| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 7:34
Non ho ben capito se le foto pubblicate in fondo all'articolo sono da prendersi come esempi positivi o negativi. A me piacciono tutte. Niente effetti speciali, niente colori sparati, nessuna nitidezza irreale, e soprattutto fuori dai cliché che oggi vanno per la maggiore. Foto semplici, che apparentemente sembra non vogliano dirti nulla, ma ti lasciano dentro qualcosa. |
user46920 | inviato il 14 Gennaio 2017 ore 8:11
trovo interessanti questi spunti:
1 - Auto celebrazioni continue…
2 - non ha importanza il messaggio ma solo la fama effimera del nulla…
3 - I progetti? Quelli veri, non quelli scopiazzati di qua e di là
4 - Mancano i fotografi che sappiano distinguere l'esotico inevitabile, che serve per colpire gli spettatori oggi, dalla reale ricerca.
... è un altro che cerca un po' di popolarità in più? (come tutti)
www.google.it/search?q=Vittore+Buzzi&safe=active&client=firefox-b-ab&s
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| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 8:13
Ciao SerioMano ! 
Roberto |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 8:29
Ciao Roberto , salutami Skylab se lo vedi.
Seriomano |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:07
Sembra quasi che se non riesci a dire nulla con le foto devi cambiare (o come detto da qualcuno in questa discussione, lasciare la chitarra in un angolo se non impari a suonarla bene). Concordo che spesso manca l'umilta', ma questo non e' un problema limitato a chi ha la fotocamera in mano. Soprattutto ai nostri giorni. So bene che l'articolo non mi riguarda (non faccio mostre e nemmeno ne faro'; non saro' mai un fotografo. Ma mi sono comunque sentito coinvolto perche' espongo qualche mio scatto qui su Juza rischiando cosi di essere tacciato che in qualche modo si voglia fare mostra di se'....).
Io non so fotografare, non riesco a vedere la foto che devo fare, come realizzarla. Pero' vivrei mille volte quel momento in cui mi aspetto che dallo scatto esca qualcosa di bello (e poi provo quasi sempre una gran delusione). Ma in questo periodo sono un appassionato di questo hobby. Mi ha aiutato in un difficile momento della mia vita. Non ho ambizioni diverse da quelle di provare e riprovare ad imparare qualcosa. Sono uno di quelli che nomina Salgado o McCurry. Non per fare il figo ma perche' sono rimasto entusiasta a vedere il loro lavoro. E poi... Uscire in compagnia a fare foto e' meraviglioso. Cosi come tentare di migliorarsi.
Tutto qua. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:10
Ho letto un po'ma poi mi sono rotto.
Quanto scritto nell'articolo che sta all'origine della discussione può essere condivisibile,ma dà anche l'idea dell'ennesimo pistolotto di chi vuol dire ad altri che solo la sua sia la vera via da seguire.
Si può insegnare a come tenere in mano un pennello non a creare un dipinto. |
user39791 | inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:29
“ Si può insegnare a come tenere in mano un pennello non a creare un dipinto. „
Da scolpire nell'acciaio inossidabile. Vanno bene i consigli, i commenti sulle foto, i libri, i pistolotti, i guru, ecc... ma poi conta la pratica e il manico personale (che si migliora sempre con la pratica e con lo studio ma non si compera al mercato o su internet). Poi in genere, come diceva il grande Fabrizio, i consigli li da chi non può più dare il cattivo esempio............. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:29
Io trovo che ultimamente le foto fungano più che altro da promozione per gli strumenti utilizzati.
Non è più il nome dell'autore a firmare le fotografie, ma la marca e il modello della fotocamera e della lente utilizzate.
Intere ondate celebrative, interi trend finalizzati a sottolineare quando sia fico usare questo coso piuttosto che quell'altro. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:35
Gian Marino, nel tuo intervento hai dimostrato di non appartenere (per fortuna c'è ancora qualcuno così) a quella tipologia di persone contro cui si scaglia Buzzi, ovvero, ti rendi conto di avere, almeno per il momento, dei limiti che non ti consentono di definirti "artista" o comunque di mettere le tue immagini su un piedistallo dorato, ma comunque continui giustamente a fotografare per hobby, perché in qualche modo ti aiuta e, in fin dei conti, ti gratifica senza sentire la necessità di metterti in mostra (postare su juza serve anche per ricevere critiche e correzioni, non solo per pavoneggiarsi; vai tranquillo). Non credo proprio che un Buzzi, o uno Smargiassi o chiunque altro possa avere qualcosa da ridire verso un atteggiamento come il tuo, però è un fatto che si è sempre di meno a mantenere quell'atteggiamento (non solo in fotografia, come giustamente sottolinei anche tu), ed è questo a preoccupare.
