| inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:49
“ 1) la PdC non esiste; „ Secondo me la p.d.c. sulla diapositiva esiste. Una dimostrazione si può già trovare tornando alla dia 'col buchino' di cui sopra, che serve per verificare che la lampadina sia allineata, questo si può fare per due ragioni: La prima è che il foro fa passare pochissima luce La seconda è che si tratta di poco più di un foro stenopeico che aumenta a dismisura la p.d.c. andando a mettere a fuoco anche la lampadina. Andando nel campo delle lenti da ripresa: nulla mi toglie dalla testa che la p.d.c. sia una questione reciproca che coinvolge il soggetto e la sua immagine (in questo caso la dia) e cioè che la proiezione non è altro che un modo inverso di riprodurre un soggetto. Spiego: nel caso delle dia il soggetto (con la lampada dietro) è la diapositiva e la sua immagine è quella che sta sul telo. In mezzo c'è la lente. Va da sé che se chiudo il diaframma della lente avrò una maggiore p.d.c. (sul soggetto cioè la dia) |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:56
Si Gsabbio, in teoria è tutto giusto, ma la realtà è un pochino diversa perché la realtà è che sia la diapositiva, che la sua immagine proiettata, sono soggetti fisicamente, l'uno, e virtualmente, l'altro, bidimensionali... e quindi non possono riportare un qualcosa che per loro stessa natura non hanno. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 11:59
Ha ecco mi sembrsva strano. Invece vorrei virare la discussione sui teli. Ce qualche telo specifico? Marche materiali ecc. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 12:25
I teli sostanzialmente sono di due tipi: lucidi e perlinati. Gli schermi lucidi sono più luminosi e credo regalino pure una maggiore nitidezza ma, a volte, soprattutto su soggetti a preminenza di toni chiari, sono anche abbaglianti, insomma direi che sono da preferire se si proiettano diapositive "low key" ecco. Per gli schermi opachi ovviamente vale il contrario. Ci sarebbe anche una differenza legata alla posizione dell'osservatore, nel senso che un tipo favorisce la visione di chi è in posizione centrale, rispetto al fascio di luce, mentre l'altro favorisce la visione di chi è posto fuori asse, ma non ricordo quale dei due favorisca l'uno e quale l'altro. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 12:57
Non si può avere entrambi vero? |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 13:36
“ la realtà è che sia la diapositiva, che la sua immagine proiettata, sono soggetti fisicamente, l'uno, e virtualmente, l'altro, bidimensionali... e quindi non possono riportare un qualcosa che per loro stessa natura non hanno. „ Sbagli Paolo, dia e telo sono bidimensionali, questo è ineccepibile, ma in realtà la dia 'si muove', cioè col riscaldamento subisce il popping oppure è leggermente incurvata. Il popping viene corretto dal sistema autofocus del proiettore, la curvatura invece non è correggibile. Perciò o metti a fuoco il centro, oppure i lati, perché la p.d.c. dalla lente è limitata. Un metodo pratico per correggere in un colpo solo curvatura e popping è impiegare una lente dotata di diaframma, che per questo acquisisca una p.d.c. ampiamente superiore al solo spessore della pellicola. In tal modo la dia sarà sempre ed interamente nitida in proiezione. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 13:44
Ho fatto il test prima. Presa una dia di scarto e messa sul dorso di una yaschica fr messo lo zeiss 50 1.4 e messo a f 16 Preso il proiettore che illuminava la diapositiva sul dorso della macchina fotografica e guardato se aumentava la profondità di campo. In realtà si lrggevano meglio le ombre e la nitidezza maggiote specialmente ai bordi gaceva sembrara ad una apparente profondità di campo ma non era una profondità di campo reale era la nitidezza maggiote che faceva sembrare fra il prima e il dopo una profondità di campo diversa. Interessante scoprire che è possibile leggere meglio le zine in ombra. Questo fa capire che la proiezione potrebbe essere migliorabile se si sfruttasse a pieno la gamma dinamica della diapositiva. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:16
