| inviato il 11 Aprile 2019 ore 9:07
Bah io sono del parere che oramai non potrai più montare un sigma nè sulle nuove nikon, nè su canon nè su fuji e pensare di utilizzare degli adattatori è cervellotico e fonte di problemi. Del resto anche gli adattatori delle case costruttrici dei corpi mirrorless sono semplicemente un viatico momentaneo alla sostituzione delle vecchie lenti in nostro possesso. Quindi lenti Sigma nuove su mirrorless solo sony e panasonic |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 9:19
E' un caos. Tra l'altro non sono neanche d'accordo che saremmo alla fine di un'era reflex che prelude ad un'era ML , non credo proprio che le reflex spariranno. Ci sono motivi che fanno preferire ancora reflex e motivi che fanno preferire ML . Per esempio c'è molta gente , ed alcuni li conosco personalmente, che non si abituano al mirino elettronico, alcuni invece hanno veri e propri disturbi di vista o giramenti di testa dopo un uso intenso e prolungato. Ho anche pensato a suggestioni ma proprio ieri, incuriosito dalla Sony A73 , ho scaricato e letto il manuale che alle prime battute mette in guardia contro questi possibili disturbi, a pag.4 si legge: "Durante la ripresa continua, il monitor o il mirino possono lampeggiare tra la schermata di ripresa e lo schermo vuoto. Se si continua a guardare lo schermo in questa situazione, si potrebbero verificare sintomi sgradevoli come sensazioni di malessere. Se si verificano sintomi di disagio, smettere di usare la fotocamera e, se necessario, consultare un medico" Tutte le rose hanno anche le spine. |
user172437 | inviato il 11 Aprile 2019 ore 9:21
“ Credo Canon non voglia proprio puntare ora su queste: un corredo RF da f/1.8 o f/2.0 cannibalizzerebbe sia le EF che le grosse e performanti RF. „ In verità esiste già l'ottimo RF 35 F1.8, nitidissimo già a TA, con un'ottimo bokeh, macro, IS, piccolo, leggero ed economico! e dimenticavo è nativo! quindi 0 problemi di compatibilità e con AF fulmineo! non gli manca proprio nulla! E ne arriveranno altri... www.photographyblog.com/reviews/canon_rf_35m_f1_8_is_macro_stm_review |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 9:34
Molto bello questo 35 f1.8 RF |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 9:48
Si bello, potrebbe giustificare da solo l'acquisto di una RP ma non subito, 1500 euro per un giocattolo sono veramente uno sproposito. Quando avrà un prezzo adeguato al suo valore forse. |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 9:57
“ Mi sembra tutta una leggenda metropolitana. „ In realtà, credo anche io, ma molto più in generale: sono convinto che, attualmente, a quei prezzi sono tutti obbiettivi e corpi macchina perfettamente utilizzabili nella stragrande maggioranza delle situazioni; ricordati che qui ci si scanna perché il mio sensore ha un decimo di stop in più del tuo che allora è sicuramente inutilizzabile: giusto per fare un paragone musicale, già citato, molti qui sono come gli audiofili che stanno ad ascoltare il rumore, dimenticandosi di ascoltare veramente la musica “ Meno male che ho citato anche le fonti... E ancora c'è chi dice che non sono compatibili „ Se per fonti intendi quel comunicato, non è proprio una garanzia: finché non ci sarà un palese accordo commerciale, tipo Zeiss e Yashica per citare forse il più famoso, il dubbio ci sarà e giustamente ci sarà; non tanto sulla compatibilità, ma sul quando Sony decidere che non gli andrà più bene: al momento ha rilasciato solo le informazioni base, non ha detto che garantisce il funzionamento di obbiettivi di terze parti... “ La storia però del consorzio, hai fatto bene ad introdurre questa parola perchè per il MIDI si chiamò proprio così, è un'altra cosa. Non si tratta di collaborare fra aziende e svelare ad altri i propri segreti ma solo studiare insieme un protocollo di comunicazione che permetterà a tutti di comunicare con tutti, tale protocollo comprende anche uno standard hardware (i famosi pin e il numero di essi) ma sopratutto del software che potrà sempre svilupparsi ed evolversi nel tempo. Non basta che l'attacco sia compatibile, direttamente o mediante le decine di adattatori che circolano. Si vede da queste cose che è tutto allo stato grezzo ancora. Non so neanche se ci abbiano già provato o se ci abbiano almeno pensato, io credo che i tempi che corrono imporrebbero soluzioni di questo tipo e ripeto che sono convinto che alla fine ci guadagnerebbero tutti. „ Sono due cose simili, ma in realtà diverse: il MIDI è un protocollo di comunicazione che serve a interfacciare strumentazioni diverse, mentre qui vorresti che i produttori di macchine e di obbiettivi condividano anche le loro soluzioni meccaniche; inoltre, chi convince Sony ad abbandonare la propria baionetta, in favore di quella di Canon? |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 10:04
