| inviato il 28 Giugno 2021 ore 8:53
@Mattewx ti ho letto dopo la mia risposta. Si può parlare di tutto. Ma oggi la realtà è che un bravo fotografo è un fotografo noto e che ha una visibilità. L'ossessione per l'attrezzatura, che molti hanno, non fa il fotografo ma il conoscitore della tecnologia fotografica, trascurando che è la penna per un linguaggio... ma pur sempre un linguaggio. Se parli di attrezzatura fotografica non stai parlando di fotografia, e viceversa. Probabilmente è più facile confrontarsi su FF o M43, rispetto ad altre questioni artistiche, filosofiche o di comunicazione. |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 9:46
Assolutamente. Capisco ciò che dici ma, vedi, gli appassionati di tecnologia, ci sono in tutti i campi, motociclismo, pesca musica e strumenti per esempio. Nei primi 2000, tutti a prendere la supersportiva da 150cv, pochissima esperienza di guida, per l'effetto Valentino Rossi, salvo farsi superare all'esterno sulle strade di montagna da quello con la moto più vecchia di 15 anni e la metà dei cavalli... intendo, c'è una corrente, estremista all'opposto, dove è tabù parlare di tecnologia e tecnica, pena venir bollato come "fotoamatore" tecnovittima... esistono anche quelli bravi, non ossessionati, che possono discutere di tecnologia. Dandogli, ovviamente, il giusto peso... Per ciò che riguarda la comunicazione, sostituirei forse gli ultimo "10/15 anni" con gli ultimi 6/7. Rimango convinto ci siano anche altri canali al di fuori dei social, sicuramente meno veloci, sicuramente con meno ampiezza di utenti. Ma magari con un bacino di utenza con un livello medio culturale più alto.... sempre ipotesi. Sugli italiani, nel campo fotografico non saprei, mi sembrano più o meno alla pari (vedi Ferrillo esempio), in generale, mi sembra addirittura siamo avanti, fashion, moda, influencer etc...(vedi Ferragni, Fedez...). |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 10:47
Concordo... E juzaphoto è il luogo giusto. Sono io che da amante della tecnologia sono stanco. Mah... Anche qui si discute se è un aspetto indispensabile o un accessorio... Quindi credito che la media sia indietro... E che ancora nn si veda opportunitá e potenziale della comunicazione. Esce ancora un approccio artigianale con un orientamento al prodotto e non al mercato. |
user141690 | inviato il 28 Giugno 2021 ore 11:19
Ma può essere il solo social la chiave del successo e della notorietà ? Questa la domanda. Non mi sembra ancora il momento. Matt Black,ha iniziato nel 2014 ,con 20 followers su IG,a documentare in lungo ed in largo l'altra faccia del sogno Americano. Nel 2019 (se non ricordo male), è diventato membro della Magnum. Ah, tutto il lavoro è stato fatto con un iPhone ed una compatta... |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 11:33
Bravo Karletto, la domanda è questa. E, per me, ha un confine temporale negli ultimi 6/7 anni. Anche un utente Juza, ha documentato la prima zona rossa d'Italia, con capacità di espressione e sensibilità, adesso è un freelance Reuter, ed i suoi lavori son stati pubblicati in tutto il mondo... pensa, ha anche aperto un 3d riguardante un problema di un'ottica.... cosa impossibile o quasi sui social... |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 12:56
Karletto era il momento. Oggi la competizione è tanta.non la porre come domanda ... È cosí. PS smartphone e compatta sono sufficienti per un progetto. |
user141690 | inviato il 28 Giugno 2021 ore 13:42
Francesco, la mia era una risposta alla domanda di un altro utente. |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 19:04
"PS smartphone e compatta sono sufficienti per un progetto."... più che sufficienti. |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 19:42
D'altronde lo smartphone sta pian piano sostituendo le compatte... fanno foto, effetti sfocati, i software ormai sono al top, superiori alle fotocamere. Fanno foto. |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 19:52
Poi dipende anche dal progetto..... ma parlavamo di Shaller, non di progetto... |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 19:55
Quindi si, è già il momento. Pare più una grande eccezione frutto di un buonissimo progetto e di una forza immane nel perseguirlo, ma comunque è l'evidenza della potenza del mezzo. Quindi Vincenzo anche Schaller come Black predilige il social come stanza per esporre ma ha la marcia in più del reportage di denuncia. |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 22:09
Walter i social sono un biglietto da visita ma allo stesso tempo ti permettono di poterlo sfruttare anche per tutt'altro, tutto dipende da cosa si è interessati e a chi ci si rivolge. Per alcuni i follower sono importanti per cui lavorano anche sulle strategie per poterli ottenerli a differenza di altri che interessa tutt'altro. Schaller ripeto è bravo ma non è un autore che mi interessa ne tantomeno mi interessa approfondire sui suoi lavori...poi un giorno posso cambiare idea ma al momento è così. |
| inviato il 28 Giugno 2021 ore 22:13
Matt per me analogico, reflex, Ml, compatte o smartphone che sia sono solo dei mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione per catturare le nostre immagini in base alle nostre esigenze. Nessuno di questi mezzi scomparirà ma troverà semplicemente la sua fetta di mercato. |
| inviato il 29 Giugno 2021 ore 11:59
@Karletto: innanzitutto grazie per la segnalazione. Sono andato a leggere un po' di cose su di lui; non è divenuto famoso con Instagram, ma addirittura nel '93 è primo premio di categoria WPP, quindi non è un "nativo digitale" (passatemi il termine per comodità...), vista anche l'età (50anni). Probabilmente il social gli è servito per diventare Magnum, dopo il riconoscimento della rivista Time, ma, come asserisce lui,: "Il suo scopo, nell'uso di questa App, è unicamente quello di dare delle coordinate geografiche ai vari luoghi, per avere una mappatura atta ad arricchire la sua narrazione visiva. “Senza questa opzione non avrei mai usato Instagram”, dice lo stesso Black." Possiamo tranquillamente dire che non deve tutta la sua notorietà al social, ma aveva una sua caratura internazionale già ben prima... vieffephotographer.blogspot.com/p/matt.html?m=1 |
| inviato il 29 Giugno 2021 ore 15:00
Scusami cosa vuol dire "non è un nativo digitale"?...la fotocamera è solo un mezzo per immortalare immagini, alla fine è sempre il lavoro che propone l'autore che conta. |
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