| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:15
@kepler non esiste tale diritto, e se tu lo identifichi con il rispetto, fai un errore sociale di astrazione. Ci sono convenzioni che valgono, ci sono consuetudini e ci sono circostanze. Ignorarle equivale a cancellare uno status quo. Non sempre tutto ciò che facciamo è scritto nella giurisprudenza. Esiste una moltitudine di usanze che è altrettanto codificata e serve alla complessità sociale. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:16
@juan non esiste il diritto alla libertà personale Senza incorrere in molestie? Mmmmmmmmmmm. Mi sa che sei leggermente disinformato sulle leggi promulgate negli ultimi settant'anni |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:18
“ All'estero se salti una fila, anche gente sconosciuta te lo dice apertamente, penso che dopo 2-3 canate del genere, inizi a cambiare comportamento e non a pensare che sono tutti bacchettoni. „ io vivo all'estero.. in paesi reputati civili. L'abbordare ragazze viene visto con occhi diversi e naturalmente, quando fatto in modo aggressivo, viene stigmatizzato. Devo anche dire pero' che, al di fuori di determinati contesti, certi abbigliamenti NON vengono accettati e, esattamente come per chi salta la coda, la gente comune si sente in dovere di riprenderti. Perche' e' vero che ognuno ha diritto di andare in giro come vuole... ma c'e' comunque un limite. Ovviamente. Detto questo, in nord Italia sono diversi anni che non mi capita di assistere ad episodi di catcalling indesiderato. Credo che si stia un po' esagerando la questione. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:33
@kepler stai veramente cercando di globalizzare una giurisprudenza locale? Ti chiedo di rimanere nel nostro ambito sociale. Perché altrimenti corriamo il rischio di ritenere importante o principale il rispetto per la dignità femminile o maschile, che invece sono identiche. Siamo d'accordo su questo? A me piace riferirmi a dati sociali e denunce. nel 2022-2023, il 13,5% delle donne e solo il 2,4% degli uomini che lavorano o hanno lavorato hanno subito molestie sessuali sul lavoro, e le molestie al di fuori del lavoro sono state subite dal 6,4% delle donne e dal 2,7% degli uomini. Queste sono i parametri di importanza. Proviamo ad approfondire: Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Oltre alla violenza fisica o sessuale le donne con un partner subiscono anche violenza psicologica ed economica, cioè comportamenti di umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, nonché di privazione o limitazione nell'accesso alle proprie disponibilità economiche o della famiglia. Nel 2014 sono il 26,4% le donne che hanno subito volenza psicologica od economica dal partner attuale e il 46,1% da parte di un ex partner. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:34
Due note preliminari: Condivido gran parte degli ultimi interventi. Cosi' come noto che si stia andando verso posizioni meno "integraliste". Il focus, a mio avviso giustamente, si sta spostando verso la valutazione dell'opportunita' e dell'apparire e dell'interfacciarsi con l'apparire. Cosi' come, cosa estremamente difficile per me, nel capire dove sia il confine fra apprezzamento e molestia, fra gioco e disturbo (che ne so, quando si giocava a palla da bambini e ti urlavano dalla finestra). Ecco, questo confine e' variabile per diverse sensibilita' e per diversi momenti. Non penso affatto vi sia una risposta univoca che sia capace di discernere al 100% quel che e' bene da quel che e' male. Quel che auspico (e che promuovo) e' il continuo progredire del rispetto dell'individualita' umana. Nel caso delle donne, la cosa ha bisogno del supporto empatico di tutti. Di qualche momento in piu' di riflessione. Una sola nota sulla coerenza like / fischi. “ Certamente chi si espone in un ambiente A fa strano che poi si lamenti se, esponendosi alla stessa stregua in un ambiente B poi si lamenti delle reazioni. Naturalmente il like stradale non deve essere catalogabile come molesto e se la persona ritiene che una fischiata sia molesta é liberissima di pensarlo certo, però dovrebbe anche andare da uno psicologo perché si dovrebbe rendere conto che ha un vero e proprio sdoppiamento di personalità. Sul web vuole i like e per strada no. Che senso ha? Le persone sono vere anche se dietro ad uno schermo. „ Non vedo ragioni per cui e il like su schermo e i like live non debbano essere cortesi e non offensivi. La differenza, a mio avviso, come detto anzitempo, e' nel considerare una persona come una parte anatomica atta a soddisfare esigenze. Esagerando, come detto, il nemico non e' umano; e' un giallo / nero / appartenente ad una categoria che si odia / vuol sottomettere / etc. La differenza e' porre l'altro sul piano su cui poniamo noi stessi. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:36
