" cioè in pratica i telai, stessi telai, su cui diversi brand allestiscono i propri modelli e anche più modelli nell'ambito dello stesso brand. Anche questa è una tendenza iniziata credo a fine anni 80 (mi pare che ad esempio Saab 9000 e Lancia Thema condividessero lo stesso telaio) e oggi portata all'estremo con la condivisione e scambio anche dei motori (ad esempio i Renault montati in alcune Mercedes). I gruppi automobilistici sono sempre di meno e continuano ad acquistare altri brand nonché a fondersi tra loro. Loro dimnuiscono e ripartiscono i costi di ricerca e sviluppo dando l'illusione che vi siano una pluralità di brand in concorrenza tra loro. Scusate l'ennesimo fuori tema (o off topic come va di moda dire MrGreen ogni tanto emerge la mia vena polemica).

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 18:00

Ho capito Diebu e mi stanno bene certe discorsi. Ma dagli anni '80 a oggi sono passati 30/40 anni: mi domando solo perchè lamentarsi e vivere male certe cose! Tanto da non provare interesse più per un settore o non riconoscerlo se non con le targhette. Penso che un'unica piattaforma serva a contenere i costi. O no? O a sviluppare ulteriormente un prodotto. E' solo globalizzazione brutta e cattiva? Perchè lamentarsi di un qualcosa (cito) che "nasce a Los Angeles e dopo tre giorni è in voga a Singapore"? E' necessariamente un male? E' un qualcosa da angosciare? Nel mio caso (sono un medico ospedaliero) sapere che qualcosa di sperimentato a Los Angeles dopo tre giorni arrivi in Italia è un ENORME vantaggio!...Anch'io fuori tema...

user120016
avatar
inviato il 08 Settembre 2020 ore 18:09

Claudio, sono medico ospedaliero anch'io ed ho fatto ricerca all'estero per anni. Per cui capisco i vantaggi nella rapidità di comunicazione ed interscambio.
Ma non si può negare che quando arrivi in Benin, o in Nepal o in Ecuador per scoprire culture diverse da quella occidentale ed anziché trovare edifici, costumi e segni della cultura locale trovi ovunque insegne Mac Donald's e Coca Cola, un po' di delusione serpeggi. Poi va bene tutto eh...
E credimi, queste cose non derivano da senilità precoce, inadeguatezza di vivere, da mancanza di aggiornamento, né ke vivo male o mi angosciano. Non so se tu sia uno psichiatra o meno ma trarre queste conclusioni definitive e bollare così la gente solo per una esternazione va bene una volta, due ma alla lunga diventa fuorviante ed un po' infastidisce...

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 18:29

Perdonami Claudio ma stavolta devo dissentire.
Non tanto sull'operazione nostalgia, dove in effetti si può rischiare di rimanere al palo e inevitabilmente superati dagli eventi, e io come sai fotografo solo in diaposita e, ma questo non lo puoi sapere, la mia Volvo ha trent'anni e pertanto appartengo anch'io (di diritto) alla "specie a rischio" MrGreen e su questo, ripeto siamo d'accordo, dove invece non concordo teco è riguardo alle fotografie della Via Lattea dove il fatto che siano riprese in notturna lo sai solo perché sono fotografie che necessitano del buio per essere realizzate... però per il resto è un buio che in realtà puoi solo immaginare dal momento che in quelle fotografie non ci trovi un'ombra neppure a pagarla.

Insomma come esercizio di stile ci sta tutto, e come tale può essere anche piacevole, ma come fotografia d'ambiente no, ma assolutamente proprio no!

Soprattutto dopo aver visto la pregevole (almeno a mio modesto avviso) opera di Domenico.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 18:54

Domenico: per carità, l'ho ripetuto varie volte, non ci sono riferimenti personali. Mi riferisco al fatto che certe situazioni possano essere vissute più o meno bene da ognuno di noi, solo questo, niente di più. Ed è anche una considerazione generale che non è detto che possa adattarsi a te. Purtroppo quando si scrive e non ci si parla di persona sai bene che certe frasi possono sembrare ambigue. Non parlo assolutamente di "senilità precoce" (non credo di avere usato questi termini,non mi permetterei e poi, tra i due, sono sicuramente più a rischio io data l'età). A me vedere insegne di McDonald's o Coca Cola non da poi così fastidio, anzi forse...
Però, ti ripeto, non vorrei farne assolutamente un discorso personale. Ho premesso varie volte la considerazione che ho per il tuo percorso di ricerca e di studio in fotografia (sicuramente fai cose alle quali io non sono mai arrivato all'epoca). Così come è giusto che ci siano alcuni o tanti che si divertono con la fotografia analogica o che la scoprono o addirittura la riscoprano. Che male c'è? Non tolgono certo merito agli altri che utilizzano sistemi diversi. Per me non c'è polemica quando (e lo ripeto per l'ennesima volta non è il caso tuo) gli utilizzatori di pellicola non pensano che scattare in digitale sia una fesseria che anche un bambino di 5 anni può fare. Sai benissimo che è una grande mistificazione, questa.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 19:06

Ricordi bene Diego: erano la Saab 9000, la Lancia Thema (con la "parente povera" Fiat Croma) e poi anche l'Alfa 164 ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 19:23

Paolo, anche qui noi due tante volte ci siamo incrociati e parlato della nostra comune passione. In realtà, non è che avessi preso ad esempio, come pietra di paragone, quelle due foto di Alberto G. P. Forse delle due, quella che sembra più coerente è quella delle Tre Cime. Ma, lo sai, in fotografia la coerenza non è sempre un valore aggiunto, e non lo è nell'arte in generale, altrimenti la si dovrebbe invocare anche per varie manifestazioni artistiche, come la pittura. E non è sempre così. Ma certo, la foto di Siena non è il massimo...come vedi ti do ragione. Io penso però che il mezzo digitale permetta maggiore libertà, soprattutto nella possibilità di salire di ISO senza grana o disturbo (come vuoi chiamarli). Questo permetterebbe a mio avviso, data per scontata una maggiore coerenza di illuminazione dei vari piani, una maggiore nitidezza che io trovo un valore aggiunto e che, comunque, a me piace . Effettivamente ci sono esempi più calzanti sul Forum, di altri autori. Però io una stampa in grande formato delle Tre Cime di Panizza in una mostra debitamente illuminata ce la vedrei proprio!
Ho visto tempo fa delle stampe sull'Islanda fotografata da un certo Andy Lee, tutte con una notevole dominante blu, ma di una delicatezza ed eleganza formale che a me hanno incantato. Eppure non è quella di certo l'Islanda che ognuno di noi si aspetta di trovare

user120016
avatar
inviato il 08 Settembre 2020 ore 19:43

Purtroppo quando si scrive e non ci si parla di persona sai bene che certe frasi possono sembrare ambigue.


Probabilmente è stato così. Come ho scritto più volte, rispetto il punto di vista di tutti, anche quelli lontanissimi dal mio. E mi rendo conto che per le mie visioni stravaganti, in campo fotografico, non ci voglia così tanto ad essere lontani dal mio modo di vedere.
Ad ogni modo, per me chiarimento raggiunto. ;-)

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