Che poi Buzzi appartenga a quella categoria di persone che sbottano in modo spesso sgradevole o spigoloso può anche essere vero; anche Vittorio Sgarbi diventa mooolto spesso irritante, ciò non toglie che quando parla di Storia dell'Arte a togliersi qualcosa debbano essere gli altri: il cappello. |
user90373 | inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:46
Il fatto non è Buzzi si, Buzzi no, ma se c'è qualcosa di vero nella presunta perdita d'identità della "fotografia" a livello di mezzo comunicativo . Anche messa così ci saranno le diverse opinioni di chi scatta invece per divertimento, per esibirsi e/o quant'altro ma almeno si scende nel merito della questione e non al processo delle idee altrui. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:50
Gian Marino, stavo per scriverti ciò che ha scritto già Daniele Ferrari.
Modestia, semplicità e voglia di migliorarsi. Tutto qui. |
user39791 | inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:52
“ ma se c'è qualcosa di vero nella presunta perdita d'identità della "fotografia" a livello di mezzo comunicativo „
Mi spieghi meglio come è possibile generalizzare questo concetto. Io vedo grandi foto fatte nel ..../1970/80/90/2000/2010 e pessime foto fatte nel ..../1970/80/90/2000/2010. Detta in questo modo mi pare sempre di più, come avevo detto precedentemente, la menata del si stava meglio quando si stava peggio, ma enunciata da uno che prima stava meglio e ora sta peggio. Soggettivazione più che oggettivazione. E' vero che internet accende le scimmie ma è altrettanto vero che la fotografia con il digitale e gli smartphone è diventata di massa e non di élite, per cui chi faceva parte dell'élite dice che la massa non fa arte ma cacca...........discorsi vecchi e sinceramente insopportabili. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 9:54
Domanda : come faccio a cambiare titolo al 3d ? Vorrei chiamarlo "Processo al Buzzi" , "Lapidazione in piazza" ...o magari anche "Buzzi, puzzi" ... |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 10:00
Mihal, ecco il titolo: Buzzi-cone. |
| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 10:06
Al netto delle considerazione di Buzzi che possono anche essere condivisibili e poi le sue foto mi piacciono pure (perchè spesso i pistolotti vengono da gente le cui foto mi piacciono zero assoluto) , ma sembra che chi fa fotografia per campare in qualche modo si senta (e non a torto) un pò accerchiato.
Non ci sono altre forme espressive per le quali ultimamente si sia verificata tale e tanta inflazione produttiva (nemmeno la musica con Xfactor) ad opera della gente della strada. E' una forma espressiva con bassissime barriere di accesso e c'è un esplosione di produzione che invade sopratutto il web e che in un certo senso contribuisce a creare gusti/parametri/tendenze a prescindere dalla qualità intrinseca delle foto stesse.
Quindi chi fa foto da un epoca in cui lo spartiacque tra fotografo ed amatore era nettissimo ed invalicabile oggi sente un pò il bisogno di mettere i puntini sulle i, di rimarcare questo spartiacque, di arginare questa piena.
Io lo capisco pure, è così con i veri cantautori che lanciano frecciatine e snobbano i concorrenti di Xfactor che in un anno vendono più dischi di quelli venduti dai "veri artisti" in una vita e lo stesso per i "veri fotografi" che si ritrovano con un pubblico che non è in grado di distinguere la loro arte nella valanga di immagini che circolano ovunque.
Il fatto è che quando la tecnica è alla portata di molti è un pò più difficile venire fuori dal mucchio in maniera eclatante e quindi uno sente il bisogno di autoproclamarsi perchè la sua opera non è più sufficiente da sola a farlo.
Ma vale un pò in tutti i campi.
Personalmente non mi pongo proprio questi problemi perchè non ho mai avuto nessuna pretesa di fare fotografia con la F maiuscola, mi piace fotografare, mi piace portarmi a casa ricordi, per me la foto non è fine a sè stessa , è uno strumento per mantenere viva la curiosità di vedere posti e situazioni e vincere la stanchezza e la pigrizia , con i bonus di portarsi a casa dei momenti da poter rivivere nel futuro. Zero assoluto è la mia esigenza di comunicare qualcosa ad altri con la fotografia, al massimo condividere posti o atmosfere. |
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