| inviato il 22 Giugno 2025 ore 17:16
premetto di essere un mezzo cane a fotografare e di non avere assolutamente una cultura fotografica per poter esprimere giudizi sulla grandezza o meno di fotografi famosi che, nel tempo, hanno introdotto nuovi stili fotografici, anche attraverso il mancato rispetto delle cosiddette regole formali. Detto questo, da profano consapevole della sua ignoranza in materia, devo confessare che talvolta, davanti ad alcuni "capolavori" della fotografia non riesco a non sentirmi alle prese con l'ormai iconica banana appiccicata al muro col nastro americano. Poi, però, vedo quello accanto a me praticamente in estasi per la stessa visione...va bene così, so di essere ignorante in materia, ma qualche volta il dubbio che qualcuno ci stia perculando tutti è difficile da allontanare |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 17:18
Gli errori di valutazione vanno chiariti con se stessi, è un problema più a monte della difficoltà di incontrarsi fra diverse posizioni. Se uno rimane barricato nelle proprie convinzioni senza fare mai lo sforzo di mettersi in discussione, continuerà a fare sparate senza ragionamento e i thread "surreali" continueranno ad esserci regolarmente. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 17:24
Themau + 1 ! |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 17:26
Themau...certo che se mettiamo le storture di un fotografo sullo stesso piano della banana appiccicata...si finisce per fare un mischione generico e concludere che l'arte è solo una presa per il culo. Ma non è proprio così: per questo è necessario contestualizzare. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 17:33
ovvio che si, ma mi sono espresso male, non mi riferivo ai piedi tagliati e agli orizzonti storti. Parlavo in generale degli scatti che suscitano il più delle volte reazioni immediate generalmente non positive e che, per essere apprezzati, vanno spiegati, contestualizzati, analizzati, ricondotti al messaggio originario dell'autore, al suo stato d'animo, al suo umore del momento e così via dicendo, tutto un lavoro di comprensione artistica senza il quale, altrimenti, appaiono solo foto mal riuscite |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 17:45
Sì ma tutto quel processo non avviene perché non lo si vive prima di tutto con se stessi, nella vita di tutti i giorni. Non si tratta solo di capire cosa vuole dire quella foto, quell'opera, quella musica "strana". La banalità dei luoghi comuni ce la si porta dietro in tutto quello che si fa, perché in fondo è più semplice avere una concezione più quadrata, immediata, comprensibile e conciliante del mondo e della vita. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 17:52
“ qualche volta il dubbio che qualcuno ci stia perculando tutti è difficile da allontanare „ Ma questo credo sia normale. Perché ci sono cose che non si possono capire senza sapere la storia, l'artista, ecc. E bada, non lo dico perché lo so, lo dico proprio perché ho capito di non sapere quasi nulla. E a volte bisogna anche semplicemente "farsi guidare" un pochino di chi ne sa di più (come diceva Bakunin, che certo non amava l'autorità: Quando si tratta di scarpe, faccio riferimento all'autorità del calzolaio ). E, come dice Rombro, magari fare un passo indieto e chiedersi "aspè non è che magari sono io che non sto capendo?" Sono stato findanzato un paio di anni con una ragazza che ha studiato critica d'arte. E pure lei mi diceva che certa arte le faceva proprio schifo. Arte e "bello" non devono andare per forza assieme. Sennò saremmo ancora agli affreschi, al cristo velato... Quelli molto spesso non deve spiegarteli nessuno. Se regalassi a mia madre un libro Eggleston o Herzog mi direbbe "ma mi prendi per il culo? Una foto del soffitto?" Poi possiamo discutere sul fatto che ci siano probabilmente migliaia di talentuosi artisti che vivono e muoiono nell'anonimato e che solo pochi eletti diventano famosi grazie al gallerista di turno, ma quello penso succeda per qualsiasi arte. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 19:51
Themau Ha detto una cosa importante che ritengo giusta: in arte, e anche di più in fotografia, se devi spiegare un'opera significa che quell'opera non è poi tanto riuscita! |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 19:53
E questo è un altro luogo comune assai trito, che non porta da nessuna parte. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 19:58
Ecco...a proposito di luoghi comuni :) Danielebnd, una domanda per te: visto che hai fotografato le lattine Campbell ad una (immagino) mostra di Warhol, il senso della sua produzione (ammesso che tu ne sappia qualcosa) l'hai colto solo guardando le sue cose o hai dovuto leggere qualcosa a riguardo? Chiaramente te lo chiedo a prescindere dall'opinione che ne hai, che non è argomento di interesse pubblico. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 20:50
L'arte è come una barzelletta e la cucina, se devi spiegare non ha validità alcuna. Immaginiamoci a Lascaux dove, in una grotta, il nostro progenitore Gruk esplicita perché e cosa min...a ha graffito e colorato sulle mura: se la descrizione fosse stata tassativa, finiva a clava in testa. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 20:52
Faccio finta di non aver letto. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 20:55
Se era per me, scrivimi un MP |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 21:34
Ma perché dovete avere sempre sti dogmi? A me sta cosa riempie veramente di tristezza e toglie la speranza. Ste posizioni, oltre a non aver alcuna logica, creano solo malcontento, senso di inadeguatezza e rendono il mondo sempre più piccolo. E a livello logico tra questo e la guerra “perché il mio libro dice che…” ci passa veramente poco. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 21:44
L'arte la fa l'artista e la crea col suo bagaglio personale di vissuto ed emozioni, quindi a meno che non si condivida mente e corpo con l'artista, farsi spiegare cosa voleva esprimere e contestualizzare un'opera mi sembra il minimo. L'arte va spiegata, persino i dipinti del '400/'500 (opere straordinarie, ma spesso a prima vista espliciti) sono pieni di allegorie. |
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