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“ Tutte le fotocamere permettono la MaF manuale, basta spegnere l'AF. „
La maggior parte delle ottiche recenti con AF performante sono pensate solo per quel' utilizzo, hanno un escursione limitata tra minima e massima distanza, cosa che non permette una agevole messa a fuoco manuale, oltre al fatto che spesso manca una scala delle distanze o non c'è un fine corsa. La ghiera di messa a fuoco è servo assistita e non è fluida come un elicoide meccanico presente sulle ottiche a fuoco manuale tipo le ottiche baionetta M. Questo non mi invoglia di certo ad usare la messa a fuoco manuale con le ottiche AF, certe ottiche invece permettono con soddisfazione entrambe le cose e penso agli Zeiss Otus, Milvus per reflex o ai Batis, Touit per mirrorless.
La messa a fuoco manuale, con la pratica, può diventare veloce e precisa tanto che per me diventa difficoltoso usare un AF perché spostare con dei pulsanti un punto di messa a fuoco per farlo cadere su un soggetto decentrato mi fa perdere più tempo, ma è un problema mio, sono io che non sono capace. Comunque mi piace la totale assenza del ronzio di un motore, la fluidità di una ghiera di metallo che scorre su un elicoide in ottone, le distanze stampigliate che permettono di pre-focheggiare valutando ad occhio se il soggetto è 2m o 5m, oltre all' uso dell' iperfocale che con opportune focali non serve neppure coprire il viso con il corpo macchina. Forse mi affascina di più la precisione meccanica rispetto a quella elettronica, ma la sensazione della messa a fuoco manuale è quella che mi restituisce il controllo totale su tutto quello che ho previsualizzato in mente prima di scattare.
comunque credo che pian piano anche gli altri brand faranno un corpo digitale senza schermo, nikon con le nuove mirrorless ha appena cominciato a mettere le ghiere di tempi e iso (Zf) sullo stile delle reflex analogiche, il sentiero è tracciato...
Affermazione perentoria e ad excludendum . Non, " è parte della storia " o " ha contribuito alla storia ", o " è nella storia ", ma " è la storia " tout-court.
Nel corso di quella discussione e seguendo in questa, ho ampiamente e coi fatti dimostrato il contrario.
Poi, il Nostro Lastprince, come unica replica, mancando purtroppo di argomenti si lancia in un nemmen troppo rispettoso
“ lascia stare Filo 63, tanto non capisce anche se glielo spieghiamo in 100 „
Ahinoi dimostrando invece che a non capire sia proprio lui, che fa un'affermazione perentoria e poi lascia che ci si ricami attorno.
E qui, caro Filo63, mi sorprendi:
“ Perdonami, così non mi minacci con la tua pistola o lama spuntata, ma che senso ha, cosa vuoi dire? Se Zeiss non ci ha più creduto, e le dimensioni dell'azienda c'erano e ci sono, è colpa di Leica? Se nessuno ha lottato per difendere la sua storia è perché è mancata la capacità “pubblicitaria”? „
Io non minaccio nessuno, mi limito a sottolineare che, di fronte ad un'affermazione che potrebbe suonare anche un po' offensiva, ove mi si chiede " onestà intellettiva " (ok, chiarito: " intellettuale "), io ho scherzosamente aggiunto che in altri tempi, quand'ero più giovane, avrei chiesto soddisfazione , secondo le regole del Gelli (autore/compilatore del Codice Cavalleresco Italiano): un duello, insomma, ove la scelta ricadrebbe sulla spada, sulla sciabola (queste due soluzioni, possono concludersi al "primo sangue", senza grave danno per alcuno) o sul tiro a 20 passi con la pistola nei casi più gravi (ove si avrebbe soddisfazione anche con l'ignominioso forfait del convenuto). Ora, ingravescente aetate , son diventato assai più accomodante e mi limito a scherzarci su.
“ Io ho la sensazione che il "mito" della Leica derivi più dai fondatori della Magnum Photo che dal marketing dell'azienda che all'epoca non era certo paragonabile a quella attuale. Foto reporter, artisti, intellettuali che cavalcarono un'epoca importante della storia della fotografia e che spesso usavano una Leica. „
La Magnum adottò soprattutto fotocamere Contax, come ho ricordato nell'altra discussione, citando un notevole e documentato studioso di Zeiss e Leitz, che ha all'attivo numerose pubblicazioni, tanto a stampa, quanto online.
Leitz seppe, soprattutto dopo la guerra, sfruttare con notevole perizia -va riconosciuto- la fortuna di avere le proprie strutture produttive praticamente intatte e non sottoposte a spoliazione da alcuna potenza vincitrice (si, ci provarono i francesi, ma dovettero ritirarsi con le pive nel sacco). Leitz produceva ottime fotocamere e buone ottiche: approfittare della situazione fu una scelta vincente, sapendo anche costruire il mito attraverso utenti dei loro apparecchi. Lo stesso R. Capa, passa alla storia come forse il più celebre utente-Leica, mentre gran parte delle sue foto di guerra, le scattò con la Contax (la celebre immagine del "miliziano morente", un falso storico passato alla storia invece, fu scattata con una Leica III ed ottica Summar); una Contax-IIa ed una Nikon-S erano al suo collo, quando morì in Indocina, saltando su una mina.
Conosco ed apprezzo le fotocamere Leica ed uso con piacere una M6 ed una M4 recentemente riportata ai suoi fasti dal bravissimo Marco Castelli. Comodissima, una IIIg che da rottame trovato nel 2010 a Genova in un magazzino che fu dei Cattaneo, feci restaurare dai leggendari Sammartino & Casanova (SamCa), che mi restituirono una macchina che pareva nuova di fabbrica. Ora, ho deciso che per Leica voglio essere all'essenziale ed è per questo che ho adottato una Leica "Null-Serie", piccolo capolavoro di archeologia industriale di Leitz.
