| inviato il 27 Settembre 2017 ore 10:00
“ Ho visto e appena installato una pre-relase di darktable per windows. Sul sito dicono che è una versione sperimentalissima. Qualcuno lo sta provando in questa versione ? Purtroppo dove ho ubuntu è a 32 bit, e darktable non è proprio adatto, mentre con windows ho un sistema 64 bit, e quindi posso provarlo. Rispetto a rawthrapee come vi trovate ? Io ho fatto una prova, non è malissimo. „ anche io ho installato la versione pre-alpha di Darktable su Windows e giocherellato un po ed effettivamente, a parte qualche lentezza e bug, è veramente un software che promette bene. Sono rimasto stupito che il software, anche se grossolanamente, ha una compatibilità con i file xmp di Lightroom. La conversione del Raw( Canon ) è poi ottima, cosa che non ho riscontrato in software commerciali come Affinity e Aftershot. Se semplificassero ancora di più l'interfaccia potrebbe sostituire software più blasonati facilmente. |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 10:08
Infatti il problema non sorgeva solo con Darktable, ma con tutti i software di demosaicizzazione RAW, che dipendono tutti da Libraw. Penso che la dipendenza sia dovuta al fatto che il RAW viene considerato un elemento dell'hardware della fotocamera che, in effetti, puoi collegare direttamente via cavo per prelevare i file tramite lo specifico protocollo di comunicazione (per Canon è PTP, ma per altri brand potrebbe essere differente). Detta in informatichese grezzo: nessuno ha avuto voglia di "tirare fuori" la parte di demosaicizzazione da quella di estrazione del file |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 12:22
@michele L'interfaccia è questione di abitudine. In effetti all'inizio fa un pelo paura, po ne capisci lo spirito e ti ci abitui. A mio avviso ha sin troppe funzioni e relativamente poco chiare. Vero, anche rawtherapee ha una ridondanza di funzioni, ma perlomeno in questo casoq ueste sono sostenute da un fondamento teorico. Un software proprietario bada un pelo di più alla semplicità ed usabilità in quanto pensa ad un pubblico vaso e anche non specialista, il software libero non risparmia in funzioni e lascia scelta all'utente il livello di utilizzo. Darktable ha un insieme di funzioni di base che nella maggior parte dei casi sono sufficienti, che possono essere anche raccolte in un elenco di preferiti senza andare a cercarle qua e la. Per quel che mi riguarda, più riesco ad usare software libero meglio è. Io sono ancora in una fase di apprendimento, sto ancora "sviluppando" le foto delle vacanze, e dopo aver cominciato con LR, adesso l'ho progressivamente abbandonato in favore di darktable, rawtherapee (prevalente di gran lunga), gimp/krita, hugin e luminancehdr (usato pochissimo). @max Mi sembra una buona ipotesi. Volevo aggiunger euna cosa ma rispondendo a mich mi è passata di mente. |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 15:34
Intanto mi sono fatto un giretto su Darktable e devo dire che, una volta capita l'interfaccia, come efficacia dell'interfaccia non e male. Per esempio, dovendo schiarire un po' le ombre in una foto esposta male (un controluce pazzesco) sono riuscito a fare con una mossa di slide quello che su ufraw facevo con un paziente intervento sulla curva. Simpatica poi la possibilità di spostare direttamente l'istogramma, e lo Switch rapido da lineare a logaritmico, sia nell'istogramma che sulla curva. Ora dovrei decidere se concentrarmi su Darktable o Rawtherapee. Conoscendomi, per giorni li userò entrambi facendo i confronti, e poi tornerò al jpeg Digikam ho dovuto abbandonarlo, mi esplode in continuazione, come tutte le app Kde |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 22:46
Il problema di rawthapee è che lo puoi fare con i comandi sull'esposizione, agendo sui comandi ombre/alteluci, usando ben due curve insieme (e sulla interazione delle due debbo ancora capire), agendo sul tone mapping, agendo sulle regolazioni LAB, lavorando sul modello di aspetto coleore cie 2002 o spostandoti nel menu wavelet settings. Una volta capita la differenza tra queste funzioni, secondo me hai imparato molto sulla PP delle foto, certo che nel mezzo devi leggerti una enciclopedia. Nel mentre su lightzone puoi usare uno strumento che ti separa le immagini nelle zone di adams e aprire solo quella parte. Passi il mouse sul livello di ombra voluto e lo alzi o abbassi vedendo prima evidenziata la zona di foto coinvolta. In certi casi lo preferisco. |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 23:45
