| inviato il 19 Aprile 2021 ore 15:53
Buono ma mi sarei atteso uno sfocato più pastoso. Io me lo ricordavo più plastico nella separazione tra i piani, forse il problema viene dal formato M4/3 che inevitabilmente aumenta la profondità di campo fai delle comparazioni con lo f3,5 |
| inviato il 19 Aprile 2021 ore 16:15
Appena riesco sicuro |
| inviato il 19 Aprile 2021 ore 16:38
Come nitidezza mi sembra buono a livello del 100 f2.8. Lo sfocato sicuramente dipende anche dal formato del sensore. |
| inviato il 20 Aprile 2021 ore 20:17
Bel lavoro. Secondo me sono abbastanza equivalenti con un leggero vantaggio del digital, visibile ma non rilevante. Tuttavia, c'è un'enorme differenza nel colore dell'immagine che ho riscontrato anche io in alcune foto di confronto con le mie lenti. Pensandoci... mi sembra proprio strano e con questo non intendo dire che ci sia un errore, ma bisogna considerare che ai tempi del sistema Olympus filtravo tutte le lenti con i filtri B+W KR1,5 (un po' più ambra del classico skylight che in genere era rosato) e lo facevo proprio perché la loro resa mi sembrava fredda. Poi... magari era colpa degli sviluppi, però... 18 anni di sviluppi sbagliati con vari laboratori coinvolti mi sembra eccessivo (errare è umano, perseverare...) Sempre a quei tempi, una lente che avevo trovato 'calda' era senza dubbio il piccolo 35-70 Minolta AF. Pensandoci... se allora era caldo... adesso sarebbe cotto come spaghetti in pentola a pressione (non al campo base dell'Everest perché lì si fanno proprio così) Insomma... le fredde lenti OM ora sono diventate calde, al punto che sarebbe opportuno considerarle per applicazioni molto particolari dove il tono caldo sia determinate |
| inviato il 20 Aprile 2021 ore 21:33
Va detto che le attuali fotocamere le lasciamo con il bilanciamento del bianco in automatico |
| inviato il 22 Aprile 2021 ore 16:02
Oggi ho fatto qualche scatto di prova con il 28mm/2,8 Secondo me è uno dei migliori grandangolari vintage che ho Impressionante davvero |
| inviato il 22 Aprile 2021 ore 16:08
Me ne dovrebbe arrivare uno dal Japan... |
| inviato il 22 Aprile 2021 ore 16:29
Bene, non è da meno del ben più costoso 28mm/2 Nikkor ai |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 16:31
Premetto che sarò lungo ma molto costruttivo... Proseguendo con la mia personale battaglia con gli adattatori OM--->nikon F oggi ho fatto un ulteriore passo in avanti: Come ho scritto nel 3D precedente ed anche in una delle puntate del 3D 'ottiche moderne vs vintage' e premesso che il tiraggio OM è solo di mezzo millimetro più corto del Nikon F, ci sono due generi di adattatori da OM a corpi Nikon F: Uno dotato di lente di correzione, per per garantire la messa a fuoco a infinito (manco se ne parla) Ed altri meccanici, previa sostituzione della baionetta OM con una nikon, che consentono di recuperare il mezzo mm di differenza che... sembra poco, ma in realtà è un'enormità. Il problema è che di adattatori meccanici (baionette) ce ne sono almeno due: un modello prodotto in Cina in ottone nichelato ed un modello Leitax tutto in acciaio inox. Orbene... quello cinese è molto economico ma... ahimé, è di circa 2-3 decimi di mm fuori specifica con la conseguenza che l'immagine a infinito sembra a fuoco ma non lo è, ed il 'pallino' nel mirino della reflex lo indica chiaramente: la lente non va a fuoco infinito. L'adattatore Leitax è fatto benissimo ma è anche oscenamente costoso, oltre 60 euro; che per una lente magari pagata 50 diventa una cosa ridicola, ma indispensabile se si vuole la messa a fuoco a infinito. Tuttavia... nemmeno il Leitax è assolutamente preciso. Il problema nasce dal fatto che le lenti Zuiko OM mettono a fuoco a infinito quando vanno esattamente in battuta e per questo basta un nonnulla per cui a infinito non ci arrivino (ed il pallino di cui sopra lo dice chiaramente) Attualmente uso tre adattatori Leitax: uno montato su un 24 f2,8 che è assolutamente preciso e la lente va a fuoco a infinito (sebbene al pelo...) ed altri due montati su un 21 f3,5 ed un 75-150 che, comunque, non mettono a fuoco a infinito (quello del 21 va peggio di quello del 75-150 che è al limite della tolleranza). Morale... non c'è niente da fare, il medico ha detto che 'devo morire' La soluzione (da bravo perito meccanico) la conoscerei anche... trovare una bella attrezzeria che sia in grado di fresare l'anello all'interno, ribassandolo di 1/10-1/20 di mm. Ok.... più facile comperare una ML col relativo adattatore (sempreché vada bene anche quello), perché gli attrezzisti, al giorno d'oggi, sono professionisti