| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 9:16
“ Lorenzo, solo perchè è un rivelatore molto energico quindi non lo consiglierei ad un neofita. „ Ah, beh... sì, sono d'accordo che ci possa essere bisogno di una maggiore cautela nei dosaggi e nei tempi... “ ma scansionando le cose potrebbero essere differenti dalla stampa. „ Qui puoi togliere il "potrebbero"... Lo sono, e parecchio. |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 9:28
“ Qui puoi togliere il "potrebbero"... Lo sono, e parecchio. „ Il condizionale è d'obbligo un po' perchè alcuni possono risentirsi (porelli) un po' perchè dipende da scanner, scanditore e photoshoppatore Nel mio caso io mi trovo molto meglio a scandire un buon negativo. |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 9:35
Un buon negativo non ha mai fatto male a nessuno... Però con lo scanner la vita è più facile... sapessi quanti moccoli ho tirato (sottovoce) certe volte alle 2 di notte in camera oscura... (e sì che non sono neanche un tipo particolarmente pignolo...) |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 9:42
@Edobette: però la foto non è male. La maglia molto chiara della bimba non era certo facile da rendere, specialmente con il passaggio attraverso scanner ( poi, quale?). Però forse in post qualche piccolo partticolare puoi ancora tirarlo fuori. Credo ch sia difficile valutare anche la scanione del solo negtivo, tranne nel caso ci siano macroscopici errori: troppe variabili in gioco, soprattutto legate a illuminazione del negativo, tipo di scanner e metodologia di scansione e uso della post. Meglio, a questo punto, godersi il risultato Foto simpatica. |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 10:29
Qui puoi togliere il "potrebbero"... Lo sono, e parecchio. ********************* E certo! Solo le anime candide che pensano di poter usare fotosciopp sulle scansioni per "correggerle" come se le stesse fossero dei veri files digitali possono pensare il contrario. Del resto se una scansione a tamburo manda a donnine di facili costumi il 40% delle informazioni presenti sull'originale... |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 10:45
Claudio il problema principale è la totale mancanza di nitidezza, come se la foto fosse sfuocata. Ma non lo è. |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 10:56
“ Auguri. Sorriso La diluizione 1+15 meglio lasciarla perdere ! Già la 1+30 sovra sviluppa parecchio; è uno sviluppo moooolto energico. „ Ok...vediamo come va! Comunque ne ho preso una modica quantità (100ml) per sviluppare al max una decina di rulli Se non mi dovesse piacere/risultare troppo difficile...passerò ad altro. Dove potrei reperire il doppio bagno di cui parlavi qualche pagina fa? mi sembra interessante |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 11:24
Scrivevo così : “ se te la senti di gestire pochi chimici puri, una gran bella soluzione per far da te lo sviluppatore, è il doppio bagno Thornton. Ha talmente tanti vantaggi soprattutto per un principiante, che diventa lungo descriverli tutti. „ il Thornton non è un prodotto commerciale. Ne esistono, di doppi bagni, alcuni commerciali (tipo Bellini ed altri anche tannanti) di cui non conosco la formulazione. Per farsi il Thronton in casa serve solo il Metolo, il sodio solfito per la Sol. A e per la Sol. B Metaborato di sodio di difficile reperimento ... ma sostituibile con Borace o sodio carbonato (soda solvay del supermercato). |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 11:53
