|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 9:29
Partirei dal fatto che la maggior parte delle foto ha pochi colori e iper saturi, perché è così che piacciono. Il sostenitore del gamout ampio di questi tread ha nella sua gallerie alcune foto che hanno solo 4 colori (sfumature comprese). Utilissimo quindi aver usato la massima ampiezza possibile |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 9:31
Se poi mettete i nomi senza nascondere la mano dopo aver lanciato il sassolino, fate anche miglior figura. Ps: il numero unico di colori usciti in un JPEG sRGB esportato per web mi sembra proprio il modo migliore di attaccare l'interlocutore in una discussione del genere, si si.... Denota una precisa comprensione della questione (sarcasmo). |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 9:35
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1155027&l=it Prendiamo questa di Leopizzo, strenuo sostenitore dell'ampiezza. Sarebbe bello se ci spiegasse con 3 colori, sfumature comprese, quale valore aggiunto gli darebbe partire da un gamout di miliardi di colori |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 9:52
Credo che Leopizzo ti risponderebbe (ti risponderà ) che, fra le altre cose, uno dei motivi è evitare di avere la possibile posterizzazione, ad esempio. La maggiore probabilità di manifestazione di problemi risiede proprio nei casi in cui si devono descrivere gradienti uniformi! Quando l'immagine è frammentata e con colori netti e ben separati il problema invece si riduce. Qui: www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4102425&srt=data&show2=1&l=it La posterizzazione sul cielo in alto a destra mi è sparita solo rielaborando dopo che DxO ha ampliato lo spazio di lavoro interno (a parità di parametri di esportazione in JPEG!) di Photolab... La foto sulla nouance di sole e nebbia poi non ne parliamo proprio. |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 9:59
Ok, ma io in stampa questo effetto posterizzazione non l'ho mai riscontrato. Sono difetti che appaiono a video ma poi la stampa non li riporta (e non mi chiedo neppure perché) |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 10:18
Per chi chiedeva lumi, quella foto è esportata in sRGB ma lavorata in RIMM (solo LR). Grazie, comunque, per avere impiegato del tempo ed essere passato nelle mie gallerie giurassiche: sfortunatamente per me non pubblico da 10 anni, non sono interessato ai click. Rinuncio del tutto alla polemica e alla spiegazione, chiaramente inutile in ogni senso. Se volete apriamo una discussione seria a riguardo: a volte anche AdobeRGB non basta, proprio con DXO. Molto spesso, inoltre, la posterizzazione non è legata allo spazio colore, ma ai bit per colore: pure questo l'avevo lasciato fuori per evitare un'ulteriore variabile in un bailamme di latrati. Comunque, sarebbe bastato chiedere a ChatGPT: “ Quando faccio un edit di una foto in Photoshop, quale spazio colore è più corretto impostare per avere la massima qualità? „ E vedere la risposta: sicuramente si sbaglia. Meno facile, ma più autorevole, sarebbe ascoltare Olivotto o leggere (so che a volte può risultare disturbante) qualche cosa scritto da lui sul colore. |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 12:06
Ma nessuno contesta che sia il metodo migliore. Ma migliore non va inteso in senso assoluto ma relativo a quel che devi fare, per i mezzi che hai e per la destinazione finale. Il lavoro deve avere una sua economia, non essere ridondante. Poi se chiedi a chat gtp cosa fa giovanni firmani, ti dice 3 cose ma ne sbaglia 2 perché si limita a prendere dei dati ma non ne sa fare una valutazione ragionata (mi attribuisce un'attività di mio cugino che vive in australia, una per un semplice accesso a un portale istituzionale, non capisce neppure che lavoro faccio e nota soprattutto che mi occupo di fotografia che per me non è lavoro). Quindi ti puoi fidare ciecamente di quel che ti dice: attinge pure dai forum |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 14:40
