| inviato il 18 Marzo 2019 ore 13:32
@PaoloPgC Premesso che con i rettili non ho ancora iniziato, questo è il metodo meno invasivo e pericoloso (per loro) che esista. Come si fa a fotografare un tritone? O sta dentro l'acqua nel periodo primaverile/estivo oppure sta dentro l'acqua di stagni torbidi. Se si ha fortuna, li sis trova nei fontanili. Prenderli CON GUANTI DI LATTICE, metterli sul bordo sel loro stagno sempre ben idratati e rimetterli in acqua non la trovo avere mano pesante. Tutti gli erpetologi, biologi, zoologi ecc.. li studiano e fotografano così. Idem anfibi. Esempio. Trovo un rospo sotto un sasso o dentro un pozzetto in giardino, gli faccio 2 foto sul prato e poi lo metto in una posizione migliore del pozzetto di prima. Per quanto riguarda i mammiferi la differenza tra un attrattivo e l'addomesticamento secondo me sta nella quantità (differenza estrema tra uno o due cucchiaini e una busta intera) e nella frequenza. Una volta a settimana per 1 o 2 mesi contro tutti i giorni. L'attrattivo li fa avvicinare FORSE ad un determinato luogo vicino ad un luogo da lui abitualmente frequentato, ma non costituisce per l'animale un sistema di alimentazione, per cui non modificherà in alcun modo le sue abitudini di ricerca nè quelle predatorie. Una faina che trova una o due volte a settimana 1/4 di mela, dovrà comunque andare in giro a cacciare topolini ecc.. perchè con quel pezzettino di mela non ci ha nemmeno cenato. Trovasse invece tutti i giorni cibo in abbondanza, cambierà tutte le sue abitudini in funzione di quel cibo.Compresi i luoghi di frequentazione. Ovviamente stiamo sempre parlando di comportamenti evitabili e/o border line. Ma detto che è l'unico sistema di studio/foto, cerchiamo almeno di alterare meno possibile la natura. |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 13:40
@Marcorik Se non fosse che anche nelle oasi dove andiamo in gruppo a fotografare l'airone, c'è una qualche interferenza nella natura e quindi niente Superenalotto. Alcune Oasi hanno direttamente mangiatoie per passeriformi se non rapaci, altre introducono e/o preservano anche l'ittiofauna (che è quella che attira gli ardeidi) e dove va tutto bene, alcune oasi sono frutto della modificazione del territorio da parte dell'uomo. La maggior parte sono dighe artificiali che creano paludi. Altre sono direttamente artificiali. Quindi come vedi, il superenalotto non esiste. Nel 99% dei casi c'è o c'è stato l'intervento dell'uomo. Vicino a me in du2 laghi con annesse paludi, c'è la più grande popolazione svernante e riproduttiva di ardeidi del Lazio. Stiamo parlando di un grande parco protetto a livello regionale con tanto di oasi, vincoli ambientali e personale apposito a libro paga Regione Lazio. Vuoi sapere perchè la zona è così frequentata dagli ardeidi?? Te lo dico io: ci sono lungo gli invasi intorno 2 grossi allevamenti di trote e tra quelle che scappano e quelle che riescono a rubare attraverso le reti ci mangiano tutti gli uccelli. Quindi anche andare a fotografare lì è censurabile? Dove sta il superenalotto? |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 13:45
Secondo me queste pratiche ci sono sempre state ma quando la fotografia era meno diffusa c'era meno consapevolezza da parte di chi vede la foto; ci si limitava a rimanere affascinati senza chiedersi come si era ottenuto uno scatto. |
user81826 | inviato il 18 Marzo 2019 ore 13:59
Lufranco, d'accordo, mi fido di quanto dici e lo comprendo, però ognuno impone i suoi limiti/paletti ed il confine tra quello lecito e quello no è sempre molto sottile e non valido in assoluto. Comunque siamo d'accordo, spero, che almeno il fatto avvenuto è fuori limite. |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 14:09
@PaoloPgC Certamente, ognuno ha i propri paletti, e ti assicuro che i miei sono strettissimi rispetto a quelli della media degli altri fotografi naturalisti. Per quanto riguarda rettili ed anfibi, a parte i rospi in giardino, non ho ancora fotografato niente. Per quanto riguarda invece il fatto in questione, non solo è ampiamente fuori limite, ma l'ho segnalato ovunque con la speranza che l'autore venga fatto fuori dalle principali piattaforme di pubblicazione fotografiche (è gente che si nutre di like), ma anche che venga sanzionato da enti preposti. Io cmq faccio sempre distinzione tra fotografi naturalisti e fotografi di animali. Tra chi lo fa cioè perchè ama la natura e chi perchè ama vedere e far vedere le sue foto di animali. |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 14:26
Mi trovo in accordo con Lufranco. Ha usato ottime spiegazioni ed ottime parole e mantiene il comportamento che cerco di mantenere anche io. Fotografare si, ma non è e non deve essere la mia priorità, che deve invece essere quella di salvaguardare la specie, cercando di fotografarla. Non ho mai usato o sono mai andato in posti dove, per fotografare qualcosa, veniva sacrificato qualcos'altro. Posso dire una cosa che forse non troverà d'accordo molti? Se di una specie ho tremila foto in tutte le pose, è evidente che forse sto manipolando più del dovuto ed in quella situazione/luogo ci vado più del dovuto... Mica sarà possibile fare trenta pose diverse in tre o quattro ore di appostamento no? |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 15:04
"notizia triste che fa paio con quello che mi è capitato di sentire su alcuni "fotografi" che INCOLLANO le vipere sulle pietre. Orrore" Questa mi sembra tanto un invenzione .... |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 15:38
Brutto gesto, da condannare, ma ricordiamo che spesso viviamo nell'incoerenza totale, ci meravigliamo di ciò, ma nn ci chiediamo come vengono trattati e macellati gli animali o pezzi di essi, che abbiamo tutti i giorni nel piatto. Premetto nn sono né vegano ne vegetariano e ne animalista ecc ecc. ma qualche domanda me la faccio... |
user33434 | inviato il 18 Marzo 2019 ore 15:41
Siamo essere umani, l'incoerenza è la vera caratteristica che ci distingue dagli animali |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 18:23
“ Qui c'è l'aggravante della crudeltà, ma quante fotografie sono frutto di mera finzione? „ Uno schifo, qui siamo all'estremo però, fotografare un martino LIBERO , solo mettendo un posatoio o un'attrattiva mi sembra una cosa ben diversa. |
user17361 | inviato il 18 Marzo 2019 ore 18:49
Poi c'è chi I pesciolini da dare al Martino nella bacinella li trova nei fiumi in secca e quindi morirebbero comunque. |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 18:54
Infatti c'è sempre il salvatore della patria. Fatta la legge trovato l'inganno!!! Ormai si sta per classificare una sottospecie del martino Alcedo atthis piscina |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 19:02
“ Poi c'è chi I pesciolini da dare al Martino nella bacinella li trova nei fiumi in secca e quindi morirebbero comunque. „ Magari c'è anche chi li mangia... pesciolini e pescioloni, o tutti vegani? Tempo fa ho fatto un corso di fotografia macro, abbiamo fatto anche un'uscita, c'era chi tra gli accompagnatori ci raccomandava di fare attenzione a quello che calpestavamo....... , si ma come si fa, forse a questo punto è meglio stare a casa, la via giusta sta nel mezzo. |
user148470 | inviato il 18 Marzo 2019 ore 21:00
la sottospecie di Martino... |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 243000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |