user10303 | inviato il 29 Febbraio 2016 ore 12:32
Si, ma il mezzo fotografico, appunto, si è evoluto. Pensa alle nuove Sony che montano a bordo i filtri GND a cristalli liquidi, o ai nuovi firmware che consentono il blend di esposizioni multiple. Non sono anche questi intrinseci a questo punto? |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 12:32
“ In tutta questa discussione ho capito una cosa , e cioè che basta una semplice bonaria provocazione „ Che in termini di forum si chiama "flame": è contrario alla netiquette, e in altri forum, meno permissivi di questo, ti sarebbe costato un'ammonizione o addirittura un ban! |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 12:38
“ Ma, pare che il discorso non sia "riprodurre la realtà", anche perchè, usare un plamp, truccare una modella, usare un pannello, sono fondamentalmente tutte alterazioni della realtà. „ Beh, no: la luce creata dal pannello o il trucco della modella sono realtà quanto qualsiasi altra cosa, e stanno lì davanti alla macchina fotografica. Evidentemente anche un pupazzetto spostato sulla scena di un bombardamento, per esempio, è realtà, ma è ovvio che in quel caso l'alterazione della scena è problematica per tutt'altri motivi. |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 12:39
"Come al solito da questi discorsi non può che uscirne fuori il solito fastidioso limite mentale di chi pensa che una manciata di bit sia la rappresentazione della realtà..." hai appena vinto una medaglia Janx:) Infatti non c'è assolutamente un fine ne un senso. L'unico senso come in tantissimi campi è : "io non lo faccio, non mi piace, non so fare, non mi piace allora nessuno può farlo" Italico ragionamento veramente imbarazzante! Se vogliamo fare un parallelismo è un po come un cattolico al family days che urla per impedire ad altre persone di vivere secondo i loro gusti quando il mondo è già avanti 150 anni :) io rido ma è veramente imbarazzante.. |
user10303 | inviato il 29 Febbraio 2016 ore 12:46
“ Beh, no: la luce creata dal pannello o il trucco della modella sono realtà quanto qualsiasi altra cosa, e stanno lì davanti alla macchina fotografica. Evidentemente anche un pupazzetto spostato sulla scena di un bombardamento, per esempio, è realtà, ma è ovvio che in quel caso l'alterazione della scena è problematica per tutt'altri motivi. „ Per me, la macchina fotografica è un mezzo attraverso il quale il fotografo intende condividere un istante. Se l'intento è quello di mostrare una modella con le labbra rosse, che queste siano rosse per via di una cera pigmentata, o che lo siano per via di un'alterazione digitale, per me non fa alcuna differenza. Soffrirò pure di pragmatismo acuto, ma proprio non riesco a trovarci una differenza. |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 12:55
“ Si, ma il mezzo fotografico, appunto, si è evoluto. Pensa alle nuove Sony che montano a bordo i filtri GND a cristalli liquidi, o ai nuovi firmware che consentono il blend di esposizioni multiple. Non sono anche questi intrinseci a questo punto? „ Dipende. Si arriva sempre a un punto in cui la faccenda non è così ben definita e meriterebbe discussioni a parte. In ogni caso "intrinseco al mezzo fotografico" è in senso concettuale, non si riferisce in generale alla macchina fotografica come oggetto (che, tecnicamente, oggi potrebbe includere anche un software per creare da zero un'immagine puramente grafica in macchina). |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 13:01
Si sta dicendo una cosa diversa. Lasciamo perdere il discorso relativo a Fotografia=Realtá, perché lascia veramente in tempo che trova. Anche nel piú spudorato dei documentari viene proposta una visione soggettiva della realtá vista dall'occhio umano e in ogni caso (vecchio come il cucco), il sensore della fotocamere ha un modo assolutamente diverso di raccogliere input e trasmettere output rispetto al nostro occhio. Il punto é che nel momento il cui dal PC decido di appiccicare un fulmine, un unicorno, un santo, un "nuovo" sole", una fonte di luce che non esisteva, una nebbia, et similia, poi posto la mia "immagine" nella sezione " paesaggio naturale ", bene o male che lo faccia, sto palesemente sbagliando sezione. Se tanto il risultato é quello che conta, perché non inserire la propria immagine nella sezione "Artwork"? Paura di prendere meno likes? Poi ognuno é liberissimo di passare una settimana davanti al PC per ricreare un'illustrazione o lavorare con le maschere ogni singolo dettaglio della propria fotografia. Basta chiamare tutto con il proprio nome. Perché la distinzione ad un certo punto é necessaria. Soprattutto oggi che i social media hanno creato abusi nella terminologia. Vedi in primis l'utilizzo spropositato ed a proprio comodo del termine Arte. |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 13:05
“ Per me, la macchina fotografica è un mezzo attraverso il quale il fotografo intende condividere un istante. Se l'intento è quello di mostrare una modella con le labbra rosse, che queste siano rosse per via di una cera pigmentata, o che lo siano per via di un'alterazione digitale, per me non fa alcuna differenza. Soffrirò pure di pragmatismo acuto, ma proprio non riesco a trovarci una differenza. „ In effetti direi che in sé un caso del genere non pone né ha mai posto problemi come quelli di cui si discuteva (al massimo potrà non piacere se fatto male, ma vale anche per il trucco). |
user10303 | inviato il 29 Febbraio 2016 ore 13:13