Gfirmani, se invece di andare a resta bassa e credere per partito preso al guru, che ovviamente fa business convincendo la gente di avere la verità in tasca, provassi a ragionare... Dal punto di vista pratico non c'è nessuna differenza, in termini di difficoltà e tempo impiegato, nell'impostare su Photoshop uno spazio di lavoro o un altro. In termini di risultato, ti è stato spiegato qual è il rischio di fare post con uno spazio colore di lavoro ristretto. Ora, quale sarebbe il presunto vantaggio nel lavorare direttamente in sRGB? Cioè, dimmi che tu lavori in sRGB perché sei convinto ci sia un qualche vantaggio reale, e non solo perché l'ha detto il guru... |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 14:55
Ma quali sono i passaggi in post che tracimano lo spazio colore dell' immagine? La saturazione? |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 20:10
Ma può essere benissimo che in alcune immagini non si abbiano vantaggi ad usare uno spazio più ampio, ma devo ancora capire quali secondo te sarebbero gli svantaggi Altra spiegazione che ho trovato su internet, non so quanto accurata “ La profondità colore a 16 bit per canale va usata quando abbiamo bisogno di interventi di post-produzione sull'immagine. La sovraquantità di informazioni memorizzate sui colori permette infatti di alterare a piacimento luminosità e contrasti della fotografia senza creare buchi nell'istogramma. Ciò accade perchè qualsiasi software di elaborazione fotografica lavora con intervalli RGB a 8 bit per canale (basta per esempio andare nella scelta colore di Photoshop ed osservare che i valori RGB variano tutti da 0 a 255, ossia 8 bit, indipendentemente da quale sia la profondità colore dell'immagine). Per questo motivo quando si lavora su immagini a 16 bit i software estraggono solo 256 valori di luminosità dai 65536 valori di luminosità realmente presenti su ogni singolo canale. Quindi alterando, ad esempio, la luminosità dell'immagine viene effettuata una nuova estrazione dei 256 valori andando a pescare informazioni che prima erano nascoste. Di conseguenza l'istogramma continuerà ad essere "pieno", ossia privo si carenze informative. Nel caso invece di immagini ad 8 bit, i 256 valori di luminosità per canale sono già tutti rappresentati nelle informazioni RGB dei singoli canali. Dunque se si altera luminosità e contrasti in un'immagine a 8 bit per canale, non ci sono altre sovra-informazioni nascoste da cui estrarre nuovi valori e si creerà inevitabilmente mancanza di informazioni tonali, ossia "buchi", nell'istogramma. La profondità colore a 8 bit per canale si può usare se esportiamo un'immagine RAW sviluppata che deve essere stampata senza ulteriore intervento, oppure quando abbiamo finito tutti i processi di post-produzione e salviamo l'immagine finale (va infatti tenuto presente che un'immagine a 24bit occupa metà spazio in Mbyte rispetto all'immagine a 48bit). „ Da qui |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 20:17
Che confusione... |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 21:04
Sarà perché editiamo! |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 21:46
E' un'emozione che cresce bit a biit... |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 22:08
Una prova semplice usando Darktable dove posso agevolmente scegliere lo spazio colore di lavoro: imposto sRGB come spazio colore, l'immagine viene ricalcolata, il risultato visivamente appare molto piatto e privo di contrasto. Salvo l'immagine a piena risoluzione e al 100% di qualità come jepg sRGB senza nessun intervento ulteriore imposto prophoto come spazio di lavoro e procedo come sopra. Al conteggio dei colori con irfanview l'imagine fatta in sRGB ne ha 27162, quella in prophoto 47959. Ho un monitor che ricopre solo RGB ma la differenza è ben visibile lo stesso. [IMG]https://ibb.co/xSS7nP8S[/IMG] [IMG]https://ibb.co/1Y8BZ28K[/IMG] |
|
|
inviato il 28 Dicembre 2025 ore 22:10

 |
Che cosa ne pensi di questo argomento?
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto.
Con oltre 257000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |