| inviato il 07 Ottobre 2024 ore 15:59
Sul discorso multiverso "antropico" ho trovato questo articolo, che apparentemente non c'entra nulla, ma che spiega come la nostra mentalità (e di conseguenza anche molte ipotesi scientifiche al momento impossibili da verificare) sia fortemente improntata ad una definizione dell'Io sorta tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo e tuttora imperante www.iltascabile.com/letterature/fuga-dal-romanticismo/?utm_source=pock In particolare dove dice: “ A partire dal Romanticismo, l'Io individuale diventa il centro del cosmo. Meglio ancora, il cosmo viene riassunto dall'Io individuale: il concetto rinascimentale di individuo (ciò che è “indiviso”) assume una volta per tutte il significato moderno. Il soggetto è al centro del mondo; in un certo senso, è il mondo: i suoi confini non sono solo quelli del conoscibile, ma anche dell'esistente. Se non esiste altro al di fuori dell'Io, ecco che diventa improvvisamente importante tutto ciò che questo Io percepisce „ Se portiamo alle estreme conseguenze questo concetto, non vi ricorda l'idea che "l'esistenza dell'Universo sia solo in funzione dell'osservatore"? Mi pare che, nell'impossibilità attuale di verificare tutte le recenti ipotesi scientifiche, la filosofia stia riprendendo il sopravvento sul metodo scientifico stesso, persino nella mente di parecchi scienziati (o che tali dovrebbero essere). |
| inviato il 07 Ottobre 2024 ore 18:41
Daniele certamente la meccanica quantistica ha un aspetto solipsistico, ma quell'articolo che hai postato nulla centra con il multiverso antropico, dove l'esistenza della vita e dell'uomo é una casualità |
user257478 | inviato il 07 Ottobre 2024 ore 19:12
Mo arrivo mi devo concentrare |
| inviato il 08 Ottobre 2024 ore 8:50
“ dove l'esistenza della vita e dell'uomo é una casualità „ Dipende da cosa intendi per "casualità"; se è vero che per avere uno stato di aggregazione della materia, come lo conosciamo, è necessario "questo" determinato sistema di Leggi della Fisica, senza la ben che minima variazione, è estremamente probabile che non esistano molte altre possibilità di creare "perturbazioni" del vuoto quantistico che possano causare un collasso che generi altri Universi, cioè altre forme di manifestazione della materia, sia pur rette da Leggi differenti. Ne deriva che, con estrema probabilità, tutte queste possibilità si siano effettivamente verificate; in questa situazione non si potrebbe parlare di casualità, ma del verificarsi delle poche (le uniche possibili, quindi con probabilità di verificarsi praticamente infinita) situazioni permesse per avere un collasso della funzione d'onda necessario a creare materia, perciò la vita sarebbe solamente uno degli step "tipici" dell'evoluzione di "questo" Universo laddove se ne presentino le opportunità (e su miliardi di miliardi di stelle con pianeti, è assolutamente improbabile che si siano presentate solo sulla Terra). Nel caso invece che ammettiamo che vi siano infinite possibilità che le "perturbazioni" del vuoto quantistico generino altrettanti Universi retti da Leggi differenti, nulla vieta che vi siano miliardi di queste possibilità che portino a forme di "vita cosciente" inimmaginabili nel nostro Universo, ma possibili altrove; in questa situazione noi saremmo comunque il frutto di uno degli step "tipici" dell'evoluzione del nostro Universo e, quest'ultimo, sarebbe comunque solo uno di quei miliardi di Universi "abitati". Insomma, il "caso" inteso come un lancio di dadi estremamente fortunato sarebbe ad ogni modo un concetto poco credibile. L'idea, poi, che tutti gli altri possibili Universi siano obbligatoriamente "sterili" regge solo nella prima ipotesi (se infatti diamo per scontata la possibilità di avere "infiniti universi", non possiamo avere la certezza scientifica che siano tutti sterili "tranne uno"; sarebbe contrario all'idea stessa di infiniti Universi), e anche in quella si basa più su un pensiero antropocentrico che si rifà all'Io "romantico" (o a quello religioso) che non su considerazioni realmente scientifiche. |
| inviato il 08 Ottobre 2024 ore 8:55
Ad ogni modo, linkando quell'articolo intendevo sottolineare il fatto che le ipotesi correnti, secondo cui l'intero Universo esisterebbe solo in funzione di un "osservatore", cioè della coscienza dell'uomo (vedi Faggin, ma anche tanti suoi detrattori più atei ma non meno antropocentrici), non siano altro che sfaccettature dell'idea romantica dell'Io portata a livelli estremi. |
user257478 | inviato il 08 Ottobre 2024 ore 9:20
Sono d'accordo che il mondo fisico esista anche fuori da noi difficile dimostrare il contrario. |
