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25 Settembre 1962...


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  4. » 25 Settembre 1962...





avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2022 ore 21:13

La signora ha preso sul serio quello che ha visto sul ring. Anche ammettendo la combine, Clay ha dato vita ad un incontro pazzesco considerate l'età e l'esperienza che aveva allora.







Beh caro Valerio è evidente che la signora, e con ella la scrittrice, ha visto quello che HA VOLUTO VEDERE, non certo quello che è accaduto.

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2022 ore 20:05

Almost every day after his run [Ali] watched film of his first fight with Liston, and after viewing it often enough, he pinpointed the key to victory: it had come down to his ability to dodge Liston's jabs. Once Liston realized his jabs weren't connecting, the bigger, slower fighter had tried leading with left hooks, but that hadn't worked either, because Ali was too fast to get caught by a lead hook. That had left Liston with no options. Unable to play the aggressor, he grew frustrated and fatigued, while Ali slammed away.
If it worked the first time, it would work again, Ali concluded. Liston was like a shark: stop him from moving forward and he would die.
Eig, Jonathan. Ali (p. 175). HarperCollins. Kindle Edition.
Queste sono le parole di Clay prima del secondo incontro di Lewiston. Essenziale che girasse sempre in senso orario perché non voleva esporsi al jab sx, considerato che Liston non aveva il gancio sx di Frazier.

Sonny doveva essere mancino originariamente. Convertito in guardia normale, il suo jab sx era più che difensivo. Ci sono cinque tipi di jab. Liston aveva un jab potente spalleggiato da un allungo mostruoso.
Ali aveva un jab più rapido e ripetitivo. Ci sono parecchi YT dell'incontro di Miami. Liston non tirava il solito jab distruttivo. Clay gli ha tormentato il viso col jab sx: primo taglio in carriera, occhi acciaccati, guance gonfie.
Jimmy Cannon era un giornalista sportivo che la pensava come Giovannino Guareschi sui movimenti giovanili e di avanguardia (diciamo: un tradizionalista). Divertente cosa scriveva di Clay PRIMA dell'incontro di Miami.
"Clay doesn't fight like the valid heavyweight he is. He seldom sets and he misses a lot. It should be remembered that he began fighting as an amateur weighing 118 pounds [53.6 kg, pesi gallo] . His body grew but his style remained that of a bantamweight. In a way, Clay is a freak. He is a bantamweight who weighs more than two hundred pounds. There isn't a heavyweight now licensed who can handle Liston. No big bantamweight is going to do the job"

Poveretto il Cannon, le ha azzeccate proprio tutte. Non sapeva cosa significa la velocità di un peso gallo al servizio di 95 kg. Ricordo che la potenza è data da F*v, dove F è la forza e v la velocità.;-)




avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2022 ore 9:55

È questa la chiave di volta del tutto caro Valerio, Sonny Liston era mancino.
Gli hanno insegnato, direi imposto, di combattere in "guardia sinistra" ma lui era un mancino naturale anche se, vista l'abilità che mostrava anche col destro, era un "ambidestro", ossia un raro caso di persona capace di usare, con la stessa efficacia, entrambe le mani.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2022 ore 10:13

Dimenticavo: il gancio sinistro di Frazier era un pugno di prim'ordine, ma non c'era paragone con quello di Liston che innanzitutto era molto più potente, inoltre poi veniva da un pugile strutturato fisicamente in maniera impeccabile, al contrario di Frazier, inoltre poi il gancio sx di Liston, avendo un "giro", un movimento insomma molto più ampio, giungeva sul volto dell'avversario con una potenza aggiuntiva, rispetto alla sola forza muscolare, maggiore rispetto a quello del "Marciano Nero" e infine il pugno di Liston, ovverosia la gigantesca mano di Sonny chiusa a pugno, pesava il doppio di quello di Frazier.
Insomma fai massa x accelerazione di queste tre componenti e capisci subito il motivo per il quale Sonny, durante la preparazione del match di Lewistone, distruggesse un sacco pesante ogni due giorni di allenamento.
E per concludere: Frazier aveva il gancio e il montante di sinistro e poco altro, Liston, oltre a questi aveva anche il "jab" sx, che poi in realtà era un "cross" sx visto che veniva dal braccio più forte, uniti al gancio, al montante e al cross di destro altrettanto devastanti.
Quando si parla di potenza pugilistica insomma Sonny Liston è da collocarsi su un livello a parte vista l'eccezionalità della stessa, mio caro Valerio.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2022 ore 10:41

