| inviato il 21 Marzo 2022 ore 10:50
In effetti di esaltati della pellicola ne vedo pochi... in compenso però abbondano gli apprendisti stregoni. E ovviamente ognuno di questi moderni Harry Potter argentici ha la sua soluzione definitiva riguardo al (mal)trattamento della propria amata (amata? odiata?... boh) emulsione. Emulsione, manco a dirlo, rigorosamente in B&W |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 11:00
Vabbè, l'abbiamo capito che per te, la pellicola deve essere o diapositiva, o niente. Spero avrai comunque la cortesia di accettare che qualcuno usi altri tipi di pellicola. |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 11:18
Nn se ne può più ........... |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 11:20
altra che non capisco e tutta questa smania di cercare la massima qualita nella stampa, manco fossimo dei novelli Salgado o dei professionisti affermati a livello nazionale per un fotoamatore che vuole delle foto da appendere casa o al circolo parrocchiale va benissimo una stampante come la Epson sc700 in A3+ da 700 euro, e se proprio hai la foto buona la mandi a stampare con tutti i crismi magari in analogico |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 11:25
Chi sarebbero gli 'apprendisti stregoni'? Quelli che provano a emulsionare le lastre in vetro? Quelli che provano a sviluppare il B/N? quelli che provano a sviluppare il negativo colore? Quelli che provano a stampare il colore dal negativo? Quelli che provano ad usare il foro stenopeico? Quelli che provano a costruirsi la fotocamera in legno? Quelli che provano la stampa in B/N al carbone? Quelli che provano la stampa a colori in litografia o serigrafia? Quelli che provano a sostituire e ririempire le cartucce della stampante a colori? Quelli che si comprano lo spettrofotometro e si fanno i profili ICC? Il forum è pieno di questi e non ci trovo nulla di male, sia che lo facciano come professionisti che come hobbiesti. |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 11:37
Se qualcuno vuole mettersi in contatto con Domenico, mi scriva in MP. A me l'analogico ha permesso di modificare il mio approccio alla PP in digitale. Se inizi a vedere molte foto analogiche e fai abituare l'occhio, quando poi ti capita una foto digitale, la "riconosci" subito..... |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 11:40
Io credo che l'importante è divertirsi.... quindi capisco perfettamente chi adora la pellicola. Devo però altrettanto dire che. avendo usato la pellicola per quasi 40 anni, sviluppavo e stampavo in proprio, non posso che apprezzare l'enorme evoluzione tecnologica e qualitativa del digitale. Essendo anche appassionato di musica sinfonica secondo me fare un parallelo è sbagliato, purtroppo devo dire che lì ad una evoluzione tecnologica (LP>CD) non si è accompagnata una qualitativa (il suono di un LP è migliore di quello di un CD), il CD di fatto è un pelo sotto. |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 11:46
“ (il suono di un LP è migliore di quello di un CD), il CD secondo me è un pelo sotto „ anche io ho una discreta passione per la musica, di altro genere però. posseggo tra l'altro un sistema hi fi di discreto livello, almeno credo, ma sinceramente preferisco il suono del cd. per questo ho praticamente abbandonato l'uso del piatto, pur avendo una discreta collezione di lp. chiedo scusa per l'OT. |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 11:55
“ Essendo anche appassionato di musica sinfonica secondo me fare un parallelo è sbagliato, purtroppo devo dire che lì ad una evoluzione tecnologica (LP>CD) non si è accompagnata una qualitativa (il suono di un LP è migliore di quello di un CD), il CD di fatto è un pelo sotto. „ Vero, ma questo perché ci si è accontentati. Bisogna ricordare che l'equazione CD=registrazione digitale non è mica giusta. Si può registrare in digitatale con una frequenza di campionamento almeno doppia di quella dello standard CD audio e con una gamma dinamica maggiore, usando maggior numero di bit per i dati di ogni campione. Se potessimo confrontare (cosa che purtoppo si può fare difficilmente, per farla bene sarebbe da