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“ Sarà che forse sono il più vecchio tra voi ma è da almeno 10 anni che ho smesso di ascoltare le canzoni dei "nuovi" ogni tanto, e solo per curiosità, mi fermo su qualche canale "musicale" ma dopo max 20 secondi mi sono rotto i cab...sisi;-) e vado oltre... „
Io invece ho continuato per tanti anni ad avere entusiasmi adolescenziali alla scoperta di nuovi musicisti o gruppi o semplicemente voci. Dopo il prog dei primi anni '70, sono passato a Eno, Bowie, Reed, Cale, Nico, Patti Smith, Iggy Pop, e poi alla new wave quindi Talking Heads, Television, DEVO, ma anche tutto l'ambiente più estremo e rumoristico di New York. Poi, per passare in UK, Clash, Joy Division, Cure, Siouxsie, Simple Minds, Japan, David Sylvian, Dead Can Dance, Cocteau Twins, Bill Nelson... Poi l'amore folle per gli Smiths dei quali ho ogni album e singolo in vinile e CD.
Le passioni più recenti sono Arcade Fire, LCD Soundsystem, Magnetic Fields, Anna Calvi, St. Vincent, e Rufus Wainwright (una delle più belle voci in assoluto del pop).
Di italiani ho amato i classici De Andrè, Battiato, Dalla, De Gregori, ma anche Mina. A proposito di Mina ricordo un incontro del Mina Fans Club a Riccione, tanti anni fa. All'ingresso rimasi un po' sconcertato nel trovare dei punk con creste rosse e piercing in mezzo a signori di mezza età tipo impiegati di banca Segno che le cose di qualità mettono d'accordo tutti... o quasi. Ovviamente "last but not least" gli amici CSI, Ustmamò, Disciplinatha, per i quali ho fatto tante copertine di dischi. In particolare " Tabula Rasa Elettrificata " dei CSI penso che sia il miglior album italiano degli ultimi 30 anni.
Ma a parte i "classici italiani", gli altri era difficile sentirli nelle radio mainstream . Li sentivo più che altro nei pochi programmi RAi ascoltabili tipo Supersonic, Suoni e Ultrasuoni, o Rai Stereonotte, oppure meglio ancora radio rock locali, quelle che ho già citato in precedenza. Delle radio "vere" in FM anche oggi mi piace quando le scelte sono fatte da veri programmatori, che riescono a far interessare il pubblico alle proprie scelte, anche azzardate. Quando ho provato con le radio-web o Spotify non ho avuto lo stesso feeling, sono semplici playlist automatiche, probabilmente scelte da un algoritmo. E non è la stessa cosa
user33434
inviato il 20 Ottobre 2021 ore 14:50
“ Se fino a cinquanta anni fa, ma anche trenta, i discografici basavano I propri guadagni sulla ricerca dei talenti migliori, attraverso scouting nei localini, nei festival, o fidandosi dei consigli dei propri talenti già sotto contratto ora la situazione è completamente cambiata. Se ne era già parlato qualche tempo fa in un thread sui Maneskin. Il talento di un artista, che prima era la merce, a un certo punto si è reso pericoloso, per il semplice fatto che se a me artista a un certo punto mi stai sulle palle tu discografico, ed io prendo e vado via sbattendo l'uscio, il talento me lo porto con me e lo potrà sfruttare qualcun altro. (Una piccola ricerca sulle cause affrontate dalle major contro artisti separatisti aiuterebbe.) Allora i discografici hanno sviluppato una serie di ricette del successo da poter incollare addosso a gente che si autopropone a sue spese (i talent sono il degno coronamento di questo processo) garantendosi così il monopolio della creatività. Se al fantoccio viene a noia il suo ruolo, dove vuoi che vada, privo del suo potere contrattuale? Se ne sta zitto e buono… finita la gioventù o passata la moda, avanti il prossimo contenitore situazionista. „
Sintesi perfetta e cruda della realtà. I talent sono esattamente questo, invece che perdere tempo e soldi per darli a persone competenti che possano scovare bravi artisti, li si crea direttamente tramite un pilotato favore di pubblico. Quest'ultimo non può che continuare a perpetrare altro che i propri gusti e il gioco è fatto, l'appiattimento regna.
Il vero musicista sale sul palco e comincia a fare un'assolo improvvisato del suo strumento finche' il pubblico non si alza in piedi e si spella le mani dedicandogli una standing ovation.
a me è capitato ad un suo concerto, si è messo a suonare in mezzo al pubblico, tutti in piedi, con un assolo infinito, gli ho fatto un intero reportage
Non cosi' poco. Per fortuna che a me piace: la sua soglia di sicurezza e' 1600 iso, a 3200 sei al limite, a 6400 fa tanto rumore, a 12800 e' buonissima per il bianconero, a 25600 non va bene neanche per me
Un po vecchiotta però la d700, dovresti aggiornare un po l'apparecchiatura. Anche a me non da fastidio il rumore, ma voglio decidere io dove e quando metterlo
Ma è possibile che quando si parla di musica si deve intendere automaticamente canzoni, attenzione mediatica, successo e via dicendo? Fate un thread sul marketing e le operazioni commerciali allora. Altrimenti specificate che per voi musica ha sempre e solo significato canzoni da radio/tv col testo, la strofetta, il ritornellino, l'assolino e i ricordi emozionanti della vostra vita di cui non frega niente a nessuno (per lo meno, non ai fini del discorso musicale). Allora avrebbe anche senso perdere tempo a farsi le seghe sulla qualità del mainstream di oggi con quello "di una volta". Ma è già triste che si parta parlando di musica o qualità delle proposte confrontando dinamiche (di oggi o di ieri) di cui dovremmo ormai sapere tutti che con la ricerca musicale non hanno a che fare nulla.
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