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Ne so poco Andrea e infatti sollevavo la domanda più che sostenere una posizione. Però ci sono sicuramente studi in ambito commerciale (vetrine) e per certo è prassi commerciale differenziare i prezzi sugli scaffali in funzione della posizione verticale sulla base dell'osservazione empirica che l'occhio cade sempre poco sotto il punto mediano, mentre non vi sono prassi analoghe di disposizione della merce per prezzo a livello orizzontale. Giusto un indizio in ambito spurio
“ Si ma quello è perché le devi infilare in un certo spazio „
Non sempre è così Black, in una pala d'altare penso ci fosse un certo margine di libertà nel decidere le misure e lo sviluppo, nella pittura ad olio poi la dimensione e le proporzioni sono completamente libere ed arbitrarie. Il fatto poi dello spazio "contenitore" se vogliamo sposta solo di un gradino la questione: cioè, perché lo spazio contenitore destinato ad accogliere un'immagine è stato progettato con sviluppo verticale ivece che orizzontale?
Eh ma la stessa domanda potrei rigirartela con i sensori o le pellicole: perché orizzontali invece che verticali, se con l'immagine tonda che arriva dalla lente potevano decidere?
user12181
inviato il 05 Giugno 2021 ore 15:44
Mah, ci si può tranquillamente adattare al supporto, lo facevano Giotto e Michelangelo, e gli altri con loro, e non solo al supporto, si adattavano alle richieste dei committenti, dai quali potevano anche arrivare in testa colpi di pastorale, se li pigliavano e andavano avanti. Si erano adattati tranquillamente, sin dal paleolitico, senza farsi troppe domande...
Beh, poi è vero che ci può essere (e forse c'è sempre stato) un Rothko e un Four Seasons, ma anche lui a suo modo si era adattato.
Più in generale, la libertà nell'arte è costitutivamente sempre altrove.
“ Una ventina di anni or sono proiettai delle diapositive in un circolo fotografico di Pescara, erano fotografie di windsurf, alla fine le immagini piacquero molto ma parecchi degli astanti criticarono fortemente l'eccesso, a loro dire, di inquadrature verticali! „
Un 30+ anni fa strutturai una multivisione dedicata all'arrampicata sportiva esclusivamente con diapositive verticali. Alcuni amici (anche loro gente che faceva proiezioni di diapositive) contestarono la scelta del verticale definendolo un 'formato innaturale' e cioè che esulava dalla visione naturale del nostro occhio (orizzontale).
Me ne fregai... il mio scopo era impiegare un taglio -fotografico- che fosse ottimizzato al gesto ed alla linea di salita. Vinsi il concorso.
Per quanto mi riguarda scatto sia verticale che orizzontale a seconda di come vedo io il soggetto indipendentemente dal genere;che poi ad altri piaccia o meno m'importa poco. Tornando al MF la mia RB67 ha la possibilista di ruotare il magazzino,anche perché usarla in verticale non sarebbe stato proprio agevole
"Eh ma la stessa domanda potrei rigirartela con i sensori o le pellicole" Giusta osservazione Black. Approposito molti dei primi dagherrotipi non avevano tagli rettangolari ma elissoidali o con angoli abbondantemente smussati, penso che allora il problema della vignettatura e del calo di prestazioni ai bordi lente fosse più marcato.
“ ...molti dei primi dagherrotipi non avevano tagli rettangolari ma elissoidali o con angoli abbondantemente smussati... „
Beh, volendo proprio tirare un sasso in piccionaia potremmo anche domandarci perché tutti usiamo prevalentemente formati quadrati o rettangolari mentre oggi nulla ci vieterebbe di fare foto rotonde, ellittiche, triangolari, esagonali o in chissà quale altra forma. Ok, i sensori sono rettangolari e le macchine che stampano sono concepite per formati rettangolari, e pure i display lo sono, ma ormai con tutti i megapixel che abbiamo potremmo anche fregarcene, volendo...
Le ho viste, installazioni di questo tipo, con forme singolari ... Anche lì la forma entro cui veniva racchiusa l'immagine era funzionale al contenuto e al messaggio: credo stia tutto lì il motivo per presentare un formati diversi e particolari. Così come, generalizzando ma credo con cognizione, anche una certa post produzione o sviluppo saranno funzionali alla scena e/o alla storia raccontata.
user12181
inviato il 06 Giugno 2021 ore 22:16
"Il palazzo del fascio di Terragni a Como. Murmunto qui gioco in casa."
Devo dire che quando l'ho messa, anche la foto è molto bella, pensavo proprio a te. Insomma, è un'opera che a guardarla così "te céca" e ti fa sognare. Eppure si trattava della cellula costitutiva dell'organismo totalitario stato-partito.Terragni, un fascista convinto quanto ingenuo, dentro i vincoli dell'ideologia e della macchina di dominio ha prodotto qualcosa che si autodetermina secondo le sue proprie leggi, e quindi parla solo di libertà. Fortunatamente non se ne sono accorti, lui sì, ci credeva. Loro non capivano d'arte, lui non capiva di politica, perfetta congiunzione astrale.
“ Un 30+ anni fa strutturai una multivisione dedicata all'arrampicata sportiva esclusivamente con diapositive verticali. Alcuni amici (anche loro gente che faceva proiezioni di diapositive) contestarono la scelta del verticale definendolo un 'formato innaturale' e cioè che esulava dalla visione naturale del nostro occhio (orizzontale).
Me ne fregai... il mio scopo era impiegare un taglio -fotografico- che fosse ottimizzato al gesto ed alla linea di salita. Vinsi il concorso. „
e hai fatto bene!
L'altro giorno sono entrato in una chiesa a Venezia, e mi è venuta in mente questa discussione: la maggior parte dei dipinti appesi alle pareti era in FORMATO VERTICALE . Non uno o due, ma decine. Ah sacrilegio!!! Ma come, i pittori del '600 non hanno rispettato le regole e hanno utilizzato un "formato innaturale" ?!?
Secondo me siamo troppo ingabbiati in regole senza senso e abbiamo perso la libertà di fare quello che meglio si addice al soggetto vogliamo riprendere.
“ la maggior parte dei dipinti appesi alle pareti era in FORMATO VERTICALE . Non uno o due, ma decine. „
Ma mica solo lì: praticamente tutte le pale d'altare... Da notare anche che i pittori molto spesso non è che potessero adattare il formato a una loro idea compositiva di un certo soggetto: affreschi, pale d'altare eccetera avevano dimensioni e forme, ma anche altezza da terra ed illuminazione che ricevevano condizionate dall'architettura, e quindi il pittore doveva escogitare la miglior composizione adatta al formato e al rapporto d'aspetto dati.
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