| inviato il 13 Maggio 2025 ore 7:02
Anch'io scattavo con la pellicola, 30 anni fa. Ma trovo il digitale più pratico e versatile. A che se con il digitale scatto di più che con la pellicola penso molto prima di scattare e se la luce non mi piace non scatto e non penso tanto poi le cancello. Questo modo di fare mi ha aiutato molto a migliorare i mie scatti e spesso aspetto il giorno e la luce migliore per scattare. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 9:07
Ho avuto la Olympus OM3 ( ce l'ho ancora)con lo stesso sistema multispot e sinceramente non l'ho mai usato se non per la curiosità. La lettura spot mi bastava e poi i calcoli li facevo io. Sinceramente ho sempre scattato poco. Oggi col digitale più o meno faccio lo stesso numero di sempre, cioè poche foto. Mai fatta una raffica in vita mia, non mi diverte. Ma probabilmente dipende anche dal genere fotografico preferito; anche se nemmeno per foto sportive uso la raffica. Ripeto, non mi diverte e, per fortuna, non devo portare un lavoro a casa. @MassimoViacava, d'accordo con te scatto poco e butto un sacco: ho anche io quel gioiellino della EM10 II: ci fai ottime foto! Bravo. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 9:13
@Bruno77 "Ci si sta girando attorno, ma per me i veri fattori che distinguono i due sistemi in fase di scatto sono il numero limitato di pose ed il costo per fotogramma da un lato, ed il numero infinito di scatti a disposizione a costo zero dall'altro." Io direi che si è perso anche un metodo che ha delle conseguenze importanti. Il fatto che in pellicola uno non possa vedere i risultati fino allo sviluppo, al di là della magia che francamente chissene, porta a dover necessariamente sapere quello che si sta facendo, laddove in digitale si può procedere a tentativi, oltre che ad avere una possibilità di correzione estremamente maggiore |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 9:43
@Ibivus detto che anche al tempo della pellicola c'era gente che scattava a caso, seppur meno di oggi, per ovvi motivi, parlando del fotoamatore o appassionato di fotografia, interessato al risultato finale, da un punto di vista artistico, tecnico, o entrambi, sicuramente è vero, le troppe comodità hanno per così dire impigrito, pur portando gli enormi vantaggi del digitale che tutti conosciamo, e che è inutile ripetere. Come hai detto, al tempo della pellicola chi voleva avere delle buone foto con una certa consistenza doveva per forza metterci la testa, e questo costringeva a ragionare per correggersi e migliorare, più di quanto avvenga oggi. Non sto comunque dicendo nulla di nuovo, la tecnologia aiuta ma spesso impigrisce, dalle calcolatrici a ChatGpt. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 13:25
Di solito mi limito a far presente ad eventuali osservatori che le mie stampe sono ottenute attraverso il processo analogico -pellicola, sviluppo, stampa da ingranditore- poi se la cosa interessa bene, altrimenti pazienza. Questo perchè ritengo che digitale e argentico siano due modi diversi di produrre immagini e fare di tutta l'erba un fascio non fa parte del mio "sentire". Questo è quanto, chi mi conosce sa che è molto. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 15:41
Ettore, intendi le stampe B/N? Come sempre. E il colore? Come lo fai? |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 15:55
“ @Claudio Santoro Ettore, intendi le stampe B/N? Come sempre. E il colore? Come lo fai? „ Semplice, lo evito, o meglio, per me è marginale, non fa testo. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 15:57
Ra4 |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 16:55
Da alcuni anni fotografo fondamentalmente insetti; se lo facessi ancora con la pellicola, con quello che costava, ci penserei non due, ma tre volte prima di fotografare certi piccoli e "insignificanti" ditteri o microlepidotteri. Alla fine mi ritroverei con meno scatti, ma ancor meno soggetti, ovvero le solite farfalle e poco di più. La reale bellezza dei soggetti molto piccoli (che giustifica le virgolette per il precedente appellativo di insignificanti) la puoi apprezzare solo quando ti trovi di fronte all'ingrandimento finale; senza contare che, se si vuol fare un lavoro di vera documentazione, devi fotografare anche fasi della loro vita che non hanno gran ché di meraviglioso e che, quaranta anni fa, mi avrebbero fatto storcere il naso all'idea di "sprecarci" soldi e tempo, anche perché