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Quando si definisce bello un ritratto


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avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:30

Ci saranno espressioni artistiche che piacciono a me e ad altri meno


Ci sarà sempre gente che studia e gente che "io la vedo così"

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:31

E' sbagliato il punto di vista. Quella foto non è diventata iconica perché la ragazza afgana aveva dei begli occhi, ma perché nel periodo storico in cui fu scattata quella foto riusciva a interpretare meglio di tante altre, e in forma anche innovativa per il tempo, il dramma e al contempo l'orgoglio di un popolo. Quella foto non è il ritratto di una persona, e infatti quella scattata 17 anni dopo non ha la stessa forza, è il ritratto, se vogliamo anche un po' retorico, di una vicenda storica.
Perchè quando guardo una foto devo anche leggere un trattato storico?Cool

Se però guardiamo quel ritratto con gli occhi intrisi dell'incultura visuale odierna e lo paragoniamo con l'occhio abituato ai ritratti che vanno per la maggiore oggi, con gli sfocati, le color, il fuoco selettivo sull'occhio, il flare voluto, la scelta di soggetti banali come le belle donne o i vecchietti, allora sì, è un ritratto poco riuscito.
E' quello che penso anch'io: è un ritratto poco riuscito.

E finiamola di osannare chicchessia, solo perchè sono famosi, decontestualizziamoci dagli stereotipi derivanti dalla conoscenza di alcuni nomi. cerchiamo di immaginare le foto, qualsiasi foto fatta da un gennaro quagiarulo qualunque di cui non consosciamo niente

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:59

Effettivamente spesso si guarda la firma di chi ha scattato una foto, prima ancora di mantenere l'obiettività sulla riuscita o meno di quello scatto.
Ma è così che vanno avanti le cose. E poi c'è il mercato, che è sempre stato un inscindibile fattore di valutazione del reale valore di un'opera d'arte. Ma qui allargheremmo troppo il discorso...

In ogni caso ci siamo già occupati del seguente tema: " Una bella foto è la foto di qualcosa di bello"?

Io direi senz'altro di no. Si può dire ( è il primo esempio che mi viene in mente ) che le foto scattate da Giacomelli nell'ospizio ( se non sbaglio è la serie 'Ninna nanna' o 'Verrà la morte e avrà i tuoi occhi') sono foto di qualcosa di bello?
Eppure chi si sentirebbe di dire, in tutta onestà, che si tratta di scene e ritratti non riusciti e cioè di 'non buona Fotografia'?

user175879
avatar
inviato il 18 Aprile 2020 ore 15:02

McCurry non c'entra, è un bravissimo fotografo il cui unico limite a mio parere è una visione a volte disneyana del mondo. E' un gioco più grande di lui, il ritratto in questione è il simbolo della stupidità del genere umano, del tutto incapace di relazionarsi con problemi importanti che affliggono l'umanità se non per mezzo di artifici e trucchi da baraccone. Ma tant'è, questo siamo diventati.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 16:21

Non è che quando si osserva una fotografia bisogna "leggere un trattato storico". Si può anche guardarla superficialmente, così come si fa quando si ascolta una qualsiasi canzone alla radio.

Se però si desidera comprenderne il significato, non si può ignorare di cosa parla. Soprattutto la fotografia documentaria, non è possibile comprenderla senza conoscere tutto il contesto.

Ognuno è libero dire se una fotografia gli piace oppure no, è vero. Se però si vuol argomentare un pensiero critico e andare oltre il 'mi piace/non mi piace', bisogna avere conoscenze approfondite dell'oggetto della critica.

user175879
avatar
inviato il 18 Aprile 2020 ore 16:44

le foto scattate da Giacomelli nell'ospizio

Ottima segnalazione, peraltro di cocente attualità. Questo tipo di bellezza, anche se molto diversa a prima vista, regge bene il confronto con la seduzione di Helmut Newton, mai banale anch'essa.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 16:50

Mi piacerebbe sentire da Bergat perché quella sarebbe “un ritratto poco riuscito”.


