| inviato il 09 Aprile 2016 ore 15:37
Le proporzioni (vedi pag.1) non si possono definire oggettive ma sono estremamente soggettive (del soggetto) i canoni di bellezza ed armoniosità sono stati invece studiati e resi oggettivi... Al di la dell'etnia, che ho usato come esempio, ognuno ha dei tratti somatici unici e peculiari, gli squilibri (mi sono sforzato di trovare un sinonimo) esistono sempre.
 Questo soggetto è ripreso ad una distanza prossemica di "intimità" , meno di un metro con 35mm su FF... lo stesso viso con le stesse proporzioni, nell'inquadratura, ripreso con un 200mm, da che distanza (?) facciamo 20 metri (?) darebbe al ritratto un mood molto diverso, lo sfondo sarebbe assai diverso, i tratti somatici con riferimento al naso potrebbero essere enfatizzati ... ma non è che il signore mi diventa un cinese |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 15:47
Si è perfetto come lo dici tu .. Ma intendevo la stessa cosa Mi spiego meglio, è corretto che ci sono dei canoni studiati e resi oggettivi a livello di proporzioni umane, ma nessun uomo li rispetta del tutto. Il bello è proprio che ogni soggetto è diverso dagli altri perché si discosta per qualche peculiarità da quel canone. Questo ci rende unici e non fotocopie. Io parlavo di fotografare un individuo, che come dici tu è un soggetto e quindi unico (non oggettivo). Si può fotografare un soggetto in modo oggettivo a sua volta, rispettando le proporzioni di quel soggetto, con un medio tele. Si può fotografare un soggetto in modo a sua volta soggettivo esprimendo qualcosa (uno stato d'animo, un significato, esasperandone una caratteristica ecc..) con un grandangolo o un super tele ... |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 16:00
“ ripreso ad una distanza prossemica di "intimità" , meno di un metro con 35mm su FF... lo stesso viso con le stesse proporzioni, nell'inquadratura, ripreso con un 200mm, da che distanza (?) facciamo 20 metri (?) „ grosso modo hai la stessa inquadratura di un 35mm ad 1m con un 200mm a 6m. |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 16:04
Avrei detto molto di più... in base al mio ricordo ... purtroppo anche il 200 non fa più parte del mio corredo |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 16:05
fai riferimento allo schema che ho messo nel primo post. il 35mm angolo 63,4° 200mm 12,3° 63,4:12,3= 5,15metri, per la precisione, se con il 35mm fai riferimento ad un metro. ma il clcolo fatto così non è esatto poichè il 35 essendo wide riprende più campo per compressione prospettica delle misure ai bordi. in realtà se con il 35 stai ad 1 metro con il 200mm devi stare circa 4,5metri. (ho verificato poco fa con le 2 lenti). |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 16:31
in effetti qui comincia ad essere una questione da ingegneri per non sparare cifre a caso. il mero calcolo della divisione di un angolo per l'altro non è corretto poichè le dimensioni laterali con gli wide sono compresse, e infatti facendo una prova sono passato da 5,15m teorici a circa 4,5 metri. Credo che sarebbe interessante, come curiosità, avere uno schema che possa raggruppare le misura di porzione a fuoco inquadrata (prestabilita, per es. 60cm orizzontali) e avere la tabella che ti dice quei 60cm a quali distanza li ottieni con le varie focali. Occorrerebbe un matematico, come Mario2006, per lui queste cose sono molto più semplici da portare su carta. io non ci acchiappo, ma mi piacerebbe una tabella. |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 16:34
Preferisco fotografare |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 16:35
anch'io, infatti era solo una curiosità. |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 17:02
