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avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2024 ore 11:00

+1 per Claudio.

dovremmo interrogarci sul REALE MOTIVO per il quale una tecnologia, allora come ora ancora piuttosto immatura, abbia potuto sovvertire, oltretutto con una facilità francanente disarmante, un ordine costituito e strutturato da ben oltre cent'anni!

Per la possibilità di avere il controllo totale di tutto il processo in maniera più semplice ed economica di quanto avveniva prima.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2024 ore 12:29

Indubbiamente è cone dici tu Stefano, ma non è solo questo.
La realtà è che il Bianco & Nero, alla fine, non è che fosse particolarmente difficile, e neppure estremamente costoso, il vero problema, a mio avviso, era che secondo la vulgata comune che voleva, allora come ora, che "tutto si fa con tutto" nessuno, tranne poche e rare eccezioni, si impegnava per riuscire a ottenere il massimo dalle proprie pellicole, e non avendo quindi un metro di paragone affidabile, e certo, si finiva per prendere per buono quel POCO che tutti ottenevano.
Insomma con la pellicola al contrario del digitale, era una sorta di "corsa al ribasso" laddove, fin da subito, il digitale mostrò che la vera corsa era "al rialzo"...e aprì una strada, direi proprio concettuale, prima ancora che operativa, che la pellicola, per una serie di motivi in parte pure economici, ma soprattutto di ordine culturale, non era stata capace di indicare!

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2024 ore 13:26

Lo sviluppo del bianco e nero è uno dei buoni propositi che ho fatto per quando andrò in pensione. Con l'aria che tira però si rischia di passare dal posto di lavoro al posto in RSA senza tappe intermedie.

il vero problema, a mio avviso, era che secondo la vulgata comune che voleva, allora come ora, che "tutto si fa con tutto" nessuno, tranne poche e rare eccezioni, si impegnava per riuscire a ottenere il massimo, dalle proprie pellicole, e non avendo un metro di paragone affidabile e certo si finiva per prendere per buono quel POCO che tutti ottenevano.

Questa cosa mi ha sempre dato da pensare. Chi non ha vissuto in prima persona il periodo storico di cui si parla probabilmente ne ha una versione distorta. Forse ero poco attento, ma io tutta questa gente che sviluppava e stampava in proprio, alla costante ricerca della qualità massima, non l'ho mai vista. Si trattava di una sparuta minoranza. La stragrande maggioranza degli utenti si serviva dei laboratori, con risultati qualitativi piuttosto alterni. Io usavo quasi esclusivamente diapositive, e non ho mai avuto motivo di lamentarmi, ma le stampe spesso lasciavano a desiderare. Una volta trovato un laboratorio di qualità conveniva tenerselo stretto. Per fortuna c'era la possibilità di scegliere.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2024 ore 16:35

Forse ero poco attento, ma io tutta questa gente che sviluppava e stampava in proprio, alla costante ricerca della qualità massima, non l'ho mai vista. Si trattava di una sparuta minoranza.
*************************

Appunto quello che ho detto!
E tutti quanti questi, con l'arrivo del digitale, hanno subito provato la nuova tecnologia, e all'istante hanno sentenziato che era migliore della pellicola!
Quello che però non hanno capito, è che quel digitale era migliore della LORO pellicola - CESSA... e trattata da CESSO - e non della pellicola in generale.
Perché la pellicola aveva, e ha ancora molto, molto da dire ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2024 ore 16:58

Sono cambiati gli strumenti, ma per la maggioranza dei fotografi l'approccio è rimasto immutato. Dalle compatte base e dalle usa e getta sono passati agli smartphone, e nel cambio mi sa che ci hanno anche guadagnato, ma senza cambiare altro. Del resto quando si parla di pellicola il confine tra realtà e leggenda è piuttosto labile, molti non c'erano, altri non ricordano, difficile trovare analisi serene ed oggettive.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2024 ore 18:48

Del resto quando si parla di pellicola il confine tra realtà e leggenda è piuttosto labile, molti non c'erano, altri non ricordano, difficile trovare analisi serene ed oggettive.
****************

Anche questo è vero.
Anche perché un confronto a parità di condizioni non è mai stato fatto.
Con le diapositive poi si entra in un mondo che era sconosciuto già allora, oggi poi...