Se guardo quel ritratto senza volermi necessariamente compenetrarmi e senza voler capirne il significato, cosi come ascolto della buona musica, ma non certo alla radio, i cui mancano milioni di informazioni musicali, ma senza voler conoscere quando mozart ha scritto quel brano e perchè e per come, definisco quella foto di quella persona afgana (che a me sembra vecchia) ricavandone solo un sorriso sardonico e con gli occhi spiritati e non credo che quello fosse la volontà di mc Curry. Quella è istantanea di una donna che era voltata e si è girata di scatto. Tecnica invasiva, priva di privacy da parte di Mc Curry, a mio vedere.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 17:02

La fotografia è una forma d'arte, e come tale, per essere pienamente apprezzata, richiederebbe un minimo di cultura e di capacità di collocare un'opera all'interno di un movimento, di un periodo storico, di un certo sapere operativo, tecnico, manuale. McCurry può piacere o non piacere, ma ogni sua fotografia dice qualcosa, magari che non condividiamo, ma che un fotografo famoso e apprezzato come lui deve saper dire, pena il non essere né famoso, né apprezzato.
Ridurre tutto al mi piace / non mi piace è il segno di mancanza di un'adeguata cultura visiva, il che è drammatico tra chi si dice fotografo, ma anche per chi confessasse che per lui la fotografia è solo un diletto. E' vero che il tempo di fruizione di una fotografia, come quello di elaborazione, è molto più ridotto rispetto a quello di un libro o di un'altra forma di arte, ma neanche si può pensare che l'immagine migliore sia quella che più ci colpisce istantaneamente tra le migliaia di immagini da cui ci facciamo bombardare ogni giorno su social, forum ecc. Altrimenti le foto migliori sarebbero quelle dei tanto disprezzati gattini, dei tramonti, delle belle donne possibilmente svestite.
Non pretendo certo che la gente vada in visibilio per quello che piace a me (tra l'altro neanche ho tutta questa ammirazione per McCurry), ma un approccio minimamente rispettoso per il quale non si può trattare la fotografia di un autore storico quale è lo statunitense come se fosse quella del nostro amico, magari sottintendendo che noi avremmo fatto di meglio (il che mi ricorda un po' la storia degli "scarabocchi" di Picasso, che tutti a parole saprebbero rifare e che nessuno invece è mai riuscito ad eguagliare).
Noi continuiamo a titillarci col bokeh del tal obiettivo, ma spesso non abbiamo niente da dire; un autore invece ha sempre qualcosa da dire. Se rimaniamo sordi al suo messaggio non è colpa sua, è colpa nostra: anche se adottassimo un approccio all'opera puramente visivo.
Se a uno piacciono i queen, dico per dire un gruppo che non mi entusiasma affatto, sa che appartengono a una certa epoca nella quale c'erano anche i genesis, bowie, gabriel, sylvian, i sex pistols; sa che ancora risuonavano le note dei beatles e dei rolling stones, sa che di lì a poco sarebbero arrivati Madonna e Michael Jackson. Non è che uno debba fare le ricerche in biblioteca, sono cose che se ti interessa un certo argomento sai e basta, perché sei curioso e ricettivo. Non capisco perché per la fotografia questo non dovrebbe valere e si debba invece solo pensare a chi ha la lente col bokeh più profumato.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 17:22

Questa è una mia opinione personale, che tutte le forme d'arte devono essere sempre decontestualizzate dal periodo storico, per apprezzarle senza essere condizionati dal retaggio del periodo storico, ed è già tanto difficile estraniarsi rispetto al proprio periodo storico. il fatto di sapere che i queen siano di un certo periodo storico in cui c'erano altri gruppi e che poi sarebbe venuti Mchael Jackson e madonna, è una cosa che non mi perplime minimamente. So già per averlo accettato che l'unico gruppo che passerà alla storia, fra 300 o 500 anni saranno solo i Beatles, e la loro musica verrà associata al concetto di musica classica.

Però per ora non mi faccio tali problemi e per me l'opera d'arte riuscita è quella che mi commuove e nelle forme solo figurative( quadri, fotografie,sculture) tralasciando la musica, per me non c'è nessuna che si salva tranne invece in quella che il genio umano ha saputo inventare: il film. Per mè è opera d'arte quella che colpisce l'animo, e solo alcuni film e alcune musiche hanno questa capacità evocativa

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 17:41

Se avessi scritto che il ritratto più famoso di McCurrey è stupendo e rappresenta il bello forse, ma ne sono abbastanza sicuro, nessuno mi avrebbe chiesto di spiegarlo.
Si sarebbe pensato e considerato che ero il solito che riprende l'ovvio.

Ma quanto questo acquisito ovvio condiziona la nostra percezione e il nostro giudizio?

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 18:24

A mio parere, se accettiamo che la Fotografia sia una forma d'Arte ( e perché non dovrebbe esserlo? ), credo che ognuno abbia, a poco a poco, ricavato un proprio criterio per decidere quando una forma espressiva è una forma d' arte.