comunque non capisco dove si voglia arrivare. che non c'è una regola ma un modus di veicolare una narrativa o che invece c'è uno schema con le sue regole e in ritrattistica non le si possono scavalcare? io per quanto condivido che un ritratto trova la sua 'sine qua non' con focali tra 85 e 200, ritengo usabilissimi e talvolta 'funzionali al contesto' focali come 24, 35 e 50. qui un bel 24 e le distorsioni non esplicano la loro funzione di 'abbattimento' nel valore dell'immagine, anzi, la narrativa e la comunicazione ne trovano un valore aggiunto. ci troviamo immersi nella scena e siamo lì a pochi cm dalla ragazza e viviamo con lei quel momento. |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 17:12
“ comunque non capisco dove si voglia arrivare. „ ad alcune cose forse si può arrivare. supponiamo che chi fotografa, voglia esprimersi nel ritratto confrontandosi con la visione umana, e non per sfizio ma per motivi d'espressione/linguaggio. Per quanto ne è uscito fin qui, escluderà tutte le focali al di sotto di 20mm (salvo croppaggi), ed escluderà altresì tutte le focali oltre 300mm. Mi dirai, stai solo scartando gli estremi noti... Poi altra cosa interessante, per il linguaggio possiamo cominciare a considerare molto più la distanza dal soggetto, e solo conseguentemente la focale da utilizzare per poterci esprimere (e con questo ho sciolto definitivamente i tuoi dubbi sulla vendita di quasi tutto il corredo ). La distanza è fondamentale quando si riprendono soggetti viventi, tu stesso lo fai notare con l'immagine che posti. Le focali corte così devono essere prese in considerazione se si intende fotografare con le premesse di sui sopra che scavalcano abbondantemente la logica del ritratto classico 70-200, poichè il volto degli esseri umani nella vita abituale lo osserviamo nei range di distanze vista. |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 17:30
a volte ho l'impressione che si giri in tondo, nonostante ciò mi piacerebbe sapere come mai questa tematica del ritratto appassioni così tanto, discussioni infinite su questo tema debbono avere un perchè. |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 17:38
assolutamente si Peppe, c'è il perchè eccome. c'è un grandissimo contrasto di comunicazione/espressione. da una parte le regole del ritratto classico parlano chiaro. dall'altra il ritratto inteso come linguaggio ha canoni diversi. sono due concezioni che non possono trovare accordo, al massimo la seconda può includere la prima, ma mai il contrario. |
user86191 | inviato il 09 Aprile 2016 ore 17:45
“ Ad esempio ultimamente gioco anche con un helios .. È un 55mm .. Non l'ottima perfetta per fare un mezzobusto ma il suo sfocato swirly regala atmosfere molto coinvolgenti e particolari, „ Lo voglio assolutamente, uno sfocato bellissimo, questo e uno degli esempi in cui i grafici di DXOmark si fermano e comincia la magia. Daniele vedo che lo usi su Canon probabilmente con adattatore, puoi dirmi che tipo di attacco possiede. |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 17:52
non è solo un discorso di deformazioni prospettiche, ma sopratutto di prospettiva, è per questo motivo che un 100 mm diventa piu indicato rispetto ad un 35mm, la prospettiva serve a conferire una armonia tra le linee del viso ravvicinandole maggiormente con un 100mm rispetto ad un 35mm, o allontanandole rispetto ad un 200mm, si è notato che l'equilibrio si trova attorno alla prospettiva che va da un 85 100 mm al massimo un 50mm ma va bene anche un 200mm.Ovviamente con un 400 mm fai un pechinese, come con il 24mm fai obelix(amico di asterix) :) poi un ritratto lo possiamo fare anche con un 3,5mm di un cellulare equivalente 24mm il famoso selfie, de gustibus... |
| inviato il 09 Aprile 2016 ore 18:04
Il ritratto più "corto" che ho mai scattato (11 mm su Aps)
 ... primi tempi che fotografavo, tempi di sperimentazione (anche sul colore). La distorsione sicuramente è notevole. Cmq io non ho letto le 9 pagine di thread, ma leggendo gli ultimi interventi mi pare di capire che qualcuno sostiene che siano meglio focali lunghe ... grazie al c@**o. Non ci piove. Il punto (anche interessante, trovo) credo sia discutere, tramite esempi, se qualcosa di buono può essere tirato fuori anche sotto i 35 mm... |
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