| inviato il 22 Maggio 2025 ore 15:48
Premetto che: - ho seguito tutto ma ho aspettato a intervenire; - la luce dura è la mia preferita, certamente. Ho imparato a scattare con un solo flash a mò di Sole, puntiforme, potente, non diffuso, anche se me lo giro a piacere, e lo scelgo come prima opzione. Magari non a picco, ma 45-60 gradi. “ 1) voi scattate anche durante le ore centrali del giorno? (immaginate di dover fare un bikepacking, un'escursione, una gita di 15-20 km a piedi) „ Sì, certamente. Anche se vado poco in giro in bici, però faccio escursioni in montagna, tra le 9 e le 18 diciamo. Non mi sveglio mai presto, quindi esco sempre col sole già alto. “ 2) Nel caso la risposta sia "sì", come gestite la postproduzione? „ Uhm. Credo di avere 4-5 stili fotografici, e adattarmi/adattare me o il contesto a questi. O far ricadere le foto in questi. Un po' come dice Ale Z: “ Ogni soggetto/situazione che trovo è differente, è diverso ogni “incontro”. Quindi ogni idea di soluzione visiva che nasce è differente. Perché dovrei puntare ad un risultato che ha sempre lo stesso mood? E gli eventuali “problemi” diventano parte delle possibili “soluzioni” che mi vengono in mente. Certo che all'interno di una unica serie omogenea, la soluzione visiva deve essere omogenea. „ In particolare, con luce dura, che non è quasi mai totalmente zenitale, ho tre approcci: a me piacciono le ombre nette e scure, e le cerco. Perciò resto col sole di lato, in modo da averle. Probabilmente sottoespongo un pelo, per non bruciare niente (vedi foto sotto di Lowe). Controluce, invece sovraespongo lo sfondo e me ne frego se brucia qualcosa, lo lascio leggermente sfocato, e di solito resta comunque in gamma della macchina, recupero quel che basta per non avere chiazze bianche patocche. Oppure, sole dritto alle mie spalle e paesaggi e persone diventano campi di colore, come i pittori che dipingono con colore piatto (Milton Avery, o Franco Fontana). Però non mischio mai questi "stili", se mi impegno a far foto. Ogni giorno cerco di tenere le stesse condizioni, o le foto non legheranno. Comunque, io ho imparato a vedere la composizione non come una foto, ma come un "elaborato grafico", e scatto di conseguenza. Il cielo non è un cielo, è un campo di colore. Le ombre sugli occhi e il triangolo sotto il mento che non piacciono a Paolo non sono brutte, sono macchie di colore scuro, forse quasi blu, forse quasi verde. Riguardo il problema dei cieli: Cieli bianchi e slavati: i miei preferiti! Li lascio leggermente fuori fuoco, potendo farlo, sfocatini, e diventano campi grafici bianchi. Cieli azzurro pastello: delicati, come anche il resto dei colorini della foto, probabilmente. I miei preferiti! Cieli blu intensi: quest'inverno ne ho trovati di stupendi, sopra Cortina, i miei preferiti! Il cianometro andava fuori scala Graficamente potentissimi, i colori esplodono. Detto questo, credo che il tuo problema sia l'aspettativa. Credo tu non sia così flessibile come credi, e hai delle aspettative troppo alte per delle foto non costruite. Come dice Salt, cerchi di cavar sangue dalle rape, quando potresti farci una giardiniera... Riguardo Geoff Lowe, preferisco la prima, con le ombre chiuse, alla seconda che tende alla sovraesposizione della pelle, e a saturarla un po' troppo:
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| inviato il 22 Maggio 2025 ore 15:55
Sì, sono d'accordo Poi ci sono situazioni, tipo in montagna sulla neve, dove la luce dura produce a volte una luce bellissima con questi contrasti chiaro/scuro che mi piacciono da morire, possibilità infinite. @Salt, sono d'accordo anche con te perchè appunto, io cerco di seguire le condizioni di luce e di sicuro non pretendo di fare un ritratto a luce morbida se ho un ciclista a mezzogiorno su una strada. Solo che i colori spesso diventano una disgrazia. Un espediente che ho provato e funziona abbastanza è di convertire in B/N ed editare solo la luce, poi rimettere il file a colori e andare con HSL e bilanciamento a ridare naturalezza ai colori se sono diventati "strani". Un'altra cosa che ho notato è che ci sono colori che si prestano di più alla luce di mezzogiorno, tipo l'arancione delle rocce della val pennavaire quando sovraespongo leggermente diventa bello. Il granito invece coi suoi grigi-verdi-blu si adatta meglio a scatti ombrosi, così come la vegetazione verde. La neve è plastica, ci puoi fare davvero tutto, il ghiaccio azzurrissimo delle cascate funziona meglio al sole (ma la cascata al sole diventa pericolosa), e via dicendo. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 16:22