@Paolo che il gancio sx di Frazier fosse di assoluto rilievo l'hanno detto quelli a bordo ring, Clay andò giù alla quindicesima vittima di quel gancio.
Il jab sx di Liston era talmente potente che poteva essere visto come un diretto in alcune situazioni, come dici anche tu. Il gancio sx di Liston passava in secondo piano in confronto al jab, non che fosse un colpo debole, tutt'altro.
Il fatto che Cannon scriva che Clay aveva lo stile di un gallo dimostra che non apprezzava ANCORA i suoi riflessi e le sue gambe e gli rimproverava la guardia bassa (che non si era mai vista a quel modo fra i massimi). Tutte cose che cominciarono a sfiorire al rientro dalla squalifica.
La Oates è un po' pesantina ma vale la pena leggerla. Di boxe se ne intendeva, "On Boxing" l'ha scritto dall'85 all'87, con in testa Larry Holmes (altro jab "proibito") ma soprattutto una serie di welter e medi da paura.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2022 ore 11:29

Ah, l'ultima cosa: Clay poteva cercare di scappare sia muovendosi in senso orario che antiorario ma alla fine non si sarebbe salvato dai colpi, TUTTI peraltro micidiali vista la potenza assoluta, di un avversaro ambidestro!

Sempre ammesso, e non concesso, che questo avversario avesse davvero voglia di colpirlo... e questo chiaramente non è il caso del Sonny Liston di Miami che sul ring si muoveva al rallentatore!

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2022 ore 11:48

Che il gancio sinistro di Joe Frazier sia un colpo di livello assoluto nella storia della Noble Art è fuori discussione caro Valerio, ma i suoi enormi limiti fisici beh... questi sono ancora più evidenti e limitano non poco la potenza di quel colpo.
Del resto basta osservare il left hook che atterrò Ali al Madison per rendersene conto!
A causa della bassa statura, e ancor più del limitato allungo di Frazier infatti quel gancio giunse sul volto di Ali al termine di una lunga corsa cominciata per giunta da una posizione assai più bassa di quella, già di per sé bassa, di un pugile di statura limitata e di limitatissimo allungo come era appunto "Smoking Joe".
In altre parole quel colpo valeva, si e no, il 30% di quello che poteva valere se portato il maniera ottimale.
E per inciso questo è anche il motivo per il quale Ali, pur con uno sforzo sovrumano, potè rialzarsi dalla stuoia.

Tu amico mio, nel match di Miami perché quello di Lewistone non conta, hai visto Liston sferrare un solo gancio sinistro, e più in generale in singolo colpo, che fosse definibile un vero pugno?
Io francamente no!

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2022 ore 15:36

classic.esquire.com/article/1963/2/1/ten-thousand-words-a-minute
Norman Mailer su Liston-Patterson, dove si capisce la differenza con Nick Tosches.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2022 ore 18:52

Valerio sull'incontro Patterson/Liston c'è poco da dire, se non che in questo caso Patterson mostrò molto più coraggio di quello di cui fece sfoggio Clay un anno e mezzo dopo!
Al limite, come del resto ho già più volte affermato, molto ci sarebbe da dire sul primo Ali/Patterson, dove Ali dovette attendere, visto che non riusciva a metterlo KO, che fosse l'arbitro a stoppare, peraltro alla dodicesima ripresa, un Patterson che già da alcuni giorni antecedenti al match era sofferente a causa di un invalidante stiramento muscolare che, fin dalla prima ripresa, quasi non gli consentiva di reggersi in piedi.

Di Mailer invece che dire: non era altro che uno dei tanti folgorati sulla via di Damasco, pardon... di Louisville, che adoravano il giovane Clay perché in lui non trovavano alcunché della grave, solenne compostezza di un Martin Luther King, o della furiosa e incendiaria retorica di un Malcolm X, o dei lunghi silenzi gravidi di oscure minacce di un Sonny Liston.
Al contrario di loro infatti Cassius Clay era solo un cocco di mamma poco intelligente, assai scarso in fatto di cultura e per giunta con un solo argomento di discussione, ossia quel sé stesso di cui era peraltro esageraramente innamorato.
Insomma, diciamocela tutta, Clay era del tutto inoffensivo e per il mondo dei bianchi liberal, quindi con tanto bel tempo libero da dedicare a belle e buone azioni, ovviamente del tutto autoreferenziali, altro non era che un ottimo veicolo di autoglorificazione ;-) sic et simpliciter!

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2022 ore 12:26

@Paolo tu sei (giustamente) un tifoso di Sonny Liston. Per questo devi gustarti l'articolo di Esquire in cui Mailer tratteggia un Liston più che simpatico. Ad un certo punto lo definisce perfino "beautiful" (senza ironia) e dice che ha la voce di Clark Gable. Non ho letto da nessuna altra parte un trattamento più favorevole.
Bisogna registrarsi sotto Esquire. Si ha accesso a schermate con caratteri grandi comodi da leggere. Non si può scaricare il testo (bisogna pagare $4 al mese per questo). In compenso si può stampare, sono dodici pagine con caratteri minuscoli. L'alternativa è "Ten Thousand Words A Minute" sotto Amazon kindle.
Mailer era una lenza (ebreo, sei mogli, nove figli). Aveva preso nel cuore USA il posto di Hemingway. La Oates dice di lui che non riusciva a mettersi nei panni dei pugili principalmente perché erano quasi tutti neri e di una mascolinità debordante. Questo non significa che Mailer fosse gay come Truman Capote e James Baldwin.
Nick Tosches Sonny Liston l'ha visto in fotografia e in registrazione, nel '62 aveva tredici anni. "Night Train" è un libro triste e deprimente. Gira tutto intorno a Mob e ingiustizie patite da Sonny Liston, ma non risolve nessun dubbio.
Mailer descrive il Mob a bordo ring Patterson-Liston, gli scagnozzi in nero e i capi in abiti di lusso. Imperdibile.Cool

