| inviato il 30 Luglio 2021 ore 16:39
Avite le Linhof… Meglio 4x5 In 6x7/9 le lenti non sono molto moderne tranne non andare su alcune ultime che costano parecchio Meglio Mamya secondo me anche come pesi |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 16:49
Scusate eh, ma toglietemi una curiosità: quanto grande deve stampare la nostra cara Giulia che state tutti a consigliare le 6x6 anzi no, meglio le 6x7 o se proprio si desidera un formato rettangolare forse è ancora meglio una 6x8 se non addirittura una 6x9? E poi tutti a parlare dei formati... ok... sarà anche importante... ma non è forse il caso di parlare anche un poco di quello che ci dovrà metterà dentro a quella benedetta macchina? |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 16:55
bah, e' lei che ha esordito con il medio formato. Alla fine. Se devi maneggiare pellicola, tanto vale farlo con un po' di gusto no? |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 17:07
Si Paolo, il formato 135 lo uso (con soddisfazione) già da anni. Anche il medio format, in effetti, ma solo 6x6 e con ottica fissa. Per questo motivo volevo allargare gli orizzonti con un corredino un po' più articolato. Quelle folding comunque sono molto interessanti! |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 17:36
Capisco Giulia, ma visto che una macchina fotografica serve a fare delle fotografie forse sarebbe il caso di lasciar perdere i voli Pindarici e iniziare ad adoperare un poco di sano pragmatismo. Per esempio: ammettiamo di optare per un ben determinato formato, un formato X diciamo... bene... che pellicola vogliamo adoperare? Non per qualcosa, ma solo perché se con la tua 4,5x6 adoperi una pellicola un po' così, non è mica sicuro che ne otterrai risultati migliori di quelli che posso avere io col 135 ma adoperando una emulsione di classe! E ancora: il medio formato è, ovviamente, sinonimo di alta qualità, e questo non da ora ma da sempre, quindi cercheremo pure di attrezzarci un corredino di ottiche ben scelte e di sicura qualità... bene... con che ingranditore stamperemo le nostre fotografie? In che formato? E soprattutto: con che obiettivo? Tutto questo insomma per arrivare dove... beh per arrivare a chiarire senza ombra di dubbio che quella della qualità è una strada lunga, tortuosa e quel che è peggio molto costosa quindi prepariamoci bene |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 19:18
Paolo Ha la sigla “P150” l'obiettivo invece: “LEICA HECTOR - P2 1:2.8 / 85” |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 19:35
Lo conosco bene Daniele. Monta una lampada da 150 W ed era il prodotto d'ingresso nel vasto e articolato mondo della diaproiezione Leica. Nello specifico apparteneva alla folta serie (P 150 - P 255 - P 255 IR - P 300 - P 300 IR - P 600 - P 600 IR - RT) dei proiettori Leica di diretta derivazione Zett... gli ex Zeiss. L'Hektor a sua volta è l'ottica di base e la sua caratteristica è quella di chiamarsi col nome del cane del progettista |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 20:09
Wow sei super informato Non lo sapevo grazie! |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 21:40
Eh, seppure a distanza di anni qualcosa.la ricordo ancora |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 21:51
Diciamo che all'epoca, parlo di trent'anni addietro e più, il P 600 IS prima, e l'RT dopo, erano i miei sogni proibiti. Poi ci ha pensato la rivoluzione digitale a consentirmi di acquistarli... solo che a quel punto ho preferito loro i Kodak |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 21:54
Paolo, tu hai ragione, in fotografia analogica ogni anello della catena ha la sua importanza e curarne uno trascurando gli altri sarebbe sciocco. Le pellicole che uso sono tutte di ottima qualità sia per il piccolo che per il grande formato. Così come l'ingranditore e le carte che uso per la stampa. Per cui, a parità di tutta la catena, un formato più grande mi consente stampe di qualità superiore. E su questo penso che siamo tutti d'accordo, no? |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 22:32
E l'altero cane del progettista come si chiamava? Ma "Rex"! Questo me lo ricordo anch'io! Ciao Paolo!!! GL |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 23:30
“ Per cui, a parità di tutta la catena, un formato più grande mi consente stampe di qualità superiore. E su questo penso che siamo tutti d'accordo, no? „ No E comunque in background comincerei le selezioni le selezioni del prossimo fidanzato che c'è l'ha piccolo, il formato fotografico intendo. Comincerei con uno stage. Vedresti tutto più chiaro, altro che camera oscura. |
| inviato il 31 Luglio 2021 ore 8:22
@Ilcentaurorosso, mi interesserebbe capire il tuo punto di vista spiegato. Scrivere un "No" buttato lì e poi non motivarlo mi sembra pochino. Faccio un esempio per motivare la mia affermazione che hai quotato: uso la stessa pellicola, mettiamo una T-max, sviluppata allo stesso modo, stampata con lo stesso ingranditore (ovviamente con due focali differenti, in base al formato, ma di pari qualità) ed uso la stessa carta, anche questa sviluppata allo stesso modo. Ora, voglio ottenere una stampa 50x70. Da una parte ho un negativo di superficie di 24x36 mm, dall'altra uno di 6x4,5 o 6x9 cm per considerare gli estremi (tolti i soliti 4 mm di margine) da cui magari devo ritagliare una parte per sistemare meglio la composizione. Il primo negativo dovrà subire circa 20 ingrandimenti lineari, il secondo poco più di 11, il terzo meno di 8 lineari. Ovviamente, se stampi 13x18 la differenza si appiattisce ma mediamente le mie stampe partono dal formato A4 ma più spesso A3 o A2. E soprattutto in questo caso, i limiti del piccolo formato iniziano a vedersi. Mentre su stampe (non mie) di formati superiori, questi limiti non li ho visti. Quindi, io parlo della mia esperienza diretta. Se la tua è differente e vuoi raccontarla, sarò ben felice di imparare qualcosa di nuovo. |
| inviato il 31 Luglio 2021 ore 8:52
Beh Giovanni un Rex non manca mai... non può mancare! Buona giornata amico mio |
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