“ Naturalmente il like stradale non deve essere catalogabile come molesto e se la persona ritiene che una fischiata sia molesta é liberissima di pensarlo certo, però dovrebbe anche andare da uno psicologo perché si dovrebbe rendere conto che ha un vero e proprio sdoppiamento di personalità. Sul web vuole i like e per strada no. Che senso ha? Le persone sono vere anche se dietro ad uno schermo. „ Qui siamo alla follia! Al ribaltamento dei ruoli se una donna viene molestata non è vittima ma schizofrenica con sdoppiamento della personalità! No non è follia è patriarcato allo stato brado! Se una donna posta delle foto sexy su un social, in cui lo ripeto può selezionare chi la vede, allora DEVE accettare le molestie per strada altrimenti è considerata schizofrenica! Se una prostituta venisse violentata deve accettarlo perché lo fa per mestiere! Ma lo vogliamo capire che no vuol dire no! Ric parlane con la tua fidanzata e senti cosa ti dice. Secondo me se non stai attento nel parlargliene rischieresti seriamente di essere lasciato immediatamente, su due piedi! |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:46
@MarioCeppi non hai colto il nucleo del problema. Ti stai scandalizzando per dei costumi che sono appariscenti e sociali, ma non pericolosi effettivamente. Mentre ti sfugge che la molestia viene sostanzialmente attuata tra gli ambiti domestici o comunque di frequentazione. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:50
Ragazzi, peccate di ingenuità se credete che la scelta di fare le "provocatrici" sui social non abbia nessuna conseguenza nella percezione collettiva riguardo all'oggettificazione del corpo. Che non è una giustificazione per fare i caproni camionisti per strada. Solo attenzione che ad essere troppo moralisti si finisce poi per distorcere od omettere aspetti influenti del discorso. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:51
Mario, se posti su un social NON hai il controllo sui commenti, come non hai il controllo su dove va a finire e come viene usata la tua immagine. E' peggio che uscire in strada vestiti in modo succinto. Stabilito che il rispetto reciproco e' fondamentale. Bisogna pero' aggiungere che il problema non e' solo limitato alle donne. Chi riveste posizioni "strategiche" deve prestare molta attenzione anche se e' uomo. Non e' raro ritrovarsi in situazioni "complicate" da gestire. Diciamo che c'e' una certa abitudine, tutta femminile, ad usare ogni mezzo per ottenere il risultato. Succede spesso di applicare misure di sicurezza e "protocolli di comportamento personali" per non rischiare di finire invischiati in situazioni poco piacevoli. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:52
@Juan sinceramente mi pare che hai sviato tutto. Brevemente: -mi stavo riferendo all'ambito sociale locale, italiano nello specifico, pensavo fosse chiaro ma così non è -la stragrande maggioranza delle donne che ricevono un fischio per strada non denuncia, altrimenti mezza italia (si fa per dire) sarebbe stata denunciata. Ovvio che al massimo pensa "ma che ×" e si ignora. Quindi a che servono i dati sulle denunce? |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 13:57
@kepler vorrei vivere in un mondo che attribuisce i giusti sforzi a seconda delle problematiche. Non ho affatto sviato, ho posto in evidenza dove è il problema e dove sembra esserlo. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 14:07
Per sviato intendevo che si era finiti sul diritto internazionale. In ogni caso io continuo a non capirlo. È una roba oscena, non porta vantaggi, ti fa apparire come molesto, a momenti inizi a beccarti qualche denuncia... Che senso ha farlo? Ma anche solo giustificarlo. Quella è la mia domanda |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 14:07
“ Mentre ti sfugge che la molestia viene sostanzialmente attuata tra gli ambiti domestici o comunque di frequentazione. „ Ti sfugge che sono due percorsi paralleli ma diversi. “ Mario, se posti su un social NON hai il controllo sui commenti, come non hai il controllo su dove va a finire e come viene usata la tua immagine. E' peggio che uscire in strada vestiti in modo succinto. „ Salt sui social posso selezionare gli accessi ai miei contenuti. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 14:11
@Mario Ceppi dalle tue precisazioni ho capito molte cose. Purtroppo mi sta chiamando mia zia.. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 14:13
“ Che senso ha farlo? Ma anche solo giustificarlo. Quella è la mia domanda „ Patriarcato. Questa è la mia risposta. Ma chiedo a tutti i maschietti che in qualche modo giustificano ciò, o che comunque dicono che è normale, ne avete mai parlato con le vostre madri, sorelle, figlie, amiche? E che vi hanno detto? MA se per strada mentre camminate con vostra figlia qualcuno le gridasse "A bella fica!" o "'nvedi quanto sei bona!", "Signorina come si chiama? Uscirebbe con me stasera?" o semplicemente le fischiasse, ormai desueto, dietro con insistenza come padri vi sentireste orgogliosi di una figlia bella fica o forse vi inquietereste, direi altro ma non posso, un pelino? Ecco quello è un aspetto del patriarcato: va bene se capita alle figlie degli altri alle nostre no! |
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