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In Iran ora è inverno. Poi dipende da zona a zona,a Tehran è freddo a sud nei deserti è più temperato ma sempre inverno è. Non sappiamo se la presenza di un clima caldo possa mutare la situazione
user177356
inviato il 03 Marzo 2020 ore 21:21
“ La tutto è huuuuge. „
Il tasso di urbanizzazione (% della popolazione che vive nelle aree urbane) è 82 negli USA, 76 nella UE. Stanno messi peggio loro.
non è il caldo di per sè a stendere il virus. il virus sta bene a 38°C.
sono gli effetti del caldo a fargli tanto male. Quando fa caldo si aprono le finestre, l'aria circola più efficaciemente.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: se potete evitate i doppi post. potete riunire un post assieme al precedente con copia e incolla e cancellarne uno dei due. evitiamo se possibile la corsa a pag. 15, grazie. Moderiamo i termini anche nei confronti di associazioni e organizzazioni, grazie.
Il tasso di urbanizzazione (% della popolazione che vive nelle aree urbane) è 82 negli USA, 76 nella UE. Stanno messi peggio loro.
„
Vero ma quel numero dice solo quante persone vivono in città rispetto al totale Ma quello che conta è la densità a metro quadro ai fini dello stare vicini o no Anche in città le persone hanno più spazio che da noi
_________________________________ ragazzi, scusate, state elocubrando sulla concentrazione umana negli usa. credo ci sia poco da dire. ci sono spazi immensi senza un cane e spazi in cui la gente affolla le aree. è come fossero isole umane in mezzo ad un mare senza umani.
contano le zone affollate, dal momento che tra un'isola e l'altra ci sono strade e frequenti scambi umani.
fa poca differenza se tra una grande città e l'altra in Italia ci sono 15 km e li ce ne sono 150.
Govanni-bg secondo la mia esperienza gli spazi sociali (che è ciò che conta ai fini di questo 3D) in US sono esattamente come i nostri, se escludiamo i concetti di "piazza" o "centro storico" europei. Anche negli stati del sud. Quindi il fatto che tutto sia enorme penso conti ben poco ai fini del contagio.
Ooo il tema mi sebra non privo di contenuto: gli USA sono nel mirino e personalmente penso che gli spazi enormi non fermeranno il contagio, visto che le aree sociali prevedono distanze pari alle nostre, gli agglomerati urbani arrivano a milioni di persone e la mobilità è sufficiente a chiudere qualsiasi gap geografico. Consideriamo che nella fattispecie non sembrano neppure molto preparati "all'impatto".
user177356
inviato il 03 Marzo 2020 ore 22:01
Continuo a parlare degli USA perché i rischi più elevati in termini di impatto economico e sociale vengono da lì. Una crisi sanitaria negli Stati Uniti la pagheremmo tutti.
Conosco un po' il paese. Nei famosi spazi enormi ogni tanto trovi la cittadina da mille, duemila, diecimila abitanti. Dove però c'è un sacco di gente che si fa ore in auto per arrivare alla città di due milioni di abitanti e fare shopping. Un'epidemia in un posto lontano duecento km dall'ospedale più vicino diventa ingestibile nel giro di giorni.
“ Quando fa caldo si aprono le finestre, l'aria circola più efficaciemente. „
Si, ma sembra non solo. Oggi un virologo spiegava che con il freddo sono meno attive le "ciglia" (non saprei il nome scientifico) che rivesto bronchi/polmoni e che servono per tenere batteri e virus lontani. Non so quanto pesi nel discorso.
in questo caso bisogna specificare che la percentuale di mortalità riguarda esclusivamente i CONTEGGIATI che hanno il virus.
tanto per intenderci è come dire che tra le mele presenti, alcune di queste sono state capovolte, e su quelle capovolte nel 3,4% dei casi si è scoperto che sono ammaccate irrimediabilmente. se includi tutte le altre mele che sappiamo essere sane la % crollerebbe.
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