Su questo possiamo anche essere d'accordo. L'unico dubbio è: quando l'alterazione è da considerare "eccessiva"? Chi dice che creare la scena debba essere una operazione materiale? E' una legge? Sia ben chiaro, più o meno la penso come te, ma credo di essere molto più freddo nell'approccio. Schiarire una zona attravero l'apertura digitale delle ombre, o farlo con una torcia elettrica, per me è la stessa cosa: sto creando una scena. Vestire una cavllo da unicorno, o disegnare un unicorno non fa differenza: sto creando una scena in cui c'è un unicorno. Poi, cataloghiamola come vogliamo, ma a questo punto, in "paesaggio naturale", cominciamo a levare anche le varie foto fatte coi filtri a densità neutra, coi polarizzatori e con le doppie esposizioni. Ovvio, sto estremizzando, pure per me creare un fulmine è qualcosa di veramente triste... |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 13:14
scusate, ma la sezione photo art esiste appunto per chi intende farci quello che vuole di ogni propria foto, quindi non capisco il problema dove sta di casa a me il bagliore mancava come lavoro, ben vengano post del genere, sembra la solita battaglia avifauna controllata oppure no, a chi non interessa questo genere di cose, che guardi altrove, magari la sezione nudo |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 13:25
Compro altre birre e patatine.. |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 13:28
Ancora una volta. Il punto non è come si postproduce o quanto si postproduce ma il perchè, finchè non si capisce questo si va avanti in una guerra in cui tutti hanno torto. I lavori di Lachappelle hanno un elevato grado di concettualità, la post è al servizio di essa e non tesa all'abbellimento estetico o all'effetto Wow Non posso dire la stessa cosa ad esempio delle stelle polari con relativo startrail incollate sopra paesaggi rivolti verso sud, niente di male, ognuno può fare come crede nelle sue foto ma non ci vedo ne il paesaggio naturale ne la concettuaità dell'arte La specificità del mezzo non ha nulla a che vedere con le caratteristiche di sfocato delle ottiche (ricadiamo nel pittorico) o della gamma (siamo nel tecnico) ma riguarda il suo linguaggio un buon riassunto lo ha fatto Mulas "Al fotografo il compito d'individuare una sua realtà, alla macchina quello di registrarlo nella sua totalità" totalità che può andare anche decisamente oltre lo sguardo del fotografo al punto che citando la Sontag " i migliori fotografi surrealisti sono spesso stati quelli che meno hanno cercato di esserlo" Quanto all'equazione tra chi critica un certo modo di fare post e l'ignorante informatico che non vuole adeguarsi ai tempi ci andrei cauta, in una delle ultime discussioni in prima fila tra i critici c'era un ACE |
| inviato il 29 Febbraio 2016 ore 14:07
bah mi ero perso l'ennesima discussione pp si pp no non capivo 8 pagine per scrivere come fare un bagliore, poi ho visto che dopo 2 risposte si è svoltato Quoto Caterina! |
user10303 | inviato il 29 Febbraio 2016 ore 14:21
“ Al fotografo il compito d'individuare una sua realtà, alla macchina quello di registrarlo nella sua totalità „ Dove per "macchina" dobbiamo inevitabilmente andare oltre la semplice fotocamera. La macchina deve essere rappresentata da tutto il processo di elaborazione, altrimenti stiamo parlando del niente. Perchè se io, astrofotografo, volessi mostrare la realtà di una galassia lontana, lo farei con la mia "macchina": un sensore ccd, un pc e una manciata di software. Sul discorso del perchè si post produca, sono d'accordo che in grande maggioranza, e mi ci butto dentro in prima persona, ci sia l'intenzione di enfatizzare ciò che si percepisce e si vuol condividere. Mi spiego meglio: può capitare di assistere ad un tramonto surreale, dove l'occhio umano è in grado di percepire sfumature e tonalità che non possono essere colte dalla fotocamera, o da un singolo scatto, ed è li, quando si vuol condividere la propria realtà, che è necessario post-produrre, ma ancor di più è necessario cercare di non farsi prendere dall'enfasi, cosa molto difficile. Lo startrail, preso come esempio, mi trova d'accordo, così come certi panorami del nord italia che mostrano una via lattea australe. Cioè quando la post-produzione diventa un mezzo atto esclusivamente ad attirare l'attenzione. Sul discorso del catalogare uno scatto come lavoro artistico, non sono d'accordo con alcuni utenti. Vorrei fare un esempio pratico. Tempo fa realizzai una foto di un panorama con la via lattea, lo scopo principale, fu quello di riprodurre, con un po' di enfasi, lo spettacolo che mi si mostrò davanti. Per avere un buon dettaglio della via lattea, senza deformazioni, stelle allungate ed altri artefatti, è necessario fare un mosaico e utilizzare un astroinseguitore, operazioni che implicano necessariamente un lavoro di post produzione. Personalmente ho cercato di mantenere lo scenario molto fedele, e l'ho fatto seguendo l'esatta posizione delle stelle, la prospettiva ecc.. Per me questo è un paesaggio naturale, per molti è un lavoro grafico, un'alterazione della realtà. Da qui la mia domanda: cose'è la realtà, e quando possiamo dire di averla alterata. |
user10303 | inviato il 29 Febbraio 2016 ore 14:23
“ bah mi ero perso l'ennesima discussione pp si pp no MrGreen non capivo 8 pagine per scrivere come fare un bagliore, poi ho visto che dopo 2 risposte si è svoltato „ Interpretazione un pelo superficiale. |
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