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Hasselblad 500 c/m con 50 mm F4 e A12


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avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2023 ore 14:02

Sandro?... una garanzia! ;-)

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2023 ore 14:43

Sandro?... una garanzia! ;-)


Mi ha impressionato la sua capacità e gentilezza...

Mi ha anche detto una cosa che mi ha scioccato, che smonta tutte le teorie e luoghi comuni riguardo a come tenere in efficienza fotocamere ed obiettivi vintage!

In pratica non è che facendo scattare molto gli otturatori questi durino di più, lui sostiene che è l'esatto contrario perchè i lubrificanti con il tempo seccano, se sono secchi c'è strisciamento di metallo su metallo che si consuma e genera polvere metallica che blocca tutto!!
Ne ha evidenza quando li smonta e li trova terribilmente consumati da mancanza di lubrificazione.

Come non dargli ragione?

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2023 ore 15:57

Ma infatti l'esercizio degli otturatori deve essere accompagnato da manutenzione/lubrificazione, ma onestamente chi è che fa sostituire i lubrificanti ogni anno o due? Pertanto, anche se lubrificati periodicamente gli otturatori è bene che vadano periodicamente esercitati, anche per far circolare-spandere i lubrificanti stessi, seppure nuovi; un po' come avviene con le auto che è meglio vengano accese e fatte circolare un po' invece che stare sempre ferme, altrimenti tutti i componenti si incollano e seccano per mancanza di lubrificazione.
L'esercizio degli otturatori è importante, direi necessario, con gli obiettivi tipo C (otturatore Synchro-Compur) che altrimenti cominciano ad allungare i tempi lenti, fino ad arrivare a tempi lunghissimi o addirittura a bloccarsi (sperimentato personalmente più volte, anche se revisionati/lubrificati di recente se poi non sono stati esercitati per mesi). Invece con i tipo CF, CFI, CFE, FE, non ho riscontrato problemi anche non utilizzati per mesi e mesi.

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2023 ore 16:32

I miei sono dei CF degli anni '80 e non ho mai avuto problemi
Ha controllato i tempi dell'80mm e andavano bene, può essere che lì abbiano usato dei materiali auto lubrificanti o olii/grassi particolari

Poi mi raccontava che Hasselblad usava tolleranze di lavorazione pazzesche che nessuno al mondo era in grado di rispettare…..

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2023 ore 18:14

Si infatti anche secondo me, da profano e non tecnico che sono, è vero! Lo penso perché ad esempio riguardo agli obiettivi per la serie H, che fino a 2 o 3 anni fa arrivavano al tempo massimo di 1/800 di secondo, lessi un articolo (mi pare sulla loro rivista Phocus) in cui speiegavano che per le tolleranze ammesse dalle norme in tale settore avrebbero potuto dichiarare tranquillamente 1/1000 di sec. ma per i loro standard quel tipo di tolleranza non era adeguato quindi dichiaravano il tempo effettivo di 1/800.

avatarjunior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 10:28

Ciao Guido, ti consiglierei sicuramente la 500 cm di cui sono felicissimo possessore con l'80mm f2.8.
Se riesci e lo trovi, anche con il vetrino Acute Matte. Che facilita la visione in fase di inquadratura (la 500cm può sostituire il vetrino di messa a fuoco la 500 c "liscia" no).

E nello stesso tempo di verificare l'anno di fabbricazione sul corpo.
Tutte le fotocamere successive alla morte di Victor Hasselblad sono state costruite con materiali e meccaniche di minore qualità.

In primis è da verificare e preferire quelle datate anteriormente al 1979 (dovrei controllare ma mi pare quello l'anno del discrimine). Sulla fotocamera c'è il codice che ti indica l'anno di fabbricazione.
È possibile ricostruire l'anno di produzione dei corpi e dei magazzini tramite il codice di due lettere impresso prima del numero di serie decodificando le lettere:
V=1 H=2 P=3 I=4 C=5 T=6 U=7 R=8 E=9 S=0, con i numeri 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0, per cui un corpo che abbia inciso le lettere TR è stato prodotto nel '68.
Devi prendere le due lettere nel tuo numero di serie e tradurle in numeri. Se il numero è maggiore di 50, aggiungere il prefisso 19 e se il numero è minore di 50 aggiungere il prefisso 20. Ad esempio, se ha un numero di serie UV115233.
U = 7 e V = 1. Settantuno è maggiore di 50, quindi aggiungiamo un 19 Questa fotocamera è stata realizzata nel 1971.
Da quell'anno in poi l'interno della fotocamera, per evitare flare e riflessi, che inizialmente era verniciato di nero, è stato sostituito con il Palpas. Un materiale plastico che con gli anni si sbriciola e rovina le meccaniche interne. Non si può sostituire e non trovi nessuno che possa fare il passo all'indietro.

