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Davanti al dolore degli altri







avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 12:32

Salt, come comunicazione la fotografia è stata strausata e s×ta non solo dall'uso di molti × sui social, sotto le vestigia dell'apparire, e a seguire altrettanti sfigati che con l'etichetta dell'influencer attira migliaia di pigri × nelle scelte personali. E già qui ci sarebbero da scrivere molti libri, ma la stessa scusa della comunicazione visiva, che con il digitale e sopratutto l'uso degli smartphone, ti trovi campagne pubblicitarie becere, dal gommista di via trionfale al pizzaiolo egiziano di via nazionale. E gli stessi pubblicitari che 20 anni fa mettevano molta creatività ed ora sono ad un piattume scandaloso (aveva ragione Toscani su di loro). Poi però ogni tanto ti trovi davanti le campagne pubblicitarie di D.e G. che sono di un'eccellenza fantastica, stessa cosa per i calendari Pirelli. Diciamo che nel fare cernita, si trova ancora un po' di bella arte fotografica. Ma di esempi così ce ne sono molti altri, viva Dio.

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 12:35

Qualsiasi editor pero' gia oggi deve fare i conti con i canali di diffusione moderni.

Non puo' prendere decisioni a prescindere.

Per fare un esempio...Un Pittore che spacciasse oggi per novita' il fatto di essersi ritratto nello specchio, per entrare nella scena, si coprirebbe di ridicolo.( anche se lo stratagemma e' stato ripreso nel 1400 e nel 1600 da artisti di calibro)


Chiaramente, un fotografo puo' scegliere come esprimersi. Lo ripeto, non e' che una fotografia perda valore se fatta in pellicola e distribuita in poche stampe.

Anzi.

Resta pero' una azione anacronistica come voler produrre oggi un nuovo videogioco per Commodore 64.

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 12:36

Doriano il tuo post sottoposto a censura automatica risulta poco comprensibile, almeno a me, troppe x

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 12:43

Mah Salt, uno può dire anche che è anacronistico andare a teatro invece che al cinema, oppure andare al cinema anziché guardare la televisione, oppure guardare la televisione anziché uno streaming su un tablet. Al momento sono canali che coesistono e probabilmente coesisteranno, in che proporzione non so dirlo. Video killed the radio star ma la radio non è mica morta quando è nata la TV

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 12:49

E gli stessi pubblicitari che 20 anni fa mettevano molta creatività ed ora sono ad un piattume scandaloso

Perche' i canali pubblicitari sono andati oltre. I pubblicitari che ancora producono il volantino o lo spot alla radio sono dei sopravvissuti.. sono quelli che non ce la faranno a cambiare.

I radioriparatori oggi hanno ancora un senso?
La pubblicita' tipo Carosello ha effetto oggi?

con cui ti scazzi, ma è quello con cui, dopo ti abbracci e vai a mangiare una pizza o che rimane a pranzo con la tua famiglia...


parli di famiglia.. partirei da qui per iniziare una chiacchierata sul come siano cambiati i tempi...

Esiste tinder, esiste Amazon.. esiste netflix... esiste pornhub... per ogni necessita' c'e' una risposta RAPIDA che consente l'autogratificazione. Una ondata di dopamina continua.

Certo possiamo ancora attraversare l'oceano a vela.. io l'ho fatto. Ma per sport..



avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 12:56

Comunque noto che del web in genere, si tende sempre a esaltare il meglio...il peggio viene praticamente ignorato.

Io ho la sensazione opposta, agli onori delle cronache c'è sempre il peggio, che pure esiste, e si dimenticano i numerosi aspetti positivi.

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 12:57

Mah Salt, uno può dire anche che è anacronistico andare a teatro invece che al cinema,


sto estremizzando.. lo so.

Ma 20 anni fa le pellicole le trovavi anche in edicola... Oggi sopravvive l'edicola a malapena.

Io amo le motociclette e le auto. I miei figli a malapena hanno preso la patente e usano l'auto come fosse un fastidio.