rari. Così mi sono arrovellato per settimane nello studiare possibili soluzioni casalinghe per fresare le ghiera con gli attrezzi di cui dispongo a casa: cioè con il Dremel, e ieri ci sono riuscito. Non è un'operazione facile ma il risultato è perfetto. Sono riuscito a ribassare la ghiera 'cinese' di ben tre decimi e l'ho montata sul 21 che ora mette a fuoco perfettamente a infinito e la differenza a TA si vede... eccome! Ed anche il 75-150 con il Leitax ribassato di un decimo, ora va a fuoco perfettamente. come procedere: Ho inclinato il Dremel leggermente verso il basso montando come utensile un disco abrasivo insieme ad un feltrino. Lo scopo del feltrino è di fare presa sul fianco dell'adattatore in modo che possa girare in sincronia con l'utensile del Dremel i.postimg.cc/8zLHZmT7/lei1.jpg
 Il trucco sta nel tenere tra le dita la ghiera senza forzare consentendole di ruotare (tra le dita) sotto l'azione dell'utensile abrasivo. i.postimg.cc/rpJ9ky0c/lei2.jpg
 Non è facile ma si può fare e funziona, ed oltretutto è preciso, non si corre nemmeno il rischio di fresare -ribassare- di più da una parte che dall'altra, perché ruotando viene asportato materiale in modo molto omogeneo su tutta la circonferenza. i.postimg.cc/85zmP8Mv/lei3.jpg
 Notare che la mano sinistra sostiene dolcemente la ghiera spingendola contro la mola, mentre ruota tra le dita appoggiando al piano di lavoro. L'indice è il dito che modula dolcemente la pressione, troppo poca e la ghiera non ruota, troppa e si ferma. In realtà si usa anche la mano destra che spinge l'anello in opposizione alla mano sinistra facendogli assumere un angolo più acuto rispetto alla mola in modo che questa agisca più sull'esterno della circonferenza, altrimenti questo sistema tenderebbe a fresare più all'interno della ghiera, diciamo eseguendo una fresatura conica. Se l'interno è più basso non è un problema, l'importante è che verso l'esterno dell'anello venga asportato abbastanza materiale per riportarlo in tolleranza, perché è dove vanno le viti che deve essere ribassato Questa è la ghiera 'cinese' dopo il lavoro. Trattandosi del prototipo non è perfetto, ma funziona benissimo e l'ho montata sul 21. Le due ghiere Leitax che ho ribassato sono perfette. La seconda ghiera 'cinese' invece... è finita male... il feltrino si era consumato troppo e non trascinava più la ghiera, così questo compito è andato alla mola abrasiva che agendo anche sul fianco della ghiera lo ha tagliato... Ora ho una ghiera senza spalla, inutilizzabile per le future lenti, ma che potrei adattare agli anelli macro (facendo nuovi buchi... ma questa è una storia che racconterò alla prossima puntata) i.postimg.cc/gJtqxMHT/lei4.jpg
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| inviato il 27 Aprile 2021 ore 16:35
Come sempre sei un grande, grazie Gsabbio |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 17:50
sticaxxi! |
| inviato il 28 Aprile 2021 ore 10:23
Un aggiornamento sul 75-150: dopo aver modificato l'attacco Leitax, ho fatto qualche scatto così... di prova, sulla D850 e... sorpresa: la lente mostra la sua nitidezza migliore a f4 (!) praticamente equivalente a f5.6, con un calo evidente a f8. Tuttavia... paragonandolo a quello che è il benchmark della categoria: il nikkor AF-P 70 300 f4,5-5,6 VR (per FF) mostra tutti i limiti del suo progetto di oltre 40 anni fa: con una nitidezza -anche se rispettabile- nettamente inferiore e... quel che è peggio, un contrasto più piatto. Concludendo: il 75-150 si apprezza per le dimensioni e la leggerezza. Se non lo si usa su una megapixel (diciamo che ci si fermi a 24 mpix), è in grado di dare immagini molto buone. Purtroppo nel confronto scompare davanti al 70-300 che, ricordo: è una lente realmente superba sotto tutti gli aspetti, che tranquillamente può meritare l'appellativo 'pro' già a tutta apertura. Però... se non si fanno confronti, le immagini col 75-150 sono comunque sempre belle anche su una D850. Il mio suggerimento è di usarlo in condizioni luminose, perché in situazioni di contrasto basso e cieli nuvolosi si ha un decadimento tonale dell'immagine. Chiaro... la cosa diventa evidente se si fanno confronti, ma se si vuole il massimo dall'immagine, già confrontando le immagini su un monitor 4K il 70-300 vince a mani basse. Perciò usare il 75-150 sì, ma senza recriminare, e se si prevede di fotografare in situazioni 'uniche' meglio lasciarlo a casa per optare su qualcosa di assolutamente top. |
| inviato il 28 Aprile 2021 ore 16:29
28mm + 75-150mm diventa una gran bella accoppiata |
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