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Letizia Battaglia e Lamborghini


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user177356
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inviato il 24 Novembre 2020 ore 22:07

@Viola81

Quello che dici non fa una piega.

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2020 ore 22:41

Io ci riprovo se proprio volete insistere. Una terza via è stata tracciata ma si è arenata. Resterei sullo studium. Per il punctum consiglio l'analista. Buona serata

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2020 ore 1:55

Ah... proverbiale Icemen... in versione abituale da azoto liquido. Sorriso

Oltre a mesi addietro col sottoscritto, pure qua devi farti riprendere dalle uscite per la tangente (vedesi post dell'Admin e di MatteoGroppi in questo thread.).

Mi sa che dovresti proprio cambiare il tuo autocitato analista a cui ti affidi e che riporti, visti i risultati che non produce.
O è proprio tutta colpa delle scale o del seggiolone? MrGreen-))).




Ma il mio punto era proprio quello: è molto facile ravvisare connotati sessuali in una giovane donna, o in una ragazzina, che non sia vestita come una suora. Quindi, se si usano giovani donne o ragazzine in una pubblicità, bisogna essere straordinariamente prudenti


Direi però di non confondere le due foto e le considerazioni risultanti, perchè frutto di situazioni e scopi ben distinti, e dalle caratteristiche opposte.

Quella in BN che hai postato tu, non è una foto realizzata per fini pubblicitari, è realizzata a completa sua discrezione e nel terreno naturale della Battaglia stessa, e nessuno qui che si è espresso in merito (e del mondo maschile) vi ha riscontrato alcuna connotazione o richiamo sessuale.

Al contrario dei 3 pareri curiosamente femminili, alle quali le hai sottoposte tu (io che ci ho forzatamente ricamato sopra, con evidente senso ironico, non faccio testo in tal senso), e che avrebbero meritato un approfondimento nelle loro motivazioni e sarebbe risultato interessante conoscerlo... Ma dubito che anche questo mio secondo invito in merito, tu lo raccolga anche se mi sfugge il perchè.

Potrebbe ovviare più facilmente Viola81, se ricapiterà da queste parti e non sia un problema per lei esporre un punto di vista femminile.

Al contrario la foto in ambito Lambo genera considerazioni completamente diverse ed agli antipodi.

Io alle "tue" 3 donne, avrei piuttosto sottoposto la foto di questa campagna in oggetto, con la ragazzina nella sedia da simil-regia, Lambo gialla, ed edifici sfondo piazza dalle alte luci oscenamente bruciate (manco fossimo nella sez.Fotocamere MrGreen), per sapere cosa ne pensano e cosa evoca ad esponenti del gentil sesso quella immagine.




user12181
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inviato il 25 Novembre 2020 ore 6:16

La foto è sessuata, in quanto tale innocente. La foto è pubblicitaria, in quanto tale perversa. Tutto il contorno di chiacchiere pudibonde è neoottocentesco, neovittoriano. Bisognerebbe far leggere i passi più significativi di La mia vita di Giacomo Casanova e far ascoltare, libretto alla mano, il Don Giovanni di Da Ponte-Mozart nel biennio delle superiori, purtroppo si legge solo Manzoni.

user177356
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inviato il 25 Novembre 2020 ore 7:51

@Remember

Non mi sembra di essermi sottratto alla tua richiesta. Provo ad essere più esplicito, riportando in particolare l'opinione di mia moglie che, per ovvi motivi, ho potuto raccogliere in forma più articolata.

La prima cosa che stona è la posa, del tutto innaturale e apparentemente diretta a sottolineare la nudità delle braccia e delle spalle. L'abbigliamento è poi quasi da donna, anch'esso incongruo con l'idea che quella bambina stese giocando con il pallone (attenzione: questo non significa che ciò non sia vero, ma che la fotografa abbia notato questa incongruenza e l'abbia usata per rappresentare proprio il passaggio dall'infanzia all'adolescenza).