Anche per quanto riguarda gli obbiettivi, sono da preferire quelli realizzati con ghiere metalliche a quelli con la plastica. Il rivestimento in plastica sul poggiadito per ruotare le ghiere, se si rompe è irreparabile.
Esiste un meccanismo analogo a quello dei corpi per datare anche la fabbricazione degli obbiettivi, ma per quello che ne so, non ci sono particolari anni in cui la fabbricazione sia stata migliore o peggiore.
Unica cosa da valutare è se esista la lettera T*. Quelli che li hanno sono da preferire perchè indica che sono provviste del rivestimento antiriflesso. Nel caso contrario il paraluce è quasi obbligatorio.

Quindi il mio consiglio è di valutare bene l'anno di fabbricazione. I prezzi variano molto in base alla condizione della fotocamera. Ma ciò che è importante è sapere se sono state revisionate recentemente.
Altrimenti, dovrai farlo a tue spese.
Anche il magazzino va revisionato per evitare problemi di trascinamento della pellicola e la giusta spaziatura dei fotogrammi.
Relativamente al micromosso, io scatto a mano libera tranquillamente a 1/60 senza grandissimi problemi.

Questo è il mio consiglio. Ho avuto diverse medio formato, ma per tutta una serie di motivi, le altre sono andate e la mia 500 cm ante 79 è li.
Per non parlare della bellezza estetica e della portabilità.
Uniche.
Spero di averti dato una mano nella scelta.
Il riferimento Hasselblad in Italia è Sandro Presta, da cui anni fa acquistai il mio corredo. Impeccabile.




avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 12:53

In primis è da verificare e preferire quelle datate anteriormente al 1979 (dovrei controllare ma mi pare quello l'anno del discrimine). Sulla fotocamera c'è il codice che ti indica l'anno di fabbricazione.
È possibile ricostruire l'anno di produzione dei corpi e dei magazzini tramite il codice di due lettere impresso prima del numero di serie decodificando le lettere:
V=1 H=2 P=3 I=4 C=5 T=6 U=7 R=8 E=9 S=0, con i numeri 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0, per cui un corpo che abbia inciso le lettere TR è stato prodotto nel '68.
Devi prendere le due lettere nel tuo numero di serie e tradurle in numeri. Se il numero è maggiore di 50, aggiungere il prefisso 19 e se il numero è minore di 50 aggiungere il prefisso 20. Ad esempio, se ha un numero di serie UV115233.
U = 7 e V = 1. Settantuno è maggiore di 50, quindi aggiungiamo un 19 Questa fotocamera è stata realizzata nel 1971.
Da quell'anno in poi l'interno della fotocamera, per evitare flare e riflessi, che inizialmente era verniciato di nero, è stato sostituito con il Palpas. Un materiale plastico che con gli anni si sbriciola e rovina le meccaniche interne. Non si può sostituire e non trovi nessuno che possa fare il passo all'indietro.

Non è chiaro se intendi dire che il palpas è stato introdotto nel 1979 o nel 1971; comunque mi pare sia sbagliato in entrambi i casi poiché l'introduzione di tale materiale all'interno del corpo macchina mi pare proprio che sia successiva, credo fine anni 80 o addirittura primi 90.
E' vero che si crepa, ma non lascia residui all'interno, ho tre corpi con palpas e nessuno lascia residui (e la stessa cosa ti può dire chi li ha) anche se sono crepati; tale difetto estetico non preclude la funzionalità che resta la stessa e assorbe la luce meglio della verniciatura. Quello che può lasciare residui all'interno è la spugna del batti-specchio e anche questa nei corpi più recenti dotati di meccanismo GMS che consente uno specchio più grande (che non vignetta con i teleobiettivi, ma solo nella visione, non sulla pellicola ovviamente) è stata sostituita da un diverso meccanismo di ammortizzamento, una ulteriore miglioria rispetto ai corpi più vecchi.
La palpas comunque è sostituibile, sebbene con grande impazzimento (se non si vuole smontare tutto il corpo macchina) oppure disassemblando tutto, ma è perfettamente inutile farlo, se non per un fattore estetico.
Le opinioni sugli obiettivi, C o CF e successivi, sono contrastanti, dipende dalle preferenze, quindi il mio consiglio è di provarli entrambi e decidere quale si preferisce. Io preferisco le versioni CF e successive per:
- la morbidezza della messa a fuoco;
- tempi e diaframmi che sono disaccoppiati e accoppiabili quando si vuole (gli C al contrario sono accoppiati e vanno disaccoppiati per regolare tempi e diaframmi indipendentemente);
- il comodo tasto della profondità di campo che si può riaprire senza dover intervenire girando la ghiera dei diaframmi fino alla massima apertura (che spesso causa anche la necessità di disaccoppiarla dai tempi);
- la già citata affidabilità (senza necessità di farli scattare periodicamente) e disponibilità di ricambi.
Li ho usati entrambi e alla fine sono passato a CF e successivi e non tornerei mai indietro; ripeto: provali entrambi e poi decidi, non basarti sui nostri consigli, sono scelte molto personali.

