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analogica per pellicole 6x6: quale ????


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avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 18:52

Gian Carlo ... ma ovviamente hai ragione ... io infatti ho parlato di stampe di pari ingrandimento LINEARE, non certo di parità di ingrandimento della STAMPA FINITA!
Insomma quello che vorrei fosse chiaro è questo: fotografiamo la stessa scena, con la stessa pellicola, dallo stesso punto di ripresa, su cavalletto, stesso diaframma e stesso tempo di posa; IO col 50 mm sul formato Leica e TU col 90 mm sul medio formato 6x7; stampiamo due 10X lineari quindi IO un 24x36 cm e TU un 60x70 cm e dal tuo 60x70 cm ritagliamo pari pari il mio 24x36 cm ottenendone quindi due STAMPE UGUALI ... a questo punto ti invito a trovare UNA SOLA PERSONA, fra gli oltre sette miliardi e mezzo di abitanti del globo terracqueo, in grado di riconoscere il formato del negativo valutando appunto la ricchezza e la gradualità dei toni e delle sfumature!

Ah, a proposito, come hai notato non ho parlato di nitidezza, l'ho fatto volutamente, perché in questo caso la mia stampa si ricoscerebbe subito in quanto l'Art che adopererei è di certo più nitido e tagliente di qualsiasi 90 mm per medio formato e quindi, per assurdo, sarebbe la mia stampa a essere ritenuta originata da un negativo più grande e non la tua!

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 19:03

Ulisse ... è ovvio che parlando nell'ottica del puro e semplice divertimento sposo in pieno la tua tesi amico mio ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 7:27

Gian Carlo ... ma ovviamente hai ragione ... io infatti ho parlato di stampe di pari ingrandimento LINEARE, non certo di parità di ingrandimento della STAMPA FINITA!
Insomma quello che vorrei fosse chiaro è questo: fotografiamo la stessa scena, con la stessa pellicola, dallo stesso punto di ripresa, su cavalletto, stesso diaframma e stesso tempo di posa; IO col 50 mm sul formato Leica e TU col 90 mm sul medio formato 6x7; stampiamo due 10X lineari quindi IO un 24x36 cm e TU un 60x70 cm e dal tuo 60x70 cm ritagliamo pari pari il mio 24x36 cm ottenendone quindi due STAMPE UGUALI ... a questo punto ti invito a trovare UNA SOLA PERSONA, fra gli oltre sette miliardi e mezzo di abitanti del globo terracqueo, in grado di riconoscere il formato del negativo valutando appunto la ricchezza e la gradualità dei toni e delle sfumature!

Ah, a proposito, come hai notato non ho parlato di nitidezza, l'ho fatto volutamente, perché in questo caso la mia stampa si ricoscerebbe subito in quanto l'Art che adopererei è di certo più nitido e tagliente di qualsiasi 90 mm per medio formato e quindi, per assurdo, sarebbe la mia stampa a essere ritenuta originata da un negativo più grande e non la tua!


su questo non ci piove, concordo in pieno su tutto.
Mi sono fatto diversi confronti su D800 delle ottiche Zeiss per Hasselblad 6x6 e i miei Nikkor (e ART) , questi ultimi hanno sempre prodotto immagini più dettagliate, nulla di nuovo..... la conferma di quanto ho sempre letto sull'utilizzo di ottiche di mf su 24x36.

Quello che favorisce tremendamente i formati maggiori è sostanzialmente il minor ingrandimento che subisce l'immagine che vogliamo ottenere (es 18x24 o 30x40 o altro), quello compensa la minor risoluzione degli obiettivi e conferisce comunque più dettaglio e ricchezza di toni.

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 8:05

Paolo, ma per (stampe uguali) intendevi dire che se ritagli un 24x36 sul 50x70 ottieni una foto con la stessa qualita-pellicola.?




avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 8:29

Certo Speedking, partendo dalla stessa pellicola - a parità di INGRANDIMENTO LINEARE - la qualità è identica!

Poi, e questo è ovvio, se la risoluzione della pellicola è, ipotizziamo, 100 coppie di linee/mm, il formato Leica sui suoi limitati 864 mmq di superficie registrerà circa 34,5 milioni di particolari mentre un MF 6x7, sui suoi notevoli 3920 mmq, registrerà quasi 157 milioni di particolari ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 8:36

Ah, a proposito, io ho ipotizzato una emulsione di risoluzione tutto sommato modesta, considera che ci sono pellicole capaci di 8/900 coppie di l/mm ...

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 9:27

riepilogando

con un 24x36mm e 10 ingrandimenti hai una stampa 24x36cm
con un 6x6 (56x56) hai una stampa 56x56cm
Se si usa la stessa pellicola e si fa un crop a 24x36mm del 6x6, il risultato è teoricamente identico, nella realtà è probabile sia migliore quella del piccolo formato perchè la sua ottica è generalmente più risolvente

Se però si ingrandisce, senza ritagliare, alla stessa dimensione finale, sfruttando tutto il fotogramma del 6x6, la superiorità del medio formato è evidente, questo grazie ad un minore ingrandimento finale del negativo rispetto il 24x36

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 9:57

... che è poi il motivo per il quale esistono le lastre fino a 8x10" ... ossia per ricavarne stampe sino a 60x75 SENZA scadimento qualitativo

