| inviato il 24 Febbraio 2022 ore 10:32
La questione delle raccomandazioni è spesso molto più varia. Non conosco l'ambiente della fotografia, ma abbastanza quello musicale. Succedono cose differenti, a seconda delle circostanze. Ci sono a volte casi plateali di gente paraculata fino all'inverosimile, ma poi ci sono anche casi diversi. Se per esempio serve un pianista accompagnatore per un concorso di canto l'organizzatore del concorso, che può chiamare chi vuole a sua discrezione, chiama Tizio perché lo conosce personalmente, se che sa fare bene il suo mestiere e che è uno serio ed affidabile. Naturalmente oltre a Tizio di pianisti accompagnatori ne sono disponibili altri, decine, e altrettanto bravi e seri. Perché allora Tizio lavorerà e gli altri no? Semplice, perchè l'organizzatore gli altri non li conosce e non vuole rischiare di trovarsi ad aver a che fare con uno magari bravissimo ma inaffidabile e che gli creerà problemi. Poi magari, col tempo, partirà il passaparola giusto e Tizio lavorerà sempre e gli altri no, o meno. E' un caso di raccomandazione? Ni... da valutare anche che magari Tizio in qualche occasione sarà andato a lavorare anche se non stava tanto bene o avrà rinunciato a qualche giorno di vacanza pur di non rinunciare alle occasioni che gli si offrivano, e gli altri magari no... |
| inviato il 24 Febbraio 2022 ore 14:23
Sono sempre attirato questi topic perché pur non pensando minimamente a queste vicende per il sottoscritto sono una finestra sul mondo estremamente interessante.
Detto questo, per quel poco che capisco, vedo nella nostra amica un altro problema, ovvero non sa come inserire le foto qui, non sa come fare un sito o un portfolio via web, che comunque dovrebbe essere la prima cosa per fare il salto.Alcuni miei conoscenti la prima cosa che hanno fatto è stato un sito e una buona gestione dei media oltre i social. Io credo che tra le competenze che si deve avere per fare il vostro lavoro ci sia una confidenza più che ottima con le tecnologie informatiche, tra archiviazione, utilizzo dei software, stampa etc ....
Già come amatori non basta saper utilizzare questi strumenti, ma bisogna farlo bene e rapidamente; immagino da professionisti, dove si deve saper gestire una mole di dati che immagino non banale, saper fare le cose bene, impeccabili, e in fretta.
Quindi, non avere idea di come inserire in rete il proprio lavoro non mi pare un buon inizio. Insomma, qui ho letto di persone che hanno sfidato le regole del buon senso e si sono buttati, ma dietro, a mio avviso , avevano perlomeno delle basi generali che permettevano questo tipo di salto in apparenza irrazionale.
Infine, e qua potrei sbagliarmi in un lavoro non mio ma di solito è così, anche se è giusto essere specializzati e dedicati ad un campo, io credo che si debba avere una buona cultura anche dei campi adiacenti. Io dubito che un professionista non so, che guadagna soprattutto con cerimonie, non abbia la più pallida idea di come affrontare still life o pubblicità, ma qui potrei sbagliarmi.La risposta "io fotografo col cellulare", che può andare benissimo, salta brutalmente tutto l'argomento del food photography, ad esempio, che va ben oltre lo strumento di ripresa. |
| inviato il 24 Febbraio 2022 ore 14:28
Ricordo che molti anni fa, all' avvento del turismo di massa, molti fotoamatori pensavano di poter vendere le foto fatte nei loro viaggi esotici... cioè mi diverto, viaggio e guadagno. Ci si mise di mezzo anche il film Blow up a coltivare illusioni, dando una immagine del fotografo professionista completamente falsa. Positivamente, incrementò le vendite della Nikon.
Poi la realtà asfaltò il tutto. |
user14408 | inviato il 24 Febbraio 2022 ore 19:42
“ molti fotoamatori pensavano di poter vendere le foto fatte nei loro viaggi esotici... cioè mi diverto, viaggio e guadagno. „
celeberrimo, anno 1976, due nomi ancora oggi apprezzati:
www.cesaregerolimetto.com/giro_del_mondo |
| inviato il 24 Febbraio 2022 ore 20:44
Maceric,
Io mi riferivo ai fotoamatori 15gg viaggio organizzato. Allora era difficilissimo, non uno su mille ma uno su centomila e già mi sembra ottimistico, oggi con mondo rimpicciolitissimo direi impossibile . Inoltre già dagli '70 si percepiva la malattia che avrebbe condotto le grandi riviste alla morte. |
| inviato il 24 Febbraio 2022 ore 21:38
“ La moda e' un ambiente piuttosto chiuso, che non segue i normali canali di lavoro. E' una mina esplosiva che bisogna saper maneggiare. „
per fortuna qualquno che parla con cognizine di causa e sà quello che scrive. |
| inviato il 25 Febbraio 2022 ore 6:39
Effettivamente la mina non si maneggia ma si calpesta. |
| inviato il 25 Febbraio 2022 ore 7:52
“ Effettivamente la mina non si maneggia ma si calpesta. „
dipende da che parte stai.. se sei vittima la calpesti, se sei carnefice la maneggi. |
| inviato il 25 Febbraio 2022 ore 13:57
@Kwilit il sommo Michelangelo si ispirò a David Bailey per "Blow Up". Dopo andò a vederlo al cinema con la moglie Catherine Deneuve (!?) e disse che Antonioni aveva un'idea distorta della scena fotografica londinese.
Da notare che Bailey usava Pentax e non Nikon nella vita. |
| inviato il 25 Febbraio 2022 ore 14:23
Valgrassi,
Tutto vero. Però gli spettatori videro la Nikon |
| inviato il 25 Febbraio 2022 ore 14:46
Non so da quando ci sono le pubblicità (mica tanto) occulte nei film. Sicuramente non da ieri  |
| inviato il 25 Febbraio 2022 ore 16:01
Si puo' dire che Hollywood sia nata per fare propaganda e pubblicita' |
| inviato il 25 Febbraio 2022 ore 16:04
Beh, i film sono da sempre un formidabile veicolo pubblicitario.
Mi ricordo un film di James Bond, dove tutto era Sony: i laptop, i telefonini e non so cos'altro ancora. Mi fece ridere, poiché guarda caso avevo gli stessi apparecchi. Potevo dire a mia moglie: "hai visto, sono come James Bond" 
Ma qui stiamo andando OT...  |
user198779 | inviato il 25 Febbraio 2022 ore 18:11
È vero anche il contrario per alcuni brand che li usano per dare lustro alla pellicola.
FINE OT.
Per quanto riguarda iniziare un attività qualsiasi al giorno d'oggi ci vuole un bel coraggio specialmente in Italia c'è chi a desistito anche dopo avere investito soldi per l'incredibile burocrazia e tempi biblici.
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| inviato il 25 Febbraio 2022 ore 19:47
“ il sommo Michelangelo si ispirò a David Bailey per "Blow Up". Dopo andò a vederlo al cinema con la moglie Catherine Deneuve (!?) e disse che Antonioni aveva un'idea distorta della scena fotografica londinese.
Da notare che Bailey usava Pentax e non Nikon nella vita. „
Se ci fate caso nei film prodotti negli anni '70/80/90 del secolo scorso quando si vede qualcuno che fotografa con piglio professionale ha sempre in mano una nikon. Così come nei film prodotti negli anni seguenti quando si vede un portatile ha quasi sempre la mela...
Immagino che siano stati fatti degli investimenti... |
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