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103 miglia... sono piu' di 160 chilometri di saliscendi a 5000 metri d'altezza con un 500 f4 ed attrezzatura appresso. E chi e'? Rambo ? Bisognerebbe verificare se la tipa in questione esiste e se e' reale quel che afferma d'aver fatto arruolarla in qualche corpo speciale di supereroi.
user198779
inviato il 04 Dicembre 2022 ore 6:34
user237955
inviato il 04 Dicembre 2022 ore 8:33
“ inoltre le estreme manipolazioni con la pellicola, oltre che molto più limitate rispetto al digitale, erano alla portata di pochissimi, mentre oggi col digitale sono alla portata di praticamente tutti „
Vero! Ma era una strada percorribile solo con la pellicola negativa; praticamente impossibile praticarla con la diaspositiva.
user237955
inviato il 04 Dicembre 2022 ore 8:39
“ Qualcosa mi dice che i maghi della doppia esposizione riuscissero a combinare qualcosa anche con quella. „
Ne dubito fortemente!
Ai tempi, la manipolazione della diapositiva non era proprio contemplata; verso d'essa, c'era il massimo rispetto. Io avevo provato a duplicare qualche diapos con l'Ektachrome Slide Duplicating 5071, ma il risultato faceva schifo; in diaproiezione, poi, era un'offesa per la vista.
Perciò, ribadisco convintamente che...la DIAPOSITIVA in proiezione deve essere perfetta e non può essere manipolata!
Le manipolazioni sulle foto di Marilyn riguardavano la pellicola negativa.
user237955
inviato il 04 Dicembre 2022 ore 8:42
“ 103 miglia... sono piu' di 160 chilometri di saliscendi a 5000 metri d'altezza con un 500 f4 ed attrezzatura appresso. E chi e'? Rambo ? Bisognerebbe verificare se la tipa in questione esiste e se e' reale quel che afferma d'aver fatto arruolarla in qualche corpo speciale di supereroi. „
Certamente si sarà fatta affiancare da sherpa...ma la sua narrazione è plausibile.
user237955
inviato il 04 Dicembre 2022 ore 8:48
A proposito di manipolazione e taroccamento del digitale...
ieri sera mi sono rivisto il film " LA FRODE " la cui trama verteva su comportamento quasi criminale del protagonista - poteva sembrare la storia della juventus di questi giorni - ma, accidentalmente, si poteva anche riferire alla manipolazione e relativo taroccamento di una stampa da parte dell'investigatore...che ridere vedere la scena e ripensare alle mie accuse di falso verso il digitale.
user237955
inviato il 04 Dicembre 2022 ore 8:53
Kott-krud...sicuro fossero duplicating? Fatto confronti con gli originali? Forse che gli originali fossero delle Perutz oppure Scotch chrome?
Io ho ottenuto risultati meravigliosi duplicando la diapos originale su altra identica diapos...proprio come faceva il Maestro Franco Fontana.
Insomma, alla fine il problema, ieri come oggi, è sempre il medesimo: il contesto in cui viene presentata un'immagine e la verifica del rispetto delle eventuali regole stabilite per quel contesto. Da questo punto di vista non è cambiato nulla. Due cose invece sono cambiate: il numero di persone che oggi possono cimentarsi con le tecniche di modifica delle immagini e, soprattutto, il fatto che sempre più osservatori sembrano gradire queste modifiche, quanto meno in contesti dove si valuta fondamentalmente solo l'elemento estetico. Quest'ultimo aspetto dovrebbe far riflettere su come storicamente continui a modificarsi il rapporto tra l'osservatore e il significato dell'immagine.
E a proposito di doppie esposizioni, io parlavo di quelle effettuate direttamente in macchina sul medesimo fotogramma, sicuramente difficili da realizzare ma che, se ben studiate ed eseguite, davano risultati sorprendenti.
Senza contare, ad esempio, tutte le immagini di pseudo-reportage che in realtà ritraevano scene montate ad arte affinché l'osservatore prendesse i classici "fischi per fiaschi", e senza necessità di alcun tarocco post...umo ; secondo la ferrea ideologia della dias, anche queste immagini sarebbero perfettamente lecite, ma forse occorre rivedere il concetto di realtà, perché quando mostri all'osservatore un'immagine o un intero servizio fotografico, cos'è che conta di più: il fatto che gli stai raccontando palle, o la tua maestria nel sapergliele raccontare anche senza postproduzione? Che poi è tutto da dimostrare che occorra più maestria nel costruire ad arte una scena fasulla prima dello scatto anziché nell'effettuare un tarocco ben fatto in post; in ogni caso, sempre di tarocco si tratta se pretendi di far credere che quella foto ritrae un fatto realmente accaduto, ed è questo l'aspetto da stigmatizzare.