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2022 ore 6:47

Non so Valerio ma io in gente come Mailer, la Oates, Capote e tanti altri vedo solo tanta, anzi tantissima autoreferenzialità e poca, pochissima capacità, soprattutto quando si parla di certe situazioni di profondo disagio non solo socio-razziale ed economico ma ancor più psicologico, di calarsi appieno nella realtà delle persone e delle situazioni di cui parlano.
Insomma mi sembra abbiamo sempre il classico atteggiamento forzatamente ed esageratamente paternalista che mostravano i colonizzatori Europei ogni qual volta entravano in contatto con quelli che, loro stessi, denomivano "selvaggi"... guardando sempre però alle persone e ai fatti dal punto di vista degli invasori e dei colonizzatori, ma con in più la pretesa di essere sempre e comunue dei portatori di civilizzazione in quanto, ed è questa la grande presunzione di fondo, più civili di quelli che incontravano!
Insomma questa gente, e soprattutto questi scrittori, amava parlare del disagio - DEGLI ALTRI - vivendo - LORO - nel lusso di Park Avenue!
Io francamente ci vedo solo tanta ipocrisia amico mio, e tu?

Tosches invece che, e su questi posso essere anche d'accordo teco, non sarà uno scrittore elegante e raffinato come sono invece gli alfieri della civiltà, e soprattutto della Buona Società che citi sempre tu, ma almeno parla di disagio AVENDOLO VISSUTO e non, come sempre, solo per SENTITO DIRE!
In altre parole Tosches parla della Mafia adoperando lo stesso linguaggio forzaramente criptico e in un certo senso anche fatalista della Mafia stessa... perché lui, nel disagio che descrive, non c'è solo nato ma c'è pure cresciuto!
A me onestamente pare una differenza di fondo enorme, e soprattutto una differenza di fondo di cui si dovrebbe tenere grande e dovuta considerazione.

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2022 ore 6:58

Anche perché, torno a ripetere caro Valerio, Tosches in mezzo agli scagnozzi, sia bianchi che neri neri fasciati nei loro eleganti vestiti di Alta Sartoria ma sempre, guarda caso, con quello strano rigonfiamento sotto l'ascella sinistra, ma a volte anche destra, ci era nato... e anche vissuto! Triste

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2022 ore 14:54




Il figlioletto di Ferdie Pacheco in braccio a Sonny Liston che ha sempre avuto un affetto sincero per i bambini.
"The Fight Doctor" è una lettura molto importante per la vicenda Liston-Clay-Ali.

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2022 ore 17:23

Certo che in quei momenti in braccio a Liston il figlio di Ferdie Pacheco si deve essere sentito il bambino più protetto e amato del mondo! Sorriso

A onore del vero va detto che a differenza del trio Muhammad, ossia Elijah, Herbert e Wallace, Ferdie Pacheco era un signore.
Già all'epoca dei primi due combattimenti contro Norton infatti egli predicava una buona fose di prudenza nella gestione del futuro bi-Campione del Mondo, prediche che forse allora potevano apparire in gran parte infondate, vista l'ancor giovane età di Ali, ma la verità è che all'occhio clinico di Pacheco non era sfuggita una certa, come dire, difficoltà da parte del suo assistito nel ritrovare uno stato di forma adatto alle dure sfide che di lì a poco gli sarebbero toccate.
In ogni caso la sua preoccupazione divenne sempre più manifesta subito dopo il match di Kinshasa, allorché di rese conto dei danni (davvero catastrofici) patiti dal fisico del neocampione.
Dopo di allora fu un susseguirsi di allarmi, ovviamente inascoltati, che lo portarono, se non erro nel 1976, talmente in disaccordo coi vertici della Nazione dell'Islam che da quel momento, pur continuando ad assistere Ali, non diede più il suo assenso scritto prima di ogni match.
E questo è un altro "mistero" nella gestione della parte conclusiva della carriera di Ali: ossia cercare di capire chi, da allora in poi, diede il proprio benestare al prosieguo del massacro psico-fisico del povero Ali!

user237955
avatar
inviato il 25 Novembre 2022 ore 17:59

Certo che il quei momenti in braccio a Liston il figlio di Ferdie Pacheco si deve essere sentito il bambino più protetto e amato del mondo! Sorriso


A me, invece, pare spaventatissimo! E ne aveva ben donde...



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