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esperienze e consigli carte fine art soprattuto per stampa b/n


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avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2020 ore 17:44

le carte con azzurranti non avranno mai una resa colore perfetta ...
perché degradano con il tempo?MrGreen

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2020 ore 18:15

si dopo qualche anno, tendono a tornare al colore della carta base, un pò più calda ...

www.canson-infinity.com/it/faq/cosa-vuol-dire-oba-e-quali-sono-gli-eff

avatarjunior
inviato il 30 Novembre 2020 ore 18:32

qualcuno ha provato la
Canson Infinity Platine Fibre Rag ?

che ne pensate?

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2020 ore 18:36

Tra Datacolor spyder X e i1Display studio cosa consigliate?

avatarsupporter
inviato il 30 Novembre 2020 ore 18:43

Quindi biberon la sona in offerta è compatibile ed assolve dignitosamente alla funzione?

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2020 ore 18:54

Quindi biberon la sonda in offerta è compatibile ed assolve dignitosamente alla funzione?
decisamente!!! è un ottima soluzione per risparmiare e avere un ottimo prodotto,è nuovissima e poi ti serve solo l'hardware il software lo hai free con il monitor,le versioni più costose hanno solo software più completi!;-)

Tra Datacolor spyder X e i1Display studio cosa consigliate?
non conosco il software dello spider ho solo una vecchia spider print che ho usato per profilare delle carte prima di avere lo spettrofotometro...detto questo io prenderei la xrite se potessi(e la ho infatti;-)) ma anche la spider come detto sopra è ottima...tanto che le eizo sono datacolorrimarchiate!!!
forse il software è migliore nella xrite gli hardware penso si equivalgano oramai!!!
Prima invece decisamente la xrite perchè mi sembra di ricordare che le datacolor degradavano un pò con il tempo!!!

si dopo qualche anno, tendono a tornare al colore della carta base, un pò più calda ...
si si sapevo di questa cosa infatti per esempio il profilo che è nella 3880 della mia epson matte paper è più freddo del mio misurato con lo spettrofotometro,si vede nella soft proof ,probabilmente invecchiando si è degradato un pò e cmq la tonalità più calda la preferisco.
Questo spiega anche perchè spesso i profili Canned siano non corrispondenti al 100% soprattutto nelle carte con sbiancanti;-) visto che non si può mai sapere quanto una carta sia rimasta in magazzino!;-)


avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2020 ore 19:14

i profili canned sono ottimi ma non perfetti, la profilazione nel tuo ambiente, con l'umidità e la luminanza del tuo spazio lavoro, la vetustà della tua stampante sono parametri che influiscono sul risultato, per questo i profili carta li facciamo ogni cambio di rotolo o batteria di inchiostri ...

avatarjunior
inviato il 30 Novembre 2020 ore 20:17

Vi leggo sempre con grande piacere e più vi leggo più mi escono domande da porvi. Io utilizzo per la calibrazione un xrite i1 display pro su monitor eizo CG222W e devo dire che sono abbastanza soddisfatto delle stampe che produco con una epson r3000. Stampo prevalentemente bianco e nero. per effettuare la calibrazione utilizzo il programma della xrite compreso con la sonda. Secondo voi è meglio utilizzare EIZO color navigator? ho letto che il programma della Eizo agisce direttamente sull'hardware del monitor. una calibrazione hardware è più precisa di una via software?Sorriso

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2020 ore 20:20

ma infatti credo che per iniziare vanno benissimo...consci di quello che abbiamo detto!
Farseli da soli con strumenti buoni,lo spettrofotometro è solo l'inizio è il software che confeziona che fa la differenza a mio modo di vedere!
Io non ho tantissimi termini di paragone ma...ho avuto lo spider print3 di un amico e ci ho profilato la tela per la 3880 e le carte epson x la 1400 non mi ricordo con quante patch poche però credo stampai due a4 e mi lessi tutte le tacche una x una poi ottimizzai il profilo con il loro programma confrontando le foto d'esempio e facendo tante e tante prove di stampa...ma specie con la 1400 e la carta lucida il biancoenero non era mai privo di dominanti!
alla fine trovai una via di mezzo che mi soddisfava abbastanza nel colore ma era appunto una via di mezzo...con la matte a colori era ok forse avevo ottimizzato in maniera diversa...ma quanto spreco di tempo,carta e ink!
quando invece ho capito come leggere e usare iprofiler con l'i1 pro2 cacchio mi sono creato il mio target con circa 1600 tacche in un a3+ mi pare, mischiate poi, per togliere le possibilità di errore (alcuni dicono sono troppe) e in circa 10 minuti leggo tutte le tacche in doppia strisciata sia in M0 che in M1...goduria! ora non ho praticamente mai dominanti ne con la 1400 con gli inktec ne con la 3880 con gli OEM(e la softproof è molto più precisa soprattutto) anche se preferisco sempre la modalità BN avanzata per appunto i BN anche nel colore il contrasto e la resa è migliorata esponenzialmente!
Ecco quando avrai scelto le TUE carte consiglio a tutti contattare un service e farsi fare i profili ad HOC!
non so se incide ma i miei sono circa 3,6 mb l'uno...gli epson OEM non arrivano a 1 mb!
La strada è ancora lunga ma spero questo covid mi permetta di scattare e sperimentare ancora la stampa mi entusiasma!