@kott, se leggi la storia era al seguito di una spedizione, una cosa normale in Nepal, con portatori tende e cucina da campo, sicuramente era con un gruppo per ammortizzare la spesa. Trovo la diatriba analogico-digitale inutile e come scrive giustamente la fotografa non essendo una reporter e non avendole presentate a concorsi fotografici è libera di elaborarle come meglio crede
“ da quello che leggo ha MILLANTATO che è cosa ben diversa „
Hai centrato il punto! Chi parte con l'idea di ingannare l'osservatore, troverà il modo di farlo indipendentemente dal tipo di supporto e di tecnologia utilizzata. I modi ci sono sempre stati, e poco importa se cambiano al variare delle tecnologie: sempre inganno rimane. Se poi quell'inganno viene messo in piedi per specularci sopra diventa anche una tr..fa. Il problema di fondo rimane sempre il rapporto tra l'autore di un'immagine e l'osservatore; se questo rapporto è corretto può comprendere qualunque cosa, compreso il fotomontaggio, "se" l'autore dichiara una finalità che possa contemplarlo; ma è quel "se" che traccia il solco tra lecito e illecito.
Comunque sto arrivando a una conclusione che è paradossale: la fotografia digitale poiché si presta più all'inganno alla fine è più sincera di quella con pellicola! Vi spiego perché: - con il digitale è facilissimo manipolare, fare fotomontaggi, eliminare, aggiungere; insomma si può fare di tutto facilmente e praticamente tutti con un minimo di impegno sono in grado di creare dei falsi (e nel 90% dei casi lo fanno, basta vedere che genere di post-produzione vanno per la maggiore. Quindi uno ormai lo sa che ciò che osserva può essere stato pesantemente manipolato e non si sente più di tanto ingannato poiché questo inganno è insito nel mezzo stesso. - con la pellicola le suddette manipolazioni sono molto più limitate e alla portata di pochissimi, quindi quando si osserva una foto da pellicola uno è portato a credere che non sia stata frutto di fotomontaggi vari; ma potrebbe esserlo (anche se per questioni statistiche la possibilità è infinitamente inferiore per le ragioni suddette), però uno "abbassa le difese". In definitiva quando si osserva una foto digitale si è sempre pervasi dal dubbio mentre lo si è molto di meno quando si osserva una foto da pellicola; quindi, per il paradosso cui accennavo, il digitale è più sincero perché sai già che c'è l'inganno. È come se compri un capo firmato in un mercato rionale di Napoli; te lo aspetti che sia un tarocco (e lo è), mentre se lo acquisti in una boutique a Milano dai per scontato che sia originale ma, sebbene rara, c'è la possibilità che sia lo stesso tarocco proveniente da Napoli (in passato ci sono stati dei casi). Quindi viva il "sincero falso digitale"
Anche le foto della tipa sono piu' social-elaborate rispetto a quelle del tipo serio... Tipa
Tipo
Qualche dubbio sulla spedizione ti viene ...
Durante 160 km di spedizione ed appostamenti vari: pelle perfetta, aspetto fresco e riposato, labbra truccate, vestiti immacolati, scarpe in ordine, occhiali da centro di Milano, giacca lustra....ammettendo poi che QUELLA sia veramente la tipa in questione, potrebbe essere un'avatar, e sono le uniche sue foto che ho beccato in rete....
user198779
inviato il 04 Dicembre 2022 ore 13:14
Quando sono diventati facili i trucchi nel cinema, prima del digitale facevano sorridere a parte qualche genio tipo Stanley Kubrick in 2001 odissea nello spazio. Giurassic parck appena usci me lo sono visto penso 10 volte il primo hanno per la prima volta è stata riprodotta "realmente " la fauna ai tempi dei dinosauri.
Il danno vero che questo genere di episodi arrecano è l'impatto che evocano sul pubblico "di massa". Addetti ai lavori e riviste specializzate o giurie possono scoprire il falso e prendere provvedimenti ma il danno sull'immaginario visivo oramai è fatto. Si deforma completamente il soggetto ed il.contesto diventa quasi un green screen. E non aid eve per forza arrivare a taroccamenti clamorosi, basta anche una post portata all'estremo per togliere il "naturale" da una fotografia naturalIstica. Si perde il rispetto per l'audience e l'etica diventa al massimo una narrativa per le didascalie dei concorsi. Il leopardo messo come simba nel re leone, esposto manco fosse il Papa all'angelus è semplicemente la rappresentazione di come tutti vorremmo vederlo. Peccato che si sia evoluto per non essere visto.
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