| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 18:01
Per il peso è una gran cosa... però per le dimensioni non ci siamo proprio secondo il mio punto di vista. Durante l'uso è praticamente più lungo (dai 2 ai 5 cm mi sembra di capire) ed anche più largo dell'EF. Che poi da chiuso sia più corto, secondo sempre il Mio punto di vista, ci si fa relativamente poco, è quando lo si usa che contano le dimensioni (senza allusioni eh...) |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 18:03
Mi domando se, all'atto pratico, tutte queste nostre elu... mentali abbiano un senso. Alla fine si tratterebbe di valutare l'acquisto di un nuovo o(b)biettivo realizzato in modo specifico per un sistema che, a prescindere dai temporanei adattamenti (anello adattatore) è abbastanza diverso dal quello tradizionale. Mi sembra che i produttori facciano il loro mestiere (perseguire l'innovazione altrimenti lo farà qualcun altro prima di loro) sfruttando al meglio le tecnologie. Anzi Canon e Nikon hanno perso anche molti potenziali ricavi a vantaggio di altri che, forse perché generalisti, hanno investito prima di loro nell'innovazione. |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 18:45
“ Canon, soprattutto laddove si consideri che sul 70-200/4 L IS II si arriva a un notevole 0,28 X con la MMaF a un metro! „ È comunque un 170 mm alla minima distanza, peggio del 2.8 II |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 18:56
La versione EF è del 2018, quella RF del 2019, da un anno all'altro hanno capito che 17 elementi in 13 gruppi sono meglio di 23 elementi in 19 gruppi? O i progettisti del 2018 sono delle capre o quelli del 2019 sono dei geni, boh! |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:13
Colore del paraluce a parte (non mi fa problema, ma se fosse meno vistoso sarebbe meglio) questo obiettivo è sicuramente nel mio radar da tempo. Ero già molto contento per la compattezza, ma anche quasi mezzo chilo in meno di peso è un dato incoraggiante. |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:16
”La versione EF è del 2018, quella RF del 2019, da un anno all'altro hanno capito che 17 elementi in 13 gruppi sono meglio di 23 elementi in 19 gruppi? O i progettisti del 2018 sono delle capre o quelli del 2019 sono dei geni, boh!“ Magari con il nuovo attacco Rf riescono a fare cose con Ef non riescono,. Hanno sempre detto in Canon che questo attacco portava grandi vantaggi in fase di progettazione, questo potrebbe essere un esempio... |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:23
Il focus breathing non impatta solo sul rapporto di riproduzione, ma anche sulla prospettiva... |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:26
“ Gianlucag71 „ Sarà ma le lenti tolte sono davvero molte ... staremo a vedere i primi test. |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:30
X Gianlucag71 Canon a differenza di Nikon ha mantenuto lo stesso identico diametro delle reflex, quindi nessun vantaggio da questo punto di vista. La maggiore vicinanza al sensore invece ce l'hanno tutte le mirrorless e porta vantaggi solo per i grandangolo. |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:43
la differenza del numero di lenti si spiega semplicemente. Prima avevano il vincolo della lunghezza fissa.. ora no . Ecco perché han pensato più ad amatori che a pro.. al pro frega un cavolo della lunghezza nella borsa quando imbarca, vuole la pietra fissa. L'amatore invece la pensa diversamente. |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:44
“ La versione EF è del 2018, quella RF del 2019, da un anno all'altro hanno capito che 17 elementi in 13 gruppi sono meglio di 23 elementi in 19 gruppi? O i progettisti del 2018 sono delle capre o quelli del 2019 sono dei geni, boh! „ Il 70-200 f2.8 L III is usm è stato effettivamente lanciato nel 2018, ma... ...a parte per i rivestimenti antiriflesso e la vernice, è identico alla versione II, che risale al 2010. Ovviamente è una scelta di marketing: probabilmente, anche a causa del mercato fotografico in continua contrazione, hanno deciso di investire poco sul 70-200 III, proponendo un obiettivo molto simile al vecchio modello, con pochissime modifiche. Al contempo, da lì a poco avrebbero presentato il sistema r, la cui campagna commerciale era basata sulle potenzialità del nuovo innesto, e conseguenti prestazioni delle ottiche rf. Insomma, mi sembra evidente che abbiano deciso di sacrificare una gamma di prodotti a discapito di un'altra. D'altro canto devono promuovere il nuovo sistema r, e quindi stanno giocando strategicamente (anche se ciò va a discapito della clientela di altri prodotti) in tal senso. Detto ciò, il numero di lenti dice ben poco: il 70-200 rf ha un meccanismo di zoom totalmente differente, rispetto al modello ef, in cui si muovono anche le lenti frontali al variare della lunghezza focale. Il meccanismo dello zoom in stile 70-300 L e 100-400 II porta a dei vantaggi in termini di flessibilità di posizionamento delle lenti, ma al contempo è senz'altro molto più delicato dello zoom interno di un 70-200 ef, che è completamente protetto dal tubo dell'ottica, mentre con un tubo interno che fuoriesce diviene molto più difficile garantire il corretto posizionamento delle lenti (alle varie lunghezze focali) e che il tutto funzioni correttamente nel lungo termine, considerato anche il fatto che l'ottica può subire qualche urto accidentale. Un'ottica che è molto delicata in tal senso è l'ef 24-70 f2.8 L usm, e la revisione del meccanismo dello zoom costa attorno ai 200 euro. A questo si aggiunge il problema denominato zoom creep, ovvero la variazione della lunghezza focale quando si inclina l'ottica verso il basso: possiedo un 24-105 f4 L e un 100-400 II, ed entrambi presentano il difetto, che è andato peggiorando con il tempo, a causa dell'usura. Non a caso, sul 70-200 rf hanno aggiunto un interruttore di blocco, come sul 70-300 DO e altre ottiche. Per quanto concerne la resa ottica, comunque, è prematuro fare affermazioni, quindi non rimane che attendere la presentazione ufficiale. Un ultimo "dettaglio" da considerare è che gli extender ef non saranno compatibili con il 70-200 rf, e si dovrà quindi attendere che vengano presentati quelli specifici per le ottiche rf. |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:45
