| inviato il 14 Agosto 2015 ore 12:25
In realtà ci sarebbe un metodo per la lettura e valutazione dell'immagine oggettivo che viene utilizzato dai giurati Fiaf nei concorsi. Si chiama metodo Taddei . Mi sarebbe difficile spiegarlo qui in due parole ma solitamente viene sintetizzato con la formulina " cosa+come = Perché". Non saprei d dove linkare ma sicuramente in rete ci sono articoli più dettagliati per chi vuole approfondire. Sulla funzionalità non mi esprimo mi limito a dare l'informazione. |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 12:55
Claudio, la tecnica usata non c'entra nulla con il risultato finale e la fotografia intesa esclusivamente come documento è un concetto per fortuna superato da quasi 100 anni, poi se parliamo di fotografia in rete non si può prescindere dallo scopo con cui è realizzata, se vuole documentare, tendere all'arte o semplicemente mirare ad un suo target commerciale avrà per forza sviluppi e intenti diversi, come detto in precedenza ogni immagine deve rispondere in modo oggettivo ai parametri del suo sistema di riferimento, guardare tutto da un'unico punto di vista è fuorviante e limitante |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 13:08
Mah.... quando i venditori di droga hanno diversificato l'offerta il mondo non è diventato migliore. Sono per la libertà, ma riconosco che chi si allontana troppo dalla realtà naturale fa spesso la fine di Icaro. Ho amato e amo ancora i Pynk Floyd. ... ma hanno seminato distruzione per diverse generazioni, contribuendo alla diffusione di droghe che hanno distrutto intere generazioni, come la mia. Quando inseguiamo solo la nostra emotività oppure un interesse economico difficilmente arriviamo da qualche parte. Questo è particolarmente vero per la fotografia: posso alterare quel soggetto con una tecnica, e allontanarmi così dal documentarlo, ma questo dove mi porta? Preferisco vederlo come lo vedono realmente i miei occhi. Preferisco la realta' e la liberta' di espressione vincolata ai miei sensi e non ai soldi o altre forme di successo.IMHO. |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 13:14
Credo che Stiegliz rappresentando ciò che sentiva e non ciò che vedeva da qualche parte sia arrivato e non è un parere personale ma storia della fotografia. Per quanto riguarda il lato commerciale è lavoro. Lavoro legale. Il paragone con il mondo della droga è inqualificabile... vogliamo dare a Gastel dello spacciatore?... il lavoro si rispetta. |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 13:16
Forse non ho capito bene: un conto è la musica dei Pink Floyd , cioè quello che fanno artisticamente ti piace e ti da emozione. Un altro conto è fare quello che fan loro: a questo punto è idolatria ed è un fenomeno alquanto negativo anche perché evidenzia una scarsa personalità di chi la prova. Sinceramente Non riesco a trovare il nesso con la fotografia perdonami! |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 13:27
Noflash: per carità! I Pynk Floyd mica erano spacciatori! Facevano molti soldi facendo mega concerti e vendendo valanghe di dischi. Scrivevano brani musicali mentre erano sotto effetto di droghe. Era la cultura psichedelica che diffonevano che spingeva indirettamente i giovani a drogarsi. Allo stesso modo mi sembra che un certo modo di fotografare i paesaggi, "drogandoli" con effetti "speciali" di prodotti digitali sia una cosa sconsigliabile, innaturale: saturazione, vibrance e qualche altro effetto speciale. Anche taluni sensori talvolta danno risultati troppo diversi da come il nostro occhio vede. Credo di poter dire queste cose senza offendere nessuno. Mi dispiace per Caterina. .. Mi dispiace di essere stato frainteso. |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 13:42
la droga è un problema sociale che credo vada al di là dei P.F ma a questo punto lascerei perdere il discorso. Per quanto riguarda la fotografia penso che il fruitore davanti ad una immagine dovrebbe chiedersi perché l'autore ha scelto questo soggetto? Perché ha ripreso solo un suo particolare e non tutto intero? Perché questo tipo di luce e non un altro? Cioè cercare di capire come ha agito e pensato l'autore . da lì possiamo arrivare a capire che genere di foto è : documentaristica concettuale narrativa etc etc. ed interpretare l'eventuale messaggio. Poi passare alla condivisione o meno. Discorso ampio cmq... |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 15:15
Voglio aggiungere una cosa: una volta mi dissero "cercate la verità e la verità vi farà liberi." Io penso che questo sia vero non solo per la scienza, ma anche per la fotografia e per l'arte. La più grande bellezza è nascosta nella verità, come un grosso diamante grezzo è avvolto nella carta di giornale. Bisogna ritornare a fotografare la realtà con verità, senza trucchi e effetti (o sensori) speciali. Se guardo Van Gogh e poi vado in Provenza riconosco i colori, i paesaggi e le atmosfere. Vincent li ha interpretati, ma non stravolti. Ho concluso, questo è tutto quello che volevo dire. |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 17:37
Archiviamo come incidente la parte PF... Per il resto Claudio spero d'aver chiarito con il messaggio. Io ho imparato a diffidare dalla verità, tende a voler essere unica ma é in realtà mutevole a seconda di chi la vende, temo che ogni giorno nel mondo muoiano migliaia di persone in nome di verità parziali, preferisco affidare la mia libertà alla conoscenza, attingendola da più fonti possibili. |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 17:45
Lascierei perdere la droga e tornerei in topic. Qui si parla di soggettività e della necessità di individuare un freno meritorio al capitombolo senza uscita de "i gusti sono gusti". Una necessità inevitabile se vogliamo discutere di fotografia. E se , come io credo, la discussione e la critica sono una delle strade maestre per coltivare il nostro gusto e la nostra cultura, non possiamo cadere nell'errore di confondere il mezzo con il fine. Non penso che la ricerca di oggettività, di valori condivisi, possa esaurirsi nell'individuare soluzioni tecniche o schemi stilistici di sorta. A me possono star bene le foto meno lavorate in PP come il Colosseo viola sulla luna, così come trovo indispensabile non separare il giudizio sull'immagine dai suoi fini (commerciale, divertimento, ricordo, ricerca etc.). La traccia stilistica acquista valore solo quando è simbiosi e conseguenza del pensiero espressivo. La critica e la ricerca del valore, che qui per comodità ho impropriamente definito "oggettivo", non può che "pesare" la forza del pensiero espressivo in qualunque forma esso si manifesti. |
user75193 | inviato il 14 Agosto 2015 ore 18:39
Scopro solo ora questo 3D. Mi verrebbe voglia di scrivere un pippone infinito su una serie di considerazioni di carattere scientifico applicate alla fotografia. Magari appena avrò tempo lo farò. |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 19:03
per me assolutamente si, e' soggettiva, ci sono foto "perfette", che non dicono nulla e altre magari non bellissime dal lato tecnico, ma che trasmettono qualcosa......ma per molti non e' cosi'........ |
| inviato il 14 Agosto 2015 ore 19:27
discussione molto interessante,che mi lascia spiazzato ma piacevolmente coinvolto...punti di vista dai quali nn mi ero mai affacciato e che trovo capaci di suscitarne a loro volta degli altri.Ringrazio l'autore del topic e tutti coloro che hanno voluto svilupparne il contenuto...mi piace |
user62173 | inviato il 14 Agosto 2015 ore 19:34
Tutto assolutamente soggettivo. Tranne l'oggettività che ci mettono i soggetti. Sbagliando. |
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