| inviato il 22 Giugno 2025 ore 12:34
Sei molto saggio... |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 12:56
Io non uso l'intelligenza artificiale, ma sono responsabile informatico, e so che il mio futuro sarà nel tornare a fare le cose che i computer, volente o nolente, non potranno fare. Usare le mani, tornare a quei lavori in cui, senza intelletto e manualità, non si va da nessuna parte. Non ho alcun social, conosco i rischi, non pubblico nulla, conosco i rischi, sono un troglodita digitale ma non me ne faccio un cruccio, ne vado fiero. E se userò i social un domani, cosa che potrebbe capitare, si vedrà E si, io sono un essere umano comune rispetto alla popolazione, come lo siete tutti voi. Per cosa, di grazia, pensate di essere meno “comuni” di me? Non contate un ×, fatevene una ragione. Però chiedete a mia moglie e i miei figli se per loro sono l'uomo comune. E l'AI mi spaventa poco, perché per ora non ne sono in balia. E si, chi è causa del suo mal pianga se stesso. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 13:32
Alberto_C. Ti ho seguito sino all'epilogo, e purtroppo, al calcolo rischio avresti dovuto rimodellare le priorità. Il pericolo è certo, il rischio dipende dalla conoscenza. Non sei un uomo comune, lo diventi. Nasci con la possibilità di spaziare dentro le tue connessioni nervose e il cosmo, come diventi, è il modo in cui decidi se prendere in mano il destino. Quindi che tu voglia starne fuori o entrarvi. Sei in balìa, anzi peggio sei l'archetipo dell'adattamento. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 14:22
Ho perso un (1) secondo per sottoporre all'AI il pregevole testo del forumer junior che precede; la risposta conseguente mi ha divertito alquanto. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 17:29
“ Chi vuol esser lieto, sia: di doman non v'è certezza” „ Qui futurologi a senso unico.Finale già scritto. Gesù interrogato sulla fine del mondo rispose di non esserne a "conoscenza". Bene.Qui qualcuno ha accesso ad informazioni secretate. “ è il modo in cui decidi se prendere in mano il destino. „ Questa è una sesquipedale sciocchezza. Vi è destino là dove vi è ineluttabilità. Il destino si subisce.Non lo si può gestire. Prenderlo in mano presuppone una libertà che non è data.Vi è scelta laddove vi è libertà.E il destino non offre alternative. 1. MAPPA La parola DESTINO deriva dalla radice di un verbo latino che significa 'volere, stabilire', da cui viene anche ostinarsi. Non sorprende quindi che destino indichi l'idea di una predeterminazione delle cose che accadono, percepita come immutabile, quasi come il frutto di una volontà ferma al di sopra delle capacità di azione e comprensione umana (subire il d.; rassegnarsi al d.; seguire il proprio d.; predire il d.; leggere nel libro del d.; era d. che non dovessero più incontrarsi); talvolta il destino è addirittura personificato e umanizzato, e gli vengono attribuiti pensieri, sentimenti, preferenze (essere perseguitato dal d.; prendersela col d.; non si può sfuggire al d.). 2. MAPPA In senso più ampio e generico, destino indica talvolta semplicemente l'insieme degli eventi positivi o negativi che la sorte riserva (i destini della patria, dell'umanità). |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 20:12
Io sarò grato all'IA per quanto aiuterà la ricerca medica. Già ora i risultati sono incoraggianti. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 20:14
Taralluccievino, sei molto attento alle sfumature ma dimentichi il SE nella mia affermazione. Amplio il concetto introducendo l'eroe classico, colui che andava contro il Fato e quello Nipponico, dove la nobiltà della sconfitta rende degna la vita. Non vi è nulla di meglio di fallire contro ogni logica e predestinazione. Achille che và incontro al proprio destino e Ulisse che cerca di raggirarlo, mettendoci un po', ovviamente. |