ehhh ... Look ... questa si che è una bella domanda! Sostanzialmente il Focus Breathing è un problema che oggi hanno praticamente tutti gli obiettivi, ed è una consuetudine, pure alquanto truf-faldina, assunta in pianta stabile ormai da tutti i produttori e favorita, scusatemi, dalla ignoranza e dalla faciloneria dei fotografi TUTTI, amatori o professionisti che siano. In pratica è accaduto che fino alla metà degli anni '70 tutti gli obiettivi adottavano degli schemi ottici RIGIDI, ossia la distanza fra i vari gruppi di lenti era stabilita in fase di progetto e restava invariata al variare delle distanze di messa a fuoco. Questo comportava, come conseguenza diretta, che i progettisti si assumessero a monte la necessità di decidere a priori su quale gamma di distanze di messa a fuoco ottimizzare l'ottica ben sapendo che in conseguenza di ciò si accettava una certa perdita di nitidezza in tutte le altre gamme di distanze di messa a fuoco, gamme di distanze che, per convenzione più o meno tacitamente accettata da tutti erano: BREVI, da 10 a 25 volte la focale; MEDIE, da 25 a 50; LUNGHE, da 50 a 100 e infine l'INFINITO ... che però non corrispondeva a quello astronomico ma una ulteriore e ben più limitata gamma di distanze comprese fra 100 e 1000 lunghezze focali. In alcune ottiche, peraltro numericamente molto limitate, ossia i macro, esisteva una ulteriore gamma di distanze comprese grosso modo fra 3 e 10 focali denominate close-ups ... ossia RAVVICINATE. Ovvio a questo punto che un macro fosse eccellente in macro e scadente all'infinito allo stesso modo in cui un "lungo fuoco" 560 mm fosse molto buono a 50 metri e molto meno entusiasmante a 6 o 7. A proposito: questi ... chiamiamoli "paletti progettuali", imponevano ovviamente che un 100 mm focheggiasse come minimo a 1 metro, un 135 a 1,35 m, un 300 a 3 m e così via di seguito. Questi limiti inoltre divenivano particolarmente stringenti in presenza di ottiche ultraluminose, i classici 50 e 85 f 1,4 insomma che, per raggiungere tali estreme luminosità erano costretti ad accettare cali qualitativi francamente inaccettabili anche e soprattutto in considerazione dei costi richiesti in fase di acquisto. A questo punto qualcuno pensò bene di aggirare tutti questi problemi adottando degli schemi ottici diciamo così flessibili che, variando le distanze reciproche fra alcune lenti (denominate FLOTTANTI) in base alle varie distanze di messa a fuoco, riuscivano a ottimizzare la resa al variare della distanza di messa a fuoco. Corretti i problemi degli ultraluminosi, e sempre con le lenti flottanti, si introdusse la focheggiatura interna, che consentiva di mettere a fuoco dall'infinito alla MMaF ricorrendo al movimento di un paio di lentucole invece di tutto lo schema ottico, con conseguente risparmio in termini di peso e dimensioni che fece si che i tele arrivassero quasi a dimezzare sia il proprio peso che le dimensioni. E a questo punto, visto che tutti plaudivano alla novità, i costruttori misero mano anche al problema più evidente degli zoom, ossia la MMaF rapportata alla focale massima che faceva si che 80-200 fosse utilizzabile proficuamente solo a 150 o 200 mm visto che era impensabile usare le focali 80/100 mm, classiche da ritratto, a due metri di distanza. Poi, si sa, l'appetito vien mangiando e quindi da distanze ancora accettabili come 1,8 o 1,5 metri si è preteso di scendere sempre più giù fino a 1,2 - 1,1 - 1 metro e anche meno tacendo allegramente sugli effetti collaterali e fidando sempre più sulle fette di prosciutto che gli acquirenti, in preda alla scimmia, poggiano sui propri occhi pur di non vedere i difetti degli oggetti dei propri desideri! |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:53
Chiarissimo ed esaustivo Paolo, grazie mille |
user2034 | inviato il 17 Ottobre 2019 ore 19:57
@ Ciro Faraldo “ Mi domando se, all'atto pratico, tutte queste nostre elu... mentali abbiano un senso. Alla fine si tratterebbe di valutare l'acquisto di un nuovo o(b)biettivo realizzato in modo specifico per un sistema che, a prescindere dai temporanei adattamenti (anello adattatore) è abbastanza diverso dal quello tradizionale. Mi sembra che i produttori facciano il loro mestiere (perseguire l'innovazione altrimenti lo farà qualcun altro prima di loro) sfruttando al meglio le tecnologie. Anzi Canon e Nikon hanno perso anche molti potenziali ricavi a vantaggio di altri che, forse perché generalisti, hanno investito prima di loro nell'innovazione. „ Il commento più sensato letto fino a qui |
| inviato il 17 Ottobre 2019 ore 20:11
Intervento molto interessante Paolo. Davvero utile e ricco di informazioni. |
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