| inviato il 08 Ottobre 2024 ore 9:21
@Daniele Nella fisica delle particelle elementari diversi esperimenti hanno dimostrato che non è come dici. È l'osservatore a determinare la misura e la posizione dei quanti. |
user257478 | inviato il 08 Ottobre 2024 ore 9:25
Non penso che Daniele si riferisca a questo. |
| inviato il 08 Ottobre 2024 ore 9:25
Daniele per me e la seconda ipotesi, ma perdona continui a fare confusione, oppure sono io che interpreto male cio che scrivi “ Insomma, il "caso" inteso come un lancio di dadi estremamente fortunato sarebbe ad ogni modo un concetto poco credibile. L'idea, poi, che tutti gli altri possibili Universi siano obbligatoriamente "sterili" „ "il lancio di dadi" impossibile che si verifichi vale se c'e un unico universo NON nel multiverso, ecco perche se c'e un unico universo l'ipotesi creatore e la piu probabile poi nel multiverso gli universi NON sono tutti sterili, ma la maggior parte, proprio perche pur con leggi fisiche differenti, la forbice perche si formi materia stelle galassie e assai ristretta, di gran lunga vince il caos sterile |
user257478 | inviato il 08 Ottobre 2024 ore 9:31
"poi nel multiverso gli universi NON sono tutti sterili, ma la maggior parte, proprio perche pur con leggi fisiche differenti, la forbice perche si formi materia stelle galassie e assai ristretta, di gran lunga vince il caos sterile" Lomography come la nascita della vita sui pianeti fin'ora non abbiamo prove che sia sbocciata altrove . |
| inviato il 08 Ottobre 2024 ore 10:36
“ Lomography come la nascita della vita sui pianeti fin'ora non abbiamo prove che sia sbocciata altrove . „ non abbiamo prove perche non c'e, o piu probabile non possiamo vedere oltre il nostro sistema solare nella fascia abitabile ci sono solo 3 pianeti di cui 1 ha vita, statistica vuole il 33%, la fuori di pianeti che non vediamo nella fascia abitabile c'e ne stanno miliardi di miliardi |
| inviato il 08 Ottobre 2024 ore 11:06
Oltre alle distanze per noi totalmente insuperabili, oltre il nostro sistema solare e ancora peggio oltre la nostra galassia c'è il fattore tempo che ci limita in modo letale, lasciando perdere la potenziale ed estrema rarità metti che in un ipotetico sistema "stellare" si siano concatenate tutte le sequenze utili per formare qualche sorta di vita ( e ripeto "qualche sorta" perché non possiamo pretendere che la nostra sia l'unica possibile ) serve vedere quando si sono formate, se si sono già spente o se si formeranno in un futuro per noi immisurabile. Le probabilità che possano esistere altrove in questo determinato momento o anche nei prossimi secoli sono estremamente scarse, non riusciamo manco a vedere se qualche cosa di lontanamente simile c'è stato su Marte che è qui dietro l'angolo figuriamoci vedere oltre. Partire da qui a piedi percorrendo l'intera equatore e tornare qui in tempo esatto per cogliere quella determinata mela mentre cade dall'albero si hanno maggiori probabilità di riuscita in fatto di sola tempistica, poi aggiungiamoci la distanza e il calcolo è fatto. |
user257478 | inviato il 08 Ottobre 2024 ore 13:34
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| inviato il 08 Ottobre 2024 ore 22:41
“ È l'osservatore a determinare la misura e la posizione dei quanti „ Infatti non mi riferivo a questo, ovvero a quello che succede quando "oggi" tentiamo di individuare una particella elementare. Il problema, a mio avviso, è che sempre più persone (anche tra gli "addetti ai lavori") paiono convinte che sia servito un "osservatore cosciente" anche per attivare la "singolarità" che avrebbe generato il Big Bang. A meno di ritornare all'idea di Dio (che però è obbligato a rimanere nel campo della metafisica proprio per il fatto di dover essere "preesistente" a tutto ciò che "oggi" è verificabile dalla Fisica, quanti compresi), oppure non se ne esce. |
| inviato il 08 Ottobre 2024 ore 22:50
Il problema del "principio di sovrapposizione" è che non funziona più quando si passa dall'ordine di grandezza delle particelle subatomiche a quello anche solo delle molecole: passando da un ordine di grandezza ad un altro, la materia (e probabilmente anche le manifestazioni dell'energia) sembra perdere alcune proprietà per acquistarne altre. Che poi è un concetto molto elementare e applicabile anche al passaggio dall'ordine di grandezza delle molecole a quello delle "sostanze" intese come aggregati di molecole: chi non ricorda (almeno tra quelli della mia generazione) le spiegazioni dell'insegnante di scienze delle scuole medie circa le proprietà intermedie delle "micelle", le più piccole particelle di sostanze come l'argilla? | |

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