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La fotografia in camera asettica


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avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2024 ore 21:52

Dopo Altamira tutto è decadenza.Cool

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2024 ore 22:01

sul lato personale sono la cosa più lontana da un artista che ci possa essere al mondo.


ovviamente non mi riferivo a te... era un "se sei artista" in generale. (faccio un po' fatica a scrivere in italiano, sono piu' abituato ad altre lingue)

Ora, mi e capitato di conoscere, e lavorare, con alcune figure molto note nel mondo dell'arte.

E' vero, un artista lo riconosci da lontano. Anche se non ha studiato.. Proprio perche' non scende a compromessi.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2024 ore 22:20

un artista lo riconosci da lontano. Anche se non ha studiato.. Proprio perche' non scende a compromessi.

Eh ma infatti è un po' azzardato giudicare se uno è artista o meno esclusivamente dall'opera.
Il modo di vivere, di pensare, di dedicarsi ecc. sono anche aspetti di cui tenere conto.
Anche perché c'è chi magari fa ottimo artigianato per passione ma è del tutto "regolare" come persona.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2024 ore 23:47

@Rombro
Anche perché c'è chi magari fa ottimo artigianato per passione ma è del tutto "regolare" come persona.


Ancora con il clichè dell'artista "irregolare e maledetto". Molti di costoro si son creati un look da rispettare e ci fanno più che esserci.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2024 ore 1:35

Ettore, ci avrei scommesso che sarebbe saltato fuori un commento del genere MrGreen
Certo che c'è che si "atteggia": da frequentatore di concerti ed eventi musicali (spesso anche di situazioni di nicchia), ti assicuro che tante volte butterei le bombe su musicisti e "giri" annessi.
Quello che voglio dire (ma evidentemente per alcuni non è così ovvio...) è che l'individuo artista (tra l'altro definirsi o essere definito tale è l'ultima delle sue preoccupazioni...) non è uno che si limita a produrre "cose". C'è in qualche modo un'attitudine a scavare, studiare, indagare al di là della banalità del quotidiano, del linguaggio ordinario, dei valori radicati ecc. e questo può essere motivo di disagio profondo, anche perché se sei seriamente così ci rimani tutta la vita e non è facile conviverci e mantenere un equilibrio mentale. Probabilmente anche per questo è nato il cliché dell'artista "maledetto". Ma è un luogo comune molto...popolano :)
Quando parliamo di opere, non dobbiamo vederla semplicemente come una cosa a sé stante. Ci sono processi di vita che passano o culminano in una foto, una composizione, una performance, un dipinto e via dicendo. Non è una mera questione di difficoltà o riproducibilità tecnica.
Quando dico che c'è chi fa ottimo artigianato ma nella vita è "regolare" intendo che a volte il talento esiste e si sfrutta per produrre in un determinato campo, ma la persona si adatta tranquillamente senza essere "attanagliato" da domande e questioni più grandi di lui.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2024 ore 4:15

Gli " l'artisti " e i "geni" in generale anche quelli che non si definiscono tali vivono in un loro universo anche se non sembra.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2024 ore 4:21

Siamo finiti in camera ascettica Cool

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2024 ore 7:34

@Rombro
Quello che voglio dire (ma evidentemente per alcuni non è così ovvio...) è che l'individuo artista (tra l'altro definirsi o essere definito tale è l'ultima delle sue preoccupazioni...) non è uno che si limita a produrre "cose". C'è in qualche modo un'attitudine a scavare, studiare, indagare al di là della banalità del quotidiano, del linguaggio ordinario, dei valori radicati ecc. e questo può essere motivo di disagio profondo, anche perché se sei seriamente così ci rimani tutta la vita e non è facile conviverci e mantenere un equilibrio mentale. Probabilmente anche per questo è nato il cliché dell'artista "maledetto". Ma è un luogo comune molto...popolano :)


Ne esce il ritratto di un individuo ossessionato dai propri tormenti e dalla propria arte, nonchè ossessionante perchè teso nel voler trasmettere questo malessere negli (N.B. bene negli (dentro)) altri.
Il passo successivo sarà quello di creare una nuova "corrente artistica" per poi fondare una vera e propria "scuola di pensiero", a questo punto finisce l'arte e con essa l'artista.

Un artista felice, no e. ;-)

user207727
avatar
inviato il 16 Aprile 2024 ore 8:27

ti assicuro che un artista lo “ leggi “ subito , non perché fanno gli artisti, ma perché sono nati artisti.


l'individuo artista (tra l'altro definirsi o essere definito tale è l'ultima delle sue preoccupazioni...) non è uno che si limita a produrre "cose". C'è in qualche modo un'attitudine a scavare, studiare, indagare al di là della banalità del quotidiano, del linguaggio ordinario, dei valori radicati ecc. e questo può essere motivo di disagio profondo, anche perché se sei seriamente così ci rimani tutta la vita e non è facile conviverci e mantenere un equilibrio mentale.