presentano difficoltà che spesso obbligano a effettuare anche qualche scatto in più per sicurezza. A parità della lunghezza di una singola uscita fotografica, col digitale porto a casa molta più varietà. Poi è anche vero che, avendo alle spalle anni di pellicola, mi porto dietro anche tutta l'esperienza fatta all'epoca in termini di attenzione allo scatto ecc., e questo è indubbiamente un vantaggio rispetto a gran parte dei "nativi" digitali, ma il cambio di approccio rispetto all'attenzione per soggetti che anni fa avrei evitato è tutto merito del digitale. Per il paesaggio, invece, l'approccio è rimasto il medesimo di 40 anni fa anche con la tecnologia attuale: una sola foto pensata con calma. Poi c'è il capitolo delle tecniche multiscatto, ovvero Focus Stacking in primis, poi qualche raro Bracketing in situazioni di forti variazioni di illuminazione e qualche panoramica; qui, effettivamente (soprattutto sul Focus Stacking), quando servono, gli scatti si fanno numerosi, ma non è più un discorso di fotografia "non pensata", anzi, queste tecniche richiedono persino qualche riflessione in più, altrimenti le canni di brutto. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 17:08
Ci sono ambiti fotografici dove il digitale è stato rivoluzionario. Da appassionato di astrofotografia quello che si può fare oggi con il digitale sarebbe stata semplicemente fantascienza 30 anni fa, o se vogliamo roba esclusivamente da NASA/Hubble. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 19:00
Il fascino è rimasto tutto. In primis per gli scatti in b/n e per le stupende diapositive (che o le sai fare o lascia perdere). Per non parlare del MF. Questo non vuol dire che nel digitale non si sia guadagnato. Intanto i costruttori di apparecchi, che si sono trovati a proporre un nuovo "sistema", facendo buttare alle ortiche (o quasi) tutto quello che gli appassionati, ma soprattutto i professionisti, avevano acquistato. Bel colpo!!! In molti ambiti si è avuto un netto/grande miglioramento, cito astrofoto, micro/macro, giornalismo, sport. Foto scientifica. Si possono fare cose quasi impossibili prima. Ma per il resto tutto si riduce ad una questione di costo, uno scatto di panorama (p.es) costa 50 cent (o più), col digitale ne fai 50 e più allo stesso costo. Ma a chi sa usare il mezzo, i 36 scatti fruttano, se usi il MF anche meno. Anzi, meno scatti significa meno necessità di archiviazione, conservi solo quello che vale (quanti lo fanno col digitale?). Se l'alluvione di Firenze fosse accaduta ora (scrat, scrat..) avremmo perso tutto l'archivio fotografico (digitale). Uso tranquillamente il digitale m4/3 per viaggi, full A7 per le ottiche, tante tante, che ho. Ma se voglio uscire per "fare foto" (macro esclusa), prendo una analogica... Mia opinione naturalmente. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 19:19
La fiera della banalità, quelli bravi a pellicola sono rimasti bravi anche con il digitale , gli altri no. E saranno delle ciofeche anche con l'intelligenza artificiale. Quelli bravi e basta se ne sbattono di questi post ridicoli. |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 20:01
Non dimentichiamoci delle mirrorless a pellicola |
| inviato il 13 Maggio 2025 ore 20:50
Ho iniziato a fotografare negli anni 70 con la pellicola naturalmente e avevo la camera oscura . Ho iniziato così ad amare la fotografia , con i mezzi che la tecnologia di allora proponeva e mi sono divertito molto . Poi è arrivata la fotografia digitale ed è stata una rivoluzione , ci è voluto tempo prima che potesse dare una buona qualità, ma adesso è nettamente superiore in tutto . Dire che il fascino della pellicola sia dover aspettare prima di vedere i risultati mi sembra un'assurdità, mettete la scheda nel cassetto e scaricate le foto dopo una settimana se questo vi affascina . Ho fatto un po' di tutti i generi nel passato , ora mi sono buttato sulla foto naturalistica e faccio delle foto che con la pellicola non erano nemmeno immaginabile fare e trovo molta soddisfazione . Per concludere non dimentichiamo che dietro la macchina c'è sempre il fotografo ed è lui che decide con che spirito scattare , se pensare prima di farlo e se i risultati che ottiene lo soddisfano e trova questo affascinante . Per me non cambia niente amo la fotografia digitale come amavo quella con pellicola , solo che adesso riesco ad ottenere risultati migliori . |
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