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 10:21

Che poi l'ingrandimento lineare non rende bene l'idea ma 10x significa un'area 100 volte piu grande del negativo.


avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 11:13

... che è poi il motivo per il quale esistono le lastre fino a 8x10" ... ossia per ricavarne stampe sino a 60x75 SENZA scadimento qualitativo
. . . ci sono anche quelli che stampano l'8x10" a contatto Sorriso ho visto in un'esposizione di land art di queste stampe, il colore e le cromie sembravano liquide/viscose e dense come in quadro olio su tela, facevano impressione per il senso di realtà che trasmettevano, nella stampa finale vi era incluso pure il bordo non esposto della lastra negativo e la firma dell'autore graffiata con punzone sul negativo
Cosa spinge l'autore/stampatore a stampare a contatto? l'ottenimento della massima densità cromatica (sicuramente) oppure non tutti hanno l'ingranditore per accogliere simili negativi.

Se però si ingrandisce, senza ritagliare, alla stessa dimensione finale, sfruttando tutto il fotogramma del 6x6, la superiorità del medio formato è evidente, questo grazie ad un minore ingrandimento finale del negativo rispetto il 24x36
. . . nel 24x36 pellicola ho notato che intorno e oltre i 15 ingrandimenti emergono problemi di scarsa densità cromatica e calo di definizione, è chiaro che dipende anche dal tipo di pellicola che utilizzo per la stampa finale, di fatto ho notato che certi fotografi/laboratori arrivano perfino ai 20 ingrandimenti che francamente mi sembra eccessivo.

Nel digitale con una fotocamera che ha nativamente 4000x6000 pixels senza ritagliare si puo' stampare un 40x60 senza perdita di qualità? (so benissimo che molti hanno stampato formati più grandi) con tale risoluzione in genere io non stampo mai più del 30x45 perchè ritengo che il sensore bayer abbia una risoluzione effettiva del 55% di quella nominale (o almeno questo è un parere tecnico basato sull'efficienza degli algoritmi nel considerare l'informazione del colore dei pixel adiacenti), in pratica un sensore da 24 Mpx offre la coerenza cromatica a 13.2 +/- 13.5 Mpx circa 3000x4500 pixels.

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 11:30

Beh Cirillo io non ho mai avuto la ventura di osservare la stampa a contatto di una lastra 8x10" ma ho avuto modo di osservare (col loupe 8X Canon L) centinaia di lastre di Ektachrome 64 formato 13x18 cm ... c'è da perdercisi dentro!

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 11:31

Figuriamici cosa deve essere una lastra 20x25 di Velvia 50 Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 11:36

centinaia di lastre di Ektachrome 64 formato 13x18 cm ... c'è da perdercisi dentro!
. . . immagino! un bella botta di colore/cromie e dettaglio.


avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 11:57

Figuriamoci cosa deve essere una lastra 20x25 di Velvia 50
. . . quando molti anni fa feci un corso di fotografia e land art con Guido Guidi ( un fotografo di Ravenna ) per la prima volta lo vidi in azione la sua fotocamera a corpi mobili 8x10" in legno e metallo. Ci metteva minimo 20 minuti per fare uno scatto, c'era tutto il tempo per meditare sul da farsi. Mi sembra di ricordare che una lastra in B&N costava 90 mila lire e una colore sui 120.000 lire (eravamo nel 1999), non si poteva sbagliare, solo lui guardava col loupe le lastre a noi non ci faceva avvicinare Sorriso.
Ora non ricordo quale pellicola utilizzava, ricordo benissimo come se fosse oggi che le stampe a contatto, che citavo prima nel post, facevano impressione per la liquidità e densita' del colore.

In aggiunta ho un parente che fa il fotografo di professione, ha due fotocamere a corpi mobili di cui una 8x10 pollici, la utilizzava molti anni fa per still life foto di prodotto, cibo, bottiglie di vini pregiati ecc. non riesco a fargliela tirar fuori, è ostinato come un mulo, dice che con il digitale quelle attrezzature li non servono più a nulla. Cool

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2019 ore 12:04

Comunque Cirillo è difficile stabilire con certezza quale sia l'ingrandimento limite di una pellicola perché innanzitutto bisogna considerare la qualità dell'emulsione; poi 2) bisogna valutare la qualità della luce in fase di ripresa; poi 3) l'ottica adoperata per la ripresa; poi 4) l'accuratezza dello sviluppo; poi 5) la qualità della carta da stampa e infine 6) la qualità dell'obiettivo dell'ingranditore e laddove si consideri che per stampe oltre i 10X ... massimo 15X lineari si dovrebbe tassativamente ricorrere a obiettivi del livello dell'ApoRodagon tanto per intenderci!

Fatte queste doverose premesse, oltre a quella altrettanto doverosa che le stampe vanno osservate sempre dalla cosiddetta distanza ottimale (ossia la misura della diagonale del formato stesso) molti anni addietro, una trentina credo, una nota rivista del settore, in un articolo in cui confrontava fra loro una buona ventina di emulsioni a colori sia negative che positive, concludeva che il limite di stampa della pellicola migliore del lotto, la Kodak Ektar 25, raggiungeva nientemeno che il valore di 50X lineari Eeeek!!! ossia una stampa di 1,2 x 1,8 metri osservata da circa due metri e venti di distanza!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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