Si staka usa colornavigator con la sonda xrite almeno fai la calibrazione hardware,è più precisa xké non tocca i canali in uscita dalla scheda video...ci sono tante risorse sul web che spiegano questo,con Eizo poi Colornavigator vale il prezzo esoso del monitor... vedrai che andrai alla grande!;-)

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 15:15

Tiber,
Per spiegarti brevemente il perché è importante avere una luminosità e un temperature di riferimento su di uno schermo calibrato:
il soft proofing serve ad avere una vera anteprima di stampa.
siccome il monitor è retroilluminato e la carta è riflettente, per simulare a monitor una stampa, bisogna decidere come sia illuminata.
il riferimento di 80cd/m² a 6500K corrisponde a un foglio illuminato con una luce del colore di quella del sole a mezzogiorno con un intensità di luce di 80cd/m². le cd/m² sono a volte chiamate nit.
la luce del tramonto è circa 5000k, quella di una lampada a tugsteno circa 2700k. (si usa una temperatura, corrispondente all'emissione del corpo nero a quella temperatura per indicare il punto di bianco).
il d50 è una lampada teorica (non fisicamente possibile) con un illuminazione di 5000k, il d65 di 6500k.

Quindi per simulare una stampa su di un monitor serve selezionare le condizioni del monitor. 80cd/m² a 6500K è lo standard europeo. negli us tendono a essere piuttosto sul 5000K.
80cd/m² erano valori di luminosità tipici di riflessione di un foglio bianco quando l'illuminazione negli interni era più bassa di oggi.
Se guardo la stessa stampa sotto una lampada in casa ho una luminaza più alta.
Generalmente i calibratori dello schermo offrono la possiblità di misuare la luce ambiente in un determinato punto, potendo cosi' compensare la luce dello schermo in modo quantitativo.
Per il punto colore: ovviamente l'ideale sarebbe avere lo stesso illuminante, ossia lo stesso punto di bianco tra luce ambiente e schermo.
In realtà la cosa funziona abbastanza male se lo si fa in casa. nelle abitazioni le lampade viaggiano tipicamente tra 2700 (bianco caldo) e 4300K (bianco freddo).
Pero' il nostro cervello si adatta meglio ai 5000-6500K della luce del sole. quindi si mettono temperature di quest'ordine.
L'abitudine degli schermi a 6500K (srgb, adobergb, applergb) fa si che ormai il mio cervello consideri i 6500K come il bianco di riferimento.
Inoltre spostare uno schermo dal suo punto di bianco nativo vuole dire ridurgli drasticamente il gamut. quindi visto che gli schermi oggi sono tutti nativamente tra i 6300k (tv e monitor videocentrici in dci-p3) e i 6500k (srgb, adobergb, applergb) tanto vale lasciarli dove sono. discorso diverso era sui crt, dove si poteva regolare il punto di bianco, che non era nativo della retroilluminazione. alcuni schermi wide gamut permettono di ritoccare un po' il punto di bianco, ma i risultati a spostarlo non sono comunque ottimali.

Cambiando il punto di bianco, il nostro cervello percepisce i colori in modo diverso, infatti non è mai ottimale guardare una stampa con le luci normali di casa, ma quella è la condizione in cui le guardo e quindi dove mi conviene valutarle.
Cambiando la luminosità cambia un pochino anche la percezione del contrasto.

Tanto vale mettere la luminosità più o meno simile a quella che si usa per guardare le foto.
Per il punto di bianco vale la pena lasciare quello del monitor, cosi da sfruttarlo al meglio.