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 13:32

Andrea, riguarda l'idiozia

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 13:44

... una azione anacronistica come voler produrre oggi un nuovo videogioco per Commodore 64.


Ok, ma non è detto che un'azione anacronistica sia ipso facto senza valore, perché inserendosi come anacronismo nel presente ci interagisce comunque, tanto o poco. Un anacronismo consapevole di sé forse non è più un anacronismo ma qualcos'altro, magari una forma di resistenza a quanto di peggio offre il presente.
Arnold Schönberg mise in crisi il modo tradizionale di scrivere musica arrivando all'atonalità e alla dodec@fonia. Questi cambiamenti non furono semplici espedienti formali, ma rispecchiavano la crisi di tutto un modo di pensare (e non solo la musica) che era arrivato al capolinea.
Tuttavia, lo stesso Schönberg nel suo manuale di armonia ricapitola i fondamenti tecnici della musica tradizionale e da qualche altra parte butta lì che "Si può ancora scrivere della bella musica in Do maggiore". E, aggiungo io, anche della brutta musica in Do maggiore, e anche della brutta musica atonale. E tra le opere di Schönberg troviamo anche delle tradizionalissime trascrizioni dei Valzer di Strauss per piccolo ensemble. E ci si può divertire inventando e programmando un nuovo gioco per Commodore 64, che magari divertirà anche altri cultori del genere.
E così gli estimatori del Commodore 64 o della musica tonale o dell'arte figurativa mica potranno essere ridotti alla non-esistenza semplicemente perché quelle forme d'arte (sempre che "arte" sia la parola giusta) sono anacronistiche e non esprimono lo spirito del tempo. Perché nella contemporaneità ci sono dentro anche loro, mica sono abitanti del pianeta Papalla...

Esiste ancora un mondo (un piccolo mondo, ok) fatto da persone che non pubblicano le foto della pizza ai peperoni che stanno per mangiare con l'idea di ricevere un like dai loro amici, che scattano foto che invece di mettere sui social poi riguarderanno con gli amici, magari stampate, dopo una cena insieme, e che non passano ore col telefono in mano a controllare quel che succede sui social, perché preferiscono fare altro. E non si tratta di eremiti senza smrphone e internet, li usano pure loro, semplicemente con maggiore intelligenza.

Guarda caso proprio adesso mi è capitato sott'occhio (e sott'orecchio) questo:

E' un anacronismo? Mah...

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 14:25

Si, hai ragione Miopiartistica. il parallelo e' calzante.

Ho premesso all'inizio infatti che esistono diverse sfumature.

La fotografia comunque NON e' fotografare la pizza. Non dobbiamo confondere le acque.

Siamo partiti dal concetto dell'orrore, che se troppo diffuso e usato, narcotizza la sensibilita' dell'osservatore.
Probabilmente 50 anni fa era vero.

Io sostengo che invece oggi grazie alla sovraesposizione (strumentale) di immagini si possa monitorare e profilare l'osservatore in modo da modulare meglio l'effetto.


La grande differenza tra gli anni settanta ed i nuovi anni 20 e' appunto li. Oggi disponiamo di uno strumento di feedback che ci permette di dosare perfettamente il flusso. Le famose metriche ci permettono di somministrare immagini che non sono piu' funzione dell'idea dell'autore. Bensi' strumenti per assecondare l'osservatore inseguendo (ed ottenendo) una distribuzione massiva. La famosa viralita'.
Possiamo considerarlo una sorta di Auditel sofisticato e preciso?

Per continuare sul parallelo, un po' come suonare una melodia su misura, che cambia a seconda dell'umore dell'ascoltatore.

E' chiaro come il musicista sia costretto a perdere un poco della sua liberta' di interpretazione, mentre insegue l'umore dell'ascoltatore.

Voglio dire..
negli anni sessanta-settanta il successo di una canzone era decretato dal jukebox. Piu' monetine incassava e piu' il disco restava selezionato. L'ascoltatore interveniva in modo rozzo ma sicuro sul successo di un pezzo.

