| inviato il 08 Gennaio 2014 ore 23:38
Ci sono poesie di due righe. Ci sono poemi. Entrambi raccontano storie. Entrambi comunicano sentimenti. Entrambi sono arte. Ci sono foto solitarie. Emozionali. Piacciono per i colori, gli accostamenti. Piacciono per quel che si vede. Per quel si immagina. Per la soddisfazione che si prova nel capire quello che l'autore ha celato, si bene ma non tanto da nascondere. Queste sono le opere cui Caterina è maestra. Poi ci sono progetti. C'è il racconto di una storia. Ci sono le briciole che pollicino segue per entrare nella mente dell'artista. Storie raccontate dalla forza delle immagini. Emozioni trasmesse dalla forza della logica. Ogni uomo può vedere. Solo pochi possono capire. Alcuni fortunati lo fanno d'istinto. Altri, uomini normali, lo fanno studiando. Studiando il soggetto, l'autore, la casa dove è vissuto Leopardi, la scuola dove ha studiato Foscolo, la città dov'è vissuto Dante. Entrambe le interpretazioni del dipinto di luce trasmettono emozioni. Entrambe possono essere arte. Entrambe possono essere Arte. L'arte d'innovare. L'Arte di rivoluzionare. Che sia un'anima o un popolo dipende da fortuna, ambiente, realtà, attenzione. Ecco perché più su chiedevo se credete che i Grandi sarebbero stati scoperti in quest'era di distratti. Di uomini e donne ossessionati dalla tecnica. Pieni di se. Che conoscono solo emozioni che durano i 30" di uno spot pubblicitario ma che hanno dimenticato la passione di vivere... del vivere. |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 9:50
“ Qualcuno pensa che il valore di un quadro sia dato dalla sua bellezza... quello è il marketing. Qualcuno sa invece che l'autore fu un innovatore della tecnica e del gusto... quello è il giudizio artistico. ..... Si diventa famosi coinvolgendo il pubblico e nn cantando belle canzoni, altrimenti tutti gli artisti da osteria sarebbero famosi... „ ciao a tutti, mi sono letto questa interessante discussione un po' alla volta mettendogli il segnalibro ma arrivato in fondo mi ha sorpreso come nessuno abbia sottolineato l'intervento dell'utente Ermannocassola di cui ho ripreso qui sopra in quoting i passi salienti: è sfuggito del tutto per distrazione o di proposito? mi pare di poter personalmente sottoscrivere quel che nelle sue righe riassume, e che è pure il mio pensiero: mi piace molto questo forum, ci sono fotografi tecnicamente preparatissimi e specialmente è alto il livello di disponibilità al confronto, c'è una buona circolazione delle informazioni e per questo posso affermare che si riesce a "rubare il mestiere" non solo con gli occhi, si riesce ad apprendere qualcosa anche soltanto attraverso i commenti ed i suggerimenti altrui , anche quelli che spesso (io li auspico sempre) fanno notare con estrema (sin troppa) cortesia i limiti di uno scatto proposto: sinceramente se entro nel forum Paesaggio direi che il 99% degli scatti che si vedono postati non sono minimamente alla mia portata, e dire che non sono neppure un novellino se tengo una reflex in mano da quando avevo 13 anni e ne faccio 41 il mese entrante! eppure trovo necessario relativizzare i giudizi, quello sempre e prima di tutto: mi spiace dissentire da Caterina quando qualche commento più su (se non ho capito male io!) scrive che “ si può giudicare una foto avulsa da un contesto (anche) se fa parte di un progetto ben preciso „ , francamente io non lo penso, sarà magari un mio limite e sono io che non ci riesco ed in questo mi viene più facile generalizzare piuttosto che relativizzare, ma non trovo motivo per aderire a questo pensiero una fotografia è espressione prima di tutto di sè stessi, del proprio essere: è SCRITTURA, non è calligrafia, e quello che si scrive rimane scritto per sempre, dai graffiti ai geroglifici, e da li a seguire tutto il resto; quello che si scrive è TESTIMONIANZA, di sè e di una storia, che attraverso quelle testimonianze, in una visione seriale, si compie. io se scrivo qualcosa, anche solo la firma sulla ricevuta di una raccomandata alla posta, sinceramente penso, prima, e so quello che sto scrivendo, e so come farlo, ma specialmente perché. a me pare invece che si vedono sempre più (belle. bellissime!) foto di cui si trova il "cosa", c'è tanto "come" (fotosciop ora pro nobis), ma poco o nulla "perché" tornando al quote iniziale di Ermannocassola mi viene da dire che (belle. bellissime!) immagini così sono solo immagini, ma per essere anche Fotografie gli manca qualcosa: una immagine così è una fotografia solo perché colta con il mezzo fotografico ma non è un'opera artistica, andrà al massimo in una mostra, fuori da qui, ma dubito -per esempio- possa aspirare ad essere esposta in un museo! laddove vi ricordo, che la Fotografia, per lo meno da 30/40 anni a questa parte lo è divenuta, "arte visiva" e come tale è stata anche ammessa ad entrare a pieno titolo nei musei, ma il passaggio è stato, vi ricordo più di tipo concettuale che tecnico, e legato proprio a quell'elemento di "perché" di cui prima ho lamentato la latitanza tra le pagine di questo forum: una foto che contenga un perché non da risposte (come erano le vecchie foto, le prime scattate nella storia), semmai pone, invece, delle domande (e questo è elemento che la rende Arte) |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 10:26
