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Comunque si dorei che ormai il post si è dipanato. Ora si rischia di diventare un po' troppo ripetitivi, Chi ha letto ha detto la sua e giustamente i nuovi non leggono 8 pagine di cazzate... Ringrazio tutti gli intervenuti soprattutto perchè mi avete aiutato a mettere a fuoco quello che penso, poi magari domani cambio idea. In realtà questo era il mio intento. Grazie e buona notte
“ “Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista." (Francesco D'Assisi) „
Mmmh.. Sarà, ma a sensazione nutro qualche dubbio sula reale paternità di questa massima. Mi suona come vera bufala.
Francamente non me la vedo come farina del sacco del patrono italico. Sicuramente non con tali termini. Inoltre mi risulta che il concetto e sostantivo di "artista" è stato coniato ed è entrato in uso qualche secolo dopo.
Poi anche andando al contenuto... le perplessità rimangono. Ad es. un chirurgo dovrebbe utilizzarle tutte 3, così come tanti operanti di varie professioni, e francamente non lo vedrei catalogato come artista. Come pure un infermiere, tanto per restare nel settore.
Chiedendo a Gino Strada se si sente un artista... è facilmente immaginabile quale sarebbe la sua risposta, in aggiunta alla nostra.
La frase citata è attribuita a San Francesco anche se, come spesso succede in questi casi, nei secoli avrà subito delle “modifiche”, magari sostanziali. La verità è che la parola “arte” aveva un tempo un significato molto più pratico e tangibile, rispetto a quello che oggi le attribuiamo e nel medioevo l'appellativo di artista era utilizzato per chi dimostrava di saper fare qualcosa meglio di altri.
L'arte, sia come concetto che da un punto di vista operativo, non è una conquista "eterna" e progressiva nella storia dell'uomo; ci sono stati (e ancora ci saranno) periodi in cui è rifluita abbastanza passivamente all'interno dell'artigianato, senza figure particolarmente emergenti, ma non per incapacità, bensì per accettazione (o imposizione) di freni culturali. Mi vengono in mente due periodi in particolare: 1 - tra il IV sec. d.C. e il primo Medioevo, con la crisi dell'Impero Romano e lo sfaldamento del sistema culturale che definiamo "classico" e che si era creato in alcuni millenni a partire dall'età del bronzo; 2 - molto prima, con il passaggio da un'economia di caccia e raccolta del Paleolitico, ad un'economia neolitica di produzione che ribaltava completamente i rapporti culturali che l'uomo aveva instaurato con la natura (e con la sua idea di "soprannaturale") Credo che anche in quei casi il dubbio avesse preso il sopravvento, nella mentalità degli artisti, rispetto ad una serie di "valori" che in precedenza erano ritenuti fondamentali
user148740
inviato il 10 Marzo 2018 ore 9:28
“ molto prima, con il passaggio da un'economia di caccia e raccolta del Paleolitico, ad un'economia neolitica di produzione che ribaltava completamente i rapporti culturali che l'uomo aveva instaurato con la natura (e con la sua idea di "soprannaturale") „
anche questa me la segno, stai diventando il mio spacciatore di aforismi. ma al di là di questo è molto vero quello che dici. e c'è qualcosa che mi ha sempre legato all'arte paleolitica. ricordo ancora l'incredulità che mi ha generato l'entrare in alcune grotte in Patagonia, poco conosciute in una proprietà privata, l'estancia la maria il proprietario era una persona magnifica ma penso sia morto, non so se sono ancora visitabili
user148740
inviato il 10 Marzo 2018 ore 9:34
in queste grotte oltre alle classiche mani e scene di caccia c'erano anche dei dipinti stranissimi, astratti, il cui significato ancora non è stato capito. Fernando mi diceva che secondo lui eran state create dopo l'assunzione di erbe presenti nella proprietà (ma non me le ha fatte vedere) E io lo credo che fosse fatte durante "viaggi sciamanici", anche il rapporto con il divino allora era completamente diverso
user148740
inviato il 10 Marzo 2018 ore 9:38
l'arte astratta è nato ben prima del 900 e probabilmente ora come 10.000 anni fa è legata all'uso di sostante che alterano la psiche
user148740
inviato il 10 Marzo 2018 ore 9:45
e sulla mia scrivania c'è sempre la riproduzione della venere di savignano..
Eh, qualche volta non mi dispiacerebbe poter mollare tutto e tornare a vivere come a quei tempi; certo, al solito c'è chi dirà che è un po' come dire che "si stava meglio quando si stava peggio" e frasi fatte simili; si dirà che all'epoca si campava 40 anni di media o anche meno, ma la durata e la pienezza della vita non sono la stessa cosa. Non credo che all'epoca ci fossero tanti suicidi di 12-13enni per stati depressivi come avviene oggi; si campava 40 anni ma almeno non si rischiava di perdere il lavoro alla soglia della pensione come sta accadendo a tanti; non si era obbligati a migrazioni di migliaia di chilometri per sfuggire a guerre croniche per poi ritrovarsi sfruttati in nero. Insomma, viviamo in uno di quei momenti storici in cui è difficile immaginare l'arte senza il dubbio
user148740
inviato il 10 Marzo 2018 ore 10:49
mah, io sento che siamo vicini al punto più basso, spero solo di arrivare a vedere il nuovo Giotto
user148740
inviato il 10 Marzo 2018 ore 10:53
e le tue parole mi fan rileggere diversamente anche san francesco e il rapporto con la natura prima e dopo di lui
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