| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 9:04
“ "Hai qualcosa da dire o no?"
Trovo che il problema di varie forme di arte contemporanea sia proprio questo. La maggior parte degli artisti non ha un caxxo da dire.
Emula e impacchetta un prodotto gradevole e piacevole ma privo di contenuti.
E quindi via, tutti a pagare la guida per farci fare la foto all'attore che finge di lavorare nelle risaie, a spingere per fotografare i macachi alle terme....
Cerchiamo di emulare il tramonto stampato sul muro del nostro dentista che un professionista, e esperto stampatore, ha fatto con il solo scopo di venderlo.
"Hai qualcosa da dire o no?" „
In linea generale sono d'accordo. Ma il discorso è riferito agli artisti. Qui stiamo parlando di persone che si divertono a uscire a fare foto e che, tramite questo spazio, purtroppo (o per fortuna) possono quasi avere l'impressione di esporre le loro opere, che di artistico spesso non hanno nulla, non per il loro valore intrinseco, che a volte è pure buono, ma per come nascono. Questo spazio è un po' come youtube, dove tutti possono dire tutto, sentirsi dei professionisti, quando i veri professionisti sono altrove.
Qui è possibile sublimare il desiderio di emergere. Si taglia la strada, niente concorsi, niente critiche vere, niente studio, niente stampe, niente pubblicazioni, niente sbatti, niente investimenti (quelli veri, scelte di vita, non di attrezzatura). Ovviamente è solo un'illusione ma, ad oggi, gran parte della realtà che viviamo è un'illusione. Juza potrebbe, ad esempio, decidere di chiudere il sito oggi. Tutto scomparirebbe e nessuno, qui dentro, esisterebbe più. |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 9:06
@Grohmann, ma figurati ci mancherebbe, rileggendo il mio scritto, la tua è una interpretazione effettivamente lecita 
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| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 9:31
mamma mia come la vivete male la fotografia.
addirittura privarsi di scattare perchè "potrebbe" non dire nulla a chi la guarda.
un detto dice: " sono resonsabile di quello che dico, non di quello che gli altri capiscono"
traslato in fotografia si potrebbe dire "sono responsabile dell'istante che immortalo, non delle interpretazioni che gli altri gli danno" |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 9:32
bisogna anche saper leggere quello che si critica secondo me dovresti rileggere la discussione è evidente che non hai capito
Mi cito
“ vanno scisse le due motivazioni tutto qui.
Perchè scatto? mi ha emozionato quel momento volevo fissarlo
Perchè condivido e dove? ecco questa dovrebbe essere slegata dalla precedente. „ |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 12:17
Comunque ritrovarsi a tirare fuori questo discorso è un po' come buttare le pietruzze in acqua: un attimo di splash poi tutto rimane perfettamente piatto. |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 12:18
Sono d'accordo quando si parla della doppia motivazione di cui riferisce Matteo, ma non possiamo dimenticare che esistono anche motivazioni banali, semplici, umorali che possono muoverci.
Perche scatto? Perché è un modo di guardare, di ricordare un momento, di certificare la mia vita, perché effettivamente mi ha emozionato un momento anche se visto già milioni di volte, soprattutto perché, molto semplicemente, l'ho visto non su internet, su una rivista, su un libro, ma quando ho scattato lì c'ero io, ero avvolto in quella atmosfera: non è per niente la stessa cosa vedere la foto di tramonti ed esserci. Anche di tramonti banali. Meglio viverla che guardare la vita.
Sono stato 3 volte in Normandia e Bretagna: milioni di persone lo hanno fatto, ma essere lì, seguire i sentieri, " sentire quell'aria e quella atmosfera" , parlare con quella gente...mi hanno letteralmente salvato da momenti di stanchezza, un po' di depressione, hanno rallentato la mia vita da troppi anni passati a lavorare 15 ore al giorno e anche di sabato e domenica. Ralkentare la mia vita è una sensazione che ho provato spesso mentre fotografo.
Il secondo punto è perché condivido: ma se non pubblicassi rimarrei chiuso nella mia stanzetta, solo, non avrei la possibilità di confrontare una mia foto con altri più o meno bravi. Probabilmente essere da solo finirebbe per demotivarmi ( per demotivarci) e rendere sterile il mio modo di fotografare. Per me pubblicare su Juza è anche avere un archivio più o meno ordinato delle cose che faccio e rivederle per me e non sempre per gli altri. Sono estremamente confusionario nel tenere le mie foto negli hard disk.
Infine, e qui è la parte dolente, mi piacerebbe che si potesse parlare, quando se ne ha voglia, pacatamente e gentilmente, delle proprie e altrui proposte, chiedere e ricevere spiegazioni su tecniche, luoghi, utilizzo della luce, etc. Questo l'ho ottenuto raramente e solo con qualcuno grazie a MP o telefonate, ad esempio tempo fa con Fabio Marchini ( oggi passato al professionismo) e con altri 2/3. Proprio ultimamente mi ha fatto molto piacere ricevere un MP di Matteo Groppi di critica garbata su una mia foto: la vedevamo diversamente, ancora non sono convinto della sua interpretazione, ma mi è piaciuto e ho riflettuto su quanto mi ha scritto. Ma quante volte questo succede? |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 12:46
Ci sta ma pubblicando in un luogo che ha uno spazio per i commenti per le foto ti attendi solo like e mi piace o se arriva una critica la prendi comunque bene?perché é un po' questo di cui parlo
Uno come scritto non é responsabile di quello che un altro percepisce o capisce dipende anche dal bagaglio culturale di chi guarda.
Ma chi pubblica conosce il pubblico a cui si rivolge e la scelta di quello scatto per quel pubblico é sua e lui sta comunicando e parlando a quella platea |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 13:07
Io non sento per niente il "peso" di quanto pubblico. Amo da quando ero ragazzo la fotografia, ma non è la mia attività principale, è un piacevole gioco anche se cerco di impegnarmi, ma ho altre responsabilità. Pubblico quel che so dare.
Ho scritto spesso "garbate" critiche perché, come sai bene, è facile finire in rissa , cosa estremamente fastidiosa. Ho letto la tua critica e l'ho accettata come per il passato quelle fi un numero ristretto di persone che stimavo. Ma una volta, di fronte ad una mia foto di Nanarola discretamente apprezzata ( il che non ha grande significato) un ragazzo mi disse chiaramente qualcosa come" perché tutto questo rumore per questa brutta foto? Io ne ho una simile molto migliore" senza spiegare i perché. La sua foto, fatta con un supergrandangolo, aveva le casette tutte visibilmente inclinate; sembravano pericolanti. È questa una critica?
Purtroppo sembra che non vi sia una via di mezzo di commenti tra l'essere entusiasti ( magnifica, stupenda, capolavoro) ed essere saccenti, volgari e scortesi. |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 13:15
É come sulle foto ci sono diversi livelli di pubblicazione e ci sono diversi livelli di commenti, non tutti hanno lo stesso peso
Uno vale uno é una delle più grandi stupidaggini dette |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 13:29
“ Ma una volta, di fronte ad una mia foto di Nanarola discretamente apprezzata ( il che non ha grande significato) un ragazzo mi disse chiaramente qualcosa come" perché tutto questo rumore per questa brutta foto? Io ne ho una simile molto migliore" senza spiegare i perché. La sua foto, fatta con un supergrandangolo, aveva le casette tutte visibilmente inclinate; sembravano pericolanti. È questa una critica? ( magnifica, stupenda, capolavoro) ed essere saccenti, volgari e scortesi. „
A prescindere dalla maleduzione elevata a stile di vita, il limite grosso di dare o ricevere commenti tecnici qui, è che non ha mai ben chiara l'autorevolezza e la competenza degli interlocutori.