I "perchè" sono esauriti nel mondo della fotografia da molti anni, più o meno dall'avvento del digitale. Sono stati impressi tutti, sfruttati, colti. A noi rimangono solo i "cosa e i come", possiamo sbizzarrirci lì. Il resto è solo illusione, utopia. Ciao Max |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 11:04
“ I "perchè" sono esauriti nel mondo della fotografia da molti anni, più o meno dall'avvento del digitale. Sono stati impressi tutti, sfruttati, colti. A noi rimangono solo i "cosa e i come", possiamo sbizzarrirci lì. Il resto è solo illusione, utopia. Ciao Max „   (ho visto le tue foto e sono bellissime: perché questo tono così rassegnato Max?) |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 11:21
Perchè.. ( i perchè sono esauriti ) le mie modeste foto non sono altro che dei cosa e dei come. Cosa era in quel momento e come io l'ho interpretata. Perchè.... per trasmettere le mie emozioni, ma questo è un discorso provinciale, del mio giardinetto personale. Non sono rassegnatò però, perchè ho presente il mio posto nel mondo. Pensa un pò ad esempio a Ansel Adams, quando ha fotografato "The Tetons and the Snake River", questa ha risposto ai tuoi perche, oltre che ai come e cosa. Quante immagini dopo questa sono state scattate, più belle e più nitide, più colorate, con più atmosfera, più uniche anche. Eppure quella resiste, perchè... era la prima. Tutto il resto è ..nulla. (in senso assoluto, per la storia intendo) Io l'ultima foto che ricordo che risponda ad un perchè è la ragazza afgana di mc curry, dopo siamo entrati nell'epoca del già visto. |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 11:27
Divertentissimo!!! ironizza sul quoziente intellettivo del frequentatore medio dei forum di fotografia. |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 12:21
“ Io l'ultima foto che ricordo che risponda ad un perchè è la ragazza afgana di mc curry, dopo siamo entrati nell'epoca del già visto. „ e questo è vero pure.. (ma io tengo duro lo stesso! ) |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 13:38
“ mi spiace dissentire da Caterina quando qualche commento più su (se non ho capito male io!) scrive che " si può giudicare una foto avulsa da un contesto (anche) se fa parte di un progetto ben preciso" , francamente io non lo penso, sarà magari un mio limite e sono io che non ci riesco ed in questo mi viene più facile generalizzare piuttosto che relativizzare, ma non trovo motivo per aderire a questo pensiero „ questa la domanda di Max “ Ma... si puo' dire che la foto di un artista deve comunicare anche avulsa da un constesto, una cornice di eventi che la portano alla celebrita'? Oppure no? „ Questa la mia risposta “ Si può, si può.. Quella di Doiseneau, ad esempio comunica tutto anche da sola anche se fa parte di un ampio progetto che ho recentemente avuto il piacere d'ammirare esposto al Ducale. „ Questa l'immagine
 Sono sempre sicurissima che comunichi anche da sola? sbaglio? |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 13:58
in certi casi si, in altri no. Questa comunica a sufficenza anche da sola, nonostante venga presentata insieme ad altre simili nella mostra di Genova. Infatti sinceramente mi sono chiesto perchè avessero messo tutte le altre, e pure belle grosse, quando una già raccontava tutto perfettamente. ps.. questa è la mia preferita
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| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 14:45
Si anche questa comunica bene senza vedere tutto il progetto ed altri scatti di quel progetto comunicano da soli emozioni diverse, l'intero da una visone più ampia e completa ma ogni singola opera ha un suo perchè. Lo stesso succede sfogliando Genesis di Slagado, il capolavoro è l'opera completa ma ogni singola foto comunica ed emoziona anche da sola. Prima avevo fretta e con l'esperienza ho imparato che quando ci sono equivaci è meglio far rileggere che provare a spiegare, qui l'equivoco è tutto tra giudicare e cumunicare, sono cose diverse, ci sono due cose che non faccio mai con le immagini che guardo, giudicarle (le commento ) perchè non mi ritengo all'altezza e catalogarle in base al contenulto perchè lo ritengo inutile. Ciao |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 14:53
A me sono piaciuta da impazzire le immagini dei palazzi che per gioco prospettico sembravano nascere da tronchi tagliati, l'essenza della comunicazione! |
| inviato il 09 Gennaio 2014 ore 14:55
Sei andato a vedere anche Munch?, che genio!!! |
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