@Maurese, posso dirti che il tuo intervento è bellissimo? Se cerco di cavare il sangue dalle rape è perchè sono perfezionista, ma soprattutto perchè credo che tutto ciò che imparo a scattare in giro per il mondo un giorno mi tornerà utile professionalmente. La fotografia è poi prima di tutto una passione, una cornice in cui prende vita un mondo che poi diventa la storia della mia vita. Io in montagna, nell'outdoor, ci vivo nel senso più profondo del termine. E quando avrò 80 anni (sempre che ci arrivi) non saranno le foto perfette al tramonto a ricordarmi la bellezza della mia gioventù, eheheh. Il resto potrebbe sembrare un orpello estetico ma per me è un linguaggio, una forma espressiva. E alla fine le foto, ben arrangiate insieme e sbattute nella compressione instagrammica, non fanno così schifo! |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 18:33
“ @Maurese, posso dirti che il tuo intervento è bellissimo? „ Puoi dirlo, ma speriamo sia pure utile. Stavo pensando, all'essere perfezionisti, che io ho due modalità: quando mi impegno, e quando faccio foto ricordo. Quando mi impegno devo avere il controllo di tutto il possibile, aspetto la luce giusta, uso attrezzatura pesante (letteralmente pesante), e voglio girare attorno alla scena per avere il punto di vista e la luce migliore. C'è uno sforzo cognitivo notevole, e sono necessari impegno e tempo, tanto tempo. Purtroppo questo non va d'accordo con le escursioni coi miei amici, in cui faccio foto ricordo da turista. Dove sono, ritto in piedi, alzo il braccio e scatto (col telefono spesso, che tirare fuori la macchina dallo zaino è sempre scomodo, tre passi nella neve alta sono faticosi, e poi dovrei farli aspettare). C'è forse una via di mezzo, in cui mi accorgo di essere al momento giusto nel punto giusto e posso fare la foto perfetta. Ma sono eccezioni, casualità, una o poche foto ogni tanto, o forse una scena in cui tengo per 10 minuti la macchina a tracolla. Ecco, questo per dirti che il perfezionismo per me non va d'accordo con le escursioni con gli amici. Qualche tempo fa ho iniziato a fare dei video delle giornate sulla neve con l'Iphone, per poi montarli e metterci voce con commenti da anti-influencer della montagna. Il telefono ce l'ho sempre a portata, per cui faccio decine di clip brevi senza fermarmi. Un giorno ho pensato di fare una prova con il gimbal Ronin e la Sony. La qualità visiva a confronto con l'iphone è enorme, ma 2kg di attrezzatura sono inusabili. In montagna ci vado per piacere, se mi pagassero potrei impegnarmi, altrimenti viva l'Iphone! |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 18:43
“ Ecco, questo per dirti che il perfezionismo per me non va d'accordo con le escursioni con gli amici. „ Precisamente. è una questione di mindset. Io quando vado a qualche gara di bici di solito sono situazioni di luce dura, a meno che non piova; non si gareggia mail al tramonto o all'alba. E non mi sono mai posto il problema, non ci penso neanche, perchè la mente è focalizzata sul tirare fuori qualcosa con quello che c'è. Mentre se esco per farmi un giro in bici la mente è focalizzata su altro. Faccio qualche foto, ma non saranno mai come quelle che faccio alle gare. Eppure sono lo stesso, solo non focalizzato sulla fotografia. (oh, mica sto dicendo che le mie foto sono le più belle in assoluto, sono le più belle per me ) |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 21:57