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| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 13:45
Sono d'accordo con Matteo e Stefano.
La frase di Stefano pone un problema reale: l'autorevolezza di chi commenta. Se è vero che la profondità dei discorsi del tuo interlocutore possono costituire una indicazione, tuttavia questo può essere, però, solo una traccia.
Personalmente, e l'ho scritto spesso, tendo ad avere maggiore considerazione per il commento su una foto di paesaggio da un paesaggista che ritengo bravo. Lo stesso per una macro, per un ritratto, per la street.
Se è vero, come mi ha detto Matteo, che non è necessario essere un fotografo per essere in grado di esprimere pareri e commenti ( che, certo, vanno valutati da ogni parte provengano), in mancanza di "certificazioni" acquisite e note, preferisco ascoltare i commenti fi un bravo fotografo che si occupa del genere specifico. |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 13:46
È una palestra pubblica Juza, una bacheca od un muro con tanti utenti dalla bomboletta pronta. Autorevolezza e competenza come li attesti, e chi lo può fare ?? Sul web questo c'è, anzi è.
Pubblichiamo, critichiamo, impariamo a fare entrambe le cose e se possibilità di crescita ci sarà ben venga. |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 13:48
Da circa 40 anni mi diverto (letteralmente) a fare foto. Sono da sempre un ricordo prezioso dei miei viaggi e, col tempo e l'età, la fotografia è anche diventata una buona scusa per alzare il sedere dal divano. Mi sono anche appassionato agli strumenti, che ho avuto la possibilità di cambiare abbastanza spesso. Il tutto mi ha regalato tante ore di soddisfazione, dall'apertura e dallo studio del corpo XYZ, alla prima uscita, a qualche scatto insolitamente più azzeccato degli altri.
Pubblico le foto per partecipare al gioco e costruire la community. Così come al circolo le mostravo, come tutti gli altri, per discuterne e spesso riderne insieme. Non mi sono mai sentito né un "pro/figo" (mi basta guardare le meraviglie di altri partecipanti nel mio genere di riferimento) né uno psicopatico con qualche lacuna che cerca di colmare nei like di Juza 
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| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 14:10
“ è che non ha mai ben chiara l'autorevolezza e la competenza degli interlocutori. „
E questa, in effetti, è una variabile da considerare. Bisogna anche dire che chi pubblica una foto che reputa essere all'altezza, talvolta, non "parla" il medesimo linguaggio di chi la commenta. Quindi anche il commento più costruttivo potrebbe essere frainteso, sgradito o ritenuto gratuito. Ma è quindi giustificabile una reazione stizzita a un commento sgradito? No, ovviamente, però bisogna tenere in considerazione di quale genere di "contenitore" si tratti, ovvero un forum dove pubblica chicchessia, il nonno, il nipote, la comare della zia, il cugino del vigile che mi ha fatto la multa, magari con foto di banconote da 50 € o scatolette di medicinali. E che gli vuoi dire? Giusto prendere in considerazione l'autorevolezza di chi commenta, considerando anche quella di chi pubblica.
Non mi sembra facile districare questa evidenza. |
| inviato il 03 Dicembre 2025 ore 14:26
Secondo me non c'e disponibilita' ad accettare commenti che contengono pensieri che non ci vanno bene.
Qui su Juza ci sono un numero molto alto di foto scattate secondo me senza un minimo di idee tecnico artistiche.
Ma va bene nello spazio che uno ha ci mette cosa vuole e se a lui piacciono potrebbe anche bastare...ma siccome le vedono anche altri puo' capitare che arrivino pareri.
Poi di magnifica, stupenda, capolavoro ,a volte veramente non comprendo perche' lo scrivono ,se non per conoscenza amicizia .... visto che non reggono il confronto con altre che meritano questi commenti .....
Boh pareri miei sia chiaro ognuno ha i suoi gusti e quindi va bene cosi |
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