Oggi il prodotto di un autore e' funzione di profilature ben classificate. Costruisci il pezzo in funzione di un preciso target e lo inietti nei social seguendo precise strategie di diffusione e misura. L'ascoltatore viene non solo inserito in una casella precisa, ma viene anche indotto a seguire il percorso che altri ascoltatori hanno effettuato prima di lui.
In qualche modo viene condizionata la disponibilita' ad accettare determinati prodotti.





avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 14:39

Oggi disponiamo di uno strumento di feedback che ci permette di dosare perfettamente il flusso. Le famose metriche ci permettono di somministrare immagini che non sono piu' funzione dell'idea dell'autore. Bensi' strumenti per assecondare l'osservatore inseguendo (ed ottenendo) una distribuzione massiva. La famosa viralita'.

E' quello che accade nei profili social di alcuni noti politici, gli algoritmi analizzano le reazioni e decidono su quali temi è meglio insistere. In pratica lisciano il pelo ai loro adepti.

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 14:44

Una precisazione: la fotografia cartacea stampata ad ink jet non è roba nata prima del 1977, è tecnologia disponibile da un 25 anni in ambito prestampa e da una decina al grande pubblico con una qualità adeguata

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 15:06

Una precisazione: la fotografia cartacea stampata ad ink jet non è roba nata prima del 1977, è tecnologia disponibile da un 25 anni in ambito prestampa e da una decina al grande pubblico con una qualità adeguata


certo, e' vero. Ho diverse amiche che vivono bene andando ogni w-e a fotografare eventi sportivi e stampando sul momento le fotografie con una ottima stampante a sublimazione mitsubishi.



Alla fine fanno uso pesante di tutte le facilitazioni offerte dagli strumenti: raffica, iso alti, Af che non sbagliano un colpo, etc..

Ora, definirle fotografi che usano le
nuove macchinette e le loro meravigliose features che permettono di fotografare senza pensare e senza guardare.

onestamente lo trovo un abominio. Oltre che di una spocchia arrogante ed inutile.

Sono persone che lavorano all'aperto per ore, fornendo un prodotto piu' che decoroso. Hanno investimenti pesanti in attrezzatura e personali. Impegnano tempo e fatica.. e campano piuttosto bene.

Voglio dire.. ben venga ogni ausilio. Altrimenti saremmo ancora all'eta' della pietra a discutere a randellate di quanti giorni si conserva il mammouth.
Le nuove macchinette sono il risultato di una evoluzione tecnologica che fatico a classificare come negativa.

Sostenere che una recente fotocamera permetta di fotografare senza pensare, dimostra solo che si e' abituati a scrivere senza pensare.