Questo fa capire che la proiezione potrebbe essere migliorabile se si sfruttasse a pieno la gamma dinamica della diapositiva. Certo che la proiezione è migliorabile caro Michele, anche se alla fine esiste un unico modo per sfruttare appieno le peculiarità della diapositiva... e questo modo è la retroproiezione |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:25
Un metodo pratico per correggere in un colpo solo curvatura e popping è impiegare una lente dotata di diaframma, Non so Gsabbio ma io ho l'impressione che si tenda un poco troppo a enfatizzare le problematiche legate alla curvatura delle dia (in verità questa è una problematica dei telaietti piuttosto che della diapositiva) e al popping... perché in fondo la soluzione del problema è abbastanza semplice, e al giorno d'oggi anche relativamente economica: e consiste nell'adozione di telaietti idonei alla bisogna e di proiettori che riscaldano poco. E poi, ripeto, non è facile, e men che meno agevole osservare la diapositiva proiettata da un obiettivo con la luminosità massima limitata a f 5,6... se non anche meno |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:35
“ Non so Gsabbio ma io ho l'impressione che si tenda un poco troppo a enfatizzare le problematiche legate alla curvatura delle dia „ Oddio... è vero... ma per la verità qui si sta solo ragionando sul motivo di dotare di un diaframma una lente da proiezione che in assoluto è un ossimoro. Di soluzioni più efficaci evidentemente ne hanno trovate molte, altrimenti saremmo pieni di lenti diaframmabili. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:46
Mi è appena arrivato un pradovit 600 Ir con colorplan p2 e tanti altri vari aggeggi che non ho capito a cosa servono. Non so da dove iniziare, ho letto dal manuale che arriva fino al 4x4 medio formato. Esperienza zero, ho solo vecchie diapositive anni 90 35mm fatte da mio padre. Consigli? Non so come postare foto nei post altrimenti le caricherei. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 15:21
Consigli? Per ora solo uno Marsic... proietta! Quando poi comincerai ad avere dei problemi, sempre che tu li abbia davvero, e francamente non credo che ne avrai, allora ne riparliamo, per ora posso solo dirti che hai un ottimo proiettore dotato di un obiettivo che è una pietra miliare nel campo, vastissimo, delle ottiche da proiezone. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 16:53
Il telo da retro proiezione non saprei dove mettetelo anche se votrei proprio quello. Forse mi dovrò accontentare di uno di piccole dimensioni e magari quadrato. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 17:49
Beh quadrato deve esserlo per forza, se vuoi proiettare anche in verticale, il problema come ben sai è quello dello spazio alle sue spalle che, a meno di proiettare con un obiettivo di corta focale, deve essere notevole. |
| inviato il 18 Aprile 2020 ore 18:06
per ora mi deve arrivare il golden navitat 70-125 f2.8, credo che lo userò per la totalità ai 70 mm, comunque no credo di recuperare moltissimo passando da un 85 mm ad un 70 mm comunque mi chiedevo io se effettivamente quello che vedevo io era la profondità di colore o era l'occhio che riusciva a vedere la profondità del colore, mi spiego meglio allora voi sapete che la notte c'è la cecità notturna vero!?! cosè la cecità notturna in pratica l'occhio apre la pupilla come un diaframma per fare entrare più luce dato che non c'è ne cerca di fare entrare più fotoni possibili. Questo però avviene a discapito di una minore nitidezza chiaramente e da qua "cecità notturna" durante la proiezione frontale come la retro proiezione in teoria si dovrebbe riuscire ad avere la luce direttamente negli occhi " diaframmando" gli occhi stessi ovvero la pupilla si chiude con la conseguenza di maggiori dettagli visibili e gamma dinamica anche maggiore. é il telo o è una cosa fisiologica a migliorare il tutto o entrambe le cose!?!? |
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