| inviato il 28 Febbraio 2020 ore 16:42
“ sono autoriali. „ non capisco. Ti spieghi meglio ? |
| inviato il 28 Febbraio 2020 ore 17:38
Ok grazie del link, perchè non conoscevo per niente questo campo. Cerco di spiegarmi meglio. In primo luogo, questo fotografo Peter J Fox fotografa così; fa ritratti "sfuocati" pure quando va in viaggio e fotografa la natura. é probabilmente il suo modo di vedere. Non sto dicendo che sia brutto o che non sappia fare ritratto, intendiamoci. In secondo luogo parlo di lavori autoriali e non commissionati o di lavoro, perchè la grande differenza è data dalla libertà di agire come si vuole o meno. Sappiamo bene che in ritratti commissionati spesso ci sono dei paletti molto stretti nei quali agire. Inoltre un lavoro come quello di fotografare i protagonisti delle gare di f1 ha come caratteristica la continuità nel tempo assieme a destinazioni simili e anche pubblico diverso da un lavoro come quello di Mendel. Già il secondo, Luckmann si vede che ha un approccio diverso e in molti casi fa immagini diverse quando sono destinate a progetti specifici. Parlando di lavori "liberi" si vede che molti autori contemporanei stanno usando un linguaggio diverso nel comporre le loro sequenze, spesso ci sono commistioni fra il reportage e il ritratto, spesso addirittura si uniscono fotografia documentaristica con ritrattistica e new topoghphics, insomma sta cambiando ultimamente il linguaggio nel ritratto come in altri generi (sempre che si voglia classificare per forza). |
user90373 | inviato il 06 Marzo 2020 ore 15:08
Sembra che tutto stagni. Per "evolverci" bisognerà aspettare qualche novità dal mercato, da soli non ce la facciamo. |
user120016 | inviato il 06 Marzo 2020 ore 16:54
In che senso, scusami... |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 17:28
Uhm...la tecnologia è nemica della fotografia o ha abbassato il livello medio della fotografia? Non credo sia vera nessuna delle due cose. La tecnologia è tecnologia. Tutto dipende dall'uso che se ne fa. I fotografi buoni e quelli scadenti ci sono sempre stati, solo che gli ultimi, oggi, hanno maggiore possibilità di farsi vedere. La foto di Panizza è brutta, artificiosa? Questione di punti di vista. Il digitale ha permesso di realizzare con maggiore facilità cose, che un tempo non era possibile fare. Quello scatto in particolare, si rifà alla cosiddetta scuola di Adamus. Colui che ha portato questo stile alla conoscenza dei più. Nuovi strumenti e nuovi stili. Non reputo sia una brutta foto; vista adesso ci sembra banale. Ma questo succede perché siamo "abituati", avendola vista declinata in un'infinità di modi. Ma fosse stata la prima del suo genere, ci avrebbe fatto tutt'altra impressione. Le foto moderne sono troppo nitide? Sinceramente non credo neanche a questo. Negli anni 80 trovavi le foto di Hamilton e quelle di Weber. Personalmente ho sempre apprezzato un certo grado di nitidezza e lucidità nelle immagini. Anche qui, è soltanto una questione di gusti. Per fortuna non è esiste una fotografia giusta ed una sbagliata. Ma solo una buona, e tante purtroppo che non lo sono. Tutto qua. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 18:35
C” è un problema di base . Il problema é che la tecnologia ha fatto si che siamo tutti fotografi impedendo ai neofiti di sbagliare . Con i mezzi attuali é impossibile sbagliare . E se uno sbaglia col ritocco aggiusta tutto . Chi ha fatto la palestra del analogico sa cosa intendo . Il secondo problema ë che tutti si sentono autorizzati a pubblicare . Questo ha creato un mondo parallelo di fotografi incapaci che pensano di essere bravi solo perché altri fotografi incapaci hanno lodato i loro lavori. L ' esempio é la prima foto postata . É una foto terribile , che va contro ogni regola della fotografia e del buon gusto . Ma a qualcuno piace . É un virus che si diffonde . Un ultima considerazione : smettetela di scrivere che uno “ fa le foto che più gli piacciono “ , “ che ognuno é libero di fare quello che vuole “ o altre ovvietà simili perché state decretando la fine della Fotografia. |
user120016 | inviato il 06 Marzo 2020 ore 19:04
“ La tecnologia è tecnologia. Tutto dipende dall'uso che se ne fa. „ Pienamente d'accordo. “ Il digitale ha permesso di realizzare con maggiore facilità cose, che un tempo non era possibile fare. „ D'accordo anche su questo. Ma il fatto che una cosa che prima non era realizzabile adesso lo sia diventata, non vuol dire automaticamente che quella cosa sia ben fatta. Anche le porcherie si evolvono e quella è un ottimo esempio di pessimo virtuosismo dell'improponibile. “ Per fortuna non è esiste una fotografia giusta ed una sbagliata. Ma solo una buona, e tante purtroppo che non lo sono. „ Verissimo. Con la piccola differenza che una volta le foto meno buone si cestinavano in partenza mentre con la bulimia dei social, pur di pubblicare qualcosa, ormai si è disposti a dare per buono quasi tutto. Perché proprio dietro l'alibi del “ ognuno é libero di fare quello che vuole „ e della tristemente vera esistenza di “ un mondo parallelo di fotografi incapaci che pensano di essere bravi solo perché altri fotografi incapaci hanno lodato i loro lavori „ siamo bombardati ogni giorno da immagini mediocri per non dire scadenti. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 19:56
Lastprince ci tengo a una precisazione, prima una foto correttamente esposta e a fuoco faceva fico, faceva fotografo ora riescono o a farla tutti usando gli automatismi. Questo non fare errori ha reso meno valevole la fotografia? No semplicemente la foto banale correttamente esposta non fa più fico, ma banale era banale resta. Io sinceramente di questo atteggiamento di sì stava meglio quando la fotografia era meno accessibile mi ha un po' stancato perché per molti è semplicemente constatare di non far più parte di un elite e di non aver scattato nulla di davvero speciale. Ecco l'evoluzione sta nell'essere obbligato a dire qualcosa di interessante o finire nel mezzo di tanti che fanno altrettanto D"accordo invece sul fatto che si creano cerchie di amici che incensano anche la mediocrità |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 20:22
Detto questo so che un paio di utenti per questo mi dicono che io ho una visione della fotografia lontana dal `vero`fotografare, ma per me la fotografia si fa con la lastra, con la polaroid con il cellulare, il mezzo è qualcosa per raggiungere il fine, il resto è fuffa, è un nascondersi dietro una pratica e una presunta vera fotografia. Per me conta quello che riesci a dire e il mezzo è una scelta legata al fine È in quello che dici l'evoluzione il resto è aria fritta da forum |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 20:40
la tecnologia ha avuto tre fondamentali passaggi : gli automatismi nelle varie esposizioni l'autofocus gli iso modificabili . il primo grande nemico fu la foto buia o bruciata : risolto il secondo grande nemico la foto mossa : risolto il terzo nemico fu la mancanza di luce : risolto quello che è successo dopo è sotto gli occhi di tutti con l'avvento di photoshop . ma attenzione non sto condannando il proprogramma . sto condannando la mancanza di educazione nell'uso del programma : è stato come dare un mitra a un bambino . |
user120016 | inviato il 06 Marzo 2020 ore 20:52