Queste considerazioni ma sembrano del tutto coerenti con l'intento dell'autrice, più volte dichiarato da lei stessa: mostrare la bellezza di bambine che stanno diventando ragazze e nelle quali si intravedono già le donne che saranno.

Nell'ambito di un progetto fotografico coerente, questo intento è sicuramente accettabile, anche se condivido le perplessità di Viola81 sull'uso dell'immagine di quella giovane donna. Rimane poi il dubbio che quella banconota seminascosta nella mano alzata sia stata il prezzo di quella posa.

In ambito pubblicitario, però, lo stesso approccio diventa inconcepibile. Lo è per le foto fatte per la Lamborghini, lo sarebbe stato se la foto della ragazzina con il pallone fosse stata usata per uno scopo analogo.

user177356
avatar
inviato il 25 Novembre 2020 ore 7:56

Aggiungo una considerazione generale: c'è un'età nella quale le bambine iniziano a trasformarsi in donne, ed è del tutto ammissibile che la fotografia voglia rappresentare questo passaggio così importante e per molti versi affascinante.

Si tratta però di un passaggio molto delicato, sia dal punto di vista individuale, sia da quello collettivo. Mi aspetterei quindi un'attenzione e una prudenza particolari non solo nelle modalità di rappresentazione ma anche negli ambiti di utilizzo di quelle immagini.

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2020 ore 9:08

Mirko, a questo punctum, prima di andare dall'analistaMrGreen, vorrei comprendere il tuo studiumConfuso però senza prese per il pertugium, eh!:-P

Ecco cosa scrive la Battaglia in un articolo:

io sono contro il potere e la società sessista. Le bambine in questione danno le spalle alla Lamborghini, sfuocata sullo sfondo, guardano me con i loro occhi potenti, capaci di farsi denuncia. Sono le bambine il vero potere, non le macchine di lucco. Non sono stata capita”.


Quindi ha voluto usare la Lamborghini? Bella robaMrGreen saranno contenti i dirigenti dell'azienda!

Oppure è una giustificazione di fronte alle critiche ricevute?

In un modo o nell'altro chi si comporta così manifesta poca professionalità o, peggio, opportunismo, ipocrisia e incoerenza, donna o uomo che sia.





user1856
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inviato il 25 Novembre 2020 ore 9:14

Alcune considerazioni:

Vestito: c'è chi lo vede bianco.
Chi come simbolo di purezza, chi come simbolo di luminosità, chi come senso di vuoto, chi come senso d'assenza.
Chi come mancanza di colore (ed energia), chi come essenza del colore.

Ma poi era bianco? O giallo canarino?
O rosa confetto?
Tolta una descrizione non lo si può dire di certo a meno di presumerlo.
O di avere preconcetti.

C'è chi lo vede impolverato come sporcizia e chi come naturale conseguenza del gioco. (Fosse così pulita mia figlia quando torna dal giardino...)

C'è chi lo vede da adulta, chi magari pensa al fatto che a 10 anni puoi non essere nana e usare quello della sorella maggiore o della mamma...

Sull'interpretazione: ho chiesto a mia figlia (10enne alta già 165cm e col 41 di piede...) cosa ci vede e mi ha risposto che è una bambina che sta giocando. È arrabbiata con chi ha davanti. In mano tiene una barretta di cioccolata in alto per non farsela portar via dai compagni (ovviamente più bassi)
Le ho fatto notare che sono soldi. Mi ha risposto che non si capisce e "perché dovrebbe avere dei soldi?"

Interpretazioni...