Da quasi neofita del negativo BN, dopo avere sviluppato un centinaio di rulli, sono così soddisfatto: - sviluppo da diluire, Ilfotec DDX oppure AM74 (le volte che sottoespongo di uno o due stop) diluizione con acqua demineralizzata di tutti i chimici, lavaggio con acqua corrente, ultimo passaggio imbibente in acqua demineralizzata - digitalizzazione con una Fuji X-T2 su cavalletto, una lente Nikkor Ai-s 55 Micro ed un accrocchio cinese porta negativi che si trova su Amazon (copia di un aggeggio Nikon dell'epoca transizione digitale, cui i cinesi hanno aggiunto un led retroilluminante) - conversione dei files in BN invertendo la curva con Lightroom, "spuntino" se c'è qualche difetto da eliminare, raddrizzo l'inquadratura se serve, non applico altre modifiche In questo modo ho ottenuto anche delle stampe (inkjet ovviamente, normale carta fotografica) fino a 30x45, non sono stampe tradizionali e si vede, ma non sono nemmeno malaccio (a mio parere). So che il processo ibrido farà rabbrividire qualcuno, ma è "agile" e veloce, occupa poco spazio, permette sia di stampare che digitalizzare. Per esperienza personale lascerei perdere tutti gli scanner per negativi, compresi quelli che cominciano a costicchiare, tipo Reflecta o Plustek. |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 16:03
Stasera provo a scattare con la RP e tubo di prolunga, mettendo il negativo su una lavagnetta luminosa. Vediamo se il problema della mancanza di nitidezza dipende allora dallo scanner. Sto usando un Epson V330 Photo Perfection, con adattatore per negativo. |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 16:38
@Edobette. Eventuali problemi di nitidezza vanno ricercati non nello sviluppo ( e scopro l'acqua calda ), ma nella scansione soprattutto. Non ho molta fiducia negli scanner piani ( specie quelli di fascia bassa). Inoltre controlla anche il software di scansione. In ultimo la post. |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 16:45
Edo cone ha detto Claudio il tuo è uno scanner piano. Sarà buono quanto vuoi ma sempre di uno scanner piano parliamo. Molto meglio la RP, e con il macro è ancora meglio. |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 17:57
Un loupe ed un piano luminoso x osservare direttamente il negativo potrebbero essere utili. Anche per vedere se ci sono dettagli nelle ombre. Guardando controluce di una lampada del soffitto con una comune lente di ingrandimento, a parte che si rischia il torcicollo, si capisce poco. Anche se forse..un errore molto grande di ripresa si potrebbe vedere @ Edo penso anch'io nel tuo caso che hai mostrato probabilmente sia la scansione |
| inviato il 06 Febbraio 2024 ore 19:08
Ho visto ora la foto in questione. Nella mia sempre limitatissima esperienza di sviluppo e scansione BN 24*36 mi sono fatto l'idea (empirica) che le pellicole più sensibili (ho fatto esperimenti con le 400, non con le 200) manifestino una "resa" alla digitalizzazione che scade velocemente, rispetto allo stesso fotogramma stampato con ingranditore e chimica. Detto in altre parole, la "curva" fatta da una ipotetica "qualità immagine" da una parte e sensibilità dall'altra non è lineare digitalizzando o comunque lo è meno rispetto alla stampa tradizionale. Soprattutto se la conversione al digitale viene fatta tramite scanner. Ripeto, impressioni empiriche, non ho la controprova perché non posso stampare con ingranditore e le ultime esperienze in tal senso risalgono a 30 anni orsono o quasi... Aggiungo che ho sperimentato pellicole più "docili" per la digitalizzazione (credo dipenda dal supporto) tra quelle provate la costosissima Fuji Acros, altra molto scansionabile è la Rollei RPX 25, molte che stanno nella media (tutte le Ilford, la Foma 100, probabilmente le Kodak ma non le utilizzo) alcune ingestibili come la esotica Berger 400. |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 0:47
Ho provato ad utilizzare la RP e come ipotizzavo, il fotogramma è perfettamente nitido. Usare la macchina per digitalizzare è però una vera rottura di Maroni. Allora ho provato a smanettare un po' con i cursori di Lightroom. Nikon F-801 Tokina ATX 24-40 f/2.8 AF Rolei RPX 400
 Versione scansionata
 Versione scansionata+LR Ho provato ad aumentare nitidezza e chiarezza, senza esagerare però. |
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