No nessuna soluzione meccanica, le tastiere ognuno continua a farle come vuole, solo uno standard hardware e un protocollo software in base ai quali ognuno progetta quello che può e che sa fare e che è possibile. |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 10:08
“ ma sopratutto del software che potrà sempre svilupparsi ed evolversi nel tempo. „ Infatti Leica ha già rilasciato aggiornamenti software per le sue macchine per la massima compatibilità con le nuove ottiche Lumix, farà la stessa cosa con i Art. Stessa cosa Lumix con i futuri Art probabilmente. Tutte le altre rilasciano specifiche e licenze e poi chi s'è visto s'è visto (sempre meglio di niente però) |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 10:45
Ho letto tutto. Secondo me mischiare "roba" di diversi produttori non è una grande idea, soprattutto quando a) non ci sono accordi commerciali chiari tra i produttori b) bisogna ricorrere ad adattatori di un ulteriore produttore (che fa i salti mortali per far andare il tutto, e, ovviamente, fa quello che può e come può) Si rischia di trovarsi ad un certo punto con il cerino in mano, cioè con l'ottica "vecchia" che funzionava bene e all'improvviso sulla macchina nuova non funziona più (qualcuno ricorda le vecchie ottiche Sigma, che so, il 300 F4, il 400 f5.6? per l'epoca erano gioiellini ... peccato che Canon nel 2003 abbia cambiato qualcosa e tutte le fotocamere successive non permettevano più di chiudere il diaframma con queste ottiche). L'ho vissuto personalmente con entrambi gli obiettivi citati. Estremizzo: supponiamo che io possieda un fotocamera Sony top di gamma, e diverse ottiche Canon top di gamma, le faccio funzionare con un adattatore "x". Il produttore dell'adattatore "x" sparisce, oppure non riesce a fare il RE per le nuove fotocamere Sony ... che faccio? Mi attacco? Se invece avessi tutto Canon o tutto Sony potrei sempre dire "signor Canon (o signor Sony), questi prodotti che ho acquistato da lei non funzionano bene, per cortesia, li faccia funzionare bene". Per questo motivo ho un corredo completamente Canon in cui, ultimamente ho inserito un obiettivo che volevo e che costa circa le metà dell'omologo Canon 11-24 ... un Sigma 12-24 Art. Mi sarebbe piaciuto il Canon 11-24, ma parliamo esattamente di una cifra doppia, e sono troppi soldi. Vero che è un mm più wide e non è esattamente lo stesso obiettivo, ma sempre il doppio costa. In questo caso, e su un obiettivo ultrawide che userò sempre chiuso ad f8-f11, minimizzando così i problemi di AF, ho deciso di "rischiare" ed acquistare Sigma. Per ora sono molto soddisfatto. |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 10:53
A diaframmi chiusi il problema non c'è mai |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 10:59
I produttori, quando decidono, cambiano attacchi, tiraggio, ecc. e quasi tutti, se ne fregano della retrocompatibilità. Basti vedere Canon cosa fece in passato con gli FD. L'unica casa che ha mantenuto retrocompatibilità con le vecchie ottiche è forse Nikon, almeno nelle fotocamere di fascia media e alta. E' grazie a Nikon che il mio 35mm/2 K lo ho potuto modificare in AI, usarlo sulla F3 e, oggi, lo posso montare su una reflex attuale. Ma anche Nikon mi pare abbia introdotto un tipo di diaframma su alcune ottiche attuali che pare siano incompatibili con fotocamere abbastanza recenti...... quindi..... Con l'avvento delle ML TUTTI questi produttori dovrebbero offrire non solo adattatori ed accrocchi vari, ma la trasformazione dell'attacco di tutte le loro ottiche al nuovo, altrimenti avremo un mare di roba "quasi fermacarte", questa operazione, come ho detto sopra, fu fatta da Nikon quando introdusse gli AI. Onore al merito. A quanto ne so solamente un produttore di ottiche universali garantisce la modifica ai suoi attacchi, guardacaso è proprio Sigma, peccato che questa operazione non la facciano nè Nikon nè Canon, nè Sony |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 11:16