Ognuno ha la sua!
Ed è sempre meraviglioso quando, anche nella mia esperienza, gli addetti ai lavori (e non), trovano storie e significati alla tua opera in completa antitesi con le tue intenzioni.
Ogni tanto è interessantissimo lasciarle correre per generare tanto bel brusio di fondo e ricamarci storie... In fondo il significato di una foto è quello che ognuno di noi da a quell'immagine.

c'è un'età nella quale le bambine iniziano a trasformarsi in donne,


Anche questo è una personale interpretazione di come vediamo questa trasformazione.
È personale e dipende dal contesto e dal trascorso del singolo osservatore.
Tu la interpreterai in un modo e Tizio in un modo diverso.
E non è poi neanche detto che questa trasformazione abbia connotati sempre direttamente riconducibili alla sfera sessuale etero e non (il 2% degli italiani ad esempio se ricordo bene è asessuale... Ma sono diventati adulti anche loro).

user1856
avatar
inviato il 25 Novembre 2020 ore 9:20

un modo o nell'altro chi si comporta così manifesta poca professionalità o, peggio, ipocrisia e incoerenza, donna o uomo che sia.


Pensa che io ci vedo una coerenza di ferro... Incrollabile.

Pochissimi possono permettersi di mantenere questo tipo di autorialità di fronte a certe richieste.
Le ha sfruttate a suo buon grado.

Se poi Caio va dalla sua antitesi a chiedere un servizio autoriale, il problema è di Caio.
Non è che se Exxon va da Greenpeace a chiedere un adv e poi quest'ultimo parla male del petrolio diventa lui poco professionale eh...

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2020 ore 9:24

Ben vengano punti di vista diversi, non sono per niente d'accordo, ma è il mio parere.
Senza offesa, ma mi sembra che ci si voglia arrampicare sugli specchi.
Ora vado, buona giornata a tutti!


user177356
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inviato il 25 Novembre 2020 ore 10:19

Non entro nuovamente nel merito, tanto la mia opinione l'ho espressa. Mi colpisce però questa frase:

gli addetti ai lavori (e non), trovano storie e significati alla tua opera in completa antitesi con le tue intenzioni


Ecco, a mio avviso questo è un problema dell'autore, in particolare se è un professionista della comunicazione, come lo è un fotografo.

Se stai veicolando un messaggio, e lo stai facendo attraverso un canale, devi essere certo che il fruitore medio di quel canale non lo possa travisare.

E devi anche tenere conto che oggi le immagini passano sempre dai social, anche se tu le hai pubblicate in un ambito molto più ristretto e specialistico. Quindi devi sapere che sarai sottoposto al giudizio dell'utente medio dei social, anche se non è il tuo target e se pensi che sia, mediamente appunto, un mentecatto.

Qualcuno mi risponderà che questo vuol dire che siamo sottoposti alla censura senza appello di una massa di mentecatti. Da un lato è vero, dall'altro possiamo sottoporre a critica opere e componenti che in passato avrebbero goduto di una quasi totale impunità. Si tratta di due facce della stessa medaglia.

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2020 ore 10:49

Ecco, a mio avviso questo è un problema dell'autore, in particolare se è un professionista della comunicazione, come lo è un fotografo.

Forse più che il problema è invece la forza dell'essere autore.

Pensa quanti autori, in tutte le discipline, hanno tirato dritto per la loro strada e quanto hanno pagato in prima persona per queste scelte.
E se invece di vedere tutto questo male avesse ragione lei?

user177356
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inviato il 25 Novembre 2020 ore 11:22

Mah, a me non sembra che la Battaglia stia difendendo pubblicamente le sue scelte, anzi direi che ha scelto di isolarsi e non rispondere.

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2020 ore 11:33

Mah, a me non sembra che la Battaglia stia difendendo pubblicamente le sue scelte, anzi direi che ha scelto di isolarsi e non rispondere.

chi cerca trova...

