| inviato il 20 Ottobre 2024 ore 12:27
..riprendo il discorso. Anni fa smisi di fotografare e mi sembrò una liberazione. Ero giunto a vedere nella fotografia un sintomo di depressione: l' idea di poter fermare il tempo in uno scatto era ciò che aveva animato il mio fotografare finché, appunto, non ne sentii più il bisogno. Che c'entra ? Uno si potrebbe chiedere, visto che la domanda è perché si fotografa e non perché si smette o non si vuol fotografare. L'assurdo,ma neanche troppo, visto la debolezza umana, è che ho ripreso la macchina in mano consapevole di essere ricascato nella stessa situazione di una volta: fotografare mi dà un senso di onnipotenza (forse anche da lì l'ossessione x la macchina perfetta o x tutte le macchine). Fotografando sono un po' padrone degli oggetti che fotografo,della vita delle persone, del tempo (fotografia come passato che ritorna e che sarà x sempre).. insomma ci risiamo... Saluti |
| inviato il 25 Ottobre 2024 ore 21:07
Io fotografo per liberarmi da quella maledetta str0nz4 della depressione!!!! |
| inviato il 25 Ottobre 2024 ore 22:08
“ Boh, ogni tanto esco con la borsa e giro senza meta. Sai mai che ci scappi la foto del secolo? MrGreen Magari anche solo con la compattina a pellicola piuttosto che con i kg di reflex e lenti. E spesso torno a casa senza nemmeno aver tirato fuori la macchina dalla borsa. Chi me lo fa fare? Ah, non lo so, però ammetto che mi fa stare bene. E poi, anche se torno a casa con il mal di schiena e senza aver scattato nemmeno una foto, non sò..., come dire..., sto bene. E vista l'età ho almeno la scusa di aver fatto movimento, di aver camminato, di essermi perso magari nei miei pensieri o di non aver pensato a nulla. Perché fotografo? Perché mi fa stare bene anche se produco ciofeche? „ questo post mi è piaciuto tantissimo! Bravo! Credo sia la maniera migliore di viverla la fotografia. Io non ci riesco spesso, complice la mancanza di tempo e, diciamolo, un'atavica pigrizia. Ma quando mi succede di fare come te...sto bene a me basta questo la foto del secolo poi...vabbè |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 7:22
Per vedere la gnocca,ovvio |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 12:54
Per vedere la gnocca,ovvio MrGreen 92 minuti di applausi!!! Viva la foca che Dio la benedoca! |
| inviato il 04 Novembre 2024 ore 18:49
@Riccardo-72: "Io fotografo per liberarmi da quella maledetta str0nz4 della depressione!!!!" E come ti capisco, ci sono caduto anche io e spero di non ricaderci... |
| inviato il 04 Novembre 2024 ore 20:23
Grazie per la discussione interessante! mi ha ricordato molto un'intervista a Mike Hall, uno dei padri fondatori dell'ultraciclismo (= ciclismo di durata, con gare sopra i 400km che spesso arrivano a 5-6000, senza tappe e senza supporto). Spesso gli chiedevano "ma perché deve essere una gara e non un viaggio in bici, in cui ti godi il paesaggio, la cultura, ecc ecc?). In un famoso articolo "This is not a tour" Hall ha spiegato il suo modo di concepire la cosa, riporto qui un piccolo passaggio: "Molte persone possono capire il tour, ma la motivazione per correre una tale distanza può suscitare domande, specialmente quando non c'è un premio materiale. Le domande sul perché, in qualsiasi impegno, mi creano difficoltà. Questo può essere, in parte, perché mi sento poco attrezzato per articolare concisamente il concetto a chi non ha alcuna nozione. Può anche avere a che fare con l'esasperazione che provo per il fatto che la domanda debba essere posta. Per me, la ragione è evidente e la risposta ovvia [alla domanda "perché gareggi?"] ?ma poco utile è: “perché non dovresti?”. Per alcuni, che si tratti di 250 metri di tavole di legno o più di 2.700 miglia del Continental Divide, gareggiare è motivo sufficiente. La risposta “per sport” da sola sembra fragile, eppure per me dovrebbe essere sufficiente. Mettere in discussione la ricerca di qualsiasi sfida sportiva non è forse simile a mettere in discussione la nozione stessa di sport? Dovrebbe il corridore sopportare il peso di questa giustificazione? Al centro dello sport, dopotutto, c'è il fatto che è un gioco e fondamentalmente privo di scopo. Qui risiede la sua bellezza." l'articolo è questo tinat.cymru/tinat/ per me vale lo stesso, nel mio piccolo piccolissimo - sia per la bici, sia per la fotografia. Il fatto che son riuscito a farne un lavoro non cambia realmente le cose, nel senso che fotografo per il piacere di farlo; mi fa piacere stare in sella e ripetere il gesto della pedalata, o veder scorrere il paesaggio e passare le frontiere (ogni tanto capita); mi piace tenere in mano la macchina foto, pacioccarla, riuscire a fare la foto che voglio. Son soddisfazioni quasi uguali, direi. Il piacere cresce molto quando fotografo cose di bici, e cresce esponenzialmente quando fotografo dalla bici. |
| inviato il 04 Novembre 2024 ore 21:00
e' vero ammmore |
user207727 | inviato il 04 Novembre 2024 ore 21:17
"per vedere come viene il mondo in foto" cit. |
| inviato il 16 Novembre 2024 ore 16:16
Questo è il mio pensiero in riferimento alla fotografia e quindi al tuo post. Fotografare, prima è un piacere che devi sentire dentro di te, poi e perché no, metterti al confronto con il " professionista " come tu dici, solo perché iscritto all'albo, e diventare molto più bravo in tutti i sensi di lui " il Professionista ", sai questo avviene spesso. Ovviamente per far si che ciò avvenga, ci vuole un costante allenamento giornaliero preceduto da quello spirito che si chiama passione per la fotografia. Un saluto. |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 9:52
"Per vedere la gnocca,ovvio" Anche. Le donne sono esibizioniste ed è più facile denudarle con la macchina fotografica piuttosto che con la chitarra. Anche quando i costumi erano molto più castigati, le donne, in misura certamente minore ma erano minori anche i fotografi, si spogliavano davanti al fotografo. Ma, escludendo le donne " perdute", ricorrevano al " nudo del cionco" di gilardiana memoria . Esibivano il corpo nudo ma spesso rovesciavano la testa all' indietro, in modo che non fosse visibile, potendo così negare di essere il soggetto ripreso in caso di necessità. Il risultato era un corpo decapitato, il cionco, appunto. |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 11:32
Kwlit,concordo al 100% ed aggiungo che non c'era il problema dei tatuaggi ed i boschi coprivano tutto |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 14:00
“ è più facile denudarle con la macchina fotografica piuttosto che con la chitarra. „ Troppo complicato in entrambi i casi. Per migliori risultati consiglio invece la Carta Platino American Express. |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 15:30
"Troppo complicato in entrambi i casi. Per migliori risultati consiglio invece la Carta Platino American Express." Certo che si, ma mentre uno straccio di macchina fotografica la rimediano tutti, la carta citata è appannaggio di pochi. E, soprattutto, quando le spogli con la detta carta, rischi di distruggere la stessa in breve tempo. La macchina fotografica non rischia nulla. |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 15:40
Io la posseggo, la Carta Platino American Express. Per chi non lo sapesse è molto utile, almeno a me. Un Saluto da, C. P. A. Express. |
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