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Il libro che vi propongo è di Bruno V. Roels, fotografo-artista di 48 anni, che usando una tecnica analogica e con sviluppi e stampe decisamente fantasiose (con aggiunte pittoriche) ci porta in un universo a noi parallelo, con la sua visione del mondo. In questo caso, il parallelo, è una sua vacanza al mare di fine estate.
Un edizione raffinatissima tenuta assieme da anelli come nelle vecchie copisterie, che fa diventare il libro in se' una mini opera d'arte che viaggia da sola rispetto le foto.
Vi allego anche sia il sito ( YSL) dove poterlo comprare...
[...] Le sue foto ci mostrano volti, ci parlano di viaggi e di paesaggi all'est delle cose e del mondo, ci descrivono emozioni e ci incantano per la loro bellezza. Come scrive Erri De Luca nella prefazione, “per chi come me sa che da quel punto cardinale [l'est] inizia il giorno, la notizia del fotografo scombina le carte: da lì proviene l'ombra. Anche le neve è cupa, la luce un bianco stinto, in esilio sulla superficie”.
Ma l'est di Sluban non è solo l'est dell'Europa, è il viaggio lungo la transiberiana, in Russia, in Mongolia, in Cina, a Shanghai e lungo la transtibetana, sono scatti che ci aspetteremmo pieni di persone, perché è così che immaginiamo l'Asia e le sue terre, mentre invece, a volte, è quasi impossibile anche solo immaginare che quei luoghi, se pur architettonicamente antropizzati, possano essere davvero abitati da qualcuno.
Il fotografo usa tempi di posa lunghi su diaframmi chiusi, il risultato sono immagini che sembrano quasi sporche, macchiate, graffiate, ben diverse da quelle patinate che quotidianamente ci rincorrono, ma forse per questo proprio colpiscono e catturano la nostra attenzione, ci congelano come fossimo bloccati anche noi nello scatto del fotografo, immobili, come immobile è l'istante che affiora nella stampa.[...] Martina Ganino
"L'un l'altro" è il progetto fotografico con il quale Alisa Resnik ha vinto la ventesima edizione dell'European Publishers Awards or Photography (EPAP2013). Nella sua serie fotografica, Alisa Resnik presenta delle immagini scattate di notte a Berlino. Scene color piombo, piccole osterie, sale vuote e deserte, vecchie stanze d'albergo nelle quali ancora si respirano il passato e i volti delle persone... Sguardi fugaci, piccoli gesti imbarazzanti, mani che si cercano per un supporto, occhi che celano dolore e distacco, sono come uccelli pronti a lasciare il nido per volare lontano in cerca di comprensione, per fuggire dalla solitudine. Per Resnik la fotografia è il modo per fermarsi e guardare a fondo nell'inafferrabile realtà, per superare la sempre dolorosa dicotomia tra il soggetto e l'oggetto.
Un libro non solo sulle città, ma sul futuro delle città. È uscito in libreria e sulle piattaforme online 'Città e Futuro' a cura dello spezzino d'adozione Roberto Besana e di Roberto Poli, con i contributi di Gabriella D'Elia, Giulia Fasoli, Safaa Mataich, Fabio Millevoi, Elena Petrucci, Carlotta Poli, Roberto Poli, Silvia Rigamonti, Mattia Rossi, Stefania Santilli e le fotografie di Diego Bardone, Roberto Besana e dello spezzino Cesare Salvadeo. Gli autori, con questo lavoro, presentano un'occasione di reframing, un modo di vedere, con uno sguardo differente, un tema altrimenti noto, per scoprire indizi che potrebbero suggerire nuove vie di azione, possibili speranze dove altrimenti si vedono solo profezie negative. "In poco più di diecimila anni, un battito di ciglia nella storia dell'homo sapiens – scrive nell'introduzione Poli – siamo passati da micro-gruppi di cacciatori nomadi a megacities. In questo volume non parleremo di megacities, fenomeno prevalentemente asiatico e africano, né di sprawls, le città diffuse tipiche degli Stati Uniti. Sono due modi abnormi di usare lo spazio in cui ovunque si giri lo sguardo e per decine di chilometri ci si trova sempre all'interno di contesti urbanizzati. Fortunatamente in Europa ne abbiamo pochi esempi. Ci occuperemo invece di piccole e medie città, diciamo fra i trentamila e il milione di abitanti. Si tratta delle città in cui vive la grande maggioranza dei cittadini italiani ed europei. Queste città non sono né troppo grandi né troppo piccole. Offrono i vantaggi del vivere in un contesto urbano senza imporre i costi supplementari legati agli sviluppi abnormi dell'urbanizzazione, che sia intensiva come nelle megacities o estensiva come nelle sprawls". Le Nazioni Unite si attendono, però, che per il 2050 tre persone su quattro, nel mondo, vivranno in contesti urbani. "Questo unico dato spiega perché ha senso pensare a un libro sulle città e sui loro futuri: perché riguarda la maggior parte di noi".
Grazie per la recensione di questo libro, al quale ho contribuito con le mie fotografie. Per me è un onore avere collaborato con autori di così alto livello.
“ Grazie per la recensione di questo libro, al quale ho contribuito con le mie fotografie. Per me è un onore avere collaborato con autori di così alto livello „
Complimenti! Un gran bel libro. Quella di sopra è la descrizione presa dal sito. Appena termino la lettura scriverò la mia. 3 fotografi di grande livello: Diego Bardone Roberto Besana Cesare Salvadeo (non sapevo fosse iscritto qui, una bella scoperta).
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