Ma la gioia nell'usare la Contax-II di famiglia (cui tra altre, ho aggiunto non da molto una Contax-III della Kriegsmarine, completa) è impagabile e con lei e con la Kiev che m'accompagna da decenni ed il corredo Zeiss/Jupiter, trovo veramente il piacere della fotografia su pellicola, certo di una resa più che soddisfacente e costante.
“ Veramente Fuji l'ha fatto ancora prima (X-Pro 3) „
beh, in realtà la X-Pro3 lo ha nascosto ma c'è, è sicuramente protetto da colpi, strisci e ditate. Ne guadagna esteticamente ma a livello funzionale è come un altra fotocamera in cui lo schermo è presente e scegli di non utilizzarlo (per il menu poi utilizzare il mirino).
La leica M11-D invece ne è priva, cioè non c'è proprio e manca conseguentemente anche un menu che non è visualizzabile dal mirino visto che è ottico. Tutto un altro approccio di impostazione mentale. La comperi, la togli dall' imballo, carichi la batteria, inserisci la schedina e l' ottica, l' accendi e puoi iniziare a scattare senza dover pensare a nessuna impostazione perchè hai già tutto in mano: ghiera dei tempi, ghiera iso e messa a fuoco manuale.
Per i più tecnologici, c'è la possibilità di accoppiarla ad un cellulare e di modificare alcune voci di un menu presente nell' app FOTOS dedica e variare le impostazioni di fabbrica (come ad esempio l' otturatore meccanico o elettronico, la lettura esposimetrica o altro), ma sono impostazioni che magari basta impostare 1 sola volta e poi si può buttare il cellulare.
“ La leica M11-D invece ne è priva, cioè non c'è proprio e manca conseguentemente anche un menu che non è visualizzabile dal mirino visto che è ottico. Tutto un altro approccio di impostazione mentale. „
Certo... capisco a cosa possano mirare... è come usare una M a pellicola ma col beneficio del digitale... in fondo, come noi "vecchi" amiamo ripetere, quando hai impostato la terna dovresti pensare a fotografare non a smanettare con le altre impostazioni. E questa è una cosa che tutto sommato mi trova favorevole (anche perchè è una cosa che faccio quasi quotidianamente con le macchine a pellicola) Ma l'ideona, va riconosciuto, l'ha avuta Fuji... e gli va dato adito di averlo fatto in maniera "furba"... il monitor non c'è... ma se proprio ti serve è li... E senza andare a cercare la app sul cellulare... è il cosiddetto "meglio dei due mondi".
se ti riferisci ad un aspetto estetico che rientra nei canoni del passato, concordo. Sull' aspetto funzionale direi un buco nell' acqua. Ovviamente considerazioni del tutto personali.
“ La Magnum adottò soprattutto fotocamere Contax „
caro Enzo C., è un piacere leggere i tuoi precisi interventi, ma devo dire che questa affermazione non è proprio quello che si percepisce sfogliando libri, leggendo articoli o siti web e guardando mostre fotografiche. Non sono un esperto, anzi l' aspetto tecnico e tecnico storico rientra minimamente nei miei interessi, ma ritengo pensiero comune (a torto o ragione) che il "mito" della Leica sia legato all' agenzia Magnum Photos. Non sono per niente pochi i fotografi Magnum che hanno documentato con una leica in mano fino ai giorni nostri, è questo spazio temporale allungato almeno dagli anni '50 che probabilmente ne è artefice, di questo mito leica.
Ti riferisci ad un periodo storico in particolare ? Forse una finestra dall' anno di fondazione della Magnum che risale al '47.
Sia chiaro che non voglio polemizzare, solo capire perchè mi hai spiazzato, sapevo di R. Capa che usava una Rolleiflex 2.8F, la Nikon F e la M3 (della Contax non sapevo) ma non sono molto informato sugli altri fondatori (a parte Bresson).
“ E qui, caro Filo63, mi sorprendi... o ho scherzosamente aggiunto che in altri tempi, quand'ero più giovane, avrei chiesto soddisfazione „
e io, scherzosamente ti ho risposto che la spada è spuntata!
“ Leitz seppe, soprattutto dopo la guerra, sfruttare con notevole perizia -va riconosciuto- la fortuna di avere le proprie strutture produttive praticamente intatte e non sottoposte a spoliazione da alcuna potenza vincitrice (si, ci provarono i francesi, ma dovettero ritirarsi con le pive nel sacco). Leitz produceva ottime fotocamere e buone ottiche: approfittare della situazione fu una scelta vincente, sapendo anche costruire il mito attraverso utenti dei loro apparecchi. „
Ernst Leitz II con il suo progetto Leica Freedom Train iniziò da subito ad aiutare gli ebrei a salvarsi dalle persecuzioni naziste per cui fatico a immaginarlo, così coma da te descritto, furbo, approfittatore, scaltro... che peraltro non sarebbero difetti. Piuttosto è Zeiss che, dopo la guerra, non ha creduto con fermezza nel progetto Contax visto che le dimensioni aziendali le avrebbero permesso di essere leader del mercato. www.themammothreflex.com/whats-happen/2014/01/29/leica-pubblica-la-sto www.progettodreyfus.com/leica-ebrei-shoah/
La citazione dell'agenzia Magnum è un riferimento all'omaggio fatto attraverso "The Right moment” Non so quante Leica o quante Contax, l'affermazione è tua
“ La Magnum adottò soprattutto fotocamere Contax, „
ma resta il fatto che, essendo ancora attiva e produttiva Leica, ha potuto rinforzare l'immagine e la storia di Leica. leica-camera.com/en-int/iconic-photos
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