Con app mi riferivo a quelle per il meteo la posizione del sole etc come ti hanno consigliato in precedenza, ovvio che durante un “escursione” leg powered o meno non sai cosa troverai.. Ale Z ha colto perfettamente il punto della questione.. devi unire l'approccio con la tecnica e senza intenzione tanto auguri.. colore slavato? Va benissimo, ma calibra di conseguenza.. il soggetto va esposto correttamente e non è una cosa banale come si pensa, non basta posizionarlo nel frame, bisogna contestualizzarlo e saperlo valorizzare.. non c'è da meravigliarsi se da una foto a caso non esca un capolavoro… ti faccio l'esempio di questo weekend, modella sotto luce durissima etc.. ESPONI LA PELLE, per questo ti consigliavo di mettere in preview in bianco e nero perché tu ti renda conto su che range tonale vai a posizionare un colore che poi a posteriori non ti soddisfa e chissà perché.. quando invece lo fai, il resto passa anche in secondo piano, non può aver più importanza lo sfondo del soggetto… postali qui i raw così che tutti possano contribuire, insieme a come già detto le foto di quello che ti sarebbe piaciuto ottenere o che si avvicina.. Ps. Che la doppia esposizione sia una scelta artistica lo fatico a comprondere, è più uno strumento per un fine.. ed il bianco è nero lo come il colore.. ed il principio esposto prima risulta ancor più critico Il 21 Maggio alle 16:27 comunque, guarda quel commento. Quale sarebbe la mentalità da servizio fotografico? Io conosco solo quella da fotografo |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 23:00
“ Quale sarebbe la mentalità da servizio fotografico? Io conosco solo quella da fotografo „ Ci sono stati mentali o “stati di coscienza” in cui siamo più o meno attivi e predisposti. Un esempio estremo, molto estremo, è lo SCACCHIPUGILATO: www.scacchipugilato.it/scacchipugilato/ Ti prendi a botte, poi ti siedi al tavolo e giochi a scacchi, poi ricominci. Quanti ci riuscirebbero qui? Io no. Ma senza cercare gli estremi, ci sono momenti quotidianamente in cui abbiamo differenti gradi di attivazione dell'organismo, o aurosal. La mattina prima del caffè, la pennichella dopo pranzo, la sera dopo lavoro, abbiamo forse voglia di sforzi cognitivi o fisici per fare buone fotografie? Io no. E parlo da uno che vive di “autofomentazione creativa”, o strategia di coping da quando ho ricordi, quindi attorno alle elementari, per cui le giornate erano scandite da un unico progetto e gli impegni quotidiani solo una noia verso questo. Allo stesso modo, quando io faccio un escursione coi miei amici, che potrei definire “passeggiata impegnativa con elevata probabilità di problematicità “ perché ogni volta succede qualcosa per cui dobbiamo rivedere i nostri piani, io non penso a fotografare. Forse ogni tanto capitano le foto, ma non è quello l'obiettivo della giornata. Il mio stato mentale riguarda appoggiare bene i piedi, i bastoncini, non perdere l'equilibrio, e chiudere il giro, faticare non troppo, avere abbastanza acqua, energia, luce, batterie, tempo. Non sono lì per fare il fotografo, fotografare è accessorio. Al contrario, se faccio un “servizio fotografico “il mio stato mentale è dedicato a quello, e anzi: ho bisogno di qualcuno che mi metta in salvo da questo. Fotografare al meglio, con impegno, o fare un'escursione coi miei amici sono attività totalmente incompatibili. Ogni volta scelgo la mentalità (o stato mentale) adeguato. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 23:25
boh.. non è che se la fotografia, non prevista o accessoria che sia, allora la faccio alla come viene viene... cerco sempre di migliorarla. poi sono conscio dell'impegno che ci metto, e da li deriva l'aspettativa sul risultato finale.. .. mi ci ritrovo invece nella speranza di qualcuno che mi distragga durante un servizio perché pure io vado in iperfocus tanto da sembrare disturbato a livello cognitivo agli occhi dei presenti ahahah ma per il resto, se scatto scatto come si deve, se no manca mi porto dietro 1,5kg minimo giusto per.. non scindo le due cose. e non dico che ogni mio scatto sia perfetto.. ma è diventato ragionato, non impulsivo come in situazioni di cui si parla, e questo me lo trascino come aspetto in qualsiasi contesto, nel limite del possibile voglio sempre aver la camera con me, ma ragiono se valga la pena di estrarla, perché altrimenti il cellulare mi basta... non sono uno "street photographer" dove ciò che conta il momento.. non so cosa sono, ma mi intriga lo storytelling, la consistenza, da li un impostazione derivante da ambito video.. che ormai vede coinvolta anche la fotografia, diventando grafica, per me