andare in uno studio di registrazione) una registrazione analogica e una digitale entrambe fatte al meglio non so quale delle due vincerebbe, o addirittura se sarebbero facilmente distinguibili, tranne per il fatto che la registrazione analogica, essendo passata attraverso una registrazione su nastro magnetico, ha delle "infedeltà" a volte più piacevoli all'orecchio di quelle digitali. Poi purtroppo dallo standard CD si è addirittura passati agli mp3, che più sono compressi e peggio vanno... Allo stesso modo sarebbe interessante confrontare foto e stampe degli stessi soggetti, fotografati con medesima illuminazione e con le stesse ottiche ottenute sia con procedimento digitale che analogico, in entrambi i casi fatte ai massimi livelli tecnologici disponibili da fotografi e stampatori di altissimo livello. Forse avremmo delle sorprese. |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 12:19
Metto su ON il modo "discussione da bar" (concordo e sostengo anche io che quasi tutte le discussioni su forum sono dei succedanei in rete delle discussioni al bar, se uno ha il buon tempo come me). Ripeto la questione: per chi, come il sottoscritto, ha passato i 60 l'udito è una vaga 'eidola' di quello che è l'udito di un teenager. Da anni ormai non ascolto più musica analogica su vinile, mentre da ragazzo potevo ascoltare vinili con un impianto che, all'epoca, si poteva considerare un impianto ottimo (Thorens, Phase Linear, Klipschorn). I migliori dischi che io abbia ascoltato erano LP ad 'incisione diretta', i Sheffield Lab, contenuti musicali abbastanza penosi ma qualità di incisione insuperabile, l'unica cosa che potesse rendere una pur vaga simiglianza con gli aspetti dinamici della musica dal vivo. Peccato che i solchi veramente notevoli erano quelli esterni, le prime due tracce, e peccato che dopo qualche decina di ascolti pareva di essere in friggitoria per il degrado progressivo dei solchi. Una delle cose che approssima di più la musica riprodotta all'esperienza della musica dal vivo sono gli aspetti dinamici, la velocità degli attacchi, lo smorzamento delle note, il volume dei pianissimo il volume dei fortissimo: in tutti questi aspetti la superiorità del digitale è innegabile. Sul presunto freddore o calore dell'amplificazione, valvole transistor o altro, sono aspetti che prescindono dal tipo di incisione. Resta la mia domanda posta sopra: ma un amante del vinile , OGGI, che registrazioni ascolta??? Quali registrazioni analogiche può ancora ascoltare? Una infinitesima piccolissima nicchia dei contenuti musicali è disponibile in vinile da master analogico e i dischi degli anni 70, lasciamoli perdere. Qui un articolo con una disamina abbastanza equilbrata: extended-play.it/musica-su-vinile-caratteristiche-limiti-e-falsi-miti/ qui invece, sempre dello stesso autore, i 5 motivi per cui ancora piace il vinile, aspetti per lo più esperienziali: extended-play.it/vinili-perche-ci-piacciono/ P.S. ho appena ricomprato un piatto, aspetto che mi arrivi un PrePhono |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 12:30
Mah... io ho cominciato a comprare vinili nei primi anni 70 e ne ho una discreta collezione... Ma quando si tratta di Musica Classica nei "pianissimo" viene fuori la vera e più importante differenza tra vinile e CD : il rumore di fondo. (Purchè non sia una registrazione datata) |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 12:36
Proprio ieri, ho ascoltato il mio prezioso vinile "Melodija" (1974) della 7a sinfonia "Leningrado" di D. Šostakovič, nell'edizione diretta da Toscanini al Metropolitan, 1944. Con tutti i difetti delle registrazioni del tempo. Ma che maestosa interpretazione, che orchestra, che pathos! |
| inviato il 21 Marzo 2022 ore 13:01
Ma su questo penso siamo tutti d'accordo: posso ascoltare Pablo Casals e Billie Holiday in registrazioni penose e provare immenso piacere. Posso anche ascoltare vinili anni 70 in casa mia con infinito piacere, anche perché è ben difficile che in appartamento possa ascoltare musica con volumi e dinamiche da teatro, dopo 2 minuti arriverebbe il vicino a bussare alla porta. |
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