| inviato il 17 Marzo 2024 ore 23:11
intendevo chiuso a f2.8...il file dopo la post non ha un attacco di cuore... |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 7:41
Paolo, penso che tu abbia un concetto sbagliato della post produzione...io la intendo come tirare fuori il meglio di ciò che è stato registrato dal sensore, questo fa si che se le differenze sono minime il tutto si livella raggiungendo la qualità voluta.
Spingere troppo su un fattore o su un altro, che sia brocco o purosangue, altera l'immagine, poi non si parla di brocco con un 24-70 2,8 o un voigt 40 f1,2, si parla di lenti ottime sotto tutti i punti di vista con caratteristiche, a volte, particolari che possono piacere o no.
Ho preso uno jupiter 85 f2 e ha uno sfocato bellissimo, per me, altri lo potrebbero trovare pieno di difetti, lo stesso vale per un helios 85 1,5 con effetto assurdo o per il nuovo triplet 62 della lomography con sfocato regolabile meccanicamente...
Per farti un esempio pratico quando elaboro un file del 28-70 tengo valori dei parametri più bassi rispetto al 24-70 rf o rispetto al 24-70 tamron o al sigma art fino al raggiungimento della qualità che mi sono ripromesso.
Ovviamente noto che di partenza l'ottica è strepitosa ma le differenze che apprezzo di più sono magari altre tipo lo sfocato migliore o il microcontrasto subito pronto o un'ottica con una resa ottima a tutte le focali...se invece lo confrontiamo con un sigma del 2008 dg ci rendiamo conto che nessuna post potrà livellare le lenti...e vorrei vedere... |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 13:44
@Mmulinai. A me verrebbe da prenderla più da lontano: alcuni (mi ci metto anch'io) "l'hanno imparata" che la fotografia si fà in macchina/con la macchina. Vero che anche "allora" c'era persino chi andava a Parigi, da Pierre Gassmann, per farsi stampare le fotografie, ma "il fotografo" fotografava, e la post produzione la eseguivano le maestranze specializzate che da lui dipendevano. Con le diapositive, LARGAMENTE usate nella fotografia professionale, ovviamente il problema neppure si poneva.
Con l'avvento del digitale, la post produzione si è posta a portata di mano del fotografo, ed è andata via via ampliando il suo campo di applicazione.
Oggi l'equilibrio (particolarmente con l'avvento sempre più pressante dell'intelligenza artificiale) si va spostando verso una preponderanza sempre più accentuata di quest'ultima rispetto alla fase di ripresa vera e propria.
Tutti d'accordo? Mica tanto! Alcuni favorevoli; alcuni no (come in tutte le cose!)! Io, ad esempio, NON sono AFFATTO favorevole: fotografo per passione, e ... con le modalità che MI soddisfano! Gusti!
Ciao. GL |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 13:58
Per farti un esempio pratico quando elaboro un file del 28-70 tengo valori dei parametri più bassi rispetto al 24-70 rf o rispetto al 24-70 tamron o al sigma art, fino al raggiungimento della qualità che mi sono ripromesso.
Ovviamente noto che di partenza l'ottica è strepitosa ma le differenze che apprezzo di più sono magari altre tipo lo sfocato migliore o il microcontrasto subito pronto o un'ottica con una resa ottima a tutte le focali...se invece lo confrontiamo con un sigma del 2008 dg ci rendiamo conto che nessuna post potrà livellare le lenti...e vorrei vedere...
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Ma io ho compreso benissimo cosa intendi dire Mmulinai, quello che non condivido è l'idea secondo la quale un obiettivo, che è CHIARAMENTE inferiore, va bene uguale perché tanto la sua resa te la aggiusti come vuoi!
Delle due una insomma: 1) se l'obiettivo è di qualità inferiore non lo comprare... se poi lo devi aggiustare! oppure, 2) visto che comunque il risultato lo devi aggiustare allora per gli obiettivi vedi di spendere il meno possibile tanto... tanto "aggiusti" no?
P.S. - beh però ammetto pure che il mio è un ragionamento pesantemente influenzato dall'essere un diapositivista  |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 14:04
A proposito: perfettamente d'accordo, come sempre del resto, con l'acuta disamina del mio amico Gianni  |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 16:05
Ciao Paolo!!! GL |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 19:57
Hai scritto bene Paolo..."se l'obiettivo è di qualità chiaramente inferiore" ma quanto? nel caso specifico del 40 con il 50 dalle prove fatte è difficile distinguere già la differenza nel raw...quindi stò parlando di differenze più strumentali che visive, altra cosa l'esempio che ti ho fatto tra l'rf e il sigma del 2008...puoi utilizzare tutta la post che vuoi ma non colmerai mai la differenza...
Il discorso di Giovanni esula dalle prestazioni tecniche dell'ottica, la foto è ovvio che si fà con la macchina ma il discorso tecnico dell'ottica è basilare, con un plasticotto puoi essere bravo quanto vuoi ma i risultati, tecnici, saranno da plasticotto.
Lasciamo perdere l'ai perchè quella con la fotografia non c'entra niente, aiuterà nella riduzione del rumore perchè sa distinguere bene il dettaglio dalle parti lisce e dalla grana ma perlomeno non inventa niente...se usata coscientemente.
Spero di essere stato più chiaro. |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 21:56
@Mmulinai. Beh ... direi che "est modus in rebus"! Certo: "plasticotti" vs/ uno dei nuovi costosISSIMI 50/1.2 ... Penso però che se si prende un buon, vecchio, onesto, EF 85/1.8, si lavora in "buona luce", lo si diaframma ad almeno f. 2.8, e lo si post produce adeguatamente i risultati che ne escono sono da "standing ovation" (con "adeguata" PP, appunto!).
Quanto all'AI, io la lascerei perdere senz'altro, ma tieni conto che, nella fotografia, è già entrata a piedi uniti (telefonini!) e, se i brands non vorranno chiudere, dovranno inventarsi qualcosa di nuovo, e l'AI ...? Ci rinunceranno? Fotografi rosy bindi, e ti ritrovi la figlia di Monica Bellucci!!! E così, altro giro di giostra: si buttano via tutti i miracoli tecnologici che stanno uscendo ora, e si riparte da capo (come quando fummo "obbligati" a lasciare l'analogico per il digitale!)! Altro giro, altro regalo (alle Case, naturalmente!)! Ciao. GL |
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