avatarjunior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 13:33

Per Diebu. Rettifico l'anno di introduzione del Palpas che è il 1985. Questo rivestimento e le conseguenze che ha, sono descritte benissimo in questo video di Sandro Presta sul canale di Gerardo Bonomo. Essendo Sandro un riparatore tra i migliori in Italia delle Hassy, io ho riportato esattamente quello che è il danno che può riportare il Palpas. Presumo che chi ci mette le mani su e ne ha viste a centinaia, sia abbastanza incontrovertibile.

Minuto 12:06

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 13:50

l'introduzione di tale materiale all'interno del corpo macchina mi pare proprio che sia successiva, credo fine anni 80 o addirittura primi 90.

Ricordavo bene; come ho scritto, all'interno del corpo macchina è stato introdotto a fine anni 80. Nell'85 fu introdotto solo sull'otturatore ausiliario.
Il sistema di specchio basculante GMS (gliding Mirror System) Sandro dimentica di dire che è presente non solo sulla 501 CM ma anche sulla 503CW (oltre alle 2000 e 200 come giustamente dice).

avatarjunior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 13:54

Si 85. E i danni possono essere importanti. E per come dice Sandro che le sistema tutti i giorni, la sistemazione in caso di sbriciolamento del rivestimento in Palpas è quasi senza soluzione. Se non costosissima.
Per il resto, io ho dato il mio contributo. Non sono un tuttologo. Spero possa essere stato utile per il post.
Buona luce a tutti

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 14:01

Riguardo alla 2000FC Sandro dice un'imprecisione: la 2000FC aveva già lo schermo intercambiabile (infatti è del 1977, lo specchio intercambiabile come è stato detto è stato introdotto nel 1970); la 2000CFM introduce la retraibilità delle tendine quando si toglie il magazzino, per evitarne l'accidentale danneggiamento qualora le si urti.
Il trattamento antiriflesso T* non è a tre strati come dice Sandro ma a 6 (ho sottomano un vecchio catalogo).
Video comunque interessante, grazie; peccato non tratti i modelli ancora successivi, ma comunque utile. Comunque se è vero, e non ho ragione di dubitarne, che le 500CM post 1979 siano meccanicamente più fragili ed economiche rispetto alle precedenti, non si può negare che i modelli introdotti successivamente apportino comunque delle migliorie (ad esempio il già citato specchio GMS, oppure il flash TTL, ecc.) ed è per questo che io continuo a ritenerle preferibili, perché sono comunque progetti più moderni (e non è che negli anni 80 e 90 le altre case produttrici non abbiano adottato la plastica ove possibile, o no?).

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 15:27

Ragazzi, stiamo parlando della "regina" delle MF a pellicola, macchina robusta ed affidabile, costruita come forse nessun'altra.
I professionisti li si vedeva o con le Rolleiflex biottiche o con questa, non si usava praticamente altro.

L'evoluzione e l'affinamento ovviamente credo ci sia sempre stato, magagne penso poche o niente...

Purtroppo Hasselblad non è riuscita a produrre dei dorsi digitali per le sue macchine storiche a prezzi umani, erano talmente fuori mercato che nessuno o quasi li ha acquistati, il declino della "regina" è stato causato da questo secondo me.

Oggi ci accontentiamo delle scatolette di tonno con sensore incorporato.... Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 15:36

Le a Rolleiflex biottiche fino alla GX esclusa erano capolavori di orologeria ancor più che Hasselblad che invece era si più robusta

Il grosso problema di Hasselblad e che se non alzi lo specchio rischi micromosso con tempi più lenti di 1/250 mentre le biottiche no

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 15:38

Con la Rolleiflex 3,5F scattavo a 1/15, con l'Hasselblad a 1/60

Per entrambe il loro punto di forza era l'otturatore centrale che consentiva la sincro lampo totale, con le altre 6x6 a tendina si arrivava a 1/30 o poco più.

Oggi dei flash se ne può fare a meno ma un tempo erano indispensabili

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2023 ore 15:44

Ok 1/15 con Rollei (e Mam. C 33 Pro S)! Per fare 1/60 con l'Hasselblad a mano libera (c/ l'80 mm.) ci voleva molta, ma molta, ma mooolta, attenzione! Con la Pentaxona 6 X 7 (confesso che la stavo provando e, di proposito, non ho impiegato proprio il massimo dell' "attenzione" ... solo il comportamento ... "del buon padre di famiglia"!) ho trovato del micro mosso a 1/125 (con il suo "normale", un 90 mm., se ben ricordo)! GL

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