Tutte le conclusioni sono la mia limitata e personalissima opinione. Troverai dei guru, dei sacri testi e tante altre opinioni che ti daranno regole assolute su come stampare le foto. Ti diranno che è fondamentale essere a 5000, 5500, 6503.9K. ti diranno che 80-120-150-250cm/m².
In realtà il nostro occhio, con un po' di allenamento, sa abituarsi benissimo alla condizione in cui si lavora.


avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 15:29

cito da Pie11
... Tutte le conclusioni sono la mia limitata e personalissima opinione. Troverai dei guru, dei sacri testi e tante altre opinioni che ti daranno regole assolute su come stampare le foto. Ti diranno che è fondamentale essere a 5000, 5500, 6503.9K. ti diranno che 80-120-150-250cm/m² ...

Vedi Pie11, apprezzo molto i tuoi interventi, spesso a gamba tesa, poichè ritieni evidentemente, che la tua esperienza (opinione soggettiva) sia esportabile ad altre realtà diverse dalla tua. Con le profilazioni invece bisogna partire da parametri oggettivi per arrivare ad adattarli alle singole necessità, ma bisogna partire da parametri oggettvi che stranamente sono quelli che, nella basilarità, consigliano i guru e i sacri testi.
Pertanto le tue conclusioni possono essere soddisfacenti per la tua filiera di lavoro, per un risultato che giustamente ti gratifica ma, altra cosa è doversi confrontare sul mercato, garantire i massimi sistemi di certificazione colore e la qualità museale degli stampati ...Poi nel mezzo ci stà un mondo di sfumature e ognuno sceglie quella che preferisce ma partendo da dati oggettivi, altrimenti il rischio è di creare informazioni non idonee alle esigenze di utenti diversi ...

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 15:38

Blve, l'unica profilazione oggettiva per fare soft proofing è quella di mettersi nelle stessa condizioni di cui si guarda la stampa.
Gli standard d50 e d65 sono stati fatti per una ragione... non bisogna dimenticare quale è il loro scopo.
Usarli senza rifletterci è drasticamente controproduttivo.

Secondo il mio spettrofotometro, per fare soft proofing, visto che guardo le stampe sul divano, dovrei mettermi a 3050K e 155nit

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 15:48

ti porto all'assurdo: metti lo schermo a 80cd/m² su in una giornata di pieno sole (non diretto sullo schermo)? che cosa valuti sullo schermo a 80cd/m²?
perché si è scelto il valore di 80cd/m²
perché 80cd/m² per esempio è una pessima idea in un ospedale (dove dalla buona valutazione di un immagine puo' dipendere la vita di una persona)?
perché in casa non sono probabilmente una buona scelta?

perché si sono scelti valori diversi negli stati uniti?

Prova a rispondere a queste domande prima di tirare fuori degli standard professionali, che sono da usare anche in ambito professionale con le giuste pinze...

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 15:57

Io come al solito non posso che essere d'accordo con Blve...si deve partire da delle misure Oggettive!
La soggettività deve essere un tuo modo di vederla,e soprattutto rischi di mettere nei casini chi inizia!
Ora non so che monitor hai pie ma con benq,viewsonic o Eizo si può benissimo calibrare a 6500 e non aver problemi...anzi!
Come scritto da me ieri a casa una lampada o neon da 6500 k non è difficile da trovare ora con le lampade a led fredde le calde in genere mi sembra siano 3400...o 2700 non ricordo ora ma mi basta andare al brico a controllare,problemi non ce ne sono!
calibrare rispetto alla luce ambientale io lo sconsiglierei visto che ci sarebbero troppe variabili non misurabili se c'è il sole se è nuvolo ecc meglio calibrare bene per me e lavorare in bassa luce ,non diretta oppure come fa BLVE in luce controllata e certificata!

Gli 80 devi rapportarli ai 120 della post per me...è stata calcolata la perdita tra luce incidente ed emessa!
i nit come scriveva wazer non sono una misura le cd/m² sono una unità di misura!

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 16:19

i 6500k servono per essere accordati con lo spazio colore che si vuole, per adobeRGB o sRGB sono perfetti.
gli spazi per il video sono 6300k.
il mio nec pa272 è preciso a 6500k nativi, come tutti gli schermi da fotoritocco.
Se lo abbasso a 5000k per mettermi più vicino alla lampada che uso per valutare le stampe, ne faccio un massacro.
La mia tv sono 6250k nativi circa, la uso spesso per guardare foto.
Il mio notebook lenovo (99% sRGB) è verso i 6550k.
Se sposti il punto di bianco perdi gamut, stai usando il tuo schermo lcd per filtrare la luce bianca, stai perdendo gamut.

Vi rifaccio la domanda,
questo numero che per voi è magico di 80 nit, da dove salta fuori? perché è stato scelto? perché va usato solo nelle giuste condizioni (e ragionandoci bene, altrimenti è un errore)?

Visto che siete dei luminari a riguardo, illuminatemi! MrGreen




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