| inviato il 16 Maggio 2018 ore 15:33
Usa il metodo delle 3 pile! E' il piu' affidabile! |
| inviato il 16 Maggio 2018 ore 16:51
Tre pile AA in diagonale a una distanza di circa 2/3 cm dici che va bene? |
| inviato il 16 Maggio 2018 ore 17:15
Personalmente non raccomando di utilizzare delle batterie AA, per test simili, per il fatto che il rivestimento esterno è metallico e la superficie è riflettente. Inoltre, la superficie ha una certa curvatura, e la cosa crea problemi nell'ottenere una messa a fuoco corretta.
Canon stessa segnala che in tali frangenti si possono avere errori di messa a fuoco (punto 3):
Molto meglio un foglio di un quotidiano, al limite. Qui uno stralcio dalla guida ufficiale di Canon per la regolazione fine af.
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| inviato il 16 Maggio 2018 ore 17:29
Prima facevo con le focus chart, poi ho visto che nella realtà serve a poco. Meglio con le tre pile, altrimenti usa 3 cubetti rigidi di metallo o cartone. E comunque anche con le pile se sei in BF/FF te ne accorgi benone.
“ Tre pile AA in diagonale a una distanza di circa 2/3 cm dici che va bene? „
Se fai fatica a distinguere allontanale un po' (mm), quanto, lo capisci da te provando e riprovando. Prove fatte su fogli piani, non ti danno indicazione che il punto di fuoco non sia correttamente a posto, ma più che altro sono indicativi su prove comparative sulla la nitidezza del soggetto. |
| inviato il 16 Maggio 2018 ore 18:08
Mettiamo della carta gommata sulle pile e non se ne parla più?
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| inviato il 16 Maggio 2018 ore 18:10
Le batterie aa non fanno lavorare in modo ottimale il sistema af, come in generale le superfici curve: non è arduo verificare la cosa. Provando ad eseguire più volte la messa a fuoco, in one shot, si sentirà che il motore di messa a fuoco continua a lavorare ad ogni tentativo, segno che la fotocamera non riesce ad avere una lettura stabile della scena.
Questo è dovuto al fatto che il punto af selezionato, che contiene uno o più array di sensori, copre zone che si trovano a differenti distanze dalla fotocamera (visto che la batteria ha una forma cilindrica). Questo comporta il fatto che la messa a fuoco possa variare da scatto a scatto, senza che questo denoti un problema dell'attrezzatura.
Chiaramente, eseguire una regolazione in frangenti simili diviene problematico.
Meglio quindi una superficie piana, parallela al sensore della fotocamera, non riflettente e ad alto contrasto. Anche le condizioni di illuminazione devono essere adeguate. |
| inviato il 16 Maggio 2018 ore 18:11
Ma io ti posso dire che l'ho fatto e mi sono trovato bene. Senza carta gommata intendo. Cioè non serve andare a fare test da laboratorio, prima impazzivo anche io così, ora con le pile sistemo che è una bellezza. C'era anche un thread dedicato:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2159743&show=8 a pagina 8;
Peccato che Giordano52 ha tolto le foto, il suo sitema è efficacissimo.
Hbd, la vita reale non è un laboratorio |
| inviato il 16 Maggio 2018 ore 18:25
Per effettuare una regolazione accurata si deve fare lavorare il sistema af in condizioni ottimali, altrimenti è inutile procedere con l'operazione.
Poi, si è liberi di agire come si crede, ma non stupitevi se poi la messa a fuoco continua a variare da scatto a scatto, e non si riesce ad ottenere una regolazione adeguata.
Un vantaggio ulteriore del quotidiano è che offre una superficie molto più ampia del singolo punto af, se si cerca di riempire il fotogramma o buona parte di esso, con tale oggetto. Una batteria aa è fisicamente molto più piccola, e ciò obbliga a lavorare a distanza molto inferiori, in cui la ridotta profondità di campo rende ancora più evidenti i problemi che citavo sopra. |
| inviato il 16 Maggio 2018 ore 18:29
“ Poi, si è liberi di agire come si crede, ma non stupitevi se poi la messa a fuoco continua a variare da scatto a scatto, „
Non varia stai tranquillo, provato più volte sia sul mio 300 F2.8 che sul 600 F4. Varia, sì un po', ma con il tempo, dopo mesi di utilizzo. |
| inviato il 16 Maggio 2018 ore 20:28
Mi riferivo ad una variazione di messa a fuoco da scatto a scatto riguardo alle foto delle batterie, che non sono l'ideale come soggetto di prova. |
| inviato il 17 Maggio 2018 ore 9:40
Prima cerco di prendere confidenza con il nuovo materiale (ieri prima accensione e prove, mamma quanto pesa il sigma, bellissimo e tostissimo, fantastica la 7dII, un fulmine, ma quante impostazioni AF ha?!), poi se dovessi riscontrare la necessità di fare la taratura fine proverò con la doc usb sigma e il cartoncino specifico, se nemmeno così mi soddisferà mando tutto alla canon qui a Bologna. |
| inviato il 17 Maggio 2018 ore 9:52
“ se nemmeno così mi soddisferà mando tutto alla canon qui a Bologna. „
se sei di Bologna guarda anche questo servizio di taratura lenti.
www.zoomservice.net/
nato come servizio industriale ed ospedaliero tarano anche le ottiche a privati.
( hanno costi umani per i privati. Una 7Dii ed un sigma 150-600S tarato per 60-80€ ) |
| inviato il 17 Maggio 2018 ore 10:03
Ok grazie dell'informazione Lucio, ma fino ad ora, canon le lenti piu camera me le ha tarate sempre in garanzia senza costi, spero che anche con la nuova attrezzatura continuano così :). Comunque grazie ancora dell'informazione. |
| inviato il 17 Maggio 2018 ore 17:43
Non sono tanto contenti se gli porti un Tamron in Canon. Potrebbero dire di arrangiarti anche  |
| inviato il 17 Maggio 2018 ore 18:13
“
Ok grazie dell'informazione Lucio, ma fino ad ora, canon le lenti piu camera me le ha tarate sempre in garanzia senza costi, spero che anche con la nuova attrezzatura continuano così :). Comunque grazie ancora dell'informazione.
„
Temo che invece la situazione cambierà: i camera service operano solo su prodotti Canon, e non di terze parti. Dovrai contattare quindi l'assistenza Canon per la reflex, e quella Tamron per l'ottica.
Al limite, l'assistenza Tamron potrà effettuare una taratura dell'ottica in accoppiata alla fotocamera. Con Tamron l'unico centro di assistenza in Italia è Polyphoto:
www.tamron.eu/it/assistenza-tecnica/assistenza-e-riparazione-in-italia |
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