non ci sono confini se si parla di creativitò, il resto son limiti, o "credo personali", scelte insomma AleZ conosce "da vicino" la mia battaglia con il colore ahahah, però personalmente è quello a far la differenza, non la leggibilità di un'immagine o spalmare l'istogramma rendendo tutto leggibile.. perché poi il feeling viene meno, ma la questione colore resta.. per ciò esporre con intento fa la differenza, sistemare poi è altamente sopravvalutato, forse per convenienza da chi lo promuove si istruisce a guardare alle foto su zone di luminosità, prova invece a leggerle come macchie di colore, ed a utilizzare strumenti specifici per aggiustare le cromie.. perché se si vuole una foto bella, questa sottosta ad alcuni principi relativi al colore.. per cui le cose vanno sapute forzare. tutto quello che appare bello e naturale è solo che costruito... soprattutto in fase di scatto.. se no perché nel cinema si tirano dietro camion di roba per allestire una scena? tu con la macchina fotografica in mano in giro spensierato tra amici ti aspetti di poter replicare ciò che plausibilmente hai visto realizzato in questo modo? eh amigo |
| inviato il 23 Maggio 2025 ore 7:54
@Ardita, ho seguito tutto il thread anche se qualcuno non lo leggo (ma vedo che è stato citato spesso nei commenti ), in molti ti hanno dato suggerimenti utili, in qualche caso ci sono state divagazioni "filosofiche" ma ci sta, non si può parlare solo di tecnica e tecnicismi perché la fotografia ha anche un'"anima"! Hai postato un paio di esempi ma senza RAW non si può capire se quelle immagini possano prendere una piega diversa rispetto a quella che tu le hai dato, da quello che ho capito (se ho capito bene ) anche questi semplici scatti a contorno di un'attività escursionistica, immagini che, cito le tue parole "le immagini sono destinate a un uso amatoriale/ricordo in questo caso" , dalle quali comunque ti aspetti un risultato, ti ri-cito "Perfezionismo, o comunque voglia di fare le cose al meglio delle mie possibilità" . Di consigli ne hai ricevuti tanti, io preferisco non darteli, i consigli sono una brutta cosa , hai comunque raccolto una serie di informazioni che possono tornarti utili per approcciarti diversamente sia nella fase di scatto che di post, ora hai degli ingredienti in più, sta a te miscelarli e dosarli per trovare il risultato voluto, una volta trovato puoi salvarti uno (o più) preset da applicare su determinati scatti, poi magari serviranno ulteriori piccoli aggiustamenti ma intanto hai una base di partenza che ti permette anche di avere risultati omogenei. |
| inviato il 23 Maggio 2025 ore 8:18
Ardita, qui nell'arena dei leoni tutti aspettano un tuo RAW di cui dare "la sola e unica interpretazione corretta"… |
| inviato il 23 Maggio 2025 ore 8:44
Comunque parlando di luce dura, a me non può che venire in mente la produzione di Cheyco Leidmann degli anni '80. All'epoca era un punto di riferimento assoluto… cheycoleidmann.com/silicon/ |
| inviato il 23 Maggio 2025 ore 8:44
.. con annesso risultato desiderato Ale! Se no de che stamo a parla… e non è per per battere il martelletto del giudice.. ma per capire cosa effettivamente possa esser stato trascurato, perché il colore è comunque una cosa percettiva de pur oggettiva come fase di elaborazione |
| inviato il 23 Maggio 2025 ore 8:46
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| inviato il 23 Maggio 2025 ore 9:07
“ Cheyco Leidmann „ |
| inviato il 23 Maggio 2025 ore 9:09
Ribadisco che luce dura non vuol dire niente. Se per luce dura si intende quella che genera ombre nette (diversamente dalla luce morbida o diffusa che si ha ad esempio quando è più o meno nuvoloso) la luce dura non dipende dall'ora ma dalla copertura del cielo. Si può scattare a mezzogiorno con luce diffusa e al tramonto e all'alba con luce durissima. Certamente, in una giornata limpida, la luce a mezzogiorno può essere meno gradevole di quella colorata della sera o della mattina e può disturbare con le piccole ombre che genera sul volto. Io non amo scattare con luce dura e, generalmente, quando la sera viene tutto rosso, metto via la fotocamera . Cielo azzurro? Mi passa la voglia. |
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