Io ho alcuni criteri, che non necessariamente devono essere condivisi.
Uno è la chiarezza di ciò che intendo comunicare, nel senso che il 'modo' o il linguaggio che uso non dovrebbe essere troppo confuso o ambiguo.
Un altro criterio è quello della Bellezza, per me impossibile da spiegare, ma che rappresenta qualcosa che tocca in profondo e che supera ( senza escluderlo ) il ragionamento. E credo che esista un'educazione alla Bellezza, cioè un bagaglio culturale che, sicuramente, aiuta a individuare, a prima vista, il valore artistico di un lavoro.
Ma, soprattutto, per me è essenziale il criterio dell'universalità: un lavoro 'artistico' è un prodotto davanti al quale in me risuona la 'corda' che l'Autore ha toccato nel generarlo. Ci sono alcuni dati universali nell'uomo, forse pochi, perché le differenze culturali tra i popoli sono molte, ma, esistono.
Per esempio ( un esempio che padroneggio meglio in quanto musicista ): Mozart ha scritto in pieno Illuminismo, fino alle soglie della Rivoluzione francese, nell'Austria motlo lontana dalle istanze rivoluzionarie. Cosa avrebbe da dirmi?
Poco o niente. Ma la sua musica 'parla' a chiunque. Sapere che era massone, cosa aggiunge alla fruizione delle 'Nozze di Figaro'? Certo, la contestualizzazione storica non nuoce, ma, alla fine, è la sua musica che continua a suscitare lo stupore in chi ascolta. Sapere che ha fatto tutto in 35 anni, può meravigliare, ma è il suo linguaggio pulito, incisivo, di profondità semplice e insondabile, a raggiungere ogni ascoltatore, attraverso il tempo e lo spazio geografico/culturale.

L'immediatezza universale di un buon ritratto credo che sia condivisibile.
Appunto: il mi piace/non mi piace è soltanto il primo 'affaccio' possibile al tema; ma è solo un primo passo.
Anche a me piace più Mozart che Beethoven, ma sarebbe una follia non riconoscere il genio altettanto sonfinato di Beethoven, soltanto perchè, se dovessi scegliere l'unico disco da portarmi sulla Luna, sceglierei una sinfonia di Mozart.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 18:24

Non sono d'accordo Bergat. Si apprezza Raffaello non solo perché dipinge sublimamente, ma anche perché è espressione culturale del suo periodo storico. Se uno oggi rifacesse Raffaello nessuno, giustamente, se lo filerebbe. Non esiste un bello assoluto e astorico, né si può ridurre tutto a tecnica: invece esistono dei filoni che ritornano più e più volte nella storia dell'arte, ad esempio l'apollineo e il dionisiaco nietzschiani. Se ti piace il cinema avrai sicuramente le tue opinioni su autori, generi e movimenti e magari ne discuterai in appositi forum. Se non hai lo stesso interesse della fotografia non capisco che vieni a fare su un forum a parlarne, è come se io mi iscrivessi a una community di astrofisici o di florovivaisti.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 20:43

Quando uno fa una domanda come l'autore di questo thread, credo che rispondere sia cortesia.

Quanto alla fotografia, fotografo da 60 anni e sviluppo e stampo da 55, ma discuto essenzialmente di tecnica non certo di composizione o altro. Non sono però un professionista e la fotografia per me è solo un hobby. Sono di estrazione tecnica, per cui non troverai mai argomenti che abbia iniziato io sul significato della fotografia. Per quanto concerne al fatto che tu non sia d'accordo con le mie opinioni, ne prendo atto ma rispetto la tua opinione a riguardo, pur non condividendola.

Del resto è un forum di fotografia nella più vasta accezione del termine e questo è il motivo per cui sono qui, e non parlo certo degli argomenti a me più congeniali che non hanno certo attinenza con la fotografia

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 21:42

La varietà delle opinioni alla fine rende bello e non monotono il mondo. Anche la fotografia comunque è contestualizzata al periodo in cui viene realizzata e molte volte piene apprezzata molto dopo. Chissà se il ritratto della Gioconda se fosse stato fatto adesso avrebbe preso la stessa importanza. Io molte volte preferisco ritrarre i musicisti e non parlo di persone famose proprio nel momento in cui suonano perché mi sembra di cogliere l'essenza dell'artista libera dagli schemi e mi sembra di fissare l'anima in quella foto.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 23:42

Non amo quando è il nome dell'autore a fare grande un'opera ma il contrario.
Nel caso della Gioconda comprenderlo può essere un grande dilemma che non porta tutti quelli che si interrogano alle stesse conclusioni.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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