Eh, ho notato che le mille possibilità di Rawtherapee rendono le cose un po'... complicate la questione è scegliere una strada e approfondire quella, anche perché alla fine si tratta sempre della stessa cosa. È anche il motivo per cui negli anni mi sono specializzato con ufraw che, in sostanza, ti fa lavorare sulle curve: tonali, colore, nelle due accezioni lineare o logaritmica. L'uso di quest'ultima, tra l'altro, insegna un sacco di cose su come lavorano i sensori digitali e ti fa capire al volo perché è importante esporre il più possibile a destra. Lightzone mai provato, visto che è quasi un cavallo morto sono un po' restìo a dedicarci del tempo. Tra l'altro la gestione delle zone - presente anche nell'interfaccia di demosaicizzazione di Digikam, stupenda - è bella a vedersi ma, se non hai pensato già al momento dello scatto l'utilizzo delle zone, il tutto si risolve in una serie di regolazioni a tentativi, per cui tanto vale lavorare sulle curve. “ La conversione del Raw( Canon ) è poi ottima „ L'algoritmo - o meglio, gli algoritmi, visto che ci sono diverse variazioni sul tema - è quello di libraw, uguale per tutti, notoriamente molto efficace. I vari software cambiano solo l'interfaccia con cui viene parametrizzato, e aggiungono poi alcune funzioni di PP sull'immagine risultante, come la riduzione del rumore e la regolazione della nitidezza, e qui ognuno ci mette quello che preferisce: Darktable mi sembra quello più efficace o almeno più chiaro nell'utilizzo, mentre ufraw è totalmente privo di questo tipo di "manipolazioni", che delega poi a Gimp, con cui fa comunella. Dopodiché: io studio queste cose perché interessato per lavoro e per passione, ma non le sfrutterò mai a fondo perché preferisco lasciare il più possibile le cose come stanno. Le apprezzo nell'utilizzo pratico quando mi permettono di rimediare ad errori commessi in fase di ripresa o di compensare all in emlimitazioni dell'attrezzatura, per il resto lo sport che pratico di più è quello di arrivare al risultato del jpeg in-camera partendo dal raw, per capire come ragionano gli algoritmi delle fotocamere e poter sfruttarli al meglio. Poi nitidezza e riduzione di rumore q.b., ma di recuperi ne faccio ben pochi. Al 99% faccio tutto su tablet |
| inviato il 28 Settembre 2017 ore 23:53
Io sto cercando un programma con cui imparare la postproduzione. Fino ad ora ho usato Fastone per i RAW ed in precedenza iPhoto per i Jpeg (saranno pippe mentali mie ma mi sembra che fastone ed altri programmi free che ho provato "snaturino" troppo i jpeg mentre iPhoto li gestisca meglio). Ho giocato un pochino con rawtherapee ma non sono riuscito neanche a capire da dove si comincia. Adesso è da qualche giorno che ho installato Darktable per windows e mi sto trovando relativamente bene; lo trovo ancora molto complesso (riesco credo a capire meno dell'1% delle sue potenzialità ma trovo fantastico il poter applicare una maschera). Mi piace poco il fatto che lavori su un intero tavolo luminoso da caricare di volta in volta ma credo sia una questione di abitudine. Per ora continuo ad usare FastStone per fare la selezione ed eliminazione delle foto e comunque per la maggior parte li esporto da li dato che lo trovo più veloce dato che nel 99% dei casi mi accontento di una rapida correzione di contrasto-luci-ombre. Tempo fa utilizzavo come sistema operativo Ubuntu e visto che Darktable non nasce per Windows mi chiedevo se potessi avere qualche beneficio in termini di velocità nel partizionare l'HD del portatile per caricarci Ubuntu per gestire le fotografie. |
| inviato il 29 Settembre 2017 ore 14:49
Cerco di essere sintetico, perché potrei scrivere un bel po' Non conosco Iphoto. Fastone è un ottimo organizzatore di foto, io lo uso, permette qualche basilare modifica, ma non è un programma molto adatto allo sviluppo foto. Peraltro mi pare di aver letto sul forum che non è ottimizzato per la visualizzazione, per cui lo userei con cautela. Darktable e rawtherapee non sono programmi immediati, bisogna entrare nella loro logica e poi non sono così difficili. Però non si possono aprire e usarli di brutto, a mio avviso per usarli bisogna leggere la documentazione che fornisce anche i fondamenti teorici del lavoro da fare. Per cui io consiglio di cominciare a leggere. Rawtherapee è un software in versione stabile per tutti i sistemi operativi, per cui lo puoi utilizzare indifferentemente. Darktable su windows è in versione sperimentale, per cui può avere bug gravi e crashare all'improvviso; lo userei solo in forma sperimentale, se daktable è il tuo preferito consiglio di mettere una qualche versione di gnu/linux. A 64 bit, ovviamente. Anche se il ho subito crash molto rari. |