Gli " l'artisti " e i "geni" in generale anche quelli che non si definiscono tali vivono in un loro universo anche se non sembra.


perfettamente d'accordo. Una volta lessi un bellissimo articolo in merito che esprimeva, a mio avviso perfettamente, questi concetti. Peccato che non sono più riuscito a reperirlo.

Vorrei far notare che quando un tread si sposta dall'aspetto tecnico a quello dei contenuti si leggono interventi interessantissimi ma, alla fine, a scrivere sono sempre le stesse persone.

user206375
avatar
inviato il 16 Aprile 2024 ore 9:28

Secondo me, cercare di definire una "categoria" è soltanto una perdita di tempo e mostra più i nostri limiti che quelli della categoria che si cerca di definire.
Esistono artisti maledetti, incompresi, bravi, umili, come esistono quelli raccomandati, sopravvalutati, spocchiosi, borghesi.
Succede in tutte le categorie.
Essere o meno artista non dipende dal successo, fatturato, o dal "prodotto".
E studiare, e non solo informarsi, è utile a non confondere la merda con la cioccolata ed andare oltre alle apparenze. Il rischio alle volte è che si perde quel sano spirito critico dell'ignorante.
Nella città dove vivo, spesso viene invitata agli eventi un'artista che conosco , molto apprezzata dalla critica.
Per me, nonostante sia consapevole delle difficoltà realizzative, le sue creazioni sono semplicemente dei vibratori artiginali. Ed ogni volta che vedo le sue opere non riesco a non immaginarmela mentre se le infila nella vagina, anche quando quelle opere rappresentano la pace o la fratellanza.
Questo peró non fa di lei una non artista., basta e avanza la sua personalità e il suo stile di vita o la ricerca, passione che ci mette nel suo lavoro.


user207727
avatar
inviato il 16 Aprile 2024 ore 9:40

Spesso, c'è la sensazione che chi è troppo dentro, come ad esempio un critico, perda di vista il reale e tenda a giustificare scelte apparentemente incomprensibili, anche forzatamente. Magari è solo il risultato della mia ignoranza ma, alle volte, non nego di aver considerato certi personaggi come "scurreggioni snob".

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2024 ore 9:53

credo sia uno dei problemi più grandi dell'arte contemporanea, si è allontanata probabilmente volutamente dalla gente, ma si è un po' avvitata su se stessa.
Poi ammetto che mi sono trovato in situazioni dove mi sono state dette tante parole ma le ho trovate prive di significato concreto, non vedevo nelle foto quello che mi si raccontava, con tutti i miei sforzi anche dopo aver fatto domande non ho ricevuto una spiegazione che mi ha convinto.
Io ho sempre sostenuto che a volte un lavoro per essere ben capito necessita di una conoscenza di base che permetta di apprezzarlo, ma in ceri casi secondo me le parole difficili servono a mascherare una mancanza di contenuto o a voler dare un significato che di base non c'è

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2024 ore 9:59

Per cui Salt esiste un altro tipo di formazione che esula lo studio ?

Quale ?

Esempio : vai a una mostra e c'è una guida che ha studiato e ti spiega , per esempio, perché la donna dipinta ha un occhio più grande ed è appoggiata su una mano, e che era Dora Maar , e che era una fotografa (che lo fotografo' quando dipinse Guernica ), che provo' a suicidarsi quando venne lasciata per la giovanissima Fracoise Gilot eccetera ecct .

Ora, queste informazioni provengono dallo studio e dalla contaminazione dello studio attraverso la cultura.


Si ok ma a me cosa interessa della spiegazione?
Io osservo il quadro e se non mi comunica niente significa che non sono in sintonia con quello che voleva comunicarmi l'autore. Se non mi emoziona , non mi piace e cio' mi basta.

Tu pensi realmente che un quadro del genere possa essere capito senza sapere nulla ?


A mio modo di vedere non deve essere capito, nè interpretato, ma deve solo trasmettere un'emozione.

Ora prima che tu scriva che “ capito “ non sia fondamentale, non ti sembra che racchiudere tutto nel “ mi piace “ o “ non mi piace “ sia decisamente, basicamente elementare?


E qui sta la grandezza dell'autore. Se piace alla maggioranza e trasmette l'identica emozione a questa maggioranza, e l'emozione trasmessa è quella che voleva trasmettere l'autore, allora potrò considerarla opera d'arte.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2024 ore 10:19

Chiedo per un amico.
Può succedere che una volta approfondito l'autore la sua opera perda un pò di attrattiva?

user206375
avatar
inviato il 16 Aprile 2024 ore 10:20

Bergerat, ridurre tutto a emozioni = bono e non emozioni = non buono e denigrare tutto il resto mi ricorda la storia del povero vecchio che stava perdendo la vista e rimproverava al sole di essere troppo scuro.

Si puó campare anche mangiando solo pasta in bianco, o si puó decidere di aggiungere spezie per rendere la pietanza più interessante.


Che cosa ne pensi di questo argomento?


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