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 15:46

Indubbiamente su Internet è successo qualcosa di profondamente inquietante, che ha avuto conseguenze nella società.
Negli anni ottanta si pensava che internet fosse uno spazio libero, e si diceva che chi credeva di poter far soldi con la rete era un illuso, perché chi avesse cercato di vendere servizi a pagamento sarebbe stato messo in crisi dalla presenza contemporanea di servizi simili ma gratuiti o quasi. Internet era molto più piccolo ed era l'internet dei siti: chi pensava di voler rendere pubbliche informazioni utili apriva un sito e ce le metteva, e chi era interessato scaricava quei contenuti. C'erano i motori di ricerca che però facevano solo i motori di ricerca, c'era la pubblicità, ma tutto veniva gestito come se si trattasse di riviste tradizionali, cartacee: qualcuno che scrive, tanti che leggono, delle semplici bacheche e forum per scambiare opinioni, ma nessuno monitorava in modo massiccio quello che accadeva sui siti, perché comunque l'interattività era limitata. Chi aveva un sito poteva sapere quanti accessi aveva, eventualmente anche alle singole pagine, ma la cosa si fermava lì. I padroni del vapore erano, ai primordi, i produttori di hardware e in seguito i produttori dei sistemi operativi.
Poi i motori di ricerca sono diventati più accurati e sono saltati fuori i social, e tutti a pensare "Che bello, trovo un mucchio di informazioni con un click, e posso trovare persone che condividono i miei interessi, tutto gratis..."
Ma in realtà non era gratis un caxxo, perché in cambio abbiamo iniziato a fornire dati su noi stessi, in maniera sempre più estesa e incontrollabile, e oggi i padroni del vapore sono i social e servizi dall'aria innocua come WA e Google, che ormai hanno un accesso praticamente illimitato ai nostri dati: fino a poco tempo fa se avevi uno smartphone avevi anche un account google, anche se non lo usavi mai. Adesso, in questi anni di covid che ci hanno obbligato a svolgere parecchie attività a distanza, tutti abbiamo un account google e quasi sempre siamo obbligati ad usarlo perché il nostro datore di lavoro ha scelto di usare piattaforme legate a google per riunioni, comunicazioni di servizio eccetera. Fino a due anni fa usavo un'email non google per ogni cosa, lavoro compreso. Oggi devo usare per lavoro il mio indirizzo gmail. Per forza. Non ci facciamo troppo caso perché questi servizi ci vengono messi a disposizione gratuitamente... gratuitamente un caxxo, perché in cambio di questi servizi accettiamo di essere "profilati", che significa essere spiati in tutte le nostre attività in rete. Cioè praticamente in tutto quello che facciamo, visto che tutto quel che si fa ormai lascia tracce in rete.
Ma non è finita: non è che siamo semplicemente osservati , in realtà veniamo manipolati : le informazioni che ci arrivano sono filtrate in modo da essere quelle "giuste" per noi e a spingerci verso un certo tipo di comportamento, come consumatori ma anche fruitori di servizi e, eventualmente, come elettori. Perché qui non è tanto questione di soldi ma di potere.
Avete presente la vecchia barzelletta... "Sai che differenza c'è tra un milanese e un napoletano? Se gli chiedi l'ora il milanese guarda l'orologio e te la dice, il napoletano guarda l'orologio e intanto pensa: "Ma a questo io che ora è meglio che gli dico?". Ecco, siamo in queste condizioni, salvo per il fatto che al posto del napoletano c'è un'intelligenza artificiale che sa quasi tutto di noi, o perlomeno sa tutto quel che facciamo in rete.
E' in questo contesto che funziona la valanga di immagini (e di informazioni) che ogni giorno ci viene riversata addosso. E quelle che ricevo io non sono le stesse che riceve ciascuno di voi, ognuno ha la sua bella selezione, studiata apposta per lui.
E' un fenomeno che non si può facilmente modificare, l'unica possibilità che abbiamo per resistere è di tenerlo sotto controllo perlomeno quantitativamente. Meno smartphone e internet e più contatti diretti tra esseri umani.
Meno foto sul web è più foto viste tra amici (amici amici, non amicizie di facebook) o visitando mostre che meritino. Meno foto "wow" e più contenuto umano. E cercare di far capire a più persone possibile come stanno andando le cose.
Questa è l'unica possibilità per resistere che vedo. Se poi si possa andare al contrattacco non saprei proprio in che modo.

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2021 ore 16:10

Miopiartisitica: "meno foto sul web è più foto viste tra amici (amici amici, non amicizie di facebook) o visitando mostre che meritino. Meno foto "wow" e più contenuto umano. E cercare di far capire a più persone possibile come stanno andando le cose.
Questa è l'unica possibilità per resistere che vedo. Se poi si possa andare al contrattacco non saprei proprio in che modo."

"Anchio non so se si può andare al contrattacco..." però arrendersi è una cosa che non fa parte del mio essere...Mi pregio di dire che sono uno "tosto" perchè esser nato durante la guerra, aver fatto il dopoguerra, essere uscito di casa a 17 anni...mi hanno tolto molto della adolescenza/ gioventù, in compenso però mi hanno regalato una bella dose di "resilienza" come va dire di moda oggi..."e anche di naso fino" per le fregature; Non ho e non avrò mai alcun social, ho solo W.app e lo uso come fosse telefono ma sono conscio che qualsiasi cosa scriva o faccia è monitorata e analizzata pedissequamente... ahimèCoolCoolCool

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