| inviato il 29 Settembre 2017 ore 22:41
Grazie per la risposta Loiety, ho una fotocamera che scatta Raw solo da inizio anno per cui la postproduzione è per me una novità piuttosto recente (dato che non si può parlare di postproduzione dei jpeg che mi dava la compatta). Rawtherapee l'ho provato, ma proprio non sono riuscito a capirlo. Mi sembra tutto molto confusionario. Darktable mi sembra sia pensato per seguire una certa logica di sviluppo dei file, magari all'inizio non immediata ma a cui ci si può abituare. Anche la questione dei file xmp mi piace molto dato che conserva le varie versioni di sviluppo sempre pronte per essere esportate di volta in volta nel formato e risoluzione desiderata praticamente senza aggiungere peso alle cartelle. In realtà il tavolo luminoso lo sfrutto poco perchè non mi piace usarlo per gestire gli archivi (che ho su HD esterni), preferivo la soluzione di fastone dove potevo esplorare le cartelle ed aprire solo i file che mi interessava sviluppare in quel momento, Darktable mi "obbliga" a caricare magari un'intera cartella anche se poi lavorerò solo su 1 o 2 file, motivo per cui tengo ancora Faststone con cui guardo i file e poi eventualmente faccio apri con darktable direttamente sul singolo RAW. Chiedevo di Ubuntu perchè pensavo che un sistema operativo più leggero e veloce potesse aiutare anche a velocizzare i vari processi di caricamento e gestione dei file. Ad imparare vado piano sia perchè non sono un asso del PC sia perchè TUTTI quelli che conosco usano prodotti Adobe ma per una decina di foto al mese -tra l'altro non certo di pregio- non mi va di spendere soldi in abbonamenti, ne di fare il pirata... Per ora ho guardato tutorial e trovato (qui su Juza) un manuale in Italiano che ho scaricato e leggerò con calma. |
| inviato il 30 Settembre 2017 ore 10:42
“ Tempo fa utilizzavo come sistema operativo Ubuntu e visto che Darktable non nasce per Windows mi chiedevo se potessi avere qualche beneficio in termini di velocità nel partizionare l'HD del portatile per caricarci Ubuntu per gestire le fotografie „ Direi prorpio di si, ho usato il pacchetto ubuntu/darktable su un vecchio portatile dualcore senza problemi fino a pochi mesi fa. Per la gestione dei file io creavo l'abum poi suddividevo i raw in una singola cartella e ne creavo una nuva per i futuri jpg, dopodichè aprivo la cartella dei raw con darktable gestivo tutto da li, ma a differenza di lightroom che gestisce tutte le cartelle assieme con darktable si gestisce una cartella/album per volta |
| inviato il 30 Settembre 2017 ore 21:12
A mio avviso se vuoi risparmiare davvero in risorse devi usare xubuntu. Unity è vorace di risorse grafiche e ti uccide il computer e xfce ha una ottima usabilità. Mai provati budgie e cinnamon |
| inviato il 30 Settembre 2017 ore 22:21
Bho... nell'eventualità terrei comunque la parte Windows per le cose di tutti i giorni e quella linux solo per gestire le foto (che scarico sul pc e dopo averle selezionate e sviluppato quelle che mi interessano al momento metto su HD esterno e cancello dal pc). Non ho mai usato xubuntu ma per questo tipo di utilizzo non dovrei avere problemi nonostante sia un pochino negato con le cose tecnologiche. |
| inviato il 30 Settembre 2017 ore 22:21
Bho... nell'eventualità terrei comunque la parte Windows per le cose di tutti i giorni e quella linux solo per gestire le foto (che scarico sul pc e dopo averle selezionate e sviluppato quelle che mi interessano al momento metto su HD esterno e cancello dal pc). Non ho mai usato xubuntu ma per questo tipo di utilizzo non dovrei avere problemi nonostante sia un pochino negato con le cose tecnologiche. |
| inviato il 30 Settembre 2017 ore 22:21
Bho... nell'eventualità terrei comunque la parte Windows per le cose di tutti i giorni e quella linux solo per gestire le foto (che scarico sul pc e dopo averle selezionate e sviluppato quelle che mi interessano al momento metto su HD esterno e cancello dal pc). Non ho mai usato xubuntu ma per questo tipo di utilizzo non dovrei avere problemi nonostante sia un pochino negato con le cose tecnologiche. |
| inviato il 30 Settembre 2017 ore 23:30
Provate studiobuntu |
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