“ No nessuna soluzione meccanica, le tastiere ognuno continua a farle come vuole, solo uno standard hardware e un protocollo software in base ai quali ognuno progetta quello che può e che sa fare e che è possibile. „ Ma perché tu stai dando per scontato che obbiettivo e macchina comunichino in modo molto base: apri diaframma, chiudi diaframma, porta avanti il fuoco, porta indietro in il fuoco; forse era così negli anni '80, ma adesso sembra che le cose siano più complicate: chi dice che il gruppo diaframma, per dire, adotti le stesse soluzioni tecniche in tutti gli obbiettivi? O il gruppo AF abbia le stesse soluzioni tecniche? Sistemi che ovviamente sono brevettati, hanno dietro un reparto di R&D che lavora da anni e che investe anche a lungo periodo: perché le aziende dovrebbero perdere i soldi che hanno già investito? In più in un momento in cui non se la passano troppo bene? Anche a me piacerebbe avere i serie L a una cinquantina di euro, poi mi ricordo di essere nel mondo reale...  |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 11:20
“ A diaframmi chiusi il problema non c'è mai „ Infatti, per questo ho acquistato un obiettivo corto e da usare chiuso ... “ Anche a me piacerebbe avere i serie L a una cinquantina di euro, poi mi ricordo di essere nel mondo reale... „ Ma si può: basta essere nel corretto universo! E' che tu sei nell'universo sbagliato, dove costano un sacco di soldi! |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 11:45
“ La storia però del consorzio, hai fatto bene ad introdurre questa parola perchè per il MIDI si chiamò proprio così, è un'altra cosa. Non si tratta di collaborare fra aziende e svelare ad altri i propri segreti ma solo studiare insieme un protocollo di comunicazione che permetterà a tutti di comunicare con tutti, tale protocollo comprende anche uno standard hardware (i famosi pin e il numero di essi) ma sopratutto del software che potrà sempre svilupparsi ed evolversi nel tempo. „ Beppe, credo che tutti i fotografi sognino un unico attacco per tutte le marche e un utilizzo libero e "promiscuo", ovviamente io compreso. Ma non si può paragonare il protocolo MIDI... si sono messi daccordo su un cod. che deve gestire alcuni parametri che sono sempre gli stessi da sempre, come il volume, il rilascio, la numerologia della lunghezza d'onda, il decadimento, il glissato, ecc..., in pratica si sono accordati per l'espressione di misure fisiche, cui nulla si implementa attraverso lo standard MIDI che quindi resta sempre uguale a sè stesso, è un po' come aver deciso per il sistema decimale piuttosto che per uno 01, nulla di più. Con le fotocamere è ben diverso, dovrebbero parlarsi in continuazione per ogni implemento software. Anzi, chi lo "farebbe già", vedi Olympus-Panasonic, ha già qualche limitazione mischiando i due sistemi (anche su questioni meccaniche!), figurati un po' facendo una standardizzazione globale. Dovrebbe esserci una casa egemone che obbliga tutti gli altri a certe direttive, altrimenti sorgerebbe sempre qualche rogna, anche involontaria e in buona fede, solo perchè due ingegneri non si sono parlati tra loro. Peraltro ti do ragione sulla eccessiva variabilità, reflex, ml, formati, ecc... che sempre + si va creando. Ma per alcuni brand questa è musica, "fidelizzazione del cliente" la chiamano, fino a quando il cliente non decide d'evadere... |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 11:59
Mica ho detto che puoi prendere il MIDI così com'è e montarlo sulle macchine fotografiche. Io dico che è possibile progettare corpi da una parte e obiettivi dall'altra come meglio crediamo, ognuno fa il suo come lo sa fare, le cose sono sempre le stesse anche quà, forse sono anche meno del MIDI. E' l'interfaccia hardware che deve essere comune e anche lungimirante, penso di più ad una interfaccia seriale (tipo USB per capirci) piuttosto che aggiungere pins ad ogni cambiamento, a quel punto lì le features della interfaccia harware cambieranno solo via software. Per il resto un corpo resta una macchina a se stante che però alla fine comunica con qualcosa con cui si capisce. Gli obiettivi lo stesso, meccanicamente ed otticamente avranno la stessa complessità e le stesse caratteristiche di oggi ma con una elettronica più sofisticata che rende anche un obiettivo una macchina a se stante che però può comunicare con l'altra. Non ho tutte le informazioni e le specifiche per approfondire questo argomento ma, avendo trascorso 40 anni della mia vita in reparti R&D a fare questi discorsi, credo sia possibile . Il problema è che alcune case non ci vogliono neanche pensarci e se non sono d'accordo i big non se ne fa niente. In ogni caso sarebbe una gran bella cosa e alla fine ci guadagnerebbero tutti, altrimenti perchè Leica avrebbe intrapreso una strada che gli altri non hanno intrapreso? Perchè non teme che le venga arrecato un danno? Come mai , al contrario, pensa che ne deriveranno dei vantaggi? |
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