“ la fotografia si fa con la lastra, con la polaroid con il cellulare, il mezzo è qualcosa per raggiungere il fine, il resto è fuffa, è un nascondersi dietro una pratica e una presunta vera fotografia. „ Questo è vero. Perché come tutte le cose, il male non sta nell'oggetto in sé ma nell'uso che se ne fa. Per cui se produci un'immagine interessante con un cellulare, ben venga. Il problema dell'aumentata accessibilità alla fotografia, almeno per quel che mi riguarda, non è il cessato status di "élite", perché mi basterebbe dire di essere tra i pochi che scatta ancora con il banco ottico e che si sviluppa le lastre da sé per poter dire di far parte di una minoranza, se servisse a nutrire il mio ego... Il problema, a mio avviso, è la scarsa consapevolezza del mezzo e del potere delle immagini. Perché spesso si pubblicano foto senza senso e senza messaggi. Scatole vuote e, talvolta, nemmeno belle. Questo non esonera dalla banalità i mezzi tecnicamente più impegnativi. Le foto banali le fai anche con mirrorless o reflex da migliaia di euro. O anche con il banco ottico. Certamente converrai con me che è molto più facile che dietro un "attrezzo" più impegnativo e costoso ci sia una persona che sa quel che fa piuttosto che dietro ad un cellulare che ormai tutti possiedono (e spesso più di uno). Poi, ci sono le dovute eccezioni di figli di papà o di ricchi annoiati che spendano migliaia di euro in costosi corredi. Mio modestissimo parere. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 20:55
Lastprince il tuo discorso è viziato da un peccato originale, ovvero considerare la foto tecnicamente corretta, una buona foto. Confondi il contenitore col contenuto. Come ti ha detto matteo, avere tanti contenitori corretti, ha palesato quanto poco saporito fosse il contenuto. C'è qualcosa di sbagliato nell'avere tanti contenitori vuoti? Secondo me no. Hai presente l'evoluzione della vita? Da tanti tentativi sbagliati, la selezione ha scelto quelli realmente validi e meritevoli. Alla stessa maniera il bello (nell'accezione più estesa del termine), trova sempre la sua strada per manifestarsi. Il rischio più grande è non aver sviluppato un occhio abbastanza sensibile per riconoscerlo. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 21:03
ti spiego il problema . il problema nella concezione globale si chiama Instagram . ma torniamo indietro di qualche anno . nasce Instagram e ha un modesto successo . poi un genio capisce il problema : le foto erano troppo perfette . nessuno si distingueva . allora hanno messo filtri per peggiorare le foto : filtri vintage per la precisione che richiamassero la pellicola . e in quel momento , in quel preciso momento nasce tutto quello che ancora oggi ci accompagna : pseudo fotografi che per sentirsi artisti pasticciano una foto spesso mediocre per farne venire fuori una foto " di sapore " , una foto " artistica " . et voila' . il gioco è fatto . da li arrivano photoshop e i vari preset che hanno fondamentalmente rovinato la fotografia . non è questione di forma e contenuto . è questione che nella maggior parte delle foto (in questo sito per dire ) manca spesso la forma e quasi sempre il contenuto . e quando manca solo il contenuto arriva in aiuto photoshop . l'illusione di essere un artista è il vero peccato originale che accomuna la maggior parte dei fotografi . |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 21:04
“ Certamente converrai con me che è molto più facile che dietro un "attrezzo" più impegnativo e costoso ci sia una persona che sa quel che fa „ . . . difatti con la pellicola se sbagliavi o facevi foto banali ti incazzavi perchè ci rimettevi tutte le volte dei soldi per nulla, e in fondo in molti si accorgevano che su un rullino da 36 pose tre/quattro erano buone e il resto da buttare, per cui o ti miglioravi o ti passava la voglia spontaneamente. le fotocamere digital con il loro algoritmi/automatismi perfetti hanno eliminato la selezione della specie, poi ci aggiunge PhotoShop ! evviva e siamo arrivati a qui: “ ma attenzione non sto condannando il programma . sto condannando la mancanza di educazione nell'uso del programma : è stato come dare un mitra a un bambino . „ nemmeno io condanno il mezzo, mi interessa la comunicazione e la capacità di vedere oltre, peccato che siamo sommersi dalla mediocrità. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 21:09
Ma la mediocrità non era aurea? In tutte queste considerazioni ci vedo parecchio snobismo. |
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