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2024 ore 20:51

@Psolo e Stefano sicuramente quel mondo fatto di fotoamatori definiti al tempo "evoluti" che sviluppavano e stamoavano o che organizzava proiezioni serie di diapositive era fatto di non tznte persone sicuranente un movimento elitario. Tra le persone che conoscevo pochi erano quelli che si chiudevano regolarmente in camera oscura o che proiettavano dia. Questo, mentre i numeri delle vendite reflex erano soesdo akti: una Canon AE1 , a partire dal 1976 invase il mondo con quasi 6 milioni di spparecchi! Ma la moda della reflex si esauriva soesso nel portare il rullino al laboratorio sotto casa per avere improponibili stampe a colori. Oggi la mia idea è che si invece molto più elevata ka cultura tecnica della fotografia; non parlo di cultura fotografica, ma di cultura tecnica: oggi un mare di digitalisti ha una preparazione decente sul come utilizzare i programmi di postproduzione e ottenere una propria immagine. Ieri la gran massa di chi fotografava non arrivava più in là del percorrere la distanza da casa al lab per affidare ad altri rullini colore B/N e diapositive. Il digitale ha permesso non certo di creare più artisti, ma di dare la possibilità a tanti di produrre in proprio, di seguire in tito il percorso delle proprie immagini e a chi utilizza la oellicola di ottenere l'accesso ai social e avere una visibilità e interscambio di informazioni e commenti sconoscouta ai più in passato.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2024 ore 22:47

Comunque tutti questi orrori stampati dai laboratori negli anni '80 e '90 da negativi a colori io non li ricordo; le ho ancora tutte le stampe (sebbene facesi prevalentemente diapositive) e pure nel caso dei semplici 10x15 erano molto gradevoli, soprattutto i colori; gli orrori ho cominciato a vederli nei primi anni 2000, quando, un po' per il passaggio ai minilab digitali e un po' per equiparare a quelle che uscivano dalle prime fotocamere digitali, i laboratori hanno cominciato a fornire stampe dai colori improponibili, superpompati , contrasti esagerati, ecc.

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2024 ore 0:16

Io di stampe slavate da negativi a colori ne ho una collezione sterminata. Poi la cisa ando un po' neglio quando cominciai a farmi stampare le foto a colori da un mio paziente che lavorava in un grosso kaboratorio, sl quale davo tutte le indicazioni di come volevo la foto. Ma in seguito quando cominciai a stampare da ne in digitale tutta un'altra cosa! Quel piccolo velo di nebbia finalmente spariva e le persone apparivano come le vedevo e non come mi ero abituato a vedere nelle stampe. Chi lo sa perche nelle stampe ci si era abituati a colori tenui e scarsa nitidezza, poi, invece, proiettavi una Velvia e la bellezza era celebrata da bei colori saturi e dalla elevata nitidezza! I minilab hanno peggiorato drammaticamente il tutto. I contrasti esagerati e i colori superpompati sono solo errori nell'approccuarsi alla stampa, ma se vedo la realtà con colori attenuati e non nitida...vuol dire che devo cambiare oculista.

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2024 ore 7:52

A onore del vero negli anni '80, e ancora nella prima metà degli anni '90 i laboratori, almeno dalle mie parti (tralaltro ce n'era uno, anche piuttosto valido devo dire, pure qui a Termoli), lavoravano molto bene sia il 10x15 sia gli ingrandimenti maggiori, la situazione è mutata drammaticamente nel momento in cui hanno iniziato a non stampare più nella maniera tradizionale ma previa scansione dei negativi... da lì è iniziata la discesa negli Inferi.

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2024 ore 8:00

I laboratori seri lavoravano seriamente, i disastri sono cominciati con la grande distribuzione e le varie catene di sviluppo rapido.

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2024 ore 8:39

Paolo, non so, io con la nascita delle mie figlie fine anni '80 e inizio '90 le immortalavo in continuazione, minuto per minuto. Ho decine di slbum di 13x20 ( il 10x15 lo considero indegno e mi fa schi.fo). A vederle sono foto penose. Solo stampe ottenute da diapositive in un laboratorio prifessionale reggono ancora. Ma costavano un botto! E ne facevo 3 all'anno! Ma quanti portavano una decina di foto al mese in un laboratorio serio? Quanti fanno ingrandimenti oggi?

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2024 ore 9:05

Ho una Nikon AF N8008s se dovessi venderla altro che 100 €...50.

Tieni la tua F601 per 4 soldi vale la pena tenerlaMrGreen

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2024 ore 21:35

Il mio laboratorio di fiducia usava un Frontier 355 della Fuji. Il "Fotografo" (perché oltre a sviluppare e stampare, faceva anche fototessere e matrimoni), stampava su carta "Fujicolor Crystal Archive Professional". Su mia richiesta, disinseriva le correzioni automatiche.
I 12x18 che mi consegnava erano davvero belli, soprattutto in abbinamento alla Fujicolor Reala100, che era una delle pellicole che usava ai matrimoni, insieme alla Fujicolor PRO 400H.

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2024 ore 22:42

Oh, ma quanti fortunati! Mi sarebbe piaciuto, al ritorno delle vacanze, avere un laboratorio professionale in grado di stamparmi bene a costi decenti i 40/50 rullini colore che ogni anno portavo con me ad agosto. Erano circa 1500 stampe, mi sembravano puacevoli fino a quando non ho iniziato a stamoare da me. Certo, a me costavano un po', ma non poi tantissimo; era un buon laboratorio, ma non eccezionale, purtroppo. @Edobette, dove si trovava il tuo laboratorio?

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