avatarjunior
inviato il 25 Novembre 2020 ore 11:40

Comunque a me pare che si stiano facendo molti errori grossolani, soprattutto nell'approccio, che minano terribilmente tutta la dialettica:
1) Sovrainterpretazioni insensate e sterili
2) Incapacità di scindere il piano commerciale da quello autoriale
3) Preconcetti di stampo consumistico in un discorso autoriale/espressivo
4) Appiattimento del discorso sulla tematica del gusto "di massa"(chiedo venia, non mi viene un termine più adatto)
5) L'annosa questione della comunicazione...
Mi soffermerò su alcuni dei punti elencati, poichè mi sembra che agli altri si spieghino da soli e non voglio tediare oltre.
2) Ho letto spesso in questo thread la frase "ma questa è una pubblicità", come se l'essere una pubblicità cambiasse radicalmente l'approccio alla questione o se ci fosse una sacralità in questo fatto da impedire degli approcci "creativi". Giovanni Gastel è uno dei più grandi fotografi di moda che abbiamo in Italia e lui stesso afferma che quando gli veniva proposto un progetto su commissione lui lo svolgeva con il massimo rigore, poi si prendeva del tempo per fare una versione della campagna che avesse il suo tocco "autoriale" e infine mostrava le due versioni. Generalmente sceglievano la versione autoriale, tengo a precisare che Gastel ha preso una lampada da migliaia di euro distorcendola fino a creare una figura femminile nuda con l'organo genitale rappresentato dalla zona in cui andava posizionata la lampadina.
Ho raccontato questo aneddoto, perché l'autorialità si esprime anche su commissione e lamentarsi per il fatto che la Battaglia ha fotografato "il × che gli pare" (sempre di Gastel questa citazione) è una critica sterile e anche un poco insensata. Lo affermo perchè Botticeli la Primavera l'ha fatta su commissione come ogni altro maestro del passato e non per un velleitario moto d'orgoglio, ma per soldi.
Dunque il piano commerciale non inficia il piano autoriale/espressivo e se la Battaglia invece di mettere al centro le macchine (o i palazzi di Palermo) mette al centro le bambine ne ha tutto il diritto, anzi ha il dovere di essere se stessa nella misura in cui lo ritiene più opportuno.
3) Grazie al punto appena esposto possiamo passare a quello un poco più interessante. Presupporre che un autore debba abbassarsi all'altezza dello spettatore è un pensiero che non sta né in cielo né in terra: se una foto non piace è giusto dirlo, altro conto è condannare una scelta autoriale perchè non incontra il nostro gusto e fare di tutto affinché quella scelta scompaia. Un comportamento simile lo avevano le SS con i libri, ecco perchè forse avrebbe senso difendere la pluralità di pensiero e di sentimento. Anche e soprattutto se siamo in disaccordo con il messaggio.
Inoltre diciamocelo stiamo ragionando da consumatori che scelgono i bastoncini di pesce che preferiscono. Il messaggio della foto ci pare controverso e allora ci chiudiamo a riccio convinti che non ci possa essere un altro motivo all'infuori del nostro gusto personale per condannare una foto. Insomma parlando di un'opera autoriale sarebbe bene che ci si soffermasse su quello che ci smuove dentro e poi se se ne hanno le competenze analizzarne la tecnica per vedere se quello che abbiamo percepito coincide con la realtà dell'autore.
5) Vorrei soffermarmi sulla capacità o meno della Battaglia di usare scientemente le pratiche comunicative. Il semplice fatto che abbia deciso di ritrarre sempre in secondo piano la lamborghini, sfocata o di schiena è già di suo una dichiarazione d'intenti: non c'è bisogno che te la mostri sai già che la lamborghini è una macchina bellissima, concentrati invece sulle donne (bambine e adolescenti) che vivono intorno a noi. Aggiungo che è una campagna social atta a legare il brand con una fetta di pubblico (quello italiano e in particolare un pubblico colto), non una campagna pubblicitaria. Diciamocelo la Lamborghini non ha di certo bisogno della Battaglia per spingere il brand, basta far vedere il logo o la macchina, altro conto è tentare di aggiungere un tono elegante e colto al marchio. Insomma la Battaglia sta lì affinchè Lamborghini sia sinonimo di arte e cultura non solo di lusso e sfarzo.
Temo che quelli che non sappiano cosa sia la comunicazione siamo proprio noi su questo forumMrGreen



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