| inviato il 22 Giugno 2025 ore 23:22
Per la medicina e poco altro , dovrebbe essere sviluppata... Tutto qui... semplice semplice.. ma la guerra fa il denaro e il denaro fa la guerra.. |
| inviato il 23 Giugno 2025 ore 18:59
si ma L'AI ha senso di esistere anche perchè le venga sottoposto il mio testo e restituisca al senior di cui sopra una risposta esilarante. Cosi è facile screditare o accreditare l'AI. mettiamola al lavoro dove serve, e quando vi farà comodo, sarà stata la miglior scelta dell'umanità. E l'uomo diventa goloso con davanti la panna montata, o la crema, o anche una semplice bistecca. I rischi ci sono ovunque e per qualsiasi cosa sia "evoluzione", ma solo chi non ne ha/sente il bisogno, è così critico, integerrimo, e radicale. Nel momento del bisogno, vi servirà come vi sono servite le stampanti e le calcolatrici. E se nella medicina avrà un uso, io indirettamente spero sia fruibile, perchè quando le malattie colpiscono i propri figli (in particolare) qualunque "santo" sarà ben accetto. No, non prego, non credo, e non affido nulla alla benevolenza cristiana. E non conosco il latino. |
| inviato il 24 Giugno 2025 ore 14:27
Arriviamo AL DUNQUE, alla "ciccia": cosa può fare l'AI e cosa NON PUÒ FARE. Parto da quest'ultima, cioè COSA NON PUÒ FARE: sostituirsi alla Human Natural Intelligence, lato CREATIVITÀ. Non può farlo per il semplice motivo che NON PUÒ CREARE, NON PUÒ INVENTARE, ma può solo ricreare/rimescolare/rivogare attingendo dai dati che ha. In pratica, gli manca L'UMANITA', la fantasia, l'intuizione, la follia, il sarcasmo, l'ironia, il sapersi prendere in giro, l'amore, le emozioni forti, i profumi, i sapori, eccetera eccetera eccetera. . |
| inviato il 24 Giugno 2025 ore 14:38
Nel caso delle AiA o IaI non credo si possa parlar di intelligenza quanto piuttosto di istruzione, è un po come paragonare la cultura all'informazione. |
| inviato il 24 Giugno 2025 ore 14:57
Credo che sopravvalutate l'essere umano medio. A meno che, con la creatività, non intendiate la bacchetta elettrica ammazza mosche per recuperare il telecomando dall'altro lato del divano. La frontiera dello sviluppo è questo: Artificial General Intelligence (AGI), also known as human-level AI, is a theoretical type of AI that would possess the ability to understand, learn, and apply knowledge across a wide range of cognitive tasks, similar to a human. E qui, considerando che è più semplice aumentare il lato elaborazione e memoria artificiale, piuttosto che spiegare perché serve ragionare oltre un decennio all'uomo comune, direi che Dio si è trasferito altrove come i delfini del film "Guida intergalattica per autostoppisti". |
| inviato il 24 Giugno 2025 ore 15:06
Diciamola tutta: l'AI serve a chi ha poca (voglia di utilizzare la propria) intelligenza naturale e problemi di memoria. Così come si usa la calcolatrice o il PC per quelle operazioni che si possono tranquillamente fare senza. Diciamola meglio: chi sente (o ha) il bisogno dell'AI, probabilmente ne diverrà schiavo/dipendente e ne dovrà fare sempre più utilizzo. AUGURONI vivissimi! |
| inviato il 24 Giugno 2025 ore 15:09
“ @Juan Luca Credo che sopravvalutiate l'essere umano medio. „ Tipico esordio di chi si ritiene un tantino al di fuori e/o al di sopra della media, un pò come chi fa vanto di "sapere di non sapere". Poi alle varie intelligenze macchiniche mancano i pollici opponibili ed altri ammenicoli che fanno tanto genere che genera. |
| inviato il 24 Giugno 2025 ore 15:12
È un insulto troppo complicato per sembrare efficace. Ma se serve per classificarmi e/o